mini sospensione_zaffinoSERRA SAN BRUNO - Il Prefetto di Vibo ha sospeso Bruno Zaffino dalla carica di consigliere comunale. Il provvedimento, previsto dall'art. 59 del Testo unico sugli enti locali, è arrivato puntuale, ieri pomeriggio, al comune di Serra. La causa è ovviamente il clamoroso arresto del consigliere comunale, eletto con il Pdl, nell'ambito dell'operazione "Saggezza", che ha portato all'esecuzione di 39 ordinanze di custodia cautelare per altrettanti presunti affiliati alla 'ndrangheta accusati, a vario titolo, di reati che vanno dall'associazione a delinquere di stampo mafioso all'estorsione, dall'usura al condizionamento di appalti pubblici. Nel prossimo consiglio comunale, dunque, ai sensi dell'art. 45 del D.lgs. 267/2000, si dovrà procedere alla sostituzione temporanea di Zaffino, affidando la supplenza per l'esercizio delle funzioni di consigliere al candidato della stessa lista che ha riportato, dopo gli eletti, il maggior numero di voti, ovvero Raffaele Callà.

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mini schiuma'Acquaraggia' è il titolo dell'inchiesta sul 'caso Alaco' che è andata in onda mercoledì notte su Raitre e sarà in replica lunedì 12 novembre alle 23 su Raistoria. Si tratta di un documentario - realizzato da Giulia Zanfino, Sergio Pelaia e Sergio Gambino, con la collaborazione di Salvatore Albanese, Salvatore Costa ed Emilio Grimaldi, e con fotografia, riprese e montaggio di Mauro Nigro - che ripercorre la storia controversa dell'invaso dell'Alaco, recentemente posto sotto sequestro dalla Procura di Vibo, che da sei anni fornisce acqua "potabile" sporca e maleodorante a circa 400mila calabresi. L'inchiesta andrà in onda nella trasmissione "Crash - Contatto, impatto, convivenza" (Rai Educational), un programma di Valeria Coiante e Marco Malvestio, Andrea Zanini, Paolo Zagari.

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mini arena-scopellitiCome le cucine Scavolini è stato ‘il più amato dagli italiani’. Peppe Scopelliti per ben 8 anni dominò la classifica dei primi cittadini d’Italia con un indice di gradimento superiore al 70%. Ben 3 reggini su 4. Ma i giorni del giovane sindaco rampante, trascorsero in realtà all’insegna di una modernizzazione di facciata, palesatesi oggi in una gestione ‘disinvolta’ che ha condotto al dissesto il comune reggino. Oggi la sua carriera politica sembra aver imboccato mestamente il viale del tramonto. Un viale contorto, illuminato dalla luce fievole degli innumerevoli scandali che lo stanno travolgendo e che lo hanno portato ad accumulare nel tempo un curriculum giudiziario davvero invidiabile.

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mini Carabinieri-sorianello

SERRA SAN BRUNO - Tutto nasce da episodi che gli agenti della locale Compagnia dei Carabinieri, guidati dal Capitano Stefano Esposito Vangone, ascrivono a fenomeni di bullismo, pratica diffusa soprattutto tra gli adolescenti. Una lite tra minori - uno di 14 e l'altro, invece, di 16 anni - ha provocato la reazione immediata dei genitori che, per difendere i propri figli, avrebbero litigato all'uscita da scuola.  Il tutto è avvenuto nella tarda mattinata di ieri, nei pressi della Scuola Media Statale 'I. La Russa'. Proprio in quel momento, però, una pattuglia dei Carabinieri stava transitando nei pressi dell' istituto. Allertati dai presenti, gli agenti sono riusciti nell' intento di riportare la calma in poco tempo.
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mini De-Nisi_2Un buco da un milione e duecentomila euro. La notizia, circolata con insistenza nei giorni scorsi, trova conferma: pare che alla Provincia di Vibo Valentia sia venuto fuori un ammanco milionario dovuto a mandati di spesa fasulli. E' stato lo stesso presidente dell'Ente, Francesco De Nisi, a presentare ieri mattina un esposto alla Procura della Repubblica, che ha iscritto una persona nel registro degli indagati. Dopo la denuncia di De Nisi gli uomini della Guardia di Finanza si sono recati negli uffici della Provincia ed hanno sequestrato una serie di atti e documenti. Dagli accertamenti e' emerso che l'ammanco di denaro riguarderebbe l'ufficio Ragioneria e Affari Finanziari guidato dalla dirigente Armanda De Sossi, e sarebbe riconducibile a finti pagamenti e operazioni ancora poco chiare.

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mini acquapubblica221Il Coordinamento calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” si è riunito nei giorni scorsi a Vibo Valentia nella sede del Wwf. Nel corso della riunione sono state affrontate molteplici problematiche riguardanti la gestione delle risorse idriche calabresi e si sono poste le basi per il rilancio dell’attività del Coordinamento nel Vibonese. Alla riunione hanno preso parte diverse realtà associative attive sul territorio provinciale ( Comitato civico Pro-Serre, Compresi gli Ultimi, CittAperta, Partito dei Comunisti Italiani, Associazione “Il Brigante, Rifondazione Comunista, Forum delle Associazioni, WWF) che a breve, in sinergia, daranno vita ad un Coordinamento provinciale, aperto alle adesioni di altri movimenti e associazioni, che si occuperà delle iniziative da organizzare nel Vibonese per portare avanti la battaglia per la ripubblicizzazione del servizio idrico calabrese. Nel corso della riunione è stato affrontato il drammatico caso del bacino dell’Alaco

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mini lago_Alaco_sponda_sud-ovestIn relazione a quanto dichiarato dall’ Ing. De Marco, direttore generale dell’area tecnica di SoRiCal, in relazione a quanto denunciato dal Comitato civico Pro-Serre nei giorni scorsi, si precisa quanto segue. 

De Marco, indagato per avvelenamento di acque nell’ambito dell’inchiesta “Acqua Sporca” condotta dalla Procura di Vibo, che ha portato al sequestro dell’impianto dell’Alaco, sostiene che i pozzi situati sulle sponde dell’Ancinale, nel comune di Spadola, sono stati dismessi da molti anni, ma ciò non corrisponde al vero poiché fonti molto attendibili riferiscono che sicuramente fino a tre anni fa, cioè fin quando la SoRiCal non fu estromessa dalla gestione delle acque spadolesi, erano in funzione. Oltre a ciò si dovrebbe spiegare ai cittadini perché questi impianti siano stati costruiti proprio sulle sponde del fiume. Non crediamo certo alle parole di De Marco, perché evidentemente non è proprio lui il soggetto che può sancire la bontà della condotta di SoRiCal e quindi dell’acqua dell’Alaco.

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mini Ospedale-Jazzolino-Vibo_13La Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha aperto un fascicolo sulla morte di una donna di 64 anni, Vittoria Luberto, avvenuta ieri mattina all'ospedale Jazzolino di Vibo. La donna era ricoverata da alcune settimane a causa dell'aggravarsi di alcune patologie di cui soffriva tra le quali scompensi cardiaci e diabete. Momenti di tensione si sono registrati al momento del decesso tra i familiari della donna ed alcuni sanitari. Sul posto sono intervenuti poliziotti e carabinieri che hanno riportato la calma. I carabinieri hanno anche provveduto ad aprire le indagini sequestrando la cartella clinica. I familiari hanno poi formalizzato la denuncia lamentando eventuali responsabilità del personale dell'ospedale. Del caso si sta occupando il pm di turno Gabriella Di Lauro. Al momento non risultano essere stati adottati provvedimenti giudiziari. I familiari lamentano ritardi nei soccorsi alla donna che manifestava un progressivo aggravamento.

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mini liberaIl Coordinamento Provinciale di Vibo Valentia di "Libera - Associazioni nomi e numeri contro le mafie" esprime profonda gratitudine nei confronti della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza e del Comando Provinciale dei Carabinieri per la brillante operazione condotta ieri che ha portato al sequestro di beni per il valore di 5 milioni di euro riconducibili a Giovanni Battista Tassone, arrestato con l'accusa di usura il 10 novembre scorso nell'ambito dell'inchiesta "Business cars". Si tratta della più importante indagine antiusura mai condotta nella provincia di Vibo Valentia, che tra le altre cose ha portato gli investigatori a scoprire anche un bunker presumibilmente destinato ad ospitare latitanti. Il sequestro di beni nei confronti degli arrestati rappresenta un importante risultato che conferma la determinazione con cui la Procura di Vibo sta portando avanti un lavoro non facile di affermazione della legalità nella nostra provincia. Libera Vibo è, e continuerà ad essere al fianco degli uomini e delle donne impegnati nella lotta contro la 'ndrangheta e il crimine organizzato, ma soprattutto sarà al fianco di quanti decideranno di denunciare con coraggio gli usurai e i mafiosi che per troppo tempo hanno tenuto sotto scacco un intero territorio.

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mini gdfGli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Vibo, unitamente ai carabinieri del Comando provinciale, hanno eseguito stamattina a Soriano un sequestro di beni, per il valore di 5 milioni di euro, riconducibili a Giovanni Battista Tassone, 57 anni, arrestato il 10 novembre scorso nell'ambito dell'operazione "Business cars" con l'accusa di usura. Nel corso dell'operazione, i militari hanno scovato in un magazzino un bunker sotterraneo. L'indagine è coordinata dalla Procura della Repubblica di Vibo.

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