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Con l'operazione "Luce nel bosco" la Dda di Catanzaro ha ricostruito circa vent'anni di faide di 'ndrangheta nel territorio delle Preserre vibonesi e dell'Alto Mesima, in particolare nei comuni di Gerocarne, Soriano, Sorianello, Acquaro, Dasà, Arena, Vazzano e Pizzoni. L'epicentro di tutto sarebbe la frazione Ariola, e a capo della "società" di Gerocarne sarebbe stato Antonio Altamura (foto), 65enne già arrestato nell'operazione "Crimine", che è lo zio di Michele Altamura, ex sindaco di Gerocarne arrestato oggi con l'accusa di associazione mafiosa. La carriera politica di Altamura, secondo i magistrati catanzaresi, sarebbe stata attentamente pianificata dallo zio presunto boss, e la sua candidatura a sindaco sarebbe stata il frutto di un accordo interno alle varie famiglie appartententi al "locale" di 'ndrangheta sgominato con l'operazione di oggi. Prima assessore e poi sindaco, Altamura avrebbe fornito il suo supporto alle cosche "avvalendosi del suo ruolo istituzionale". Le 'ndrine, quindi, sarebbero così riuscite facilmente ad infiltrarsi nella gestione degli appalti pubblici del comune di Gerocarne.
Sono in corso da stamattina 30 arresti tra Calabria, Piemonte e Toscana, tutti mirati a sgominare le cosche operanti nelle Preserre vibonesi con base ad Ariola di Gerocarne. L'operazione, coordinata dalla Dda catanzarese ed eseguita dagli agenti della Squadra Mobile del capoluogo, dovrebbe fare luce su molti delitti - tra cui anche sequestri di persona - avvenuti negli ultimi vent'anni proprio nella zona delle Preserre. I 30 soggetti a cui è indirizzato il provvedimento di custodia cautelare in carcere sono accusati, tra le altre cose, di associazione mafiosa finalizzata alle estorsioni e alla turbativa di appalti pubblici. Tra gli arrestati, infatti, c'è anche Michele Altamura, 42 anni, ex sindaco di Gerocarne, accusato di associazione mafiosa. L'intera operazione della Dda fa luce, in sostanza, sulla faida che ha insanguinato le Preserre e l'Alto Mesima a partire dai primi anni '90 e fino a pochi anni fa.
VIBO VALENTIA – Test infrasettimanale per la Vibonese del patron Pippo Caffo (foto) che, nella giornata odierna, ha affrontato e sconfitto in amichevole (6 a 0 il risultato finale) il San Calogero di mister Romano, capolista del girone “B” di Promozione. Per l’occasione, lo staff tecnico rossoblu ha preferito non utilizzare il capitano Alessandro Caridi. Il terreno reso pesante dalla pioggia, infatti, ne ha sconsigliato l’utilizzo onde evitare rischi inutili, per cui il difensore rossoblù si è allenato a parte. A San Calogero era presente anche Michele Vitale, però pure in questo caso, considerata la giornata di freddo pungente e di pioggia, si è preferito tenere il centrocampista di Santa Maria del Cedro a riposo. Regolarmente in campo tutti gli altri componenti l’organico della Vibonese che, per la cronaca, ha vinto l’amichevole grazie alla doppietta di Puntoriere ed alle reti di Doukara, Caraccio, Saturno e Benincasa.
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