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Intanto il neonato è stato dimesso dall'ospedale e trasferito a casa dei nonni dove ad aspettarlo c'erano i parenti più stretti. Lo zio della 19enne morta, ieri ha dichiarato: "Mia nipote aveva fatto le analisi del sangue dieci giorni prima del suo ricovero e tutti i valori erano nella norma. Non c'era nessun problema, Jessica – ha aggiunto – andava in palestra, era una ragazza sana. Mercoledì ha avvertito qualche dolore e abbiamo deciso di andare in ospedale, anche se mancavano tre settimane per il termine ultimo fissato per il parto. Dopo aver fatto il foglio di accettazione hanno portato Jessica direttamente in sala operatoria, senza nemmeno fare un minimo di accertamenti sanitari. Dopo circa due ore l'intervento è finito e dalla sala operatoria è uscito prima il bambino e poi mia nipote. I medici ci hanno detto che era andato tutto bene. Quando la ragazza è arrivata in stanza ci siamo accorti che non respirava bene e dopo qualche ora che non riusciva ad urinare". Lo zio sottolinea inoltre di aver "più volte segnalato la situazione di sofferenza di Jessica e nessuno ci ha dato delle risposte. Ci dicevano che la ragazza non aveva problemi. Solamente 24 ore dopo l'intervento, e dopo aver visto che le gambe di Jessica erano diventate nere, è stata chiesta una consulenza a uno pneumologo che si è accorto che un polmone era bloccato ed era in atto anche un blocco renale. Jessica è stata quindi portata in sala rianimazione dove è morta. Quello che noi chiediamo – conclude – è che venga chiarita tutta la vicenda e che si stabiliscano eventuali errori. Chiediamo che venga fatta giustizia".
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