Giovedì, 01 Agosto 2013 15:25

Serra. Invasione di topi nelle vie del centro storico

Scritto da Salvatore Albanese
Letto 2848 volte
mini topi“Paria na gatta. Na gattaredha addandunata. ‘Mbeci era nu surici!”. A vederlo da lontano - il topo liberamente transitato questa mattina nei pressi di via Cavour, nel cuore del centro storico di Serra San Bruno – secondo il racconto di un’anziana signora residente sul posto, sarebbe parso un gatto. Grigio e pasciuto. Invece era un topo. Un topone con la coda ritta e dall’andatura superba, che scorazzava tranquillo tra le abitazioni di Terravecchia. Poi nel giro di una mezz’ora, ancora la donna, avrebbe notato altri due ratti, più piccoli ma più veloci. Spariti entrambi nella bocca della grondaia di una casa. E così decine e decine di altri avvistamenti, quasi tutti nella stessa zona. Un centro storico letteralmente invaso da questi – peraltro prolifici – roditori che, tra sacchi e sacchetti della cosi detta ‘raccolta differenziata’, crescono, si nutrono e si riproducono.  
 
Singolare invece il caso di via Gramsci a Spinetto, dove una donna avrebbe usato come esca un pugno di chicchi di granturco per attirare un paio di topini avvistati nelle vicinanze della sua abitazione, ma il richiamo del mais aveva finito per attrarre anche molti altri roditori e dai tombini posizionati sul manto stradale, nell’arco di pochi minuti, erano sbucati fuori una decina di topi, la maggior parte di minuscole dimensioni. 
 
Certo il clima non aiuta e i ratti si moltiplicano troppo in fretta, ma al momento non sembra che il Comune abbia intrapreso alcuna iniziativa per avviare un'opera di derattizzazione o per spronare l’ufficio dell’Asp competente a farlo. Le responsabilità quindi continuano a rimpallarsi tra le stanze  municipali e quelle del dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale.  
 
Secondo alcuni cittadini, in diverse zone della città, i roditori avrebbero costituito vere e proprie colonie, costringendo – in queste giornate afose – molti serresi a sbarrare porte e finestre per evitare qualche incursione indesiderata. Particolarmente allarmati pare siano i nuclei famigliari residenti in case site al piano terra (la maggior parte nel centro storico) e con neonati adagiati nelle culle o anziani allettati, costretti anche essi a patire il caldo di questa torrida estate, con porte e finestre delle abitazioni sigillate, pur di non incorrere nel rischio di ritrovarsi un ratto a gironzolare indisturbato fra le lenzuola. 
 
Gli esperti parlano di due diverse specie di topi: il Norvegicus Rattus e il Mus Musculus. Uno grande, l'altro più piccolo, ma entrambi capaci di suscitare ansie e ribrezzo, per un problema che è soprattutto di carattere igienico-sanitario e che sta per interessare quasi tutte le vie del paese. Infatti, anche se i ratti pare siano confinati in specifiche zone del centro storico o in vicinanza del fiume Ancinale, finiscono comunque per invadere anche il centralissimo corso Umberto I, tanto che diversi topini sarebbero stati sorpresi proprio sull’uscio di qualche attività commerciale e giustiziati, in seguito, a colpi di scopa. Inoltre, vi sarebbero zone in cui i ratti si moltiplicano nutrendosi di cibo lasciato dalle persone per altri animali, ad esempio gatti e piccioni. Sarebbe indicato quindi evitare di lasciare avanzi di cibo o bocconi di ogni genere in giro, a meno che non si voglia incrementare il numero di topi nel proprio quartiere. In altri casi pare siano stati avvertiti cattivi odori giungere dalle mura o dagli scantinati di case disabitate, provocati probabilmente da topi morti, col corpo prosciugato dalla decomposizione.
 
Insomma finche qualcuno -  Comune o Asp - non prende provvedimenti adeguati in merito, che la caccia al topo continui. 

Articoli correlati (da tag)

  • Vibo dice 'no' alla violenza sulle donne, si rinnova l’evento organizzato dalla Pro Loco Vibo dice 'no' alla violenza sulle donne, si rinnova l’evento organizzato dalla Pro Loco

    VIBO VALENTIA - La città di Vibo Valentia dice "no" alla violenza sulle donne attraverso una serie di iniziative promosse dalla Pro Loco in collaborazione con l’associazione "L’eccellenza Turistica Mediterranea" e la "Leone Produzioni".

  • Ghost, un nuovo arresto per espiazione pena Ghost, un nuovo arresto per espiazione pena

    112Nella mattinata odierna, i carabinieri della stazione di Soriano, diretti dal maresciallo Barbaro Sciacca, e guidati dal capitano della Compagnia di Serra San Bruno, Stefano Esposito Vangone, hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione per espiazione di pena detentiva, nei confronti di Francesco Ida’, 35enne, pregiudicato, nato a Gerocarne. L’uomo, arrestato per scontare una pena di 4 anni e 5 mesi di reclusione, è stato condannato per il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.

    Il provvedimento di arresto, emesso dalla procura generale di Catanzaro, è stato posto in essere in merito a quanto emerse a conclusione dell’operazione “Ghost” effettuata dalla Polizia di Stato all’inizio del 2009, con la quale è stata fatto luce su un giro di droga che avrebbe interessato nello specifico il territorio compreso tra i comuni di Pizzo, Soriano, Sorianello e Gerocarne.

    Ida’è stato accompagnato presso la casa circondariale di Vibo Valentia, dove venerdì scorso erano già stati condotti altri tre condannati - Giuseppe Capomolla, residente a Soriano; Pietro Nardo di Sorianello e Bruno Sabatino, residente invece a Gerocarne – interessati dalla stessa operazione antidroga.

  • Vibo, rapina ad un distributore: fermato Giuseppe Lo Bianco Vibo, rapina ad un distributore: fermato Giuseppe Lo Bianco

    mini Carabinieri-sorianelloVIBO VALENTIA - Sarebbe uno degli autori di una rapina ai danni di un distributore di carburanti che avrebbe fruttato nel complesso 15mila euro. Con questa accusa, i carabinieri hanno fermato nella giornata di ieri Giuseppe Lo Bianco, classe '72, pluripregiudicato appartenente all'ominimo clan operante nella città capoluogo. Il fatto risale intorno alle 18 di ieri, quando due persone con il volto coperto e armate di pistola, hanno fatto irruzione in un distributore situato nella centralissima viale Affaccio, intimando il titolare facendosi consegnare la somma in contanti che ammontava a 15mila euro. Subito dopo i malviventi si sarebbero dati alla fuga a bordo di un'autovettura, guidata da un altro complice. Scattato l'allarme, i carabinieri nel giro di pochi minuti sono riusciti a rintracciare la macchina in località Ottocanalli. Alla guida c'era lo stesso Lo Bianco che è stato immediatamente bloccato. Dalla perquisizione eseguita all'interno dell'autovettura, inoltre, i militari hanno rinvenuto un passamontagna nascosto sotto i sedili che sarebbe lo stesso utilizzato dai malviventi per compiere la rapina. Il 42enne, posto in stato di fermo e tradotto in carcere, è già noto alle forze in quanto rimasto coinvolto nell'operazione “Cash”, scattata nel luglio del 2011. Nei suoi confronti, infine, viene contestata anche un'altra rapina, messa a segno ad ottobre in un supermercato di Vibo.


     

  • Ghost, arrestate tre persone: devono scontare una pena definitiva Ghost, arrestate tre persone: devono scontare una pena definitiva

    mini carabieniri_notteI carabinieri della Stazione di Soriano Calabro, diretti dal maresciallo Barbaro Sciacca, e guidati dal capitano della Compagnia di Serra San Bruno, Stefano Esposito Vangone, hanno dato esecuzione, nella serata di ieri, all'ordine di carcerazione per l'espiazione di una pena detentiva, emessa dalla Procura generale di Catanzaro, nei confronti di tre soggetti: si tratta di Giuseppe Capomolla, 34enne residente a Soriano, già noto alle forze dell'ordine, e Pietro Nardo, di 45 anni, residente a Sorianello ma domiciliato a Gerocarne, entrambi responsabili del reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Capomolla è stato condannato a 4 anni e 10 mesi di reclusione, mentre di 4 anni e 5 mesi è la pena inflitta a Nardo. L'altro arrestato è, invece, Bruno Sabatino, residente a Gerocarne, anche lui pregiudicato, che dovrà espiare una pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione, in quanto responsabile dei reati di porto abusivo di armi e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Le condanne si riferiscono alle indagini scaturite dall'operazione Ghost, conclusa nel 2009 dalla Polizia di Stato, con la quale è stata fatto luce su un giro di droga che avrebbe interessato nello specifico il territorio compreso tra i comuni di Pizzo, Soriano, Sorianello e Gerocarne. Capomolla e Nardo sono stati tradotti presso il carcere di Vibo, mentre Sabatino è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. 

     

  • Fabrizia, arrestato latitante in Svizzera Fabrizia, arrestato latitante in Svizzera

    mini polizia_cantonaleLa Polizia cantonale ha arrestato nei giorni scorsi in Svizzera Antonio Montagnese, 35 anni di Fabrizia, ritenuto al vertice dell'omonimo clan Montagnese-Nesci, e già condannato in Cassazione ad una pena di 9 anni di reclusione con l'accusa di associazione mafiosa. Il 35enne era rimasto coinvolto nell'operazione “Domino”, scattata nel 2007. Montagnese è il genero di Bruno Nesci, anche lui al vertice della consorteria mafiosa. Subito dopo la sentenza della Cassazione, arrivata nel maggio di quest'anno che ha certificato l'esistenza di un locale di 'ndrangheta a Fabrizia, Montagnese si era dato latitante in Svizzera, ma la Polizia Cantonale dopo mesi di ricerche è riuscita a rintracciarlo. 

     

Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova

Reg. n. 4/2012 Tribunale VV

redazione@ilvizzarro.it

Seguici sui social

Associazione "Il Vizzarro”

via chiesa addolorata, n° 8

89822 - Serra San Bruno

© 2017 Il Vizzarro. All Rights Reserved.Design & Development Bruno Greco (Harry)