Il commissario straordinario dell’Asp di Vibo Valentia Maria Pompea Bernardi ha ricevuto un ordine di servizio per la riconsegna di ulteriori vaccini già assegnati all’Azienda. È quanto ha fatto sapere il sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo che, per oggi pomeriggio, alle 15, ha convocato in via d’urgenza l’Assemblea dei sindaci da tenersi innanzi alla sede dell’Asp, dove i primi cittadini saranno presenti con la fascia tricolore. Limardo - che ha già informato il prefetto di Vibo - ha provveduto a recarsi presso la sede della Cittadella regionale a Catanzaro per richiedere una revoca in autotutela del provvedimento.

«Di fronte a questo “scippo” - ha spiegato il primo cittadino di Vibo - insieme a tutti i colleghi sindaci non rimarremo fermi e siamo disposti ad azioni eclatanti per garantire il diritto alla salute dei nostri cittadini. Non siamo più disposti a tollerare provvedimenti che penalizzano e mortificano, ancora una volta, questo territorio e non esiteremo ad investire le più alte cariche istituzionali della Repubblica per sapere se anche in questa provincia vige la Costituzione italiana e soprattutto viene garantito il diritto alla salute definito in maniera solenne un diritto fondamentale dell’individuo».

Limardo trova «assurda questa decisione da parte del commissario straordinario per la sanità che, invece di accelerare nella campagna di vaccinazione in questo territorio, ha pensato di sottrarre i vaccini a beneficio delle altre province calabresi. A tutto questo mi opporrò con determinazione e fermezza perché i cittadini di questa provincia hanno uguali diritti degli altri calabresi e sino ad oggi hanno pagato un prezzo altissimo in tema di disservizi sul fronte sanitario».

La gestione dei vaccini tiene banco anche a Dasà, centro dell’entroterra vibonese, dove il sindaco Raffaele Scaturchio si è recato presso la stazione dei carabinieri di Arena per sporgere denuncia in seguito ai «fatti incresciosi accaduti ieri mattina in occasione della prima giornata di vaccinazione degli over 80. È stato negato un diritto a una categoria a rischio, fragile. È stato mio, l'ingrato compito - afferma Scaturchio - di contattare i miei concittadini, regolarmente in lista, per comunicare che la loro dose di vaccino non era più disponibile e la cosa mi ha mortificato e adirato. Purtroppo, chi ha somministrato i vaccini non ha tenuto conto delle indicazioni dell'Asp e ha così violato l'etica morale e professionale. Spero che presto venga fatta chiarezza, affinché un fatto così subdolo e meschino non rimanga impunito e non si ripeta in futuro. Alle forze dell'ordine il mio augurio di buon e proficuo lavoro».