Il ragazzo è stato individuato nei pressi della stazione ferroviaria partenopea  e, secondo i primi riscontri, sarebbe apparso cosciente ed in buone condizioni di salute. Si sarebbe trattato, dunque, di un allontanamento volontario, che però, per quasi ventiquattro ore, ha tenuto col fiato sospeso amici e parenti della frazione Monsoreto dove il ragazzo risiede con la propria famiglia.

L’allarme era scattato, dunque, già dalla prima serata di ieri, e prontamente erano state avviate le ricerche da parte degli uomini della Polizia di Stato di Serra San Bruno che, grazie ad una fitta rete di collegamenti con tutti i commissariati del resto d’Italia, ha contribuito in maniera determinante al ritrovamento di Randò. Alle ricerche avevano partecipato i Vigili del fuoco del comando provinciale con 8 unità SAF con specializzazione fluviale, 2 unità Cinofile, unita specialiste TAS (Topografia applicata al Soccorso) e 5 unità operative coordinate dal Funzionario di Servizio. Nel corso delle operazioni è stato perlustrato il fiume Marepotamo e le aree ad esso adiacenti dove era stata avvistata la persona scomparsa. Attivi nelle ricerche anche i Carabinieri e i volontari della Protezione civile che avevano sondato in particolar modo i boschi e le zone limitrofe alla residenza del ragazzo. 

Lo stesso, tra poche ore, dopo gli ulteriori accertamenti di rito, dovrebbe fare ritorno in Calabria, per essere finalmente riabbracciato dai suoi familiari.