Mercoledì, 03 Ottobre 2012 15:10

Serra città discarica. E dal Ministero dell'Ambiente si annunciano sanzioni. LE FOTO

Scritto da Salvatore Albanese
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mini mundizzella_viale_della_paceSerra San Bruno oggi è semplicemente un luogo dove a qualsiasi ora ed in qualsiasi strada, si possono depositare in modo indiscriminato rifiuti di ogni generi: buste, bottiglie, plastica, cartoni, materassi, mobili d’arredamento, scaldabagni e pneumatici. Ancora nella mente dei cittadini riecheggiano freschi i giorni roventi dell’estate appena trascorsa, quando il paese accolse turisti, visitatori ed emigrati figli di questa stessa terra, esibendo il peggio di sé. Sfoggiando piramidi di spazzatura per le vie del centro abitato. Una situazione che si protrae ancora oggi, in una città sempre più risoluta al peggio.

Gestita da un’amministrazione inadeguata, che persevera nel dispensare promesse di cartone, compresa appunto, quella di una raccolta differenziata che stenta a decollare. Un progetto di cui si leggono le tracce solo sui costosi manifesti giganti, dove campeggiano trionfali slogan su fantomatiche raccolte differenziate che hanno poco riscontro nella realtà concreta dei fatti. Eppure l’amministrazione Rosi si era trovata ad inizio mandato il piatto già bello è pronto. Aveva ereditato dalla giunta precedente una raccolta differenziata gestita in economia dallo stesso personale comunale, organizzata secondo le modalità del porta a porta. Un servizio agevole per la cittadinanza, in particolare per gli anziani che hanno problemi nel condurre i rifiuti fino ai cassonetti.  

Il tarlo dell’invidia che aleggia nelle menti degli amministratori locali ha portato, poco sapientemente, all’azzeramento della differenziata che, dopo un prevedibile periodo di resistenza iniziale, aveva raggiunto una percentuale consistente di riciclato e una buona partecipazione da parte dei cittadini. Infatti appena insediatasi, la giunta Rosi, decise addirittura di ripristinare per le vie del paese i vecchi bidoni dei rifiuti. Una scelta anacronistica per l’unica amministrazione in Europa che, nell’epoca delle politiche ambientali, decide di fare il percorso inverso tornando all’indifferenziata.

Un paradosso se si pensa che proprio l’attuale giunta ha incrementato del 43% la TARSU, (che nei comuni più virtuosi è stata sostituita dalla TIA, Tariffa di Igiene Ambientale, calcolata per nucleo familiare in base all’effettiva produzione di rifiuti differenziati). Proprio mentre il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, ha annunciato a margine del Congresso ISWA di Firenze, sanzioni per i comuni che non raggiungeranno a fine anno l'obiettivo del 65% di raccolta differenziata, così come previsto dalla Direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo.

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