Sabato, 29 Settembre 2018 15:27

Abusi edilizi a Vazzano, il sindaco Massa: «Siamo intenzionati a andare fino in fondo»

Scritto da Redazione
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A Vazzano da tempo si respira un clima politico rovente, tant’è vero che alcune questioni che si intrecciano proprio tra politica e attività burocratica degli uffici del locale Municipio sono arrivate in Tribunale. Già nei mesi scorsi il Tar Calabria aveva rigettato un ricorso proposto contro il Comune guidato dal primo cittadino Vincenzo Massa per presunte irregolarità nell’affidamento della gara sui lavori all’ex plesso scolastico. Una decisione, quella del Tribunale amministrativo regionale, che era andata verso la conferma della correttezza dell’azione amministrativa svolta dall’amministrazione in carica. Più di recente, sempre il Tar si è invece «pronunciato su un ricorso presentato dalla moglie dell’ex sindaco Domenico Villì contro l’atto di annullamento in autotutela del permesso a costruire in sanatoria ottenuto dalla stessa quando il marito ricopriva la carica di sindaco».

A rendere gli sviluppi delle due vicende giudiziarie è stato il primo cittadino Vincenzo Massa, che a riguardo ha anche spiegato come il Tribunale abbia ritenuto «il primo ricorso improcedibile e il secondo infondato».

«La signora Annamaria Barbara unitamente al padre Domenico Barbara – continua ancora il sindaco Massa – era dunque riuscita ad ottenere dall’Ufficio tecnico comunale guidato dall’ingegnere Carmelo Callà, mentre il marito ricopriva la carica di sindaco, un permesso a costruire in sanatoria privo della necessaria ed indispensabile autorizzazione sismica, sulla base della semplice attestazione di deposito degli elaborati grafici all’ufficio tecnico regionale, ex Genio civile. Attestazione di deposito annullata in autotutela dall’ufficio tecnico regionale a seguito della segnalazione dell’ufficio tecnico comunale, guidato dall’architetto Antonino Florio, eseguita nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 103 D.P.R. 380/2001».

Il sindaco Massa ha dunque ringraziato l’ufficio tecnico, nella persona dell’architetto Florio, per «il lavoro meticoloso e scrupoloso svolto» oltre che «l’avvocato Francesco Martelli che ha difeso con professionalità, passione e dedizione l’operato del comune dinnanzi al Tar Calabria, e i dipendenti tutti». «In questa vicenda vogliamo andare fino in fino in fondo e vederci chiaro – ha aggiunto Massa –, infatti, si rende necessario valutare se vi sono responsabilità a carico di chi era tenuto a vigilare. Come è stato possibile rilasciare alla moglie e al suocero dell’ex  sindaco Villì un permesso a costruire in sanatoria privo della necessaria e indispensabile autorizzazione sismica in un Comune come Vazzano qualificato con il più alto grado di rischio sismico? Come è possibile non accorgersi in sede di istruttoria che il permesso a costruire veniva presentato in sanatoria al Comune e in variante all’ufficio tecnico regionale al solo scopo di eludere le stringenti norme in materia  sismica? Non serve fare la parata ed esprimere la vicinanza istituzionale, quando succedono disastri serve vigilare prima per evitare che si verifichino».

Ma gli interrogativi posti da Massa rispetto alla vicenda proseguono: «Come è possibile rilasciare il permesso a costruire in sanatoria solo ad alcuni comproprietari richiedenti (moglie e suocero dell’ex sindaco Domenico Villi all’epoca dei fatti in carica) e negarlo di fatto, senza nessuna motivazione, agli altri comproprietari richiedenti? Comproprietari che citati come contro-interessati dalla ricorrente si sono costituiti in giudizio per mezzo del loro difensore, l’avvocato Pietro Rosano, per chiedere il rigetto del ricorso ritenendo fondate le contestazioni mosse dall’ufficio tecnico comunale. «Non mi fermerò – ha promesso il sindaco – finché non avrò fatto chiarezza assoluta  sulla vicenda perché il Comune è stato costretto a difendersi, in questi  mesi, contro i ricorsi proposti dalla moglie dell’ex sindaco Domenico Villi per tenere indenne lo stesso ente da continue e esorbitanti richieste di risarcimento danni fortunatamente sistematicamente rigettate perché ritenute infondate. Abbiamo sempre e comunque confidato nella giustizia lavorando in silenzio – è la chiusura finale –, senza fare fuochi d’artificio, per dimostrare ai cittadini di Vazzano e quindi anche  alla moglie dell’ex sindaco, affetta in questi mesi da sindrome di persecuzione, che il comune di Vazzano è presidio di legalità, trasparenza e correttezza. L'ex sindaco Domenico Villì dovrebbe ricordare che la legge va sempre rispettata. Viva la legge».

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