tribunale 3Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia, sulla base delle richieste operate dal pm distrettuale Carlo Villani, ha sentenziato le condanna per cinque dei nove imputati di uno dei tronconi del processo “Ghost”, scattato in seguito all’omonima operazione antidroga che il 25 gennaio scorso, al culmine di un’articolata indagine condotta dalla Squadra mobile di Vibo, aveva portato – inizialmente - alla notifica di 40 ordinanze di custodia cautelare in carcere, divenute poi 45 in fase di conclusione delle indagini.

Gli imputati sono stati accusati di aver messo in piedi un’associazione finalizzata al traffico di grossi quantitativi di stupefacenti. Il sodalizio criminale – secondo gli inquirenti – avrebbe spacciato cocaina, hashish e marijuana producendo un giro d’affari valutato in 5mila euro al giorno, operando peculiarmente nel territorio delle Serre, con base operativa nel capannone sito nella zona impervia di “Felicello” a Gerocarne, adibito al confezionamento e allo smercio all’ingrosso della droga, poi spacciata al dettaglio da una rete di pusher nella provincia Vibonese, ma con diramazioni anche in quelle di Crotone, Catanzaro, Cremona e Firenze.

La sentenza ha portato a condanne pesantissime, tanto che sono state comminate pene complessive per 54 anni di carcere in capo a cinque imputati: Vincenzo Capomolla (15 anni di reclusione), Nazzareno Caglioti (10 anni), Caterina Granato (10 anni), Alfonso Namia (12 anni) e Rosaria Iennarella (7 anni). Mentre per Nicodemo Adorisio, Giuseppe De Masi, Filippo Mazzotta e Vincenzo Morano è arrivata l’assoluzione.

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vallelonga rai tre‘Buongiorno Regione’ è un contenitore di informazione prodotto dalle Testate giornalistice delle sede Rai regionali, in onda ogni mattina alle ore 7.30, dal lunedì al venerdì su Rai 3. All’interno dello stesso programma, ogni venerdì, la rubrica ‘Un paese alla volta’ da spazio ad un piccolo angolo della Calabria. Questa mattina è toccato a Vallelonga, “il paese della salute”, dove diversi decenni fa molti si recavano per ricevere le cure del professore Pasquale Castiglione Morelli, che nel 1904 fondò la clinica Chirurgica di Vallelonga, una struttura per l’epoca unica nel Meridione d’Italia e che – a causa purtroppo dell’indifferenza delle istituzioni – non riesce a tutti gli effetti a divenire un museo, come gli abitanti del piccolo centro delle Serre Vibonese sperano da anni. Le telecamere di “un paese alla volta” si concentrano però anche sulle bellezze culturali del territorio, come il Santuario intitolato alla madonna spagnola di Monserrato o le tele del pittore Andrea Cefaly, sulle manifatture artigianali oltreché sulle specialità gastronomiche.

Rivedi la puntata di “Buongiorno regione – Un paese alla volta” su Vallelonga, al link seguente:

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-3c524818-3a94-4198-9367-80b14ed49531-tgr.html#p=0

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bambinello brognaturoBiondo, riccio e paffutello. La statua del Bambin Gesù di Brognaturo e la sua tanto attesa benedizione notturna sono divenuti di nuovo oggetto di discussione nel piccolo borgo dell’entroterra vibonese. Come tradizione vuole, nel cuore della prima notte dell’anno, in barba a qualsiasi intemperie meteorologica – anche sotto la pioggia battente e nel gelo dei più rigidi inverni – dall’altare, la statua del Bambinello, in mano al parroco del paese, faceva puntualmente capolino nelle case dei brognaturesi illuminate a giorno per l’occasione. Una suggestiva processione che, allietata dal suono delle zampogne, vagava fra le porte del paese per portare ovunque la tanto agognata consacrazione divina, utile a redimere e proteggere le abitazione ed i rispettivi abitanti.

Secondo quanto riportato nel Vangelo di Luca, il parroco - una volta varcato l’uscio - al cospetto di tutta la famiglia alloggiata, proferiva il consueto auspicio: «Pace a questa casa», per poi impartire la santa benedizione. Una tradizione che durava forse da secoli, ma che ha ricevuto nel tempo qualche “leggera” variazione. Infatti, tanto scalpore aveva già suscitato all’inizio del 2012, la dura presa di posizione dell’ex parroco di Brognaturo don Alessandro Iannuzzi (poi destinato ad altra sede in seguito alle note e concitate vicissitudini) che si era rifiutato di assecondare le aspettative dei fedeli più avvezzi al rito, decidendo di effettuare la benedizione itinerante - non più durante la notte del primo dell’anno - ma, piuttosto, nella mattinata del giorno successivo. Scelta che naturalmente aveva sollevato un polverone inaudito, non condivisa da molti cittadini pronti a difendere a tutti i costi una storica tradizione di Brognaturo. Un rito che da anni si tramandava di generazione in generazione, fino a radicarsi non solo nell’animo dei più fedeli, diventando quindi patrimonio di tutta la collettività.

Anche quest’anno la statua di Gesù Bambino non ha fatto visita alle case dei brognaturesi durante la notte dell’1 gennaio, ciò nonostante di recente don Alessandro fosse stato sostituito con il serrese don Gerardo Letizia (inviato in missione pastorale proprio a Brognaturo dall’Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone). Allora, come di consueto, il paese si è rapidamente spaccato in due: da una parte i fedeli addolorati dal mancato rispetto della tradizione e che anche quest’anno avrebbero tanto desiderato inchinarsi a baciare la scarpetta bianca del Bambinello in piena notte, dall’altra i “progressisti” – tacciati di blasfemia – che invece parlano di un rito ormai obsoleto di cui non se ne sente più la ragione. Secondo quest’ultimi, infatti, la visita di Gesù Bambino alle prime luci dell’alba dell’1 di gennaio era dovuta al fatto che in passato gran parte dei soggetti appartenenti alla comunità locale - peculiarmente dedita all’agricoltura e alla pastorizia - proprio a causa dell'attvità svolta, erano costretti a recarsi nei campi di buon’ora, sfruttando le primissime luci dell’alba per iniziare la dura e lunga giornata di lavoro che si consumava presto tra semina e raccolto, pascolo e mungitura del bestiame, fino alla produzione dei formaggi. Nessuno di conseguenza poteva permettersi di iniziare a lavorare tardi. Spesso a riversarsi nelle campagne, anche prima dell’alba – sostengono i più informati - erano interi nuclei familiari, ecco perché diventava una comodità ricevere la statua del Bambinello nelle ore notturne. Una decisione utile anche per il parroco che preservava così la possibilità di trovare tutti in casa, non rinunciando ai lauti doni e alle cospicue offerte che la generosa cittadinanza di Brognaturo offriva in cambio della benedizione domestica. Secondo, quindi, i meno feticisti della tradizione, oggi non ci sarebbe alcuna necessità di mantenere il rituale della visita notturna.

La controparte - quella che vorrebbe ricevere parroco e Bambinello alle ore piccole - però non desiste. Infatti, al di là della funzionalità o meno delle tradizioni, soffermandosi sull’accaduto, in molti sentenziano: «Quest’anno è stato un triste risveglio, soprattutto per i giovani che avrebbero tanto bisogno di avvicinarsi a Dio e che dopo il tradizionale cenone di fine anno, consumato con i propri cari, hanno preferito divertirsi in luoghi di perdizione e di spregiudicata trasgressione».

Insomma una diatriba assai difficile da sbrogliare, per quella che senza ombra di dubbio – a torto o a ragione – rimane la comunità più passionale di tutto il Vibonese.

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mini santonofrioVIBO VALENTIA - Un gesto che, per la sua carica simbolica oltre che per le conseguenze, aveva suscitato l'indignazione della comunità di Sant'Onofrio. In una notte di novembre del 2011, mille piante di ulivo di proprietà della cooperativa Talita kum - che su un terreno confiscato al clan Bonavota aveva avviato da anni un progetto di produzione di olio biologico - furono barbaramente recise. L'episodio ebbe forte impatto sociale, tanto che il vescovo Luigi Renzo intervenne pubblicamente definendolo “un'offesa a Dio e agli uomini”. Ma ancor prima di un oltraggio,  quel gesto costituiva reato. I carabinieri delle compagnie di Vibo Valentia e Tropea, dopo due anni di indagini, sono riusciti a risalire all'identità degli autori del grave atto intimidatorio e hanno preceduto, su provvedimento emesso dalla Dda di Catanzaro, al fermo di quattro persone. Tutte già note sia alle cronache che alle forze dell'ordine. Si tratta di Domenico Bonavota (35anni), Domenico Cugliari (55), Gregorio Giofrè (41) e Giuseppe Barbieri (41). Dovranno rispondere di estorsione e tentatata estorsione con l'aggravante delle modalità mafiose. 

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, gli autori del taglio degli ulivi avrebbero agito in seguito al rifiuto dei membri della cooperativa Talita Kum di consegnare l'olio prodotto sul terreno confiscato ai componenti del gruppo criminale egemone sul territorio di Sant'Onofrio.

Altri due fermi sono stati eseguiti oggi nei confronti di due soggetti ritenuti vicini alla cosca Mancuso di Limbadi, il 23enne Antonio Campisi e il 25enne Nicola Vittorio Drommi. Per loro l'accusa è di tentata estorsione ai danni di un imprenditore attivo nella lavorazione del ferro. 

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mini giornata_della_memoriaSabato prossimo, sulle frequenze di Rs98, a partire dalle ore 10.00, On the news tratterà de “La giornata della memoria”. Una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno, in commemorazione delle vittime del nazismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che - a rischio della propria vita - hanno protetto i perseguitati. In questo giorno si celebra la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche dell'Armata Rossa. Anche On the news, quindi, ricorderà le vittime dello sterminio e affronterà il tema dal punto di vista psicologico. Cosa spinge la mente umana a compiere uno sterminio di massa? Ospiti in studio gli psicoterapeuti Giuseppe Iennarella e Francesca Tucci.

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mini terremoto serreQuesta mattina, alle ore 7.04 - così come ufficializzato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – è stata registrata una lieve scossa di terremoto di magnitudo 2.1, rilevata nella Rete sismica “delle Serre”, a cavallo delle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia. Nel versante Vibonese i paesi più prossimi all’epicentro sono stati Fabrizia, Mongiana e Nardodipace. Non si sono registrati danni a persone o cose.

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Sabato, 18 Gennaio 2014 15:40

Serra, paese invaso dai topi

 

mini topo_via_silvio_pellicoSERRA SAN BRUNO – Fanno scorribande notturne, in pieno giorno e non sono ladri d’appartamento. Potrebbe essere l’inizio di un indovinello se non fosse che la risposa è fin troppo facile e conosciuta dagli abitanti del centro storico del popoloso centro montano: sono i topi! Secondo quanto siamo riusciti ad apprendere pare che ieri sono passati addirittura sulle scarpe di alcuni lavoratori. «Situazione intollerabile» fanno sapere alcuni abitanti di via Silvio Pellico dove proprio ieri un grosso ratto è stato fatto fuori dalla rabbia di qualche proprietario di case. «Abbiamo più volte denunciato la questione in periodi estivi ed ora anche d’inverno, ma non è stata mai risolta». Ora però il vaso è colmo e i cittadini serresi promettono battaglia. Diverse famiglie del centro storico sia di Terravecchia che di Spinetto lamentano l’inattività dell’amministrazione comunale che dovrebbe interessarsi del problema chiedendo l’intervento dell’Asp per la derattizzazione. Tanti i residenti del paese che rischiano di trovarsi con i ratti in casa o in negozio. La storia dei topi, delle fogne e della convivenza con i serresi è una questione annosa. Impossibile eliminare il problema senza un intervento radicale sulla fognatura e su alcuni fossi, da dove probabilmente, i grossi roditori escono in quanto trovano un terreno fertile per la loro proliferazione. Bene. Immaginate un gruppo di turisti che passeggia e incappa in un topo morto, con l’altissimo rischio di schiacciarlo. Non è un bello spettacolo, vero? Ecco, a Serra San Bruno non serve l’immaginazione, perché questo ‘’spettacolo’’, ultimamente, è andato in scena più volte. Insomma, i cittadini lamentano che in pieno centro - ormai da tempo - è possibile vedere ratti in circolazione, oltretutto a pochi metri da tanti esercizi commerciali molto frequentati. Chissà che come la fiaba dei fratelli Grimm, a soccorrere la popolazione non giunga da qualche paese sconosciuto un uomo che, al posto di trappole e disinfestatori, non porti con se un semplice piffero, con buona pace del borgomastro.

 

(articolo pubblicato su "Il Quotidiano della Calabria")

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mini armi_chimiche_gioiaL’Ark Future arriverà in Calabria direttamente dalla Siria. Un bastimento danese enorme, carico di 560 tonnellate di armi chimiche stipate in 1.500 container che stanno per approdare direttamente al porto di Gioia Tauro. Proprio nello scalo calabrese - punto cruciale delle operazioni – nei prossimi giorni le armi saranno trasferite a bordo della statunitense Cape Ray, appositamente preparata in Virginia per la missione e che sta al momento attraversando l’Atlantico - scortata da flotte da guerra di altri paesi - fino a raggiungere la Calabria. 
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mini autoLa Guardia di finanza, nell’ambito di operazioni di controllo effettuate sul territorio provinciale, proprio a Vibo Valentia, ha scoperto ieri l’esistenza di un deposito abusivo di autovetture. Una rimessa non autorizzata gestita da un imprenditore del luogo, proprietario dello stesso terreno sul quale giacevano le carcasse dei veicoli. L’area è risultata essere illegittimamente adibita a rimessa, tanto che la stessa non disponeva delle dovute cautele previste per i depositi regolari, soprattutto in funzione della tutela ecologico-ambientale. L’uomo infatti avrebbe effettuato l’attività di raccolta di rifiuti speciali - come ad esempio olii esausti o batterie obsolete - e di deposito di autovetture in un terreno privo di qualsiasi dispositivo di salvaguardia ambientale, nel quale le Fiamme gialle avrebbero rinvenuto ben venti autovetture che dallo stesso deposito abusivo venivano poi spacciate verso altri soggetti in grado di recuperarne le parti ancora utilizzabili. La posizione dell’uomo si sarebbe complicata soprattutto perché nel successivo accertamento condotto sulle vetture presenti in deposito, la stessa Guardia di finanza, ha rilevato che una delle automobili risulta essere addirittura rubata. Da ciò la segnalazione dell’imprenditore all’Autorità giudiziaria competente per ricettazione di auto rubata oltreché per reati contro l’ambiente. L’intera area abusiva e tutto il materiale stoccato al suo interno è stato sottoposto a sequestro.

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onthenewsprioriSabato 11 Gennaio, dalle ore 10.00 in diretta sulle frequenze di Rs 98, a "On the news", si parlerà degli importanti stravolgimenti che a partire dallo scorso luglio hanno interessato e interesseranno ancora le tre Congreghe di Serra San Bruno. In attesa del Decreto vescovile che confermerà tutti i Seggi Priorali della Diocesi per il prossimo triennio, i Priori in carica, attualmente alla guida dei sodalizi serresi, illustreranno le modifiche incorse negli Statuti, che prevedono tra le altre cose il cambiamento della data delle elezioni (che non sarà più, come da tradizione, il 26 dicembre) e soprattutto la durata in carica dei Seggi, che non sarà più biennale ma triennale. Statuti destinati a suscitare dibattiti, ma comunque in linea con le direttive della CEI.
In studio anche il dott. Marco Primerano, in qualità di membro del Consiglio Pastorale Diocesano e di studioso delle Congreghe Mariane di Serra.

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