Martedì, 19 Giugno 2012 14:55

'C’era una volta lo Stato': la lettera di denuncia di una commerciante serrese

Scritto da Redazione
Letto 2949 volte
mini Serra_San_Bruno_2040-12-57-03-4870Riceviamo e pubblichiamo:
Esattamente un anno fa tutti gli operatori commerciali di Serra San Bruno venivano chiamati a presentarsi nella sede del comune perché convocati dal sindaco Sig. Bruno Rosi per discutere di un nuovo progetto che la allora nuova giunta comunale voleva proporre: ogni esercizio commerciale avrebbe potuto scegliere liberamente un’area verde tra quelle comunali e prendersene cura a sue spese in cambio di un sconto sul pagamento della tassa sull’ occupazione del suolo pubblico e di una piccola pubblicità sull’area curata. L’idea era buona: mettere in ordine il Paese voleva significare che il NOSTRO è un Paese ordinato, curato, ideale per venire a farci una bella vacanza e soprattutto voleva significare un segno di civiltà.
All’ inizio, molti erano scettici, compresa me. Abituati al brutto, si pensava che a nulla sarebbero valsi i nostri sforzi, tanto poi ci sarebbe stato qualcuno , abituato al brutto, avverso a tutto ciò che potrebbe essere bello, abituato a vivere nel disordine, forse perché il disordine ce l’ha in testa, forse perché da sempre ha vissuto nel brutto, che avrebbe pensato a disfare tutto quanto si era ricostruito. Nonostante ciò il progetto andò in porto.
Andando in giro per le strade del Paese, si potevano vedere i proprietari degli esercizi commerciali in persona che si erano dati al giardinaggio. Il Paese cominciava a cambiare aspetto. Anche noi decidemmo di adottare un’aiuola. La nostra è quella di fronte al nostro locale, in Piazza San Giovanni. Ci abbiamo provato. Circa un paio di settimane fa, perché era quello il periodo in cui si poteva seminare, abbiamo piantato, nelle zone dell’aiuola in cui mancava, i semi di quella che tra qualche giorno dovrà essere l’erba di un bel prato e abbiamo anche piantato dei fiorellini per rendere il tutto un po’ più colorato. Abbiamo recintato il giardinetto con dei nastri, in maniera provvisoria, affinché a qualcuno non capitasse di calpestare i germogli d’erba e comprometterne la loro crescita. Inoltre, su quei paletti, per avviso a chi magari non lo sapesse, ci abbiamo messo delle targhette sulle quali c’erano scritte quelle solite frasi che in un Paese civile non darebbero fastidio ad alcuno: “RISPETTA IL VERDE”, “NON CALPESTARE IL PRATO”, ”NON PORTARE IL TUO CANE A FARLA QUI”. Niente di male vero? Eppure a qualcuno hanno dato fastidio. Questa mattina quando mi sono recato per innaffiare quei santi semi ho trovato qualcosa di diverso. I paletti erano stati portati via nella notte e con loro anche le targhette (Notate quanto una semplice scritta possa toccare le persone). Mi piace
pensare che quei paletti magari sono stati utilizzati per accendere del fuoco (magari, visto il rigido inverno, erano rimasti a corto di legna da ardere), sebbene mi renda conto di quanto questa mia ipotesi sia abbastanza improbabile viste le temperature raggiunte in questi giorni. Ma non si sa mai. Un’ altra cosa che mi viene da pensare è che queste persone, per qualche contorto motivo, non possono fare altro che sfogare la loro rabbia o non so che cosa su degli oggetti quando nessuno li può vedere. In questo caso li devo compatire. Purtroppo so che non è colpa loro. Io non me la prendo con loro. Io, invece, so che la colpa è dello Stato, in tutte le sue manifestazioni, di cui io mi sento parte: il popolo onesto, la scuola, le forze dell’ordine, le pubbliche Amministrazioni. Tutti quanti noi ogni tanto permettiamo a questi individui di credere che possono fare tutto ciò che vogliono anziché dar loro una mano a smettere di comportarsi in questo modo e far capire loro che per un mondo migliore, per una convivenza pacifica, da sempre, sono state convenzionalmente scritte delle regole (dette leggi) e soprattutto cha tali regole dovrebbero essere rispettate da tutti.
E’ per questo motivo che tutti noi dobbiamo fare la nostra parte. Non dare loro l’impressione che possono avere l’ultima parola.
Noi, nel mio locale, abbiamo deciso che pianteremo di nuovo quei paletti, metteremo di nuovo quelle targhette, magari anche più grandi. Nella speranza che chi compie questi gesti sappia leggere, continueremo a prenderci cura della nostra aiuola. Se dovesse succedere di nuovo, sulle targhette ci faremo dei disegnini. Vedremo se vi stancherete di essere incivili. Volevamo, infine, far presente che, se c’è qualcuno a cui non piace il modo in cui abbiamo sistemato il prato, può tranquillamente venire a darci un consiglio, noi siamo dentro a lavorare e sempre disponibili a comunicare con le parole e non con i gesti.
Nella speranza che ci sia una risposta dello Stato, aspettiamo …
Serra San Bruno, 18/06/2012.
Loredana Procopio, titolare “Pizzeria, Rosticceria,Paninoteca,Tavola Calda La Villa

Articoli correlati (da tag)

  • Ghost, un nuovo arresto per espiazione pena Ghost, un nuovo arresto per espiazione pena

    112Nella mattinata odierna, i carabinieri della stazione di Soriano, diretti dal maresciallo Barbaro Sciacca, e guidati dal capitano della Compagnia di Serra San Bruno, Stefano Esposito Vangone, hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione per espiazione di pena detentiva, nei confronti di Francesco Ida’, 35enne, pregiudicato, nato a Gerocarne. L’uomo, arrestato per scontare una pena di 4 anni e 5 mesi di reclusione, è stato condannato per il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.

    Il provvedimento di arresto, emesso dalla procura generale di Catanzaro, è stato posto in essere in merito a quanto emerse a conclusione dell’operazione “Ghost” effettuata dalla Polizia di Stato all’inizio del 2009, con la quale è stata fatto luce su un giro di droga che avrebbe interessato nello specifico il territorio compreso tra i comuni di Pizzo, Soriano, Sorianello e Gerocarne.

    Ida’è stato accompagnato presso la casa circondariale di Vibo Valentia, dove venerdì scorso erano già stati condotti altri tre condannati - Giuseppe Capomolla, residente a Soriano; Pietro Nardo di Sorianello e Bruno Sabatino, residente invece a Gerocarne – interessati dalla stessa operazione antidroga.

  • Vibo, rapina ad un distributore: fermato Giuseppe Lo Bianco Vibo, rapina ad un distributore: fermato Giuseppe Lo Bianco

    mini Carabinieri-sorianelloVIBO VALENTIA - Sarebbe uno degli autori di una rapina ai danni di un distributore di carburanti che avrebbe fruttato nel complesso 15mila euro. Con questa accusa, i carabinieri hanno fermato nella giornata di ieri Giuseppe Lo Bianco, classe '72, pluripregiudicato appartenente all'ominimo clan operante nella città capoluogo. Il fatto risale intorno alle 18 di ieri, quando due persone con il volto coperto e armate di pistola, hanno fatto irruzione in un distributore situato nella centralissima viale Affaccio, intimando il titolare facendosi consegnare la somma in contanti che ammontava a 15mila euro. Subito dopo i malviventi si sarebbero dati alla fuga a bordo di un'autovettura, guidata da un altro complice. Scattato l'allarme, i carabinieri nel giro di pochi minuti sono riusciti a rintracciare la macchina in località Ottocanalli. Alla guida c'era lo stesso Lo Bianco che è stato immediatamente bloccato. Dalla perquisizione eseguita all'interno dell'autovettura, inoltre, i militari hanno rinvenuto un passamontagna nascosto sotto i sedili che sarebbe lo stesso utilizzato dai malviventi per compiere la rapina. Il 42enne, posto in stato di fermo e tradotto in carcere, è già noto alle forze in quanto rimasto coinvolto nell'operazione “Cash”, scattata nel luglio del 2011. Nei suoi confronti, infine, viene contestata anche un'altra rapina, messa a segno ad ottobre in un supermercato di Vibo.


     

  • Ghost, arrestate tre persone: devono scontare una pena definitiva Ghost, arrestate tre persone: devono scontare una pena definitiva

    mini carabieniri_notteI carabinieri della Stazione di Soriano Calabro, diretti dal maresciallo Barbaro Sciacca, e guidati dal capitano della Compagnia di Serra San Bruno, Stefano Esposito Vangone, hanno dato esecuzione, nella serata di ieri, all'ordine di carcerazione per l'espiazione di una pena detentiva, emessa dalla Procura generale di Catanzaro, nei confronti di tre soggetti: si tratta di Giuseppe Capomolla, 34enne residente a Soriano, già noto alle forze dell'ordine, e Pietro Nardo, di 45 anni, residente a Sorianello ma domiciliato a Gerocarne, entrambi responsabili del reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Capomolla è stato condannato a 4 anni e 10 mesi di reclusione, mentre di 4 anni e 5 mesi è la pena inflitta a Nardo. L'altro arrestato è, invece, Bruno Sabatino, residente a Gerocarne, anche lui pregiudicato, che dovrà espiare una pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione, in quanto responsabile dei reati di porto abusivo di armi e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Le condanne si riferiscono alle indagini scaturite dall'operazione Ghost, conclusa nel 2009 dalla Polizia di Stato, con la quale è stata fatto luce su un giro di droga che avrebbe interessato nello specifico il territorio compreso tra i comuni di Pizzo, Soriano, Sorianello e Gerocarne. Capomolla e Nardo sono stati tradotti presso il carcere di Vibo, mentre Sabatino è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. 

     

  • Fabrizia, arrestato latitante in Svizzera Fabrizia, arrestato latitante in Svizzera

    mini polizia_cantonaleLa Polizia cantonale ha arrestato nei giorni scorsi in Svizzera Antonio Montagnese, 35 anni di Fabrizia, ritenuto al vertice dell'omonimo clan Montagnese-Nesci, e già condannato in Cassazione ad una pena di 9 anni di reclusione con l'accusa di associazione mafiosa. Il 35enne era rimasto coinvolto nell'operazione “Domino”, scattata nel 2007. Montagnese è il genero di Bruno Nesci, anche lui al vertice della consorteria mafiosa. Subito dopo la sentenza della Cassazione, arrivata nel maggio di quest'anno che ha certificato l'esistenza di un locale di 'ndrangheta a Fabrizia, Montagnese si era dato latitante in Svizzera, ma la Polizia Cantonale dopo mesi di ricerche è riuscita a rintracciarlo. 

     

  • Rinvenuto abete bianco di interesse naturalistico nel territorio del Parco delle Serre Rinvenuto abete bianco di interesse naturalistico nel territorio del Parco delle Serre

    È stato il personale di vigilanza in organico al Parco Naturale Regionale delle Serre, nell’ambito dell’esplicazione del progetto denominato “Natura e turismo” a rinvenire, nel corso di una perlustrazione in prossimità della riserva biogenetica naturale “Cropani-Micone”, un abete bianco monumentale di particolare interesse naturalistico.

Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova

Reg. n. 4/2012 Tribunale VV

redazione@ilvizzarro.it

Seguici sui social

Associazione "Il Vizzarro”

via chiesa addolorata, n° 8

89822 - Serra San Bruno

© 2017 Il Vizzarro. All Rights Reserved.Design & Development Bruno Greco (Harry)