mini scalzo«Come ci si aspettava, non ci sono state sorprese dell'ultima ora. Si conclude l'era Traversa dopo appena sette mesi e con essa si conclude, per fortuna, uno dei punti più bassi e indecorosi della storia politica della nostra città». Salvatore Scalzo, capogruppo del Pd al Comune di Catanzaro, ufficializza con un video su youtube la sua disponibilità a ricandidarsi alla guida della città capoluogo di regione. Il giovane esponente del Pd spiega di avere «presentato la disponibilità alla candidatura a tutte le forze della coalizione di centrosinistra, alle quali spetta l'ultima parola». «Chiusa questa fase – ha sostenuto Scalzo su youtube – mi auguro che se ne apra una nuova, in cui la città possa prendere coscienza del progetto politico messo trionfalmente in piedi da Traversa e miseramente fallito in brevissimo tempo. Ad oggi sono amareggiato e deluso, come catanzarese e oltre ogni appartenenza politica, per come si è consumata questa vicenda. Da qui però voglio ripartire, da qui dobbiamo ripartire tutti quanti perché, ne sono sicuro, esistono pezzi di buona politica nella nostra città. Oggi – ha aggiunto – ci svegliamo da un grande disincanto, perché la fine della giunta Traversa evidenzia quei problemi di governabilità che più volte ho paventato assieme al resto dell'opposizione: mi rifiuto, infatti, di credere che le dimissioni di Traversa siano state determinate solo dalla scelta di mantenere il vitalizio da parlamentare. Gli ultimi due mesi sono stati da delirio della politica. Sono quindi soddisfatto del commissariamento predisposto dal prefetto Reppucci perché solo così era possibile operare secondo le regole. Non posso escludere, infatti che la sottoscrizione di atti sconcertanti per mantenere in vita il Consiglio e gestire dall'interno la fase preelettorale da parte della maggioranza, avrebbe offerto loro la possibilità di spostare un numero considerevole di voti». «Ora – ha proseguito – c'è da ricostruire, ora abbiamo bisogno di idee per capire come creare economia sul nostro territorio. Si apre così una fase di cambiamento, è questa una possibilità concreta e importante che questa volta, noi cittadini, non dobbiamo lasciarci sfuggire. Giunti a questo punto, voglio ringraziare i colleghi dell'opposizione in consiglio comunale. Seppur a ranghi ridottissimi, la forza delle nostre idee è riuscita a imporsi in Consiglio e di questo ne sono felice: era un segnale importante da dare a tutta la città». «Detto questo – ha detto ancora Scalzo – non posso che aggiungere che è chiaro: la vera alternativa al teatrino della politica cui abbiamo assistito negli ultimi mesi, siamo noi. Il nostro progetto politico ha un ampio respiro, guarda ai problemi reali della città e per rendersene conto basta riprendere il programma elettorale che presentai nel maggio scorso. La nostra voglia di far nascere una città migliore si è rafforzata dopo questi sette mesi, vogliamo mettere in piedi un progetto che unisca chi vuole davvero lo sviluppo di Catanzaro. Concludo rispondendo ai tanti concittadini che mi fermano per strada per sapere se mi ricandiderò: ho già presentato la mia disponibilità alla candidatura a tutte le forza della coalizione di centrosinistra. A loro, ora, spetta l'ultima parola. Personalmente sono ampiamente disponibile a mettermi in gioco nel legittimo strumento delle primarie perché voglio che a decidere sia la gente e non solamente i tavoli dei partiti».

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mini 200912171533113358C'era tempo fino alla mezzanotte di lunedì 9 gennaio per Michele Traversa, sindaco dimissionario del comune di Catanzaro, per tornare sui suoi passi. Le notizie ufficiose che arrivavano ieri dall'entourage dell'ex sindaco non facevano ben sperare su un eventuale passo indietro da parte dell'onorevole Traversa e così infatti è stato. Stamani il segretario generale del comune catanzarese ha ufficialmente comunicato al prefetto Reppucci che non c'è stato nessun ripensamento dell'ormai ex sindaco Pidiellino in merito alle sue dimissioni e quindi, già nella mattinata di oggi, è arrivata la nomina a commissario del comune di Giuseppina Di Rosa, ex prefetto della città stessa. Il commissario Di Rosa prenderà servizio già da domattina e rimarrà in carica fino alla prossima primavera, quando i cittadini catanzaresi saranno richiamati alle urne. 

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mini Traversa-Michele-sindaco-CzL'intervento del Ministero dell'Interno, nella giornata di ieri, dovrebbe aver messo fine al poco edificante balletto inscenato a Catanzaro dopo le discusse dimissioni da sindaco del parlamentare Michele Traversa. La notizia, anticipata dal Quotidiano della Calabria, se da un lato non stupisce i molti che sostenevano l'illegittimità di qualsiasi soluzione che non fosse il commissariamento, dall'altro fanno riflettere sulla poca prudenza del prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci, che si era sbilanciato sulla questione senza aver prima, evidentemente, consultato il Viminale, cosa a dir poco inconsueta per chi svolge il ruolo di massimo rappresentante del governo sul territorio. Ad ogni modo, a confermare la decisione dello scioglimento, è stato lo stesso Prefetto con una telefonata al vice sindaco Maria Grazia Caporale. Nella telefonata, di cui ha parlato il sito web del settimanale Corriere della Calabria, il Prefetto ha comunicato che la nomina del commissario avverrà quando saranno divenute esecutive le dimissioni di Traversa, cioè dopo l'8 gennaio. ''Il Prefetto - ha detto all'ANSA Maria Grazia Caporale - mi ha informato che il ministero ha optato per lo scioglimento e che la decisione e' stata trasmessa in via ufficiale anche in Municipio". La Caporale, vicesindaco non eletto, secondo le interpretazioni forzate fornite dalla maggioranza consiliare, avrebbe dovuto diventare sindaco facente funzioni fino alle elezioni della prossima primavera. Ma la decisione del Viminale, nonostante la chiarezza e la coerenza, soprattutto, con quanto dispone la legge, evidentemente non è bastata a convincere gli irriducibili che non si arrendono al commissariamento e vorrebbero fino all'ultimo che si optasse per la decadenza di Traversa, e quindi per il passaggio del timone in mano di un vicesindaco che non è stato nemmeno eletto. Ivan Cardamone, presidente del Consiglio comunale di Catanzaro, non si arrende e addirittura sostiene, in una nota, che quella del Ministero dell'Interno sarebbe niente di più che una interpretazione. 

"La risposta fornita al Prefetto dalla Direzione centrale Utg e Autonomie locali del ministero dell'Interno non contiene alcun elemento di particolare novita' rispetto ad un quadro normativo che il Consiglio comunale ha tenuto ben presente nel momento in cui ha deliberato sull'opzione esercitata dall'on. Michele Traversa. Si tratta - ha dichiarato Cardamone - di un'interpretazione, sicuramente rispettabile, che gli uffici del Ministero hanno fornito sulla base degli elementi a disposizione e, cosa non trascurabile, con le procedure ancora non pienamente compiute. D'altronde, trattandosi del primo caso del genere in Italia la prudenza è d'obbligo. Quanto al rilievo contenuto nella lettera del Ministero, secondo cui la delibera del Consiglio comunale non sarebbe coerente con la manifestazione di volontà dell'on. Traversa, posso anticipare che il Consiglio, nella sua sovranità, produrrà in tempi rapidissimi un atto che dimostrerà pienamente la coerenza della procedura, essendo noi fermamente convinti che Traversa ha esercitato un'opzione, sollecitato dalla Presidenza della Camera, tra due cariche elettive, in virtu' di una sopravvenuta condizione di incompatibilita. E' del tutto evidente - ha aggiunto Cardamone - che l'attività del Consiglio comunale non è diretta ad una mera forma di sopravvivenza, peraltro limitata a pochi mesi, ma solo ad una ferma difesa delle prerogative costituzionali e democratiche di un organo legittimamente eletto dal popolo. D'altro canto, la stessa dicotomia interpretativa della ben nota sentenza della Corte Costituzionale tra Camera e Senato dovrebbe indurre a maggiore cautela e ad una riflessione da parte delle piu' alte cariche dello Stato, a cominciare dai Presidenti dei due rami del Parlamento, sui gravi effetti prodotti dalle decisioni contrastanti delle rispettive Giunte per le elezioni".

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mini palazzo_madamaLa giunta del Senato ha deciso che non c'è incompatibilità tra le cariche di sindaco di una città con più di 20mila abitanti e di senatore. La giunta dunque ha preso una decisione che contrasta apertamente con quanto aveva sancito la Corte costituzionale, e quindi in sostanza palazzo Madama (foto), su una vicenda che riguarda direttamente il parlamento, ha ignorato la legge, anzi ha stabilito di procedere in maniera diametralmente opposta. La questione era stata sollevata di fronte alla giunta dai senatori Antonio Azzollini e Vincenzo Nespoli, interessati direttamente poichè rispettivamente sindaci di Molfetta e Afragola. Pd e Idv hanno abbandonato per protesta i lavori della giunta del Senato, ma l'interrogativo che è rimbalzato in Calabria appena appresa la notizia riguarda Michele Traversa, che è deputato e ha presentato le dimissioni da sindaco di Catanzaro. Se volesse, Traversa potrebbe appellarsi alla giunta della Camera come hanno fatto i suoi colleghi senatori - cosa che lui non ha fatto finora - e l'organismo potrebbe, per analogia con la decisione della giunta del Senato, decidere per la non incompatibilità. Dunque Traversa, in teoria, potrebbe anche rimanere sindaco, anche se le sue dimissioni, a quanto sembra, potrebbero essere riconducibili non tanto, o non solo, all'incompatibilità con la carica di deputato, quanto a movimenti e stategie sotterranee nella Catanzaro che conta. Movimenti ancora difficili da decifrare per gli osservatori esterni, ma che certamente aumenteranno di intensità con la decisione di stamattina della giunta del Senato. 

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mini Angela_NapoliAngela Napoli, parlamentare di Fli, interviene sul "caso Catanzaro", indicando senza mezzi termini l'unica via che a suo parere bisogna seguire: il commissariamento del comune. Di seguito il comunicato dell'on. Napoli. 
"Non è mio compito, tantomeno ne ho volontà, entrare nel merito delle motivazioni che hanno portato l’on. Michele Traversa alle dimissioni da Sindaco della Città di Catanzaro; sicuramente, però, non posso sottacere sulle perplessità che stanno investendo numerosi cittadini del capoluogo calabrese e buona parte dei partiti politici. Le dimissioni dell’on. Traversa non possono essere assunte all’insegna di 'Ponti d’oro al nemico che scappa', né, conoscendo la sensibilità e l’umanità che caratterizzano l’ex sindaco, mi accontento dell’alibi da lui scelto per assumere la decisione di abbandonare la guida della Città. I 'poteri forti' dell’intero territorio catanzarese sono già in azione e nessuno mi può togliere la libertà di pensare che sono proprio quegli stessi 'poteri forti' che hanno portato l’on. Traversa alla decisione assunta. Proprio per questo non può essere consentita alcuna discrezione da parte degli organismi preposti, in merito a quella che dovrà essere la gestione pre-elettorale della vita amministrativa della città del capoluogo. L’on. Traversa nella giornata di ieri ha formalizzato le sue preannunciate dimissioni da Sindaco e se non dovesse revocarle entro i termini stabiliti dalla normativa vigente, il Comune di Catanzaro dovrà essere commissariato. Un PDL che non si è saputo 'tenere caro' il suo Sindaco, eletto solo nel maggio scorso e con ben il 62% dei consensi, non può pensare di gestirsi la nuova campagna elettorale mantenendo lo  scranno comunale. E’ giunta l’ora di fare appello a coloro che amano davvero la Città di Catanzaro affinché si riesca a dimostrare, senza se e senza ma, che non è più tempo di lasciare spazi ai detrattori della sana amministrazione pubblica".

 

 

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mini s._abramoUrla, fischi, accuse e veleni. Non una giornata esaltante, quella di ieri, per il Consiglio comunale della città capoluogo di regione. Nel tardo pomeriggio è stata approvata, a maggioranza, la delibera con cui si chiede la decadenza del sindaco Michele Traversa. Con questa decisione dovrebbe essere evitato il commissariamento, anche se molti, non solo tra i banchi dell'opposizione, ritengono illegittimo questo atto. D'altra parte, però, è stato proprio il prefetto Antonio Reppucci a spiegare all'Ansa che "quella tracciata dal Consiglio comunale con la delibera in cui si parla di opzione del sindaco è una strada praticabile sotto l’aspetto giuridico". A guidare il Comune fino alle elezioni, quindi, dovrebbe essere l'attuale vicesindaco, Maria Grazia Caporale. Da alcuni cittadini presenti in aula sono arrivati dei fischi durante l'inno nazionale, fischi che hanno fatto solo da preambolo alle urla lanciate in seguito dai consiglieri delle opposte fazioni. L'ormai ex sindaco non si è presentato in aula, ma in compenso c'erano i lavoratori di Ambiente e Servizi S.p.a. - la partecipata che si occupa dei rifiuti a Catanzaro - il cui contratto scade il prossimo 31 dicembre. 

Intanto, da più parti si iniziano ad affilare le armi per l'ormai certa campagna elettorale. I maggiorenti catanzaresi del Pdl, in primis gli assessori regionali Mimmo Tallini e Piero Aiello, pare abbiano già individuato il successore di Traversa, che potrebbe essere proprio Sergio Abramo. L'ex consigliere regionale ed ex sindaco di Catanzaro per un decennio, che attualmente è presidente della Sorical, incassò un consenso bulgaro quando si ricandidò per il secondo mandato, ottenendo oltre il 75% dei voti.

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traversa 2La conclusione ufficiale dello psicodramma andrà in scena domani, con la formalizzazione della lettera di dimissioni che è già pronta sulla scrivania del segretario generale del comune di Catanzaro. Domattina verrà protocollata: da quel momento Michele Traversa avrà 20 giorni per ripensarci, ma è lui stesso a chiarire che non tornerà indietro, e dicono sia un uomo di parola. Pare che nel giorno più lungo della sua carriera politica, cioè ieri, abbia ceduto anche emotivamente di fronte al suo fallimento, come lo ha definito lui stesso. Dicono addirittura di averlo visto in lacrime, sofferente e depresso nel chiedere scusa alla sua città. Ma non se la sentiva, l'ex presidentissimo. Non poteva essere lui "a licenziare padri di famiglia e a chiudere le scuole", e dunque ha scelto.

Ha scelto tra se stesso e i catanzaresi, il sindaco-deputato. Ha scelto le vellutate poltrone di Montecitorio, perchè pare che lo scranno di primo inquilino di palazzo dei Nobili attualmente sia postazione molto meno comoda. L'analisi politica va fatta, senza faziosità, poichè lo spessore e l'onestà del personaggio lo richiedono. E dunque: il comune sta per sforare il Patto di Stabilità per 12 milioni di euro; c'è una voragine nelle casse dell'ente; le società partecipate sono al collasso e molti lavoratori rischiano il licenziamento; l'edilizia scolastica è in una situazione gravissima, con tanti edifici attualmente frequentati che sono ad alto rischio e che quindi dovranno essere chiusi; la gestione dei rifiuti è in tilt e la discarica di Alli è una polveriera pronta ad esplodere. Tutto vero, e tutto già noto da mesi, soprattutto. Traversa non poteva non sapere: prima delle elezioni, durante la campagna elettorale, nei suoi primi 6 mesi di mandato. Ed anche i catanzaresi sapevano, e proprio perchè sapevano avevano scelto, in massa, di affidarsi nelle mani di quell'amatissimo ex presidente della Provincia, che era diventato un simbolo del buon governo anche per gli avversari. Un politico vecchio stampo, una persona di grande esperienza, un ex fascista diventato col tempo sempre più "istituzionale", un uomo che, in democrazia, sa comandare e sa far funzionare le cose: per questo Traversa aveva stravinto contro l'ottimo ma imberbe Scalzo, a cui gli apparati regionali del Pd - sempre fautori di dinamiche politiche medievali - hanno dato spazio solo perchè c'era la certezza di perdere. Doveva essere un messia, l'uomo della provvidenza per la città capoluogo di regione, per questo l'avevano votato tutti. E invece.

Ammette il fallimento, il sindaco-deputato, e getta la spugna. Chiede scusa, e fa bene, perchè ha tradito i suoi elettori. E' onesto nel farlo, ma le difficoltà della città sono solo delle concause. Il motivo principale è uno, e riguarda molto poco l'interesse generale e molto di più quello di un singolo, lui. Basta domandarsi, con la stessa onestà che si riconosce, a ragione, a Traversa, perchè tutto ciò sia successo ora. Perchè il sindaco getta la spugna proprio adesso? La risposta è una sola, e sta nella decisione della giunta per le elezioni di Montecitorio di obbligarlo a scegliere tra il Comune e la Camera. Inutile nascondersi. Dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha sancito l'incompatibilità tra le due cariche, Traversa aveva preso tempo, ma adesso una recentissima lettera del presidente della Camera lo ha obbligato a scegliere, e lui ha scelto. Non ha scelto quando ha scoperto il buco nelle finanze comunali, non ha scelto quando ha saputo delle difficoltà che avrebbe avuto nell'amministrare, ha scelto quando è stato obbligato. E, oltre a scaricare una città intera in nome di una sua convenienza personale, ha provocato un terremoto anche nel suo partito.

Si è subito dimesso, infatti, da coordinatore provinciale del Pdl, ma molti, troppi nel partito catanzarese hanno preso le sue dimissioni come un ceffone politico che sarà difficile smaltire. Sì, è anche probabile, come dice Traversa, che Catanzaro resterà in mano al centrodestra, ma con che animo e con che fiducia torneranno alle urne i cittadini, a distanza di un anno dall'avvento del messia, sapendo di essere stati traditi anche dal più popolare e amato punto di riferimento politico di Catanzaro? E infine Traversa, che ha fatto cose meravigliose come il parco della Biodiversità, non prova alcun imbarazzo nel chiudere la carriera politica abbandonando la sua barca in cattive acque per salpare verso lidi ben protetti da privilegi vitalizi? 

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Venerdì, 16 Dicembre 2011 15:41

Catanzaro, Traversa verso le dimissioni?

mini michele traversaLa situazione, nella città capoluogo, si evolve di minuto in minuto, e sembra farsi sempre più incerta la permanenza di Michele Traversa alla guida dell'amministrazione comunale catanzarese. Proprio oggi pomeriggio, intanto, i consiglieri comunali che sostengono la maggioranza di centrodestra a palazzo dei Nobili si sono rivolti direttamente al presidente della Regione Scopelliti, affinchè intervenga in prima persona per far desistere il primo cittadino dall'intento di dimettersi.

Il deputato-sindaco catanzarese, com'è noto, è obbligato a scegliere tra i due incarichi che ricopre, alla luce di una recente sentenza della Corte Costituzionale che ne ha sancito l'incompatibilità. Ma decisivo, per la sofferta scelta di Traversa, potrebbe essere stato il fallimento della sua recente missione romana, effettuata per cercare di trovare una qualche ancora di salvataggio governativa per le disastrate casse del suo comune, sull'orlo del dissesto. L'incontro con il segretario del Pdl Angelino Alfano, però, sembra non aver prodotto i frutti sperati: pare che il successore di Berlusconi alla guida del Pdl abbia sostanzialmente spiegato al "suo" deputato che, con l'attuale situazione economica nazionale e con la manovra Monti alla prova del Parlamento, un salvacondotto finanziario preferenziale per il comune di Catanzaro sarebbe stato improponibile e difficile da sostenere. Stando così le cose, con il suo comune ad un passo dal default e senza una via d'uscita, Traversa starebbe quindi meditando di abbandonare la guida della città e rimanere parlamentare. Un minimo di margine potrebbe ancora esserci, poichè rimane da vedere l'effetto di un eventuale tentativo di Scopelliti di convincere Traversa a rimanere sindaco. Il diretto interessato, comunque, ha fatto sapere che in ogni caso la sua scelta definitiva verrà resa nota entro la fine dell'anno.

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