mini foto_sindaco_e_volontariRiceviamo e pubblichiamo: 

ARENA - «Che dire: l’inaccettabile condizione di degrado e di totale abbandono del cimitero comunale finora è stata sotto gli occhi di tutti. Noi, come amministrazione comunale ma soprattutto, in qualità di cittadini di Arena, non potevamo più permettere che un luogo verso cui va portato concretamente rispetto per la sua  solenne sacralità potesse continuare ad essere preda di erbacce e rifiuti vari. Credo, dunque, che quanto avvenuto quest’oggi (ieri mattina, ndr) rappresenti uno schiaffo all’indifferenza, al menefreghismo e, soprattutto, all’incuria».

Pensieri e parole del giovane vicesindaco di Arena, Adriano Ienco, a margine di un’iniziativa che non ha precedenti nel piccolo e grazioso centro dell’entroterra vibonese. Ma cosa è avvenuto ieri mattina? E’ presto detto. Una ventina di volontari guidati dallo stesso Adriano Ienco, coadiuvati dal dipendente comunale Domenico Carnovale e supportati da un paio di Lavoratori socialmente utili, per oltre cinque ore, sfidando il caldo e il primo sole primaverile, hanno proceduto alla pulizia ed al riassetto ambientale del cimitero comunale.

Gli intrepidi volontari, dunque, armati di decespugliatori, rastrelli, pale e sacchi di plastica si sono dati appuntamento alle 7:00 del mattino per terminare i “lavori” nel primo pomeriggio, dando, così, al Cimitero comunale di Arena nuova luce e decoro.

«In queste prime settimane di amministrazione - ha sottolineato Ienco - molte sono state le lagnanze e le segnalazioni di cittadini stanchi di vedere il luogo dove riposano i propri cari ridotto ad una discarica. Perciò, convinti che il degrado, i rifiuti, la sporcizia e le erbacce che a lungo hanno ornato il nostro cimitero rappresentassero una inaccettabile offesa per gli arenesi viventi e per quelli defunti, come Comune abbiamo deciso di intervenire tempestivamente, coinvolgendo amici e cittadini che hanno risposto positivamente al nostro invito. Perciò, ci tengo a ringraziare tutti coloro che si sono dati da fare con grande entusiasmo per dare lustro e decoro al nostro cimitero», ha infine sottolineato il giovane vicesindaco.  

«Si tratta di piccoli ma grandi, grandissimi gesti che inorgogliscono chi è stato investito dell’onere e dell’onore di rappresentare questa comunità», ha aggiunto, in nome e per conto dell’intera amministrazione comunale, il primo cittadino Antonino Schinella. «Questa iniziativa, cui ne seguiranno tante altre - ha proseguito il sindaco di Arena - ha un duplice scopo: da un lato punta a ripulire le nostre aree e, dall’altro, mira alla socializzazione e alla sensibilizzazione per il rispetto dell’ambiente e degli spazi comuni».

Socializzazione, sensibilizzazione e decoro urbano, insomma. Un mix di intenti che sarà perseguito con nuove e simili iniziative che l’amministrazione comunale di Arena sta già predisponendo, consapevole che la partecipazione in tal senso sia destinata ad aumentare sensibilmente.

Appuntamento alla prossima settimana, dunque, con un’altra “mattinata ecologica”.  

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mini manifesto_mirko_acquaRiceviamo e pubblichiamo:

La recente indagine “Acqua sporca”, che ha portato al sequestro dell’invaso dell’Alaco e le ordinanze con le quali il sindaco di Serra ha vietato l’uso dell’acqua, ripropongono, per il quarto anno consecutivo, il problema connesso con la potabilità del prezioso liquido. Un dato singolare per una cittadina come la nostra, immersa nel verde e nel cuore del Parco Regionale delle Serre. Un fatto grave che sta generando apprensione nei cittadini che desiderano conoscere quali siano gli agenti inquinanti ed i rischi per la salute. Un problema che si trascina da tempo, senza, che allo stato, siano stati attuati adeguati provvedimenti da parte delle amministrazioni che si sono succedute. La vicenda, purtroppo, é stata sottovalutata anche dall’attuale maggioranza. A dimostrarlo due fatti, il primo: fino a pochi giorni addietro, lo stesso presidente del consiglio continuava a rassicurare i cittadini preoccupati invitandoli a consumare l’acqua del rubinetto. Il secondo: nel corso del primo anno di attività, l’amministrazione non ha messo in campo nessuna attività finalizzata a contrastare e prevenire l’insorgere del problema. Ora, al di là, delle diverse posizioni, giudichiamo opportuno lasciare da parte le polemiche per contribuire ad individuare una necessaria via d’uscita. Innanzitutto, invitiamo, l’amministrazione: a far apporre i necessari cartelli informativi sulle fontane pubbliche indicate nell’ordinanza che vieta l’uso dell’acqua; ad indicare, magari, sul sito del comune, le vie nelle quali viene distribuita l’acqua, ancora potabile, proveniente dalle sorgenti comunali; a predisporre un calendario della distribuzione con autobotte dell’acqua, al fine di far conoscere preventivamente ai cittadini il giorno, l’ora ed il luogo in cui avverrà la distribuzione. In attesa della programmazione e realizzazione di interventi che richiedono tempi lunghi, riteniamo necessario suggerire una strategia che, in tempi brevi, possa assicurare alle famiglie acqua finalmente potabile e buona da bere. Per tale ragione, suggeriamo al sindaco di attivarsi tempestivamente per interrompere la dipendenza da Sorical; ripristinare i pozzi comunali inutilizzati; programmare la realizzazione di nuovi pozzi; pianificare un piano d’intervento finalizzato ad eliminare gli sprechi d’acqua mediante la manutenzione straordinaria della rete idrica. Una serie d’interventi, per i quali, sono necessarie risorse economiche che possono essere recuperate attraverso la riduzione dei costi connessi alle forniture erogate da Sorical. Infine, riteniamo necessario ed opportuno che il comune citi in giudizio Sorical per tutelare i propri diritti, anche di natura economica, oltre che per il danno d’immagine arrecato alla nostra cittadina che, ancora una volta, si ritrova alle prese con un problema indegno di un paese civile.

Mirko Tassone (consigliere comunale 'Al lavoro per il cambiamento')

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mini relatori_libroSERRA SAN BRUNO – Ha saputo affrontare la ‘ndrangheta a viso aperto. Senza esitazioni. Senza tentennamenti. Ma con il timore, però, che proprio  la ‘ndrangheta, l’organizzazione criminale più potente al mondo, prima o poi gliel’avrebbe fatta pagare. E così, purtroppo, è stato. Tiberio Bentivoglio, testimone di giustizia e imprenditore reggino titolare di un negozio di articoli sanitari, ha fatto una scelta. Coraggiosa, certo. Ma che, da quel momento, gli avrebbe stravolto completamente la vita. Tiberio Bentivoglio ha scelto di non pagare il pizzo e di  sottrarsi alle ingiustizie ed alle malefatte della criminalità organizzata, in una terra, come la Calabria, nella quale la ‘ndrangheta decide tutto, persino i propri candidati alle elezioni comunali, provinciali e regionali.  La storia di Bentivoglio è stata oggetto di un libro, scritto da Daniela Pellicanò, dal titolo “Colpito, la vera storia di Tiberio Bentivoglio”, presentato nel pomeriggio di ieri nel salone di palazzo Chimirri. All’evento, organizzato dall’ associazione “Libera” e moderato dal giornalista Sergio Pelaia, erano presenti monsignor Giuseppe Fiorillo, coordinatore provinciale di “Libera”, Matteo Luzza, familiare di vittima innocente della criminalità organizzata, Giovanna Esposito, referente locale di Libera e lo stesso Bentivoglio. Il primo ad aprire gli interventi è stato Sergio Pelaia, il quale si è soffermato sul lavoro che l’associazione antimafia svolge quotidianamente, parlando altresì di “mentalità ipocrita ed individualista” in riferimento al caso di Pasquale Andreacchi, il diciottenne barbaramente ucciso ed i cui resti sono stati ritrovati in un cassonetto. “A Serra – ha concluso Pelaia – c’è quella mentalità mafiosa che porta ciascuno a mettere il proprio io, e il proprio 'clan' familiare, al di sopra di tutto”. Don Fiorillo, dal canto suo, ha definito Tiberio Bentivolglio “un esempio lampante di calvario e resurrezione”. Secondo Matteo Luzza, fratello di Giuseppe, ucciso dalla ‘ndrangheta diciotto anni fa, “la manifestazione di questa sera è l’ideale prosecuzione di quella dei 21 marzo scorso fatta proprio in questa cittadina”. Presente anche Bruno Censore, vicepresidente della Commissione regionale Antimafia, il quale ha ribadito la necessità di  “rompere ogni muro d’omertà e ciascuno deve fare la propria parte. Non ho mai preso o voluto i voti dei mafiosi”. Il primo cittadino di Serra, Bruno Rosi, si è detto lieto per il fatto che Libera abbia deciso di organizzare questo evento nella cittadina montana sottolineando, inoltre, come sia  “necessario continuare in maniera incessante la lotta contro la criminalità organizza. Mi sento – ha concluso Rosi – al fianco di chi ha il coraggio di ribellarsi”. La conclusione dei lavori è stata affidata proprio a Tiberio Bentivoglio il quale, dopo aver fatto una cronistoria sugli ultimi anni della sua vita, ha detto di essere diventato “una preda che doveva dare delle risposte. Non è stato facile dire di no e ora anche se soffro non ne sono pentito. Il mafioso – ha concluso – è un vigliacco che mi ha sparato al buio e alle spalle mentre i coraggiosi siamo noi”.

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mini giuseppe_barbaraSPADOLA – Inizia, con il primo consiglio comunale, in programma questa sera, alle ore 18,30, il Barbara “bis”. I nuovi consiglieri, eletti al termine delle consultazioni del 6-7 maggio, nell’eventualità in cui non dovesse essere raggiunto il numero legale, saranno chiamati in seconda convocazione per le 18,30 di domani. In ogni caso, non dovrebbe esserci nessun problema, pertanto la seduta è destinata a svolgersi regolarmente, in prima convocazione. Con la prima riunione, il nuovo consesso cittadino è chiamato ad adempiere alle formalità previste dal Testo unico per gli enti locali. In osservanza dell’art 41 del d.lgs 267/2000, il consiglio si aprirà con la convalida degli eletti, si passerà, poi, al giuramento del sindaco ed alla comunicazione del vice. Si procederà, infine alla nomina della commissione elettorale comunale. Sarà, quasi sicuramente, una seduta rapida ed indolore. Vista la sostanziale assenza di un gruppo di minoranza il dibattito, qualora ci dovesse essere, sarà piuttosto cordiale. Del resto, l’implosione del centrodestra cittadino, oltre ad offrire su un piatto d’argento la riconferma, ha regalato a Barbara la possibilità di governare in tutta tranquillità. Un dato rilevante ed ambivalente poiché, da un parte, la nuova amministrazione, potrà agire in maniera indisturbata, dall’altra, però avrà l’obbligo di realizzare il programma di mandato, in caso contrario, tra cinque anni, non avrebbe alcun alibi. Gli elementi caratterizzanti di questo nuovo corso, sono, quindi, rappresentati dall’assenza di conflittualità e dal tandem tra il sindaco ed il suo vice. Un ruolo strategico quello del vice che sarà interpretato da Angela Valente, eletta a furor di popolo con ben 113 preferenze. Rispetto al passato, alla luce della riforma introdotta con il decreto legge n. 158, del 13 agosto 2011, convertito, con modificazioni, in legge 14 settembre 2011 n. 148, non ci sarà, infatti, la figura dell’assessore e quindi della giunta, le cui competenze sono state attribuite al sindaco ed al suo vice. Drastica riduzione, anche, per il consiglio, i cui componenti sano complessivamente sei, quattro, Angela Valente; Cosimo Piromalli; Domenico Ionadi e Nicola Valelà, in rappresentanza della maggioranza e due, Nicola Tassone e Cosmo Tassone, in rappresentanza del gruppo di minoranza.

(articolo pubblicato su Il Quotidiano della Calabria)

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mini prefettura_viboMONGIANA – Il 27 marzo scorso ha avuto termine il periodo di proroga della commissione d’accesso agli atti inviata dalla Prefettura nello scorso settembre. La terna, composta dal Capo di Gabinetto del Prefetto di Vibo Valentia Anna Aurora Colosimo, dal dirigente del Commissariato di Polizia di Serra San Bruno Domenico Avallone e dal Maggiore dei Carabinieri  Vittorio Carrara, ha avuto il compito di passare al setaccio gli atti amministrativi per accertare se esistessero le presunte infiltrazioni mafiose ravvisate dalle pregresse attività info-investigative condotte dalle forze dell’ordine

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mini capaciRiceviamo e pubblichiamo:

"La mafia non è affatto invincibile, è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni".

Per ricordare il ventennale della strage di Capaci, la Magistratura di Vibo Valentia incontra la cittadinanza tutta, le Istituzioni e le Associazioni presenti sul territorio presso il Tribunale di Vibo Valentia - aula "Emilio Sacerdote" del primo piano - mercoledì 23 maggio ore 17.

Si confida in una numerosa partecipazione perchè solo unendo all'attività giudiziaria l'impegno di ogni cittadino si potrà sperare di sconfiggere la criminalità organizzata e la cultura mafiosa.

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Domenica, 13 Maggio 2012 15:06

Serra, prove di dialogo tra Pd e Pdl

 

mini municipio_serraSERRA SAN BRUNO – Ennio Flaiano diceva che spesso nel nostro paese gli italiani corrono in soccorso dei vincitori. Ed e’ esattamente quello che potrebbe succedere nel consiglio comunale serrese dove da alcuni giorni si assiste a prove di dialogo e di corteggiamento reciproco tra Pdl e Pd. Più in particolare, secondo i bene informati, l’amministrazione pidiellina capitanata da Bruno Rosi avrebbe aperto un canale preferenziale con parte dell’opposizione rappresentata dal Partito Democratico che ha come proprio rappresentante in seno al civico consesso Rosanna Federico, già candidata a sindaco con la lista “Città degli abeti”. Di cosa si tratta? L’amministrazione comunale di centrodestra, enormemente provata dallo scoppio del “caso Zaffino” dal nome dell’assessore comunale revocato che contro la cui revoca egli stesso ha presentato un esposto alla procura della repubblica e alla prefettura, avrebbe mandato un messaggio al padre spirituale del Pd, il consigliere regionale Bruno Censore. Il contenuto? In cambio di un appoggio l’amministrazione Rosi sarebbe pronta ad accogliere nella giunta comunale il consigliere di minoranza Rosanna Federico. Certo Censore, secondo quanto siamo riusciti ad apprendere, sarebbe rimasto lusingato dalla proposta ma avrebbe risposto che al momento non ce ne sarebbero le condizioni. L’impossibilità di cui parla Censore non è certamente di natura politica, appare ormai chiaro a tutti e la storia del governo centrale ce lo insegna, che tra Pdl e Pd i margini di differenza politica si sono cosi assottigliati da diventare quasi impercettibili. Il problema che impedisce l’entrata in giunta di Rosanna Federico starebbe proprio nel “caso Zaffino”, Censore vuole aspettare e vedere quello che succede con le indagini aperte dalla procura vibonese e soprattutto quali saranno le mosse della prefettura da cui dipende il futuro dell’amministrazione di Bruno Rosi, poi magari si vedrà. A cosa si riferisce quel “poi”? A due momenti successivi: il primo riguarderebbe la chiusura senza conseguenze del “caso Zaffino” e in caso di pericolo scampato ci potrebbe essere l’entrata in giunta della Federico; il secondo riguarderebbe il dopo Rosi che potrebbe caratterizzarsi per una lista comune di Pd e Pdl avente come obiettivo un esecutivo cittadino volto esclusivamente rilancio della città della Certosa. A questo punto da questa triplice intesa rimarrebbero fuori la lista “La Serra” col proprio rappresentante Pino Raffele e l’Mpa con l’ex sindaco Raffaele Lo Iacono nel mirino sia del Pd che lo ha precedentemente defenestrato e sia del Pdl che proprio contro l’ex primo cittadino avrebbe pronto un dossier per presunte illegittimità amministrative perpetrate dalla sua amministrazione comunale. Quel famoso inciucio tra il consigliere regionale Nazzareno Salerno attualmente anche consigliere comunale di maggioranza  e il consigliere regionale Bruno Censore che non si è verificato al momento della caduta dell’ex sindaco Raffaele Lo Iacono potrebbe avere luogo adesso o in una seconda fase, quello che è certo è che il dialogo è iniziato e si aspetta di sapere il risultato.

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mini conf_stampa_PdSERRA SAN BRUNO – Una conferenza stampa per parlare della crisi economica e di come le famiglie sempre più oberate da tasse e alle prese con i bisogni di ogni giorno, debbano rispondere all’ennesima e beffarda trovata da un governo che comunque il Partito Democratico sente il bisogno di sostenere. All’incontro con i giornalisti c’erano tra i maggiori rappresentanti locali del partito di Bersani e ad aprire gli interventi è stato il coordinatore cittadino Paolo Reitano che ha dedicato un ricordo al compianto Alberto Sgrò, recentemente scomparso, definendolo «figura fondamentale della nostra formazione politica che ha lasciato un’importante eredità da portare avanti». Lo stesso Reitano dopo aver bollato l’Imu come «l’ennesima stangata nei confronti delle classi meno abbienti»

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mini il-quarto-stato_pellizza-da-volpedo_primo-maggioLa crisi economica, la recessione sempre più martellante, l’incapacità di iniziative valide a far ripartire l’economia devono costringere il nostro paese a fare una tardiva, ma legittima, riflessione su ciò che siamo in grado di fare, di produrre, di immettere in ingente quantità e qualità nei mercati. Da troppi anni ormai il primario non rientra più nei piani di sviluppo economico locali e nazionali. Ma proprio alla luce del momento poco favorevole, l’agricoltura dovrebbe essere considerata un settore di base da cui ripartire. L’ultimo vero comparto, almeno in questo territorio, dell’economia reale.

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mini Asd_AncinaleNuovo obbiettivo raggiunto per l’Asd Ancinale di mister Gagliardi. Dopo aver vinto il campionato di Calcio a 5 categoria Giovanissimi - all’interno di uno dei tre gironi della delegazione distrettuale di Vibo - i ragazzi di Gagliardi sono usciti vittoriosi dal triangolare provinciale contro i Bulldog della città capoluogo e la Junior Tropea, rispettivamente allenate dai mister Blandino e Stumpo.

Nel primo match contro i Bulldog i ragazzi dell’Ancinale hanno dimostrato subito la loro superiorità imponendosi con un largo 7 a 1. Nonostante nella seguente partita dei Bulldog contro la Junior Tropea si esordisse con un inizio più equilibrato, i calciatori di Stumpo ne sono usciti con un 6 a 2 a favore. A suggellare il trionfo, nuovamente l’ottima prestazione tecnica dei Giovanissimi dell’Ancinale che hanno superato con un 5 a 2 la formazione di mister Stumpo.

In palio? La finale regionale contro le vincitrici delle delegazioni distrettuali di Rossano e Catanzaro che si giocherà il 26 aprile prossimo con quadrato da gioco ancora da destinarsi tra il palazzetto dello sport del quartiere Corvo di Catanzaro o la struttura sportiva di S. Elia di Pentone.

Per aggiudicarsi il primato regionale ogni partita avrà la durata di 30 minuti. Il calendario delle gare finali prevederà il primo match alle ore 17, durante il quale si scontreranno le squadre delle delegazioni di Rossano e Catanzaro. La perdente affronterà l’Asd Ancinale. Di conseguenza la finale si disputerà tra le formazioni vincenti.

Una prova importante per la squadra di mister Gagliardi, che nel tentativo di confermare la positiva stagione dell’Asd Ancinale, proverà ad aggiudicarsi il titolo regionale dei Giovanissimi Calcio a 5.

«Questa per me è una grande soddisfazione, - ha dichiarato l’allenatore dell’Ancinale - anche perché se non dovessimo vincere, possiamo meritatamente sostenere di essere tra la 3 squadre più forti della Calabria». In chiusura, Gagliardi ha rinnovato la sua soddisfazione sostenendo: «I ragazzi hanno dimostrato grandissima capacità nel discernere le peculiarità del calcio a 11 da quelle del calcio a 5. È bello per un allenatore riscontrare nei propri calciatori una certa maturità tecnica… I Giovanissimi, abbandonato il percorso della scuola calcio, cominciano a sentirsi padroni del proprio ruolo e delle proprie capacità».

Ad ogni modo, la tensione che in questi giorni i ragazzi di Gagliardi provano per la finale regionale di Calcio a 5, viene subito alleviata dall’emozione per le partite amichevoli che gli stessi disputeranno a fine mese con il settore giovanile del Chievo Verona. Nel programma è previsto anche lo scontro di serie A Chievo - Roma.

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