sette paia di scarpeSERRA SAN BRUNO - Sette paia di Scarpe, la prima fatica letteraria della giovane archeologa serrese Eliana Iorfida, sarà presentata domani, sabato 29 marzo, a partire dalle ore 17.00, a Serra San Bruno nei locali di Palazzo Chimirri.

Interverranno all’evento Bruno Rosi, sindaco di Serra San Bruno; Giovanni Bruno, prefetto di Vibo Valentia; Franca Falduto, responsabile delle consulte studentesche - Ufficio Scolastico Regionale; Demetrio Crucitti, direttore Rai Calabria; Paola Gaglianone, Rai Eri; Mario Bozzo, già presidente della commissione regionale del Premio Letterario "La Giara" e presidente della Fondazione Carical; nonché l’autrice Eliana Iorfida, Giara d'Argento 2013. Nelle vesti di moderatore il professor Tonino Ceravolo. 

Il libro nell’agosto scorso si meritò “la Giara d’Argento”, un importante riconoscimento assegnato al romanzo nell’ambito dell’edizione 2013 del Premio Letterario “La Giara” indetto da Rai Eri; una preziosa opportunità di scouting per scrittori esordienti al di sotto dei 39 anni, la cui premiazione è avvenuta nello splendido scenario della Valle dei Templi di Agrigento.

«Sette paia di scarpe – si legge nella motivazione che spinse la prestigiosa giuria alla consegna del premio – è la storia di Ahida e della sua adolescenza, che sullo sfondo della guerra arabo-israeliana del 2006, ci trasporta in un mondo arcaico, rurale, destinato a metamorfosi profonde, senza tuttavia rinnegare i valori di una tradizione millenaria. Eliana Iorfida, narrandoci la vita del piccolo villaggio nella Jazeera siriana, ci descrive, senza giudizi morali o politici, una società dettata da rigide leggi patriarcali, di cui riconosce i limiti, la durezza, ma anche la forza e l’integrità morale. Di quel mondo ci restituisce i colori, la natura, e un senso profondo di humanitas, di collettività, che ci ricorda la genesi delle nostre radici mediterranee».

Il giovane talento letterario ha tratto aspirazione per la stesura del suo romanzo di esordio, durante una delle tante missioni archeologiche, effettuata tra il 2006 e il 2007, sotto la direzione scientifica del Prof. Buccellati (Università della California), in un territorio, dunque, che può senza alcun ombra di dubbio essere annoverato tra i più caldi e sventurati al mondo. Nonostante i tanti impegni quotidiani, Eliana inizia a scrivere il suo romanzo, in maniera intermittente, nel 2008, lasciandolo in sospeso più volte. Poi nel 2012, una volta ultimata, decide di inviare la sua opera alla sede Rai di Cosenza per prendere parte al concorso. Tra gli autori di riferimento della giovane autrice serrese, Corrado Alvaro, che la stessa Eliana Iorfida riconosce peculiare per essere stato «tra i primi a cogliere l’omogeneità della tradizione mediterranea, la comunanza del Meridione d’Italia coi paesaggi e i volti che popolano la sponda opposta e che io stessa ho potuto apprezzare».

 

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superiore einaudiIl prossimo 19 luglio ricorrerà il quinto centenario della beatificazione, proclamata da papa Leone X tramite vivae vocis oraculo, di San Bruno di Colonia, fondatore dell'ordine dei Certosini e all'origine, con la sua comunità monastica stabilita in territorio di Calabria alla fine dell'XI secolo, del paese di Serra. Per ricordare adeguatamente questo evento l'Istituto di Istruzione Superiore "L. Einaudi" di Serra San Bruno ha programmato una serie di manifestazioni culturali che avranno l'avvio sabato 29 marzo, alle ore 9.30, presso l'Aula Magna della scuola, con un incontro con Enzo Romeo, vaticanista e caporedattore esteri del TG2 RAI, il quale parlerà sul tema San Bruno, un emigrante all'incontrario. Il ciclo di incontri si completerà sabato 3 maggio, con l'intervento di Don Armando Matteo, docente di Teologia Fondamentale presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma, che parlerà sul tema San Bruno 2.0 e venerdì 16 maggio con la conferenza di Romeo Salvatore Bufalo, docente di Estetica presso l'Università della Calabria, che, a partire da alcune considerazioni di San Bruno, presenterà una relazione dal titolo Bellezza della natura e identità estetica.

L'Istituto di Istruzione Superiore "L. Einaudi" di Serra San Bruno, in collaborazione con il Museo della Certosa e con il patrocinio della delegazione vibonese di Italia Nostra, ha inoltre bandito un concorso, rivolto anche agli alunni delle scuole secondarie di I grado del territorio, ispirato a un brano della Lettera a Rodolfo il Verde di Bruno, composta intorno al 1095-1096, nella quale, per la prima volta, viene descritto l'ambiente naturale delle Serre, con accenti e toni ai quali, secondo alcuni studiosi, non è estranea una componente di contemplazione estetica del paesaggio. Gli alunni partecipanti dovranno produrre video o foto mediante cui illustrare il tema della bellezza della natura e di quanto essa giovi allo spirito umano. La premiazione degli alunni vincitori avverrà durante una manifestazione conclusiva pubblica nel corso della quale gli studenti del Liceo Scientifico di Serra presenteranno un'opera teatrale, composta da loro stessi sotto la guida delle professoresse Marilena Schiavone e Maria C. Iennarella, dedicata alla vita e all'esperienza monastica di Bruno di Colonia. A molte iniziative, comprese alcune manifestazioni sportive in via di definizione, fornirà il proprio supporto il Santuario Regionale di Santa Maria del Bosco guidato dal rettore Don Bruno Larizza.

 

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mini papa_libera_viboRiceviamo e pubblichiamo
 
Nutrita la delegazione di Libera-Vibo che ha partecipato alla XIX giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti della criminalità organizzata. Giornata che si è tenuta a Latina, dove oltre 100mila persone provenienti da tutta Italia hanno ascoltato il lungo elenco di nomi, circa 900, che Libera ricorda ogni anno. Con una delegazione vibonese e delle scuole di Tropea, Libera Vibo ha voluto rinnovare ancora una volta l'impegno contro le mafie.
 
Nel pomeriggio di venerdì si è tenuta la veglia di preghiera con la presenza del Santo Padre, Papa Francesco. Ed anche qui la delegazione vibonese era presente con mons. Giuseppe Fiorillo, coordinatore provinciale di Libera Vibo, ed alcuni familiari di vittime, tra cui la famiglia Ceravolo di Soriano, Barbara Vinci di Serra San Bruno e la famiglia Luzza, con Matteo Luzza in rappresentanza anche di Libera Memoria Calabria.
 
Papa Francesco, incontrando i familiari delle vittime innocenti e Libera nel suo insieme, guidata da don Luigi Ciotti, ha voluto richiamare i mafiosi al pentimento ed alla conversione: «in ginocchio ve lo chiedo, convertitevi, smettetela di fare il male». Papa Francesco con questo suo gesto, ha voluto manifestare vicinanza e affetto a tutte le famiglie colpite dalla barbarie mafiosa con la perdita di un proprio caro, innocente, caduto per mano criminale.
 
Mons. Giuseppe Fiorillo, che è stato chiamato a presenziare sull'altare, insieme a tanti altri sacerdoti della rete di Libera, alla veglia con il Santo Padre, ha voluto testimoniare con la sua presenza, l'impegno continuo e costante che Libera rivolge alla memoria delle vittime ed ai proprio familiari. In questi anni il coordinamento provinciale di Libera Vibo ha in diverse occasioni ricordato le vittime innocenti, con incontri nelle scuole, testimonianze dirette dei familiari.
Il 15 marzo nella sala della provincia sono state ricordate le vittime, con un lavoro importante che le scuole superiori della città hanno fatto. Libera Vibo continuerà a ricordare tutte le vittime innocenti e continuerà nel suo impegno di sensibilizzazione verso le nostre comunità sui temi del contrasto alle mafie ed a ogni forma di illegalità
 
Libera Vibo

 

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salvatore foto madridSalvatore Federico, fotografo 32enne serrese, è l'unico artista calabrese tra i quattro finalisti della sezione “Historias – fotoreportage” del concorso “Luz contra el racismo 2014”. La rassegna - giunta ormai alla sua terza edizione e rivolta a fotografi, scrittori e videomaker di tutta Europa - è organizzata dall'associazione “Sos racismo Madrid”, che da circa un ventennio è impegnato nella lotta contro la xenofobia e le discriminazioni razziali. I lavori dei finalisti – tra i quali appunto il reportage fotografico di Salvatore Federico – saranno in esposizione al pubblico per una settimana, proprio a Madrid – in concomitanza con le “Jornadas Antirracistas 2014” – da domani al prossimo 22 marzo. In seguito, per tutto il resto dell’anno, le stesse opere saranno promosse dall'associazione nelle varie rassegne culturali, in giro per diversi stati europei.

I lavori in concorso al “Luz contra el racismo 2014” avrebbero dovuto incentrarsi sui temi dell’interculturalità, della convivenza, dell’immigrazione, dell’uguaglianza di diritti e della lotta al razzismo e alla xenofobia. Il reportage di Federico - composto da dieci foto scattate nell’arco di diversi mesi tra Rosarno e Roma – si è guadagnato quindi l’importante vetrina madrilena, riuscendo a conquistare l’ambita selezione finale a cui sono approdati soltanto quattro delle centinaia di lavori pervenuti al concorso alla scadenza dei termini per la partecipazione. Federico, ancora una volta, si distingue in un lavoro raffinato, capace di entrare in sintonia con i propri soggetti. Indagandoli. Cogliendone gli aspetti più intimi. In un percorso fatto di istanti rubati. Di vite difficili. Di giorni duri e gesti fragili, immortalati a Roma sullo sfondo della protesta del corteo nazionale per il diritto all'abitare o ai funerali dei quasi 200 migranti annegati al largo di Lampedusa nell’ottobre scorso, in occasione dei quali non fu concesso ai parenti delle vittime di prendere parte alle esequie. Metà del lavoro è però dedicato ad alcune delle immagini carpite da Federico, tra il 2012 e il 2013, nelle comunità africane di Rosarno e San Ferdinando, dove decine e decine di lavoratori stagionali, “raccoglitori di arance”, sopravvivono da schiavi del terzo millennio.

Federico ha già all'attivo diverse pubblicazioni su riviste specializzate e molti dei suoi lavori sono stati esposti di recente anche a Tirana e Zagabria.

 

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museo spinettoFinalmente è pronto, il lavoro di molti mesi si è finalmente concluso, il museo dell’Arciconfraternita di Maria SS. Assunta in Cielo di Spinetto è realtà, con grande soddisfazione del Priore Rosa Vellone, del seggio che ovviamente l’ha coadiuvata in questo impegno e del Padre Spirituale Don Biagio Cutullè.

Anni di storia dell’Arciconfraternita racchiusi nelle stanze attigue alla navata di destra della Chiesa di Maria SS. Assunta in Cielo di Spinetto. L’entrata è già di per se storia, infatti il cancello dal quale si accede al pianterreno del museo è stato realizzato con l’antica balaustra che si trovava anni addietro sull’altare della stessa Chiesa.

Senza entrare in particolari dettagli, il museo si sviluppa su due stanze, una situata al pianterreno ed una al primo piano al quale si accede attraverso una scala in legno, come già detto, sulla parte destra della Chiesa stessa, a fianco della statua di S. Giuseppe. Quasi tutti i pezzi sono racchiusi in splendidi armadi in legno, ben realizzati con ampie vetrate in modo da ammirarne completamente il contenuto.

Molti i pezzi da vedere, dalla ricostruzione dell’abito del confratello, agli antichi abiti usati dai sacerdoti in particolari ricorrenze, ai molteplici paramenti sacri (pianete, piviali, tunicelle, stole, manipoli, fasce, veli). Ancora l’ombrello da processione, i due baldacchini anch’essi da processione, le bellissime tovaglie decorate in oro e pietre preziose.

Di particolare interesse ancora l’antica statua di Cristo Crocefisso portata in processione il Venerdì Santo sostituita nel corso degli anni, i cassetti usati per la raccolta delle offerte, gli stampi originali in legno per la realizzazione delle immaginette, la “macchietta” usata nei funerali. Da ammirare inoltre i molteplici calici, pissidi, patene, ostensori ed i tanti pezzi di oreficeria.

Insomma vale la pena visitare questo museo, per rivivere un po’ di storia della Congregazione di Maria SS. Assunta in Cielo di Spinetto. Con l'occasione si rinnova l'invito per tutti, a domani sabato 15 marzo dalle ore 17,30 per l'inaugurazione.

 

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legambiente-20131228-103757«La notizia del taglio di alcuni alberi nel bosco Archiforo delle Serre, tra cui alcuni di particolare pregio, desta inquietudine e pone interrogativi sulla gestione del patrimonio boschivo che, soprattutto in Calabria, rappresenta una risorsa unica sia dal punto di vista ambientale che di potenziale sviluppo turistico, e Legambiente si attiverà in ogni sede, nazionale e comunitaria, per impedire che questo scempio venga compiuto» È quanto affermano, in una nota diramata nel pomeriggio di ieri, il presidente di Legambiente Calabria, Francesco Falcone e il componente della segreteria regionale Franco Saragò.

«La vicenda - continuano Falcone e Saragò - ha giustamente creato clamore in tutto il Paese poiché rappresenta una risposta sbagliata alla reale esigenza di valorizzare economicamente il patrimonio forestale di una regione che, nonostante sia tra le più forestate d'Italia, manca dei più elementari strumenti di programmazione forestale e di pianificazione dell'uso del bosco che in altri contesti territoriali hanno garantito un reale sviluppo socio-economico. La Calabria, infatti, non ha una legge forestale regionale e si affida alle prescrizioni minime di polizia forestale per gestire e programmare gli interventi forestali che rappresenta un'assurdità se si pensa agli interessi economici, legali e non, che ruotano attorno al settore forestale regionale. Le difficoltà economiche che vive il paese e in particolar modo i piccoli comuni, spingono questi ultimi a fare cassa e la vendita di legname spesso diventa una concreta occasione per fare fronte alle esigenze di bilancio. Un rischio che non possiamo e non dobbiamo correre. Siamo convinti che i territori montani, dalla tutela del loro patrimonio ambientale, possano ricevere guadagni, anche in termini concreti ed immediati, imparagonabili a quanto incassato dalla vendita del legname. È necessario, soprattutto in Calabria - concludono - rivedere i confini delle aree di pregio destinandole a riserve ma è altrettanto necessario che i Comuni, diano attuazione alla legge numero 10 del 14 gennaio 2013 che li obbliga a censire gli alberi monumentali e di particolare interesse naturalistico adottando tutte le misure necessarie alla loro salvaguardia».
«È inconcepibile, poi – concludono i due - che la Regione Calabria, nonostante sia stato adottato nel lontano 2008, non abbia ancora approvato il Piano del Parco regionale delle Serre, strumento indispensabile per l'attuazione piena della tutela del territorio».

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alberi tagliatiIntervenendo alla trasmissione "Start" su RadioUno, Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera, si è soffermato sulla questione dell’albero monumentale del bosco "Archiforo": «Il sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi, ha assicurato che l’Abete bianco più grande d’Europa non è da considerarsi a rischio taglio. Resta l'invito – ha proseguito Realacci - alle autorità nazionali e locali, a vigilare sulla vicenda degli oltre 2.600 alberi da tagliare del bosco "Archifòro" che il Comune di Serra San Bruno avrebbe messo in vendita.

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wwf-1Riceviamo e pubblichiamo

Serra San Bruno, centro montano famoso per la presenza nel suo territorio dell’antica Abbazia certosina dei SS. Stefano e Bruno, fondata da San Bruno da Colonia, non vorrà passare alla storia per aver distrutto una parte di quel patrimonio forestale che aveva suscitato l’ammirazione dei monaci certosini e che, nonostante il trascorrere dei secoli, rappresenta tutt’ora la caratteristica più importante del paesaggio serrese e il principale richiamo per turisti e visitatori.

Succede infatti che l’amministrazione comunale di Serra, che negli ultimi anni aveva consentito il taglio di migliaia di alberi nel suo territorio, abbia organizzato per il prossimo 25 marzo un’asta pubblica per la vendita di materiale legnoso proveniente dal taglio di tre lotti boschivi, di proprietà del demanio comunale, nel cuore del Parco Naturale Regionale delle Serre, il “Bosco Archiforo”, area SIC- Sito di Importanza Comunitaria - zona di riserva generale orientata.

Tra le 2.603 piante delle quali è previsto il taglio, ben 1.090 sono esemplari del raro Abete bianco, tra cui maestosi alberi secolari, tra i più antichi d’Europa, meritevoli di custodia e di tutela assoluta, come testimoniato dalle immagini del naturalista Pino Pisani. Tra gli altri, lo studioso ha individuato un esemplare di abete bianco che presenta delle misure eccezionali: una base di 5,5 metri di circonferenza e un’altezza superiore ai 50 metri. Dimensioni che identificano lo stesso albero come un vero patriarca vegetale, forse il più grande in Europa di questa specie.

Secondo diversi autori l’Abete bianco di Serra costituisce un’entità a sé, tanto da essere descritta come una sottospecie (“apennina”) , con una capacità di resistere all’inquinamento che è di gran lunga superiore a quella degli abeti bianchi di latitudini più settentrionali. Inoltre le abetine di Serra sono considerate come centri di grande variabilità genetica.

Ci si chiede come sia possibile che questi boschi vengano ancora trattati come una qualsiasi merce, volutamente ignorando che il rilevante patrimonio forestale dei parchi e delle aree protette dell’Appennino meridionale costituisce un “unicum” straordinario nel nostro Paese per la ricchezza della biodiversità e la bellezza del paesaggio.

Il caso del comune di Serra San Bruno non è l’unico, purtroppo; fatti analoghi sono avvenuti in questi ultimi anni anche in alcuni parchi nazionali . Per salvare migliaia di alberi dall’abbattimento si sono mobilitati comitati civici ed alcune associazioni.

Le associazioni chiedono alla Regione Calabria di impedire il taglio degli alberi del Bosco Archiforo e di fare rispettare i vincoli previsti dal decreto di attuazione della Direttiva Habitat.

 (Wwf Calabria; Italia Nostra; CNP; LIPU – Rende; Altura; MAN – Associazione Mediterranea per la Natura)

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mini acaudioservice_volley_optQuello di venerdì è stato di fatto l'ultimo impegno stagionale per l'under 18 dell'AC Audio Service Volley, la squadra di pallavolo allenata da coach Salvatore Zaffino. Le serresi, purtroppo, non hanno potuto nulla contro la Dream Volley Pizzo ed hanno, così, concluso questa avventura cedendo il passo alla capolista che si è imposta al Palasport di via Mulè con un perentorio 3 a 0. Nonostante tutto, però, l'Ac Audio Service non ha demeritato. Anzi: ha affrontato il match a viso aperto e, nonostante l'assenza di un elemento importante come Valentina Rachiele (ferma per influenza) e di Isabella Rullo (fuori per motivi disciplinari), quantomeno se l'è giocata fino all'ultimo. Adesso ci sarà una sorta di final four, tra le quattro squadre del girone, che si affronteranno in quel di Pizzo. La vincente, poi, passerà alla fase successiva, dove affronterà la squadra del girone di Catanzaro. 
 
Coach Zaffino decide di schierare Teresa Damiani nel ruolo di opposto, Caterina Damiani schiacciatrice, Francesca Callà palleggiatrice, Alessia Minichini centrale, Carmen Tassone centrale e Assunta Valente schiacciatrice. In panchina la sola Francesca De Raffele, anch'essa schiacciatrice. Il primo set si è concluso con il risultato di 25 a 18 per la Dream Volley, che però al primo time out era avanti soltanto di due punti (16 a 14). Il secondo set comincia bene per le ragazze di Coach Zaffino, che perdono anche questo parziale. Pizzo, però, deve faticare più del previsto per aggiudicarsi il secondo set, conclusosi per 27 a 25. Nel terzo e ultimo set, gli ospiti si sono imposti per 25 a 19. Non perfetta la prestazione delle atlete di casa in fase di ricezione, ma complice anche l'assenza della Rachiele da un lato e l'avversario dall'altro, tutto questo ha fatto si che l'Ac Audio Service concludesse questo campionato con una sonora sconfitta. Non è mancato sicuramente l'impegno da parte delle ragazze di coach Zaffino, che sono scese in campo determinate e con l'intenzione di mettercela tutta. 
 
Terminato il campionato under 18, tra pochi giorni inizierà quello under 16, mentre a fine mese è previsto l'inizio del campionato di Prima divisione. Da segnalare, inoltre, la convocazione per le Kinderiadi (che si tratta in sostanza di una rappresentativa regionale) di Alessia Minichini, Assunta Valente e Francesca De Raffele. Un giusto riconoscimento per l'impegno e la costanza delle atlete, ma soprattutto per il lavoro dello staff (da coach Zaffino, al dirigente Domenico Chilà, a Fiorindo Lagrotteria, passando ovviamente per il presidente Angelo Carrera). Una bella realtà che, complice anche il periodo di crisi che sta interessando un po' tutte le società sportive, è costretta addirittura ad autofinanziarsi. Manca un altro tassello per completare un mosaico che fino ad ora si è dimostrato perfetto: vincere a Pizzo e accedere alla fase successiva. 
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abete biancoÈ uno scempio senza fine quello che sta architettando l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Bruno Rosi a danno dei boschi secolari ricadenti nel territorio montano di Serra San Bruno. Come abbiamo già anticipato nei giorni scorsi, il prossimo 25 marzo – proprio nei locali del palazzo municipale serrese – avrà luogo l’asta pubblica, con il sistema delle offerte segrete, per la vendita di materiale legnoso ritraibile dal taglio di tre lotti boschivi appartenenti al demanio comunale “Archiforo”, situato nel cuore del Parco Naturale Regionale delle Serre, in quello che viene indicato come sito di importanza comunitaria - zona di riserva generale orientata.

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