L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Soriano Calabro, si è tenuta all’interno del MuMar di fronte ad una nutrita platea di pubblico.

Il professor Cuteri si è soffermato nel corso del suo intervento sull’importanza della farmacia monastica sorianese che ha rappresentato per oltre quattro secoli un importante presidio farmacopeo per tutta la Calabria. Nel particolare si è parlato  del corredo e dei vasi “Albarelli, vasi di odore, pilloliere” dove erano conservati composti, spezie, olii, erbe e mastici.

Il dottor Morello, invece, ha approfondito l’aspetto inerente alle piante, coltivate dai monaci nei propri orti per essere poi lavorate ed utilizzate per curare diverse malattie. La spezieria di Soriano, inoltre, importava anche spezie, droghe e pietre dure da terre lontane, come l’Asia, il Madagascar, l’America Latina, impossibile da reperire in Europa. 

Durante la serata, inoltre, è stato resa pubblico da parte del sindaco Francesco Bartone, la notizia della presenza a Soriano del cosiddetto “Codex Sorianesensis” risalente al ‘700, un erbario dell’antica spezieria, costituito da un manoscritto impreziosito da disegni, che sarà conservato nel costituendo Museo della Ceramica medievale.