Lunedì, 27 Ottobre 2014 12:33

Serra, piscina comunale abbandonata finisce nel mirino dei vandali

Scritto da Salvatore Albanese
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piscina comunale2Durante l’ultima campagna elettorale, l'attuale maggioranza comunale guidata dal sindaco Bruno Rosi e dal capogruppo Nazzareno Salerno, aveva garantito con tono possente e deciso: «Adegueremo la piscina alle esigenze dei ragazzi diversamente abili». Un annuncio – con tanto di nomi degli stessi giovani utenti del servizio – scagliato direttamente dal palco in pasto ad una folla in delirio, capace qualche giorno dopo di assegnare senza tante incertezze la guida della cittadina proprio alla compagine del locale centrodestra.

La piscina comunale – fin dal varo del progetto avviato nel 2010 dall’ex amministrazione Lo Iacono – aveva svolto un ruolo fondamentale sia in ordine all’offerta dei servizi sportivi, sia come importante luogo di aggregazione sociale per i cittadini residenti e per quelli giunti dai paesi limitrofi. Un’infrastruttura unica in tutto il territorio provinciale, capace di accogliere ogni mese centinaia e centinaia di utenti e di garantire, inoltre, lo svolgimento di attività di recupero fisico-motorio per soggetti che ne avevano e ne avrebbero bisogno.

Dopo di che il buio. A pochi mesi dall’insediamento della vigente amministrazione – pare per divergenze contrattuali con la Cogeis Group, l’azienda cosentina che da sempre aveva gestito l'impianto polisportivo – la piscina viene definitivamente chiusa. Non fa seguito alcun tentativo utile ad assegnarne la gestione ad altri soggetti, in maniera da determinare la riapertura della struttura. Intanto, nonostante le porte della piscina fossero eloquentemente sprangate, l’impianto di riscaldamento delle acque della vasca resta inspiegabilmente in funzione per mesi. Cosa che determinerà un ulteriore aggravio sulle già esigue disponibilità delle casse comunali.

Sono passati ormai oltre tre anni. Nel tempo la piscina comunale si è trasformata in una vera e propria cattedrale nel deserto, completamente abbandonata a se stessa. Un’imponente infrastruttura, sita in pieno centro cittadino, lasciata a marcire in balia delle attenzioni dei peggiori barbari. Qualcuno, infatti, già da giorni, dopo aver forzato una delle porte di ingresso, ne ha fatto razzia, devastando all’interno della piscina tutto quello che si sarebbe potuto devastare e portando via diversi oggetti di arredamento della struttura. In definitiva, un impianto divenuto indispensabile per la comunità, costato diverse centinaia di migliaia di euro e che avrebbe dovuto legittimamente divenire oggetto di adeguamenti strutturali utili alla fruizione anche da parte degli utenti disabili, è adesso inutilizzabile per tutti. Un assist, dunque, alle folli manie distruttive di uno sparuto gruppo di teppistelli, fornito direttamente dalle mani di un’amministrazione fallimentare, capace di fare grossi passi indietro rispetto a tutto.

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    Dopo il successo dell’anno scorso, che ha visto i volontari del WWF impegnati nell’opera di sensibilizzazione alla conservazione del nostro patrimonio naturalistico nella suggestiva cornice del vivaio forestale “Rosarella” di Serra San Bruno, l’associazione ambientalista invita tutti ad un nuovo appuntamento con la biodiversità e il contrasto alle minacce che incombono su di essa. Attivisti, soci, simpatizzanti e cittadini, domenica prossima, dalle 10,30, saranno ospiti delle splendide strutture di Villa Vittoria a Mongiana, messe a disposizione dal Comando Provinciale del Corpo Forestale che ha risposto con entusiasmo alla proposta del WWF Calabria.

    La tradizionale manifestazione del WWF assume quest’anno un carattere particolare, essendo legata alla campagna del WWF Italia denominata “Stop ai crimini di Natura”, una iniziativa finalizzata a far conoscere all’opinione pubblica i pericoli gravissimi che minacciano la biodiversità in tutto il mondo, senza sottovalutare gli attacchi continui che subisce la Natura d’Italia e della nostra regione. Il programma prevede, oltre alla presentazione della campagna nella sala conferenze, l’allestimento di tavoli per raccogliere adesioni, percorsi di interesse botanico e faunistico (a cura del CFS) e una visita al museo delle Ferriere.

    Distruzione, alterazione e frammentazione degli habitat naturali, caccia eccessiva, bracconaggio, commercio illegale e introduzione di specie “aliene”, oltre alla minaccia globale rappresentata dal riscaldamento del pianeta determinato dall’effetto serra, sono le sfide quotidiane che il WWF è impegnato a contrastare , con la sola forza dei suoi volontari, degli scienziati e dei milioni di persone, che, in tutto il mondo, sostengono concretamente questa autentica guerra per salvare il pianeta e le irripetibili e meravigliose creature che lo popolano e lo rendono straordinario.

    Un impegno di civiltà e di amore che il WWF combatte dal 1961 in ogni regione della Terra per salvare dall’estinzione le ultime Tigri in Asia (ne sopravvivono in tutto 3200) o gli ultimi Rinoceronti sterminati per l’utilizzo del corno nei paesi orientali (della specie che vive a Giava, ne sono rimasti appena una cinquantina!); per non parlare delle poche centinaia di Gorilla di montagna rimasti, che vengono ancora braccati e massacrati per la carne o minacciati dalla distruzione delle loro foreste. Gli stessi elefanti africani, il simbolo stesso della savana, vengono crudelmente abbattuti dai bracconieri al ritmo impressionante di 22.000-25.000 all’anno . Ma l’elenco delle specie animali e vegetali che la terra rischia di perdere in breve tempo è sconvolgente e si allunga ogni giorno che passa, tanto da aver indotto gli scienziati a parlare di una “sesta estinzione di massa ”, dopo le cinque che hanno sconvolto la vita sul pianeta nelle passate ere geologiche. Con la differenza che stavolta, ad essere responsabile della fine di migliaia di specie, è un’altra specie: la nostra.

    Del resto gli Italiani e i Calabresi sanno benissimo che l’assalto alla natura e agli animali ha assunto anche da noi il livello di allarme rosso, considerato il continuo massacro del territorio e le minacce che gravano sulla nostra fauna. Un assalto contro cui agiscono, spesso a rischio della vita, i Ranger del WWF in tutto il mondo e, in Italia, 300 eroiche Guardie Venatorie Volontarie che , dalle Alpi alla Sicilia, sacrificano il loro tempo e i loro soldi per salvare orsi e lupi, uccelli migratori o per denunciare gli innumerevoli “Crimini di natura” che vengono commessi quotidianamente in ogni parte dell’ex “Bel Paese”, mettendo a repentaglio la salute dell’ambiente e, con essa, quella degli stessi abitanti. Un drappello di queste autentiche sentinelle dell’ambiente, sotto le insegne del Panda, opera da tempo in Calabria ed è anche al loro impegno quotidiano, così come all’insostituibile ruolo svolto tradizionalmente dal Corpo Forestale dello Stato, che l’appuntamento di Mongiana è dedicato.

    Per arrestare la folle corsa verso la distruzione del pianeta (l’unico che abbiamo!), il WWF chiede il sostegno di tutti: sul sito www.wwf/criminidinatura chiunque può informarsi maggiormente sul fenomeno e sostenere la campagna del WWF con una donazione, oltre a diffondere le informazioni e sottoscrivere la petizione per chiedere sanzioni più severe contro chi uccide specie selvatiche.


    WWF Calabria


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