Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Riceviamo e pubblichiamo
Dalle risultanze istruttorie e dalle prospettazioni difensive avanzate all’esito dell’udienza di convalida dell’arresto tenutasi in data odierna (ieri, ndr) dinanzi alla Dott.ssa Lucia Monaco presso il Tribunale di Vibo Valentia, è stato ritenuto insussistente il reato di furto aggravato contestato ai due prevenuti in oggetto, con derubricazione dello stesso nell’ipotesi meno grave di appropriazione indebita. Veniva inoltre revocata la misura cautelare degli arresti domiciliari e gli stessi venivano immediatamente posti in stato di libertà, con il solo obbligo di dimora nel comune di residenza.
Si evidenzia, inoltre, che è inveritiera la circostanza riportata nell’articolo secondo la quale, a seguito di perquisizione, nelle abitazioni e nei poderi nella disponibilità dei due fratelli Riniti Antonio e Pasquale siano stati rinvenuti, con sequestro a loro carico, di circa 50 piantoni di guard rail di cui 15 utilizzati per sorreggere una stalla e di materiale di carpenteria di proprietà della stessa ditta ai danni della quale i due fratelli avevano attuato il furto di carburante. Infatti, le perquisizioni hanno avuto esito assolutamente negativo.
Avv. Enrico Chindamo
Avv. Francesco Siclari
Il prossimo 19 luglio ricorrerà il quinto centenario della beatificazione, proclamata da papa Leone X tramite vivae vocis oraculo, di San Bruno di Colonia, fondatore dell'ordine dei Certosini e all'origine, con la sua comunità monastica stabilita in territorio di Calabria alla fine dell'XI secolo, del paese di Serra. Per ricordare adeguatamente questo evento l'Istituto di Istruzione Superiore "L. Einaudi" di Serra San Bruno ha programmato una serie di manifestazioni culturali che avranno l'avvio sabato 29 marzo, alle ore 9.30, presso l'Aula Magna della scuola, con un incontro con Enzo Romeo, vaticanista e caporedattore esteri del TG2 RAI, il quale parlerà sul tema San Bruno, un emigrante all'incontrario. Il ciclo di incontri si completerà sabato 3 maggio, con l'intervento di Don Armando Matteo, docente di Teologia Fondamentale presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma, che parlerà sul tema San Bruno 2.0 e venerdì 16 maggio con la conferenza di Romeo Salvatore Bufalo, docente di Estetica presso l'Università della Calabria, che, a partire da alcune considerazioni di San Bruno, presenterà una relazione dal titolo Bellezza della natura e identità estetica.
L'Istituto di Istruzione Superiore "L. Einaudi" di Serra San Bruno, in collaborazione con il Museo della Certosa e con il patrocinio della delegazione vibonese di Italia Nostra, ha inoltre bandito un concorso, rivolto anche agli alunni delle scuole secondarie di I grado del territorio, ispirato a un brano della Lettera a Rodolfo il Verde di Bruno, composta intorno al 1095-1096, nella quale, per la prima volta, viene descritto l'ambiente naturale delle Serre, con accenti e toni ai quali, secondo alcuni studiosi, non è estranea una componente di contemplazione estetica del paesaggio. Gli alunni partecipanti dovranno produrre video o foto mediante cui illustrare il tema della bellezza della natura e di quanto essa giovi allo spirito umano. La premiazione degli alunni vincitori avverrà durante una manifestazione conclusiva pubblica nel corso della quale gli studenti del Liceo Scientifico di Serra presenteranno un'opera teatrale, composta da loro stessi sotto la guida delle professoresse Marilena Schiavone e Maria C. Iennarella, dedicata alla vita e all'esperienza monastica di Bruno di Colonia. A molte iniziative, comprese alcune manifestazioni sportive in via di definizione, fornirà il proprio supporto il Santuario Regionale di Santa Maria del Bosco guidato dal rettore Don Bruno Larizza.
Finalmente è pronto, il lavoro di molti mesi si è finalmente concluso, il museo dell’Arciconfraternita di Maria SS. Assunta in Cielo di Spinetto è realtà, con grande soddisfazione del Priore Rosa Vellone, del seggio che ovviamente l’ha coadiuvata in questo impegno e del Padre Spirituale Don Biagio Cutullè.
Anni di storia dell’Arciconfraternita racchiusi nelle stanze attigue alla navata di destra della Chiesa di Maria SS. Assunta in Cielo di Spinetto. L’entrata è già di per se storia, infatti il cancello dal quale si accede al pianterreno del museo è stato realizzato con l’antica balaustra che si trovava anni addietro sull’altare della stessa Chiesa.
Senza entrare in particolari dettagli, il museo si sviluppa su due stanze, una situata al pianterreno ed una al primo piano al quale si accede attraverso una scala in legno, come già detto, sulla parte destra della Chiesa stessa, a fianco della statua di S. Giuseppe. Quasi tutti i pezzi sono racchiusi in splendidi armadi in legno, ben realizzati con ampie vetrate in modo da ammirarne completamente il contenuto.
Molti i pezzi da vedere, dalla ricostruzione dell’abito del confratello, agli antichi abiti usati dai sacerdoti in particolari ricorrenze, ai molteplici paramenti sacri (pianete, piviali, tunicelle, stole, manipoli, fasce, veli). Ancora l’ombrello da processione, i due baldacchini anch’essi da processione, le bellissime tovaglie decorate in oro e pietre preziose.
Di particolare interesse ancora l’antica statua di Cristo Crocefisso portata in processione il Venerdì Santo sostituita nel corso degli anni, i cassetti usati per la raccolta delle offerte, gli stampi originali in legno per la realizzazione delle immaginette, la “macchietta” usata nei funerali. Da ammirare inoltre i molteplici calici, pissidi, patene, ostensori ed i tanti pezzi di oreficeria.
Insomma vale la pena visitare questo museo, per rivivere un po’ di storia della Congregazione di Maria SS. Assunta in Cielo di Spinetto. Con l'occasione si rinnova l'invito per tutti, a domani sabato 15 marzo dalle ore 17,30 per l'inaugurazione.
Nella mattinata di ieri, i militari della Stazione dei Carabinieri di Arena, guidati dal Maresciallo Giovanni Bonaccorso, durante un’ispezione finalizzata alla prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio, hanno tratto in arresto Mimmo Sette, 46 anni, panettiere pregiudicato residente a Dasà.
L’uomo, colto in flagranza di reato, è stato fermato per furto aggravato di corrente elettrica. Infatti, nel corso del controllo, i Carabinieri - assistiti dagli operatori dell’Enel - proprio nell’ambito di una perquisizione effettuata presso il domicilio di Sette e l’annesso laboratorio di panificazione, hanno rinvenuto un collegamento abusivo all’impianto di distribuzione Enel, grazie al quale il 46enne sottraeva corrente elettrica con lo scopo di rifornirne la propria abitazione.
Espletate le formalità di rito, l’uomo è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari in attesa del giudizio per direttissima.
La Guardia di finanza, nell’ambito di operazioni di controllo effettuate sul territorio provinciale, proprio a Vibo Valentia, ha scoperto ieri l’esistenza di un deposito abusivo di autovetture. Una rimessa non autorizzata gestita da un imprenditore del luogo, proprietario dello stesso terreno sul quale giacevano le carcasse dei veicoli. L’area è risultata essere illegittimamente adibita a rimessa, tanto che la stessa non disponeva delle dovute cautele previste per i depositi regolari, soprattutto in funzione della tutela ecologico-ambientale. L’uomo infatti avrebbe effettuato l’attività di raccolta di rifiuti speciali - come ad esempio olii esausti o batterie obsolete - e di deposito di autovetture in un terreno privo di qualsiasi dispositivo di salvaguardia ambientale, nel quale le Fiamme gialle avrebbero rinvenuto ben venti autovetture che dallo stesso deposito abusivo venivano poi spacciate verso altri soggetti in grado di recuperarne le parti ancora utilizzabili. La posizione dell’uomo si sarebbe complicata soprattutto perché nel successivo accertamento condotto sulle vetture presenti in deposito, la stessa Guardia di finanza, ha rilevato che una delle automobili risulta essere addirittura rubata. Da ciò la segnalazione dell’imprenditore all’Autorità giudiziaria competente per ricettazione di auto rubata oltreché per reati contro l’ambiente. L’intera area abusiva e tutto il materiale stoccato al suo interno è stato sottoposto a sequestro.
Non viene rifornita la quantità di gasolio necessaria per assicurare il riscaldamento dei locali ed i docenti, gli studenti ed il personale dipendete sono costretti a lavorare in ambienti dove la temperatura oscilla tra i dieci ed i dodici gradi, compromettendo dunque la propria salute. Teatro della vicenda è il Liceo Scientifico di Soriano Calabro. In base a quanto raccontato da alcuni studenti che frequentano l'istituto, in sostanza, la Provincia non avrebbe saldato un debito di 5mila euro contratto un anno fa con una ditta che rifornisce il gasolio alla scuola e altri 9mila ad un' altra azienda. Gli studenti non ci stanno. Non hanno cioè alcuna intenzione di seguire le lezioni in luoghi dove manca addirittura il minimo necessario per il regolare svolgimento delle stesse e si sono, quindi, rivolti al preside per cercare di comprendere lo stato attuale della situazione. Il dirigente scolastico, però, avrebbe replicato dicendo che sono già state inoltrate tre richieste alla Provincia. Sono andati anche all' Ufficio scolastico provinciale il quale, in sostanza, ha confermato il fatto le che aziende si rifiutano di portare le forniture perché la Provincia deve ancora pagare quelle dell'anno scorso. «Siamo disponibili anche a pagare di tasca nostra la fornitura - spiega uno dei ragazzi - ma non pensiamo sia corretto, anche perchè i nostri genitori pagano le tasse e quindi riteniamo sia eccessivo sborsare altri soldi per garantire i riscaldamenti. Oppure, se è sufficiente ci portiamo una stufa da casa. In queste condizioni, però, non si può più andare avanti»
Non un furto usuale, considerata la refurtiva. I carabinieri della Stazione di Soriano Calabro, però, diretti dal maresciallo Barbaro Sciacca e guidati dal capitano Stefano Esposito Vangone, hanno già avviato le indagini per cercare di risalire agli autori del fatto. Nella frazione 'Savini' di Sorianello, teatro in questi mesi di un'autentica carneficina per la guerra di mafia che sta interessando quella porzione di territorio, sono stati rubati quattro fucili, presso l'abitazione di A.B., 30enne muratore del luogo, il quale al momento del furto, pare non si trovasse in casa. I ladri hanno portato via anche la cassaforte, all'interno della quale i fucili erano custoditi.
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