Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Solo ieri gli attivisti del Comitato Civico pro Serre avevano denunciato l’emergenza legata alla presenza ormai da quasi un mese di un’unica anestesista in funzione, 24 ore su 24, all’Ospedale San Bruno. Come se non bastasse, proprio in questi giorni, è emersa un’ulteriore criticità legata al malcontento degli autisti dell’ambulanza in dotazione al nosocomio, costretti ad effettuare turnazioni straordinarie non retribuite. Infatti, nella notte tra il 7 e l’8 maggio, gli autisti dell’unico mezzo di soccorso in organico al San Bruno, che da tempo non ricevono più i compensi inerenti alle ore straordinarie di servizio prestato, hanno legittimamente deciso di autosospendersi dalla funzione. Il blocco delle retribuzioni arretrate sarebbe connesso alla «mancata volontà dell’Azienda Sanitarie Provinciale di emanare un’apposita delibera» per regolare, quindi, i pagamenti dovuti.
Sarà il Gruppo folcloristico musico teatrale “Città di Chiaravalle”, sabato 10 con la commedia “Qui gatta ci cova”, a chiudere la stagione artistica, promossa Comune di Chiaravalle, Assessorato alla Cultura, e all’allestimento della quale ha collaborato assieme all’Associazione culturale “Tempo Nuovo” e all’Associazione culturale “Dinamicamente”.
Volge al termine così un cartellone ricco e variegato, voluto per coinvolgere differenti target di spettatori, che ha spaziato dalla prosa, alla musica passando dalla classica alla proposizione di brani cult di successo internazionale, dal varietà, alla magia, alla prosa, al teatro impegnato, al teatro in vernacolo che dà respiro alle tradizioni locali.
Un cartellone che ha registrato il patrocinio della Provincia di Catanzaro, del Consorzio di Metanizzazione delle Preserre, con i Comuni di Argusto, Brognaturo, Cardinale, Capistrano, Cenadi, Centrache, Gagliato, Monterosso, Olivadi, Palermiti, Petrizzi, Polia, Torre Ruggiero, San Nicola da Crissa, San Vito sullo Ionio, Simbario, Spadola e Vallelonga.
Concluderà in bellezza dunque il Gruppo folcloristico musico teatrale “Città di Chiaravalle” (Gfmt), una realtà che da quattro decenni si fa testimone e interprete di costumi ed usi del territorio locale, e più ampiamente regionale.
Con la regia di Salvatore Russo, sabato 10 maggio alle ore 21 presso il Teatro “Impero”, porterà in scena la rappresentazione in tre atti “Gatta ci cova” dell’autore siciliano Antonio Russo Giusti. Una pièce che può a pieno titolo considerarsi uno dei capolavori del teatro in vernacolo. Ambientata nella Sicilia rurale del primo ‘900, ma riproposta calandola nel contesto calabrese, narra la storia di don Ciccio, padrone di una bella e operosa masseria, il quale, anche a causa di un incidente accadutogli da bambino, alterna momenti di infantile ingenuità ad altri di sottile arguzia contadina. Uomo buono e generoso, ha a cuore la terra avuta in eredità dalla madre, intende difenderne il possesso non tanto per sé, quanto per assicurare serenità e lavoro ai suoi dipendenti e per continuare le opere assistenziali e benefiche, intraprese seguendo gli insegnamenti materni. A lui si contrappone la sorellastra Antonia, donna avida e senza scrupoli, perfida e calcolatrice, decisa a tutti i costi a impadronirsi dei beni del fratello. Ci si trova insomma alla classica eterna lotta tra il buono ed il cattivo, tra il bene ed il male e i due contendenti si affidano all’unico strumento che sembra poter stabilire una verità imparziale: la legge!
Ma, come troppo spesso accade, la giustizia umana si perde dietro una serie di cavilli e sotterfugi, di lungaggini e burocrazie e finisce per allontanarsi dalla reale essenza dei fatti e delle cose. Per fortuna, ed è questa la vera morale della storia, c’è un’altra giustizia, la si chiama “fato”, “provvidenza” o “volontà divina”, capace di intervenire e ristabilire una volta per tutte la verità e il diritto.
Sono interpreti della rappresentazione: Massimo Hauber, Simona Gigliotti, Valentina Maida, Antonietta Caruso, Carmelo Principe, Loredana Capano, Giuseppe Sestito, Pino Daniele, Toto Sestito, Luigia Procopio, Gaspare Mazzara, Ciccio Maida, Roberto Servello, Mario Suppa e Salvatore Russo.
Per informazioni e prenotazioni si può contattare il Gruppo folcloristico musico teatrale “Città di Chiaravalle” ai numero 3291249136 e 3473453525, rivolgersi all’Associazione “tempo nuovo” chiamando allo 0967/92186, si può ancora visitare il sito www.teatrotemponuovo.it
Un concerto pianistico di spessore, con il precedente appuntamento, ha regalato al pubblico del Teatro “Impero” l’esibizione del musicista Stefano Spitali. Proveniente dal capoluogo lombardo, Spitali ha trascorso qualche tempo fa un periodo di vacanze nella cittadina preserrese, colpito dall’ospitalità ha deciso di offrire un suo spettacolo che è stato inserito in cartellone.
L’artista, diplomato presso il conservatorio “Verdi” di Como, vanta un’intensa carriera concertistica, in veste di solista e camerista, che lo ha condotto anche nel 2009 ad esibirsi presso l’Universidad Nacional de Bogotà in Colombia.
Da Bach a Beethoven, da Chopin a Liszt, facendo richiamo a testi poetici e miti antichi, si è snodato il viaggio musicale ed emozionale proposto dal maestro Spitale.
Felice epilogo, almeno per il momento, per l’Ufficio del Giudice di Pace di Serra San Bruno. Alcuni giorni fa la sede giudiziaria era stata inspiegabilmente svuotata di tutti i funzionari in organico, trasferiti - senza alcun preavviso - al Tribunale di Vibo Valentia. Il provvedimento, scaturito, sembra, dall’errata interpretazione del regolamento per il “riordino della geografia giudiziaria”, aveva di fatto determinato lo stop improvviso delle attività espletate dall’ente.
Mercoledì 7 maggio alle 17:30, presso la sala mons. De Chiara del Seminario Vescovile di Mileto, è in programma la presentazione del libro “Io, Caterina, confesso…”, scritto da Padre Michele Fortuna. L’opera, pubblicata dalla giovane casa editrice calabrese Thoth Edizioni con sede a Capo Vaticano, approfondisce il pensiero di Santa Caterina da Siena.
«Nella dottrina cristiana – si legge nella quarta di copertina del libro – vi sono delle verità d’indiscutibile incidenza spirituale nella vita di ogni credente. Esse perciò dovrebbero essere sempre presenti nella mente e nel cuore della creatura “che ha in sé ragione” per conoscere e approfondire con maggiore impegno lo scopo per cui Dio l’ha creata. L’autore di questo libro – viene riportato nel prosieguo – espone fedelmente il pensiero di Santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa e Patrona d’Italia, su tre fondamentali verità che riguardano il cammino di ogni cristiano verso la meta finale della sua vita. Queste verità sono precisamente: l’anima, la preghiera e i quattro novissimi: morte, giudizio, inferno e paradiso. L’augurio dell’autore è che queste verità si ravvivano soprattutto nei giovani del terzo millennio per una vita più coerente con la loro fede cristiana».
Padre Michele Fortuna, studioso e divulgatore della dottrina di S. Caterina, è nato a Zammarò di San Gregorio d’Ippona (VV) il 25/5/1932. È entrato in giovanissima età nell’Ordine Domenicano a Soriano Calabro. Dopo la sua ordinazione sacerdotale ha frequentato l’Università Pontificia “S. Tommaso d’Aquino” in Roma, dove ha conseguito il Lettorato e la Licenza in Teologia con la Tesi: “Ruolo psicologico delle tre potenze nella dottrina di Santa Caterina da Siena”. Per quasi dieci anni è stato missionario in Pakistan, dove continua a mandare delle sovvenzioni per opere di carità. Dal 1984, vive nel celebre Convento di Soriano Calabro ed è il Direttore della famosa Biblioteca del Santuario di S. Domenico.
Durante la presentazione del libro interverranno: il vescovo della diocesi di Mileto Luigi Renzo; il rettore del seminario vescovile di Mileto don Francesco Sicari; don Pasquale Russo, parroco emerito di Ricadi; Mario Vallone, giornalista ed editore; l’autore del libro.
Sono rimasti letteralmente sbalorditi i tanti avvocati che, poche ore fa, si erano recati all’Ufficio del Giudice di Pace di Serra San Bruno per svolgere delle udienze fissate per la mattinata odierna. Inspiegabilmente, una volta giunti alla sede, i legali hanno infatti trovato l’Ufficio completamente privo di dipendenti e cancelliere, trasferiti in blocco al Tribunale di Vibo Valentia.
(Articolo pubblicato su Il Cirotano.it)
15 immigrati dei 1500 sbarcati negli ultimi giorni sulle coste siciliane sono stati accolti dal Comune di Gerocarne. L’ente ha prontamente dato assenso alla proposta lanciata dalla Prefettura di Vibo Valentia e dalla Cooperativa Cspeong di Mileto, soggetto gestore di un progetto di accoglienza straordinaria che porterà, quindi, direttamente nel centro dell’Alto Mesima, 15 ragazzi migranti tutti di nazionalità eritrea e con età compresa tra i 20 e i 30 anni.
Un’iniziativa all’insegna dell’integrazione e della solidarietà che permetterà quindi ai migranti, richiedenti asilo politico, di venire ospitati, in via provvisoria, in una struttura di proprietà comunale in passato adibita alla funzione di istituto scolastico. I ragazzi, proprio in queste ore, sono giunti in autobus a Gerocarne.Già nelle scorse settimane oltre 60 extracomunitari erano già stati accolti in locali messi a disposizione dai Comuni delle Serre vibonesi.
«Sono estremamente felice della decisione di dare ospitalità a questi poveri ragazzi - ha spiegato Vitaliano Papillo, sindaco di Gerocarne - i quali stanno certamente fuggendo da un paese dove da oltre 20 anni vige un regime che ha, di fatto, sospeso il godimento dei diritti civili e democratici, per non parlare dei diritti di comunicazione ed informazione, che vedono lo stato nordafricano collocarsi nelle ultime posizioni della relativa classifica. La loro situazione è aggravata dal fatto che il governo, pur essendoci, per motivi di siccità, continue situazioni di emergenza, impedisce addirittura l’ingresso nei confini statali delle organizzazioni umanitarie».
«Una condizione di vita ai limiti del concepibile, la quale, pur considerando le gravi difficoltà di casa nostra - continua il primo cittadino di Gerocarne - non può lasciare indifferenti e deve, necessariamente, smuovere gli animi a fare in modo che a questi ragazzi sia data la possibilità, se dimostrano di meritarla, di poter sperare in una vita diversa in cui i diritti e la fiducia in un futuro non siano solo delle chimere. Ecco perché, nel contesto di estrema emergenza umanitaria venutosi a creare in questi giorni, la decisione di dare alloggio ai 15 giovani è estremamente importante, nella convinzione, altresì, che i miei cittadini credono fermamente nell’accoglienza, nell’integrazione e, per ultimo, ma non per questo di minore importanza, nello scambio culturale che indubbiamente nascerà da questa esperienza di pochi mesi di ospitalità in cui noi, come amministrazione, faremo quanto possibile affinché la permanenza in paese dei nuovi e graditi ospiti sia il più possibile piacevole e confortevole, mentre, ne sono certo, i gerocarnesi sapranno aprirsi loro in un fraterno e caloroso abbraccio che riuscirà a farli sentire a casa loro. Questi ragazzi cercano solo un futuro che non abbia i piedi d’argilla. La consapevolezza che accogliendoli tra di noi - conclude Papillo - avremo contribuito a che ciò si possa realizzare ci riempie il cuore di gioia».
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