mini Salerno-Nazzareno_2SERRA SAN BRUNO - Nazzareno Salerno, come cantava Mina, non gioca più e se ne va. Il Consigliere di maggioranza e Capogruppo del Pdl serrese – neo Assessore regionale – sta prendendo in ipotesi la possibilità di abbandonare nei prossimi giorni l’assise cittadina: “l’incarico assunto di recente potrebbe portarmi alle dimissioni. Sto valutando la possibilità di uscire dal Consiglio comunale”. Un dietrofront che ha tanto il sapore della ritirata strategica e che in realtà sarebbe, per Salerno, soltanto un maldestro tentativo per chiamarsi fuori dal ciclone che da qui a poco potrebbe abbattersi sull’amministrazione comunale, facendo leva sull’alibi del nuovo impegno di Assessore regionale.

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mini municipio_protesta_pdlSERRA SAN BRUNO - C’è un filo di rabbia negli occhi e nel cuore di ogni serrese che passa avvilito ai piedi di quel Municipio sempre più cupo e sempre più nero, di fronte al quale - come un’accozzaglia di turisti per caso - il Sindaco e company, fingono di stare accampati, in attesa di cosa, non è dato sapersi. Il Pdl locale protesta. Forse contro il Prefetto di Vibo Valentia, evidentemente colpevole di aver girato al Viminale la relazione della Commissione d’Accesso insediatasi al Comune di Serra San Bruno dopo l’arresto dell’ex Assessore Zaffino (attualmente in libertà). Allora il Sindaco s’indigna. Raduna la maggioranza, i giornalisti e qualche fedele sostenitore e in una conferenza stampa shock, al crepuscolo di una calda giornata d’aprile, si dice pronto all’automutilazione

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mini municipio_serraEra il novembre 1983 quando Francesco Mancuso, storico "capobastone" dell'omonima famiglia morto nel 1997, risultava essere, direttamente dal covo dorato della sua latitanza in quel paese roccaforte di una delle famiglie ‘ndranghetiste più organizzate e sanguinarie di sempre, il primo degli eletti in quella famosa tornata elettorale. Negli anni ’80 non esisteva ancora la legge sullo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose. Limbadi fece scuola con la firma “storica” di Sandro Pertini che ne decretò lo scioglimento, dando il via alla costruzione di una legge ad hoc varata poi 8 anni più tardi, a seguito della strage di Taurianova quando, nel bel mezzo di una faida, quattro persone affiliate alla ‘ndrangheta vennero ammazzate in pieno centro con a seguito il macabro gesto del tiro al piattello con la testa di uno dei quattro.
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mini giunta_rosiSERRA SAN BRUNO - Lo ha detto davvero. Tra lo stupore dei presenti, ieri, nel corso della sua "protesta", il sindaco Bruno Rosi ha annunciato: "Se dovesse arrivare il decreto di scioglimento del Comune senza una motivazione plausibile, sono disposto anche ad arrivare a gesti estremi: convocherò una nuova conferenza stampa e mi taglierò un dito in diretta". Una dichiarazione senza precedenti, quella del primo cittadino, una sorta di minaccia, surreale e grottesca, causata evidentemente dall’ormai imminente commissariamento dell'ente. E' l'ultima trovata, la mossa della disperazione, il tentativo di fare gol da centrocampo quando ormai il tempo è scaduto: "In questi mesi abbiamo subito continui attacchi, anche a mezzo stampa. È evidente che ci siano pressioni anche dall’esterno per far sciogliere il nostro Comune". È un sindaco che sfida tutti, innanzitutto il senso del ridicolo.

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mini assegno_sopravvivenzaSarà un intervento a favore dei giovani tra 18 e 29 anni compiuti, con un'erogazione mensile di almeno 50 Euro al mese (ma che può anche raddoppiare a seconda del numero degli aventi diritto) per tre anni consecutivi (2013-2014-2015) a partire da luglio prossimo. L'Amministrazione Comunale di Polistena, guidata dal sindaco Michele Tripodi del Partito dei Comunisti Italiani, ha adottato il provvedimento con delibera di Giunta n. 70/2013, istituendo l'assegno di sopravvivenza, denominato così anche provocatoriamente, proprio per scuotere le coscienze in un momento di crisi economica drammatica per il nostro Paese. ‘La mancanza di lavoro, di opportunità, di spazi solidali dove formare la propria dignità umana e professionale - si legge in un manifesto - costituisce il principale problema dei giovani di oggi che si affacciano ad un mondo pieno di incertezze che nega i diritti e costringe molti ragazzi ad espatriare, se va bene, o peggio ad imboccare percorsi devianti’. L'assegno di sopravvivenza sarà uno strumento rivoluzionario, ideato dall'attuale maggioranza comunale, per tentare di alleviare il disagio di centinaia di famiglie che a Polistena si trovano in condizioni di semipovertà, e soprattutto intervenendo sui giovani, il vero anello debole della catena sociale contemporanea. Per dare attuazione all'iniziativa, entro le prossime settimane seguirà un bando pubblico, disciplinato da apposito regolamento con criteri fissi ed oggettivi, allo scopo di formare una graduatoria che terrà conto, fra l'altro, dell'anzianità di disoccupazione, della consistenza numerica del nucleo familiare, della residenza in abitazioni in locazione. 
I beneficiari dell'assegno, inoltre, saranno giovani disoccupati senza procedimenti pendenti per reati di mafia e liti con il comune, che vivono all'interno di nuclei familiari in cui tutti i componenti risultano disoccupati. 
Lo stanziamento previsto, a valere sul bilancio comunale, sarà di 60.000 Euro per il 2013, di 120.000 per il 2014, di 120.000 Euro per il 2015. 
Ciò sarà possibile grazie ad un'attenta ed oculata gestione delle risorse di bilancio, che in questi tre anni l'Amministrazione Comunale ha saputo centellinare, facendo risparmiare gradualmente sui costi vivi di servizi fondamentali, come l'acquedotto, la nettezza urbana, rendendo progressiva la tassazione, estinguendo, con piani di ammortamento e senza maturarne di nuovi, i debiti prodotti in passato da altri. ‘Diversamente, l'Amministrazione Comunale di Polistena ancora una volta - prosegue la lettera del sindaco Tripodi - dimostra con i fatti di realizzare seriamente le cose, come accaduto per l'abbattimento dell' Imu sulla prima casa un anno fa. L'assegno mensile di sopravvivenza potrà costituire uno straordinario punto di partenza, per estendere ed affermare ovunque il diritto a vivere anche in assenza di lavoro o posto fisso, realizzando intanto a Polistena, per la prima volta della storia dei Comuni italiani, il principio secondo cui parte delle risorse monetarie del territorio vengono direttamente restituite ai cittadini che le immetteranno nel circuito dell'economia locale’
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mini dagostinoOra si aspetta solo la dichiarazione ufficiale di dissesto finanziario da parte del Prefetto, quindi la nomina dei commissari del Viminale, chiamati a risanare il buco di 35 milioni di euro nelle casse del comune di Vibo Valentia. Così si è arrivati al definitivo disfacimento dell'amministrazione D'Agostino: ieri sera il Consiglio comunale ha bocciato il documento finanziario di riequilibrio pluriennale con 21 voti contrari e solo 7 favorevoli, spalancando di fatto le porte al dissesto. Ora, con la nomina dei commissari, il sindaco resterà in carica, ma il fallimento politico, suo e dell'intero centrodestra, è ormai sotto gli occhi di tutti, testimoniato - se non bastassero le condizioni disastrose in cui si trova la città capoluogo - dal fatto che non esiste più una maggioranza politica in Consiglio.

La frattura totale nel centrodestra si era già palesata con l'adesione del sindaco e dei suoi fedelissimi a "Fratelli d'Italia" e con la fuoriuscita dalla giunta di due esponenti del Pdl.

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mini Gioiatauro_seaportNonostante le decise e ben motivate proteste di associazioni e movimenti del territorio, il Comitato portuale stamattina ha dato il via libera alla concessione demaniale alla società che dovrà realizzare il rigassificatore di Gioia Tauro. la decisione è stata presa a maggioranza: ha votato contro il sindaco di Gioia Tauro, Renato Bellofiore, che aveva chiesto un rinvio della seduta a causa della mancanza della certificazione antimafia e del Piano industriale, mentre, con una motivazione diversa, il sindaco di San Ferdinando, Domenico Madafferi, non ha partecipato al voto e si è allontanato, sostenendo che il suo Comune attende le prescrizioni del Consiglio superiore dei lavori pubblici in materia di sicurezza.

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mini Salerno-DagostinoSi è materializzata la crisi politica che covava da tempo all'interno dell'amministrazione comunale di Vibo Valentia. Ieri l'ultimo atto di una guerra tutta interna al centrodestra: gli assessori comunali Pasquale La Gamba e Antonio Schiavello, entrambi del Pdl, si sono dimessi dalla Giunta guidata dal sindaco Nicola D'Agostino. Già da tempo si era consumata la frattura tra il primo cittadino e l'Udc, ma ora ha ben altro peso dal punto di vista politico la frattura con il Pdl

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mini lamezia_comitato_acquaRiceviamo e pubblichiamo:

Ci risiamo. A distanza di anni dall’inizio della battaglia che Il Comitato Lametino Acqua Pubblica sta portando avanti per la ripubblicizzazione della Lamezia Multiservizi SPA, anni nei quali fra le più importanti delle molte nostre lotte vi è stata la delibera di iniziativa popolare, sostenuta da oltre 700 firme, sul diritto all’acqua e sulla revisione dello statuto comunale per la definizione del Servizio Idrico Integrato come servizio pubblico privo di rilevanza economica e per la convocazione di un consiglio comunale aperto per la relativa discussione, dobbiamo registrare e denunciare pubblicamente l’assoluta indisponibilità dell’Amministrazione Speranza, non solo a mettere in pratica le azioni necessarie e concrete conseguenti (leggi modifiche statutarie comunali) ma anche solamente quella di concedere un incontro pubblico con i rappresentanti il Comitato Lametino.

Lo stesso Comitato ha più volte chiesto all’amministrazione e più direttamente alla persona del Sindaco un incontro ufficiale affinché potesse essere chiarita e dibattuta la pubblicizzazione del settore idrico e di tutti servizi di interesse comune gestiti dalla Lamezia Multiservizi.

Prima un laconico “non è possibile nell’immediato” ad una pur formale richiesta telefonica di udienza con la segretaria di gabinetto del Sindaco, poi il silenzio ad una richiesta formalmente inoltrata all’Ufficio Protocollo (vedi richiesta prot. n°85764 del 20/12/2012).

Risulta allora chiaro che NON E’ VOLONTA’ di questa Amministrazione e del Sindaco, suo più alto rappresentante, in nessun modo di dare seguito concreto a quelle che sono state le intenzioni solo pubblicamente dichiarate (ed in più occasioni) dagli stessi soggetti di sposare in pieno il risultato fortemente politico del referendum, di diventare un comune di riferimento dimostrando che, la dove esiste una volontà politica, è possibile segnare una svolta democratica e di giustizia sociale pur nelle difficoltà quotidiane che la gestione della “cosa” pubblica comporta!

Insomma, le prove saranno indiziarie ma portano tutte verso un'unica direzione… cedere le quote della Lamezia Multiservizi SPA ad un socio privato, con buona pace dei cittadini di Lamezia!

SI SCRIVE ACQUA, SI LEGGE DEMOCRAZIA!

Comitato Lametino ACQUA PUBBLICA

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mini discarica_abusiva_arena
Riceviamo e pubblichiamo
 
 
E’ stato deferito dagli Agenti del Comando Stazione di Serra San Bruno il Sindaco di Arena (VV) per la realizzazione di una discarica abusiva all’interno di quello che avrebbe dovuto essere un penitenziario ubicato in località Berrina – Nucarelle. L’intervento del C.F.S. è stato possibile grazie ad una segnalazione pervenuta presso il numero di emergenza ambientale 1515. Giunti sul posto, gli operatori trovavano all’interno dell’area in questione due dipendenti del Comune che attestavano la responsabilità dell’Amministrazione Comunale nel conferire i rifiuti in loco. All’interno della struttura era possibile accertare subito, oltre a due container colmi di spazzatura, un’area di circa 400 mq destinata a deposito incontrollato di rifiuti solidi urbani; un cumulo di circa 200 mc. Qui si notava, altresì, che il percolato prodotto si riversava all’interno di un pozzetto di raccolta delle acque meteoriche. Nel prosieguo della ricognizione, sempre all’interno dello stesso complesso si rinveniva un’altra area, di circa 100 mq, destinata al deposito dei rifiuti ingombranti quali elettrodomestici e stufe fuori uso, mobilio, suppellettili, pneumatici, ecc.. Intervenuto sul posto, il Sindaco confermava quanto riferito dai dipendenti comunali e a giustifica di quanto appurato esibiva un’ordinanza da lui sottoscritta con la quale si disponeva, in via d’urgenza, il posizionamento di due cassoni scarrabili da utilizzare per il conferimento temporaneo dei soli rifiuti solidi urbani prodotti nel territorio di Arena; giammai di rifiuti di altra natura. In più, era stabilito che gli stessi cassoni, una volta colmati, dovevano essere conferiti nell’impianto di trattamento. Acclarata l’incongruenza di quanto previsto dall’ordinanza in esame con quello che di fatto era lo stato dei luoghi, gli Agenti intervenuti procedevano a circoscrivere le due aree ed a porle sotto sequestro. Il Sindaco, segnalato presso la competente Autorità Giudiziaria, dovrà pertanto rispondere per violazione alla normativa sulla gestione e il conferimento dei rifiuti.
 
Corpo Forestale dello Stato
Comando Provinciale di Vibo Valentia
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