Martedì, 01 Settembre 2015 14:53

L'anticonsiglio comunale/34 - 'Glielo avevo detto io di fare l'assessore...'

Scritto da Redazione
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L’amministrazione comunale di Serra San Bruno è ormai un malato agonizzante che attende, lentamente, la fine dei propri giorni. Un’armata senza né capo né coda, che si rifugia nella parodia di se stessa, pur di riuscire a tirare a campare ancora per quel poco che resta. 

«Consigliere Federico, glielo avevo detto io di fare l’assessore». È grossolana l’(auto)ironia del primo cittadino Bruno Rosi, che così si rivolge verso gli scranni dell’opposizione, da dove il consigliere comunale del Partito democratico, sciorina a fiume le incongruenze dei prospetti economici da approvare nella seduta odierna e le pecche di un’amministrazione capace, in soli quattro anni, di fallire in tutto quello che avrebbe potuto fallire. Il sarcasmo del primo cittadino fa riferimento esplicito all’invito lanciato alcune settimane fa alla Federico, affinché la stessa entrasse a far parte dell’esecutivo comunale carente di presenze rosa così come disposto dalla normativa vigente.

È un’amministrazione, quindi, che soccombe sempre più, sotto i colpi di un’opposizione dimezzata (oltre alla Federico in aula il solo Mirko Tassone) e che è costretta a fare i conti anche con l’assenza, perenne, del capogruppo Nazzareno Salerno. Latitante, nel salone di palazzo Chimirri, anche il "dissidente" Carmine Franzè, ormai in rottura definitiva con il resto dell’amministrazione.

Il civico consesso torna a riunirsi così a circa un mese di distanza dalla seduta del luglio scorso. All'ordine del giorno, soprattutto, l'approvazione del bilancio di previsione dell’esercizio 2015, di quello pluriennale 2015-2017, di quello di previsione finanziario 2015-2017 e della Relazione previsionale e programmatica 2015-2017. Insomma, tanta carne a fuoco. Un piatto ghiotto per il consigliere d’opposizione Tassone, che entra in aula assieme alla Federico proprio per la discussione dei prospetti economici in questione, e – al termine della relazione del responsabile dell'area economico-finanziaria – innesca la polemica infierendo su una maggioranza incapace di «rendere alcuna relazione politica sul bilancio in discussione» e decidendo poi di allontanarsi dall’aula. 

Ed è proprio qui che si concretizza il paradosso: manca il numero legale. Prima dei componenti della minoranza, inspiegabilmente, infatti, anche il sindaco Rosi e l’ex vicesindaco Gerardo Bertucci, avevano lasciato la seduta, e – nel pieno stupore dei presenti – la maggioranza si ritrova addirittura sotto il numero di consiglieri necessari per garantire, dunque, il numero legale. La seduta, allora, dovrebbe essere aggiornata ad una nuova convocazione, ma in barba a qualsiasi regola si decide prima per una sospensione di dieci minuti, poi direttamente per la ripresa dei lavori. «Siamo alle comiche finali», dichiara ancora Mirko Tassone, prima di riprendere l’arringa sul bilancio: «Saremmo curiosi di capire qual è la relazione dell'amministrazione. Personalmente posso esprimere valutazioni politiche sul bilancio, ma potrei farlo solo dopo aver ascoltato le scelte e le decisioni assunte dall'amministrazione a riguardo». 

Ecco, allora, che il primo cittadino, Bruno Rosi, si convince finalmente a rendere i chiarimenti sulle motivazioni che hanno portato all’articolazione del prospetto economico: «Abbiamo inserito 53mila euro per dare la possibilità, a chi ne ha bisogno, di lavorare con i voucher. Per il sociale 100mila. Abbiamo, poi, cercato di investire in infrastrutture, contraendo un mutuo per un importo pari a 250mila euro da destinare al sistema idrico. Possono essere delle scelte condivisibili o meno, ma noi queste scelte abbiamo preso ed adottato». A ribattere è allora il consigliere del Pd, Rosanna Federico, che si sofferma appunto, in particolare, sull’annosa questione acqua (per la risoluzione della quale l’amministrazione stessa poche settimane fa aveva parlato di un investimento di un milioni di euro, mentre in bilancio è ancora presente solo il mutuo accesso ormai due anni fa) e quella afferente al lavoro (che vede già svariati operai impiegati temporaneamente con il sistema dei buoni-voucher, ma che non hanno ancora beneficiato di alcun pagamento). 

A questo punto nessuna risposta se non le classiche battutine di rito per tentare di smorzare un’aria che per l’amministrazione comunale si fa, evidentemente, sempre più asfissiante. Una maggioranza incapace di ribattere ai temi dell’opposizione, dunque, con pochi contenuti amministrativi e, ancora meno, politici. In definitiva i punti verranno approvati con i voti favorevoli dei componenti della sola maggioranza.

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