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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
L’emergenza rifiuti, ormai da diverse settimane, ha fatto piombare la cittadina della Certosa in uno stato di degrado assoluto, caratterizzato in particolare dalla presenza di grossi cumuli di rifiuti ammassati pressoché ad ogni angolo della rete viaria urbana. Ma quel che è peggio è che alla criticità si è aggiunta adesso anche la beffa dettata dal consistente aumento dei costi destinati alla gestione del comparto.
Le conseguenze, già nel prossimo esercizio finanziario, andranno irrimediabilmente a pesare direttamente sulle tasche dei contribuenti, perché a conti fatti l’emergenza rifiuti a Serra San Bruno, da inizio novembre ad oggi, sta costando circa 500 euro al giorno di soldi pubblici. Un conto “salato” di totali 27mila euro versati, in soli due mesi di tempo, a favore dell’azienda Ecoservice Srl di Soriano Calabro.
L’amministrazione comunale guidata dal primo cittadino Bruno Rosi, a seguito del sequestro dell’isola ecologica comunale di località Leonà, operato il 30 ottobre scorso su disposizione della Procura di Vibo Valentia, ha deciso di fatto di esternalizzare il servizio di trasporto affidandolo quindi ad un’azienda privata. Una decisione che non ha mancato di destare polemiche, visto che, in realtà, il servizio affidato non riguarda il deposito dei rifiuti in un impianto di stoccaggio privato, ma piuttosto il semplice conferimento e trasporto verso la discarica regionale di Lamezia Terme. Operazione, questa, che si sarebbe potuta continuare ad effettuare grazie all’ausilio dei mezzi di proprietà comunale, così come d’altronde le attività di raccolta “porta a porta” sul territorio sono al momento effettuate dagli stessi operatori in forza all’ente di piazza Tucci.
Sono passati quindi poco più di 60 giorni dal sequestro preventivo – convalidato dal giudice per le indagini preliminari di Vibo Valentia, Gabriella Lupoli, il successivo 9 novembre – dell'isola ecologica comunale, all’interno della quale, ormai da diversi mesi, venivano accumulati indiscriminatamente e a contatto diretto con il terreno enormi ammassi di immondizia indifferenziata, rifiuti speciali, ingombranti e pneumatici. Il tutto circondato da significative tracce di percolato, a pochi metri di distanza dalle acque del torrente Leonà, affluente del fiume Ancinale. A seguito della misura operata dagli uomini della sezione di Polizia giudiziaria del Corpo forestale dello Stato (Tutela ambiente e territorio,) congiuntamente agli agenti del locale comando Stazione del Corpo forestale dello Stato, proprio il sindaco Rosi e il responsabile del settore tecnico-manutentivo, il geometra Roberto Camillen, sono stati deferiti in stato di libertà all’autorità giudiziaria per i reati di realizzazione e gestione di discarica abusiva, esecuzione di opere in assenza di autorizzazione paesaggistica e violazione della legge sulle aree protette.
Ma con il solo servizio di trasporto dei rifiuti solidi urbani, inspiegabilmente, affidato ai privati, ecco dunque che il quadro dell’emergenza è stato – come già detto – completato dal robusto lievitare dei costi afferenti al comparto. A darne pubblicità lo stesso responsabile del settore tecnico-manutentivo del Comune, che proprio alla voce trasporto Rsu ha sottoscritto due diverse determine entrambe a favore della Eco Service: la prima datata 9 dicembre 2015 per un importo di 15mila euro; la seconda, meno di un mese dopo, il 4 gennaio 2016, per ulteriori 12mila euro. Il totale complessivo, dunque, a sessanta giorni di emergenza rifiuti, ammonta già ad un esborso di 27mila euro per il trasporto di immondizia, mentre i mezzi di proprietà comunale rimangono, assai stranamente, a riposo.
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