Domenica, 22 Gennaio 2012 11:39

Muore a 18 anni dopo il parto cesareo: nella cartella clinica manca il motivo dell'intervento

Scritto da Redazione
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mini interventoContinuano le indagini sulla ragazza di 18 anni di Crotone morta il giorno dopo il parto cesareo e per la quale sono indagate ben 10 persone. Ignazio Marino, presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, dopo aver preso visione della documentazione sanitaria della giovane ha dichiarato: "La cartella clinica non offre dati sufficienti. Da una prima analisi non si comprendono appieno i motivi che hanno spinto i medici a porre l'indicazione per il parto cesareo; le informazioni sono inoltre insufficienti anche a fare chiarezza sui fattori di rischio e gli eventi che hanno portato alla morte di Jessica Rita Spina. La direzione sanitaria dell'ospedale

si è dimostrata collaborativa tuttavia nella documentazione clinica mancano elementi per far piena luce su quanto accaduto e individuare o escludere eventuali responsabilità del personale sanitario. La Commissione sta effettuando pertanto un ulteriore approfondimento, inviando all'ospedale alcuni quesiti per avere risposte certe al più presto. Appena ottenute le risposte che consentiranno di riferire con precisione la sequenza degli eventi clinici riferirò in Commissione in modo da stabilire quali altre azioni intraprendere: immagino che questo potrà avvenire mercoledì 25 gennaio. Si tratta di un drammatico evento avverso - continua Marino - le cui cause andranno chiarite con rigore ma senza creare un clima irrazionale o di "caccia alle streghe"».

Intanto il neonato è stato dimesso dall'ospedale e trasferito a casa dei nonni dove ad aspettarlo c'erano i parenti più stretti. Lo zio della 19enne morta, ieri ha dichiarato: "Mia nipote aveva fatto le analisi del sangue dieci giorni prima del suo ricovero e tutti i valori erano nella norma. Non c'era nessun problema, Jessica – ha aggiunto – andava in palestra, era una ragazza sana. Mercoledì ha avvertito qualche dolore e abbiamo deciso di andare in ospedale, anche se mancavano tre settimane per il termine ultimo fissato per il parto. Dopo aver fatto il foglio di accettazione hanno portato Jessica direttamente in sala operatoria, senza nemmeno fare un minimo di accertamenti sanitari. Dopo circa due ore l'intervento è finito e dalla sala operatoria è uscito prima il bambino e poi mia nipote. I medici ci hanno detto che era andato tutto bene. Quando la ragazza è arrivata in stanza ci siamo accorti che non respirava bene e dopo qualche ora che non riusciva ad urinare". Lo zio sottolinea inoltre di aver "più volte segnalato la situazione di sofferenza di Jessica e nessuno ci ha dato delle risposte. Ci dicevano che la ragazza non aveva problemi. Solamente 24 ore dopo l'intervento, e dopo aver visto che le gambe di Jessica erano diventate nere, è stata chiesta una consulenza a uno pneumologo che si è accorto che un polmone era bloccato ed era in atto anche un blocco renale. Jessica è stata quindi portata in sala rianimazione dove è morta. Quello che noi chiediamo – conclude – è che venga chiarita tutta la vicenda e che si stabiliscano eventuali errori. Chiediamo che venga fatta giustizia".

 

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