Il Vizzarro.it - quotidiano online
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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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Malanima pubblicato da La Caravella Editrice, è la terza fatica letteraria di Maria Suppa, pittrice e scrittrice residente da diversi anni a Milano, ma originaria di Vallelonga. È un libro che parla di immigrazione, di viaggi della speranza affrontati al buio verso la “terra promessa” europea.
La storia ha un inizio amaro che in realtà è già un epilogo. Come una voce fuoricampo, l'anima di Frank racconta la sua stessa vita proprio mentre si trova in punta di morte: travolto da un auto in un tragico incidente. Ha paura Frank di abbandonare il mondo e urla e impreca il suo Dio affinché quello resti solo un brutto sogno. Ma è verità purtroppo.
La trama si dispiega in una narrazione intensa con sfondo continuo la questione del razzismo. Il protagonista, infatti, è un uomo di colore, che proprio perché nero «ha già firmato con la vita il suo castigo». Ad aiutare Frank ad arrivare in Italia, per farlo studiare e lavorare, era stato un conoscente di suo nonno Said, appassionato di musica e di Frank Sinatra, in onore del quale aveva dato nome al nipote. Per un bizzarro gioco del destino e di tradimenti Frank sarà costretto, però, a lavorare da sfruttato nei campi, impiegato come raccoglitore di arance e pomodori fino a quando Marco, amico bianco e apparentemente per bene, lo farà scappare dal sud verso la capitale.
Ma non sarà un futuro in discesa quello che attende Frank, che in poco tempo diverrà un barbone, con la stazione ferroviaria come casa ed un quaderno dove appuntare pensieri e strofe come unica vera ed intima valvola di sfogo. Frank, sempre più ai margini del tessuto sociale, riesce anche ad innamorarsi di una ragazza, ma il colore della sua pelle finirà per pesare più di ogni nobile sentimento.
Malanima si trova in edicola o su internet, dunque, da qualche settimana. Sulla copertina è riportato il volto di un Cristo nero, “Il Cristo di tutti”, opera della stessa autrice del libro.
La casa editrice Thoth di Capo Vaticano, presenterà la sua ultima pubblicazione domenica a Bivona a partire dalle ore 18:00, presso la sede della fondazione “Federica Monteleone per la vita”. L’ultimo libro edito Thoth si intitola “Inversione” e reca la firma del giovane e noto autore Raffaele Florio (classe 1991).
Tra le iniziative organizzate della nostra Regione al “Salone del Libro” - oltre alla presentazione del libro sui vini di Calabria di Sarino Branda e le descrizioni della dieta mediterranea degli scrittori Carmine Abate, Mimmo Gangemi e Vito Teti - ecco che sono approdati a Torino anche tre prestigiosi chef nostrani: Maurizio Sciarrone del “De Gustibus” di Palmi, Salvatore Murano del “Max” di Cirò Marina, ma soprattutto Bruno De Francesco dello “Zenzero” di Serra San Bruno.
Mercoledì 7 maggio alle 17:30, presso la sala mons. De Chiara del Seminario Vescovile di Mileto, è in programma la presentazione del libro “Io, Caterina, confesso…”, scritto da Padre Michele Fortuna. L’opera, pubblicata dalla giovane casa editrice calabrese Thoth Edizioni con sede a Capo Vaticano, approfondisce il pensiero di Santa Caterina da Siena.
«Nella dottrina cristiana – si legge nella quarta di copertina del libro – vi sono delle verità d’indiscutibile incidenza spirituale nella vita di ogni credente. Esse perciò dovrebbero essere sempre presenti nella mente e nel cuore della creatura “che ha in sé ragione” per conoscere e approfondire con maggiore impegno lo scopo per cui Dio l’ha creata. L’autore di questo libro – viene riportato nel prosieguo – espone fedelmente il pensiero di Santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa e Patrona d’Italia, su tre fondamentali verità che riguardano il cammino di ogni cristiano verso la meta finale della sua vita. Queste verità sono precisamente: l’anima, la preghiera e i quattro novissimi: morte, giudizio, inferno e paradiso. L’augurio dell’autore è che queste verità si ravvivano soprattutto nei giovani del terzo millennio per una vita più coerente con la loro fede cristiana».
Padre Michele Fortuna, studioso e divulgatore della dottrina di S. Caterina, è nato a Zammarò di San Gregorio d’Ippona (VV) il 25/5/1932. È entrato in giovanissima età nell’Ordine Domenicano a Soriano Calabro. Dopo la sua ordinazione sacerdotale ha frequentato l’Università Pontificia “S. Tommaso d’Aquino” in Roma, dove ha conseguito il Lettorato e la Licenza in Teologia con la Tesi: “Ruolo psicologico delle tre potenze nella dottrina di Santa Caterina da Siena”. Per quasi dieci anni è stato missionario in Pakistan, dove continua a mandare delle sovvenzioni per opere di carità. Dal 1984, vive nel celebre Convento di Soriano Calabro ed è il Direttore della famosa Biblioteca del Santuario di S. Domenico.
Durante la presentazione del libro interverranno: il vescovo della diocesi di Mileto Luigi Renzo; il rettore del seminario vescovile di Mileto don Francesco Sicari; don Pasquale Russo, parroco emerito di Ricadi; Mario Vallone, giornalista ed editore; l’autore del libro.
Riceviamo e pubblichiamo
Si terrà il 30 agosto a Torre Ruggiero la quinta edizione “Pericles International Prize”.
SERRA SAN BRUNO – Si terrà questa sera alle 18 a Palazzo Chimirri la presentazione del libro del giornalista Mirko Tassone “Dieci misteri certosini” ed. Falco. Aprirà la serata il presidente dell’associazione culturale Civitas Bruniana Bruno Tozzo, a seguire gli interventi del sindaco di Serra San Bruno Bruno Rosi, di Michele Falco della edizioni Falco. Relazioneranno intorno al libro il saggista Ulderico Nistico e l’autore di “Dieci misteri certosini” Mirko Tassone. Durante la manifestazione è prevista una personale di pittura dell’artista Celestina Fortuna. Interverranno anche la poetessa Bruna Filippone e la pittrice Antonella Di Renzo. Previsti anche intervalli musicali a cura del pianista Vittorio Vono e della cantante Valentina Viola. L’ultimo libro di Mirko Tassone ripercorre le tappe degli episodi più misteriosi e avvincenti legati alla Certosa di Serra San Bruno. L’antico monastero, fondato, da Bruno di Colonia alla fine dell'XI secolo, su un territorio donato dal conte Ruggero il Normanno, sorge nel cuore della Calabria, in provincia di Vibo Valentia. La sua fondazione ha avuto notevoli implicazioni politiche, poiché rappresentò un importante caposaldo per condurre a compimento l’opera di rilatinizzazione della Calabria centro meridionale, all’epoca influenzata dalla presenza greco-bizantina. Il volume si apre con una cronologia dei fatti salienti legati alla Certosa e ripercorre le tante vicende ricostruendone la genesi storica. Mirko Tassone, nato a Milano nel 1974, vive Tra Serra San Bruno e Roma. Collabora con diverse testate giornalistiche ed è corrispondente de Il Quotidiano della Calabria. Nel 2008 ha pubblicato il saggio Neofascismo e R.S.I. Il mito della Repubblica Sociale Italiana nella memorialistica e nella pubblicistica (Edizioni Settimo Sigillo), Nel 2011 si è classificato al secondo posto del concorso letterario “Avventurosi sogni fantastici” (Roma) con un racconto dal titolo Trent’anni dopo.
(articolo publicato su Il Quotidiano della Calabria)
Riceviamo e pubblichiamo:
‘Ndrangheta, magistratura, politica e massoneria: un quadrato perfetto con al centro alcuni uomini infedeli dei servizi segreti. È questo il singolare ritratto del malaffare mafioso in Italia che emerge dal nuovo libro di Enzo Ciconte Politici e malandrini da qualche giorno in libreria. A leggere le pagine del volume, ma anche a sfogliarne solamente l’indice, emerge chiaramente come il libro affronti l’argomento sia nella sua complessità storica e sociologica sia nella dovizia di fatti, personaggi e particolari che restituiscono al lettore l’immagine di una ‘ndrangheta capace di stringere rapporti e alleanze con politici a vari livelli passando dal controllo diretto o indiretto delle amministrazioni comunali fino ad arrivare all’infiltrazione negli organi di governo regionali e nazionali (e persino in paesi lontani dall’Italia come l’Australia).
Grande attenzione è posta al problema della presenza della ‘ndrangheta nelle fila delle amministrazioni pubbliche e dei partiti che operano nel Nord Italia dove nella ricerca dell’obiettivo dell’elezione a tutti i costi, di fronte al tramonto delle ideologie e della conseguente incapacità dei partiti di attrarre consensi, nuovi e vecchi politici in carriera non hanno disdegnato di chiedere “una mano” ai boss per raggiungere il risultato prefisso. In uno scenario così fosco l’autore non manca però di raccontare anche le storie dei tanti “signornò” che all’onore mafioso hanno preferito quello della buona coscienza e dell’onesta.
Il libro
La ’ndrangheta è l’organizzazione mafiosa in perenne trasformazione. La storia del filo che lega politici e ’ndrangheta è quella più negletta perché la mafia calabrese ha vissuto per un lungo periodo storico in una zona oscura impenetrabile alla conoscenza. Fare la storia del rapporto tra malandrini e politici vuol dire affrontare – e cercare di spiegare – una diversità che fa della ’ndrangheta un unicum nel panorama mafioso. La ’ndrangheta in determinati momenti storici si è differenziata da mafia e camorra sia perché ha stabilito relazioni con il Pci e con la destra eversiva, sia perché è l’unica organizzazione ad avere rapporti con uomini politici che operano nel Centro-Nord Italia e persino in alcuni Paesi stranieri. La ’ndrangheta s’è assicurata la protezione di una borghesia mafiosa ingorda ma anche miope, senza ideali e incapace di immaginare un futuro per la propria terra diverso da quello della subalternità ai governanti di turno o ai mafiosi. ’Ndrangheta, magistratura, politica e massoneria sono un incrocio perfetto. Al centro, come una rotonda che regola il traffico, uomini infedeli dei servizi segreti. Nella prima parte c’è il racconto di lunga durata che dalla Calabria del 1861 arriva sino ai nostri giorni. La seconda parte è dedicata al condizionamento ’ndranghetista su pezzi della politica di alcune regioni: Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte, Liguria, Lombardia. La terza parte mostra come la ’ndrangheta si sia interessata di politica in giro per il mondo. La quarta parte illustra alcune forme recenti di resistenza e di ribellione alla prepotenza e alla volontà di dominio ad opera in particolare di sindaci o di assessori o consiglieri comunali calabresi e del Nord Italia.
L'autore
Enzo Ciconte insegna Storia della criminalità organizzata all'Università Roma Tre e Semiologia e analisi del linguaggio mafioso all'Università dell'Aquila. È considerato tra i massimi esperti di fenomeni mafiosi.
Antonio Cavallaro
Ufficio stampa
Rubbettino Editore
Come si sono evolute e come sono cambiate le mafie (‘Ndrangheta, Camorra e Cosa Nostra) negli ultimi anni, a seguito degli arresti eccellenti, che ne hanno decapitato i vertici? Esistono ancora i boss o il fenomeno mafioso si è frammentato in mille realtà locali che controllano solo piccole parti del territorio? O, viceversa, è diventato globale, allungando i suoi tentacoli ben al di là dell’Italia? E chi sono oggi i capi delle cosche? Quesiti, questi, ai quali si è cercato di rispondere nell’ultimo libro di Pietro Comito - giornalista de ‘Il Quotidiano della Calabria’ tra i maggiori conoscitori della ‘ndrangheta calabrese - Vincenzo Ceruso, collaboratore di AddioPizzo ed autore di numerosi articoli sulla mafia per varie testate, e Bruno De Stefano, giornalista che ha seguito la cronaca nera e giudiziaria per diverse testate, dal titolo ‘I Nuovi Boss’, edito da Newton Compton Editori, già in tutte le edicole d’ Italia a partire da Gennaio. Nonostante i durissimi colpi assestati dallo Stato, con gli arresti del Gotha criminale (da Riina a Provenzano, da “Sandokan” ai capi sanlucoti), la malavita organizzata non è da considerare sconfitta, anzi. Spostando i propri affari lontano dai riflettori, infatti, i moderni padrini hanno creato un cortocircuito forse più pericoloso delle sanguinose mattanze per le strade: una nuova criminalità meno visibile, ma ancora più minacciosa, in cui l’alta finanza, la politica e il malaffare si fondono in un fatale, indissolubile intreccio.
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