Mercoledì, 23 Luglio 2014 15:19

'Low cost', in carcere Monardo e Macrì

mini toga_tribunaleI carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno, guidati dal capitano Stefano Esposito Vangone, hanno tratto in arresto nella mattinata odierna Girolamo Macrì, 36 anni, di Soriano Calabro, coinvolto assieme ad altre persone nell'operazione 'Low Cost', scattata nel 2010, con la quale si è fatto luce su un presunto giro di estorsioni ed usura. Macrì, nell'ottobre scorso, era stato condannato dalla Corte di Appello di Catanzaro ad una pena di 3 anni ed 8 mesi. Ebbene, la Cassazione ha confermato la sentenza emessa in secondo grado ed il 36enne è stato, dunque, condotto in carcere. Stesso provvedimento è stato emesso nei confronti di Domenico Monardo, 42enne di Soriano Calabro, il quale invece dovrà scontare una pena di 6 anni e 8 mesi.

 

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scopellitiREGGIO CALABRIA - Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, è stato condannato in primo grado a 6 anni di reclusione. A suo discapito è arrivata anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la condanna al pagamento di una provvisionale di 120mila euro, mentre l'ammontare del risarcimento dovuto al Comune sarà quantificato in altro giudizio. Questa la sentenza pronunciata pochi minuti fa dal Tribunale presieduto da Olga Tarzia, a conclusione del “processo Fallara” che vedeva imputato proprio il governatore calabrese, congiuntamente a tre revisori dei conti del Comune di Reggio Calabria, implicati nell'inchiesta sul bilancio dell’ente.

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mini marijuana bisSono arrivate nel pomeriggio di ieri le condanne in appello sentenziate dalla seconda sezione penale di Catanzaro, a danno dei cinque imputati accusati di traffico di stupefacenti – e non più di associazione a delinquere – che nel luglio del 2010 erano rimasti coinvolti in un’operazione della Dda di Catanzaro, coordinata dal pm Gianpaolo Boninsegna che aveva fatto luce su una produzione di marijuana, individuata in un villaggio turistico sito a Nicotera Marina.

Tra i 5 imputati anche Pasquale Siciliano di Sorianello (condannato in appello a 4 anni e 3 mesi) e Pietro Simoncini di Soriano Calabro (4 anni). Spiccano le posizioni di Giuseppe Muzzupappa (condannato in appello a 5 anni) considerato il “capo” del gruppo e che nel villaggio lavorava come guardiano e di Antonio Rugolo (4 anni e 15 giorni) che invece esercitava – anche lui nello stesso complesso turistico - l’attività di operaio. Entrambi sono residenti a Nicotera. Condannato invece a 4 anni e 9 mesi, sempre in appello, Carmine Cacciolo di Spilinga. Totalmente assolto invece un sesto imputato, Cosimo Rugolo di Nicotera, che in primo grado era stato condannato a 6 anni ed 11 mesi di reclusione.

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mini diaVIBO VALENTIA - La Direzione investigativa antimafia di Catanzaro ha confiscato beni per un valore di circa quattro milioni di euro, riconducibili a Domenico Antonio Ciconte, 49 anni di Sorianello, condannato in via definitiva per usura, con sentenza dell'1 ottobre 2009, al termine del processo scaturito dall'operazione "Dinasty" che ha coinvolto esponenti di rilievo della cosca Mancuso di Limbadi. In particolare, la Dia ha confiscato quote societarie della “Calabria Trading Srl” con sede a Lamezia Terme e operante nel settore dell'intermediazione dei beni mobili registrati e immobili; dell'impresa “De Caria Legnami di De Caria Assunta” con sede a Soriano Calabro che esercita l'attività in due capannoni su un'area attrezzata di circa 3.500 mq; il capitale sociale e l'intero compendio aziendale della “Immobiliare Athena srl” con sede a Pizzo operante nel settore turistico; decine di beni immobili e mobili registrati.

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mini scoppeliti_interna-nuovaIl presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, è stato condannato in appello a sei mesi di reclusione nel processo per il caso della discarica di Longhi-Boveto. Confermata anche la condanna per il dirigente comunale Igor Paonni, mentre viene  definitivamente assolto l’assessore regionale Antonio Caridi (all’epoca dei fatti assessore all’Ambiente della giunta Scopelliti al Comune di Reggio Calabria).

Il verdetto arriva quindi a conferma della condanna del settembre 2010, quando la seconda sezione penale di Reggio, dopo circa due ore di camera di consiglio, aveva reputato Scopelliti colpevole di omissione di atti d’ufficio per non aver vigilato, in qualità di sindaco di Reggio Calabria, sulla messa in sicurezza, sulla bonifica e sullo smaltimento del percolato della discarica di “Longhi-Boveto”. Si tratta di un impianto di raccolta di rifiuti solidi urbani di proprietà del Comune di Reggio Calabria, già chiuso nel 1999 e mai messo in sicurezza, ubicato nelle strette vicinanze di una scuola elementare ultimata proprio alla fine degli anni ’90, ma mai realmente entrata in funzione a causa della mancata bonifica dell’area circostante allo stesso plesso scolastico.

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mini Franco-MorelliL'ex magistrato, Vincenzo Giuseppe Giglio, è stato condannato a 4 anni e 7 mesi di carcere nel processo sulla cosiddetta 'zona grigia' della 'ndrangheta. Giglio, ex Presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Reggio Calabria, venne arrestato e poi sospeso dal Csm, nel novembre 2011, con le accuse di corruzione, rivelazione del segreto d'ufficio e favoreggiamento aggravato per avere agevolato l'attività del clan Valle-Lampada, operante in particolare in Lombardia. Nella stessa inchiesta è stato condannato a 8 anni e 4 mesi l’ex Consigliere regionale del Pdl Franco Morelli per concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione e rivelazione del segreto d'ufficio.

Inoltre i giudici dell’ottava sezione penale di Milano hanno disposto l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per lo stesso Morelli, mentre Giglio è stato interdetto per 5 anni.Il tribunale, quindi, accogliendo l'impianto accusatorio del procuratore aggiunto Ilda Boccassini ha emesso altre sette condanne: 16 anni per il boss Giulio Lampada; 9 anni e 6 mesi per Leonardo Valle; 8 anni per Vincenzo Giglio (cugino del giudice); 4 anni e 6 mesi per Francesco Lampada; 7 anni per Raffaele Firminio; 3 anni e 3 mesi per Maria Valle; 5 anni e 3 mesi per l'ex militare della guardia di finanza Luigi Mongelli, mentre altri 3 finanzieri sono stati assolti con revoca delle misure cautelari.

Secondo l'accusa, il magistrato Giglio si sarebbe rivolto al consigliere Morelli per ‘indirizzare’ la nomina della moglie, Alessandra Sarlo, a commissario della Asl di Vibo Valentia ed, in cambio, Morelli avrebbe chiesto e ottenuto notizie riservate su indagini in corso. Entrambi risultavano in rapporto con Giulio Lampada, leader della gestione di slot machine e videopoker in molti locali pubblici di Milano. Nel corso del processo era  stato ascoltato anche il Sindaco di Roma Gianni Alemanno, che secondo alcune intercettazioni avrebbe incontrato Giulio Lampada a Roma proprio nei giorni della campagna elettorale.

 

 

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mini carmelo-lo-biancoVIBO VALENTIA - Sono state condotte in carcere dagli uomini della Squadra Mobile di Vibo Valentia 8 delle 21 persone coinvolte nell'operazione "New Sunrise", che fece luce sulle attività criminali della cosca di 'ndrangheta dei Lo Bianco sul territorio della città capoluogo di provincia. Le condanne, per gli affiliati alla 'ndrina egemone su Vibo città, sono diventate definitive dopo il pronunciamento della Corte di Cassazione. Gli 8 arrestati sono: Carmelo Lo Bianco, 66 anni, condannato a 10 anni di reclusione; Francesco Barba, 49 anni, condannato a 5 e 8 mesi; Salvatore Carmelo D'Andrea, condannato a 4 anni e 8 mesi; Michele Lo Bianco, 63 anni, condannato a 4 anni e 8 mesi; Giuseppe Lo Bianco, 66 anni, a 4 anni e 8 mesi; Antonio Lo Bianco, 63 anni, a 4 anni e 8 mesi; Vincenzo Barba, 59 anni, a 7 anni e 4 mesi; Francesco Bognanni, 38 anni, a 4 anni e 8 mesi. Per quasi tutti gli arrestati si tratta di pene residue da scontare rispetto alle condanne confermate dalla Cassazione, per cui molti di loro già alla fine del 2012 potrebbero tornare in libertà.

L'inchiesta "New Sunrise" fu condotta nel 2007 dalla Dda di Catanzaro e dai poliziotti della Mobile vibonese guidata all'epoca dal dirigente Maurizio Lento. L'operazione accese i riflettori sulle attività della cosca e sul ruolo di vertice della stessa svolto da Carmelo Lo Bianco (foto). "La cosca - scrive la Mobile - avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e della conseguente condizione di assoggettamento e di omertà dei cittadini, era stabilmente dedita al controllo ed allo sfruttamento delle risorse economiche della zona, al compimento di delitti contro il patrimonio (prevalentemente estorsione e usura) e contro la persona, reati compiuti al fine di mantenere incontrastata l'aggregazione della cosca". 

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mini Mimmo-Crea"Onorata Sanità", l'ex consigliere regionale calabrese Mimmo Crea è stato condannato dal Tribunale di Reggio Calabria a cinque anni e sei mesi di reclusione per peculato e la moglie, Angela Familiari, a 4 anni e dieci mesi per reinvestimento di denaro proveniente da attivita' illecita. Crea era stato gia' condannato ad 11 anni e 3 mesi di reclusione in primo grado, per concorso esterno in associazione mafiosa. L'ex consigliere regionale è stato riconosciuto colpevole di avere sottratto somme destinate all'attivita' politica del gruppo consiliare del Ccd a palazzo Campanella da lui guidato dal 2001 al 2005. Nel corso del processo l'accusa ha ricostruito, attraverso una perizia tecnica, il flusso di denaro gestito da Crea. Il Consiglio regionale della Calabria, secondo l'accusa, versava fondi sul conto corrente intestato al Ccd e Crea, presidente del monogruppo, li prelevava per versarli sul suo conto corrente di cui era intestatario con la moglie. In poco meno di quattro anni, secondo quanto emerso dal processo, sarebbero spariti 543 mila euro, di cui 275 mila sono stati versati sul conto corrente della famiglia Crea, mentre della restante somma non si e' avuta piu' traccia. Il Tribunale ha deciso anche la confisca del conto corrente.

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