Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Riceviamo e pubblichiamo:
“L’acqua è un bene prezioso, una vita senz’acqua è come un deserto”. Il concetto è travolgente nella sua semplicità. E’ una frase che accompagna uno fra molti bellissimi disegni di bambini di 6-8 anni che ritroviamo esposto in una galleria d’arte molto particolare. E’ quella a cui hanno dato vita 16 artisti chiamati ad esprimere con la loro creatività e la loro arte il concetto di acqua come fonte di vita irrinunciabile, come diritto inalienabile di ciascuno, come bene comune da tutelare e da difendere e per cui è necessario lottare.
L’evento è inserito nel programma dei festeggiamenti che, a Lamezia come in tutte le principali città di Italia, ricordano il secondo anniversario della straordinaria vittoria referendaria con la quale 26 milioni di italiani scelsero per l'acqua pubblica e la difesa dei servizi pubblici locali e che ha rappresentato il momento conclusivo del percorso verso la ripubblicizzazione del servizio idrico avviato dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua.
L’evento è organizzato dal Comitato Lamentino Acqua Pubblica in prima fila come sempre nella battaglia locale per i beni comuni, come testimoniato dal banchetto, posizionato all’ingresso del parco, per la raccolta firme della proposta di legge regionale presentata dal Comitato Bruno Arcuri, che ad un mese esatto dalla fine della campagna ha già superato le 8000 firme e si avvia a chiudere la raccolta tentando di raddoppiare il numero di firme necessarie previste per legge.
Anche il contesto scelto dagli organizzatori è molto particolare e pieno di significati, se vogliamo, simbolici. Siamo in un quartiere popolare nel cuore della Nicastro vecchia. Un cocciuto prato verde circondato da case, alcune molto belle e antiche, sta nuovamente riempiendo gli spazi fino a qualche mese fa invasi dalla spazzatura e dalle erbacce. E’ uno spazio occupato e autogestito che il un Collettivo LSOA Ex Palestra (dal nome con cui gli abitanti ormai decenni fa hanno battezzato il parco) ha restituito alla comunità. Proprio come l’acqua il parco, che l’incuria e spesso il disinteresse e la miopia di chi amministra, avevano fatto diventare un non-luogo, adesso è tornato ad essere un bene di tutti.
Comitato Lametino Acqua Pubblica
Riceviamo e pubblichiamo:
Visto il tremendo odore e sapore dell'acqua pubblica riscontrato nelle fontane pubbliche vibonesi temiamo, come riportato dalla letteratura medico scientifica ufficiale, possibili danni alla pelle ed al sistema nervoso soprattutto dei bambini piccoli a causa dei cloriti, del cloroformio, e degli altri prodotti della disinfezione che si formano quando, come nel caso dell'acqua pubblica vibonese, quest’ultima venga disinfettata con un mix di ipoclorito di sodio e biossido di cloro.I prodotti tossici di disinfezione in oggetto possono venire respirati durante il bagnetto, per cui suggeriamo ai genitori, se non possono evitare di fare il bagnetto ai neonati con acqua di rubinetto, di lasciarla almeno decantare per mezz'ora o più prima di lavare con quell'acqua i piccolini.Una signora che doveva farsi eseguire una scintigrafia ossea, effettuò la prenotazione presso il civico Ospedale Pugliese di Catanzaro. Poiché il primo turno utile di prenotazione appoggiava su una data distante tre mesi, dopo qualche tempo insistette nel chiedere se per caso si sia resa libera altra data più vicina. La risposta fu negativa, ma venne accompagnata dall’indicazione che l’esame poteva essere erogato a pagamento , ma a dire il vero, si aggiunse l’indicazione che anche altre strutture catanzaresi erano in grado di effettuarlo. La signora si informò della spesa da sostenere per effettuarlo a pagamento e la risposta fu che costava 150 euro. Ritenendo il costo troppo elevato, decise di telefonare al Sant’Anna Hospital, sempre a Catanzaro. Lì la risposta fu che le prenotazioni a convenzione pubblica per il breve periodo (mese successivo) erano esaurite e che per il più lungo termine ancora non si prenotava. Anche qui c’era però la possibilità di prenotazione a più breve distanza per la fascia a pagamento. La signora si informò del costo e seppe che costava 70 euro. Al che non ci pensò due volte a servirsi di quest’ultima alternativa, essendo a conoscenza che il ticket all’ospedale pubblico sarebbe costato forse anche di più.
Qualcuno del profondo nord, corrotto al pari di tutta la nostra bella terra italica, si permette ancora il lusso di affermare che in Calabria non paghiamo le tasse. A costoro va detto che oltre alle tasse paghiamo anche le gabelle, intese come dazi per poter vivere nel suolo in cui siamo nati. In effetti, tra le altre nauseanti esperienze di malfunzionamento di servizi, il più delle volte vitali, se sfortunatamente una persona si ammala ed abbisogna di un accertamento diagnostico, deve corrispondere una quota che però, sovente, non è per nulla una minor parte; spesso, infatti, la quota-parte ammonta a più dell’intero del costo della prestazione. Si deve precisare che per il solo uso della famosa ricetta rossa, si devono sborsare dieci euro, che si aggiungono allo storico ticket. Di conseguenza si può verificare che in taluni casi, tra costo ricetta e quota partecipativa, l’analisi venga a costare al malato più di quanto non costi in totale al servizio sanitario pubblico. Pertanto è urgente affermare che si rende necessario fare in molti campi una valutazione un po’ più retta, iniziando dal considerare i cittadini come persone con i loro bisogni da amministrare onestamente e non come strumento per l’ascesa al potere. Così anche i conti della sanità potrebbero tornare in quadra.
Col sistema regionale della sanità è stato creato un mostro sfrenato ed incontrollabile. Si va ripetendo che la Regione Calabria, a causa del suo “profondo rosso” ha bisogno di recuperare gli sprechi. Ma prima di gravare sui cittadini e prima che i cittadini si rassegnino, urgerebbe accertarsi dove siano stati allocati gli sprechi. Sicuramente non in servizi che sono stati invece fortemente compromessi, come per alcuni ospedali di montagna o di utilissimi front-line e guardie mediche nel mirino della nuova camaleontica parsimonia. Molto più efficace sarebbe l’eliminazione di prebende e rendite corruttive elettoral-mafiose. Nell’utopica ipotesi che, viceversa, i soldi dei cittadini fossero stati destinati a premurosi miglioramenti dei servizi, una scusante sarebbe in re ipsa. Oltretutto sarebbe potuto verificarsi un graduale risparmio di ritorno, derivante dal miglioramento della salute pubblica, specie se si tiene conto dell’elevata percentuale di anziani in Calabria, causata dalla forte emigrazione giovanile imposta dalla mancanza di lavoro.
Diversamente, per quale altra comprensibile buona causa dovrebbe essere spremuto ai cittadini il sangue che non hanno più da farsi estrarre neppure per le analisi?
VIBO VALENTIA - La voce unanime, rappresentata dal popolo dell’associazionismo, lo ha ribadito ancora una volta: l’invaso dell’ Alaco, che si trova a cavallo tra le province di Catanzaro e Vibo Valentia, va chiuso il prima possibile. Nella mattinata odierna, in particolare, le associazioni del territorio ma anche la gente comune è scesa in piazza a Vibo per protestare contro quello che, ormai, tutti considerano un ‘avvelenamento di massa’. Perchè di questo si tratta. L’ evento è il risultato di un intenso lavoro dei movimenti e delle associazioni che in questi anni hanno assunto come priorità del loro impegno la difesa dei beni comuni, del territorio e della salute dei cittadini.
Riceviamo e pubblichiamo:
Nei giorni scorsi, durante una seduta del Consiglio comunale a San Giorgio Morgeto (RC), è stato presentato un progetto per la “costruzione di un'infrastruttura volta a ottimizzare le fasi di adduzione e distribuzione dell'acqua potabile nel territorio comunale mediante applicazione di tecnologie di gestione remotizzata di telecontrollo e tele lettura, attività di ricerca e riparazione perdite idriche e servizi integrati post-contatore”. Il progetto prevede la sostituzione dei vecchi contatori domestici, nonché il monitoraggio della rete idrica, con la rilevazione delle perdite e degli allacci abusivi, tutto senza rischi e costi per l’amministrazione comunale grazie al meccanismo del project financing.
Una vera fortuna per San Giorgio Morgeto quindi, secondo i proponenti del progetto, ossia la catanese Compunet srl, una società operante nel campo della telematica e nel trattamento dati (ma di cui non siamo riusciti a trovare un sito internet), e la Holley Intl, divisione italiana di una multinazionale cinese con sede legale a Roma e sede operativa a Taurianova.
Un pericolo per l’acqua pubblica e per i cittadini di San Giorgio Morgeto, secondo la nostra opinione.
Il project financing prevede che un’opera, in questo caso il nuovo sistema di lettura dei consumi idrici e il monitoraggio della rete, venga progettata e realizzata da un privato, che poi trarrà i suoi profitti dalla gestione dell’opera stessa: si tratta quindi di una vera e propria privatizzazione del servizio idrico, contro la volontà popolare e contro i referendum del 2011.
Oltre alla fatturazione trimestrale ai cittadini, e la “gestione dei rapporti con l'utenza limitatamente alle attività di controllo della morosità (attacco/stacco)”, quello che ci preoccupa, e che rappresenterebbe l’ennesima mucca da mungere, è la riparazione delle perdite, che diventerebbe esclusivo appannaggio del proponente del progetto: un vero business se si considerano le condizioni medie delle reti idriche dei comuni calabresi.
Crediamo che un’amministrazione comunale come quella di San Giorgio Morgeto, che a settembre dello scorso anno aderiva all’unanimità alla nostra campagna contro le tariffe Sorical, debba prestare la stessa attenzione e dimostrare la stessa sensibilità nei confronti di questa nostra preoccupazione. Riteniamo comunque necessario informare la cittadinanza di San Giorgio Morgeto delle conseguenze che possono scaturire da un’eventuale approvazione di questo progetto: per questo, e anche per promuovere la legge di iniziativa popolare “ABC Calabria”, saremo in piazza il prossimo 17 marzo. Riteniamo allo stesso tempo fondamentale che tutti i cittadini, e i loro rappresentanti istituzionali, prestino attenzione a proposte di questo tipo, per evitare che nel silenzio si possano compiere scelte che danneggerebbero solo la popolazione.
Coordinamento calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”
Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Associazione "Il Vizzarro”
via chiesa addolorata, n° 8
89822 - Serra San Bruno