Lunedì, 02 Novembre 2015 12:13

Maltempo, territorio devastato: la Calabria si lecca le ferite. In mattinata la visita di Delrio

Scritto da Redazione
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Inizia la conta dei danni, a conclusione di un weekend di pioggia incessante che difficilmente i calabresi potranno dimenticare. Il bilancio, in particolare nel Reggino, racconta di smottamenti e frane, crolli di alberi ed abitazioni, strade, ponti e reti ferroviarie sventrate dal mare e dai torrenti in piena, famiglie sgomberate in albergo (nelle Serre un nucleo residente nella frazione “Ragonà” di Nardodipace è ospitato al momento in una struttura di Serra San Bruno), reti fognarie e delle acque bianche che saltano provocando l’allagamento di abitazioni ed esercizi commerciali. I danni maggiori proprio nella provincia di Reggio, ma anche sulla fascia Ionica catanzarese, mentre più lievi sembrano al momento i disagi registrati nell’entroterra vibonese.

Si sveglia il mondo istituzionale. Sarà in primis il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, assieme al capo del dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, a toccare con mano le criticità. Il suo arrivo è previsto per questa mattina a Reggio, dove effettuerà un primo sopralluogo nei territori della provincia interessati dal maltempo. Già all’opera il Centro di Coordinamento Soccorsi, convocato d’urgenza dal prefetto di Reggio, Claudio Sammartino. Nella tarda mattinata è previsto un primo aggiornamento della situazione da parte dell’organismo, alla presenza del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Marco Minniti, e con il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio.

Arrivano intanto le condanne per, ancora una volta, la mancata prevenzione. Ad “alzare la voce” nella serata di ieri è stata in particolare la deputata reggina del Movimento Cinque Stelle, Federica Dieni, pronta a denunciare l’ignavia dei referenti istituzionali nazionali e regionali: «Grazie ai politici che a tutti i livelli ci hanno amministrato, alla provincia e alla regione e che non hanno messo in sicurezza il territorio e al governo che toglie anche quei pochi fondi per la prevenzione del dissesto idrogeologico. La nostra mozione in merito è stata bocciata da Pd, Fi e Ncd. La Calabria è stata abbandonata dai vari governi che si sono alternati in questi anni, male amministrata da politici regionali, provinciali che hanno pensato solo ai loro personali interessi e non investito in sicurezza del territorio e mobilità». Non da meno Jole Santelli, coordinatrice regionale di Forza Italia: «La Calabria sprofonda, non solo dal punto di vista degli indicatori economici e sociali, ma anche a causa delle piogge incessanti, soprattutto per il grave dissesto idrogeologico. La provincia di Reggio Calabria dopo la provincia di Cosenza sono in preda ad una vera e propria ecatombe. La già precaria viabilità statale, soprattutto sulla 106, così come la rete ferroviaria sono stati distrutti pregiudicando sia la sicurezza dei cittadini che il diritto alla mobilità»

Fanno eco Confagricoltura, che punta l'indice su «l’incuria, la cementificazione selvaggia e i troppi compromessi» per «una situazione divenuta ormai insostenibile, in primis per il tributo di vite umane e poi per un bilancio dei danni pesantissimo», e l’Ordine regionale dei Geologi, che puntualizza, a pochi messi dai disastri di Rossano, le criticità cicliche di «un tema diventato un ritornello maledetto. Contro il Rischio idrogeologico, lo ribadiamo, è necessario intervenire concretamente e con urgenza. Sino ad oggi, le istanze dell’Ordine dei Geologi ritenute indispensabili per l’avvio di una seria politica di prevenzione, sono state accolte soltanto nella teoria».

Per conoscere la reale entità dei danni, in termini economici, bisognerà attendere ancora. Di certo si è trattato di una tre giorni che, anche a livello di vite umane, ha riservato un triste epilogo con un uomo a Taurianova, scomparso sabato alle 17, dopo essere stato risucchiato da un torrente in piena, e ritrovato cadavere dai Vigili del Fuoco a diverse centinaia di metri di distanza sull'argine del "San Nicola”. La figlia di 17 anni era stata soccorsa da alcuni passanti, ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare. 

 

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