Lunedì, 03 Marzo 2014 15:04

Bruno De Raffaele, il poeta ‘lupo di mare’ di origine serrese

Scritto da Mimmo Stirparo
Letto 2544 volte

scrittoreFermati tempo / chiudi i tuoi occhi / tempo perchè esisti?/ Tempo / dov'è la mia infanzia?/ dov'è mia madre ?/ dov'è mio padre?/ Tempo / hai rapito la mia giovinezza/ hai rubato i miei sorrisi:/ Tempo/ tu che uccidi/ tu che tradisci/ tu che sconvolgi/ nessuno mai prova a ferirti/ nessuno ti colpisce al cuore/ nessuno ti condanna/ Tempo/ io voglio fermarti/ io voglio ferirti / io voglio annientarti./ Tempo / perchè le mie mani ti cercano? / perchè il mio cuore ti ama?/ Tempo del mio tempo/ tempo del mio vivere/ tempo del mio...morire.”: così, come da lontananza che rende imprendibile la conchiglia di mare pur quando nella mano la stringi, come suono di antiche maree, così arriva l’invito di Bruno De Raffaele e arriva contenuto, come in un prezioso scrigno, nella silloge ancor più arricchita, non solo in quantità, che rimane ancora inedita e che meriterebbe comunque fortuna editoriale, “Desideri innocenti”. È un invito che ti coinvolge “silenziosamente, piano” come quando “arriva la sera./ Ti avvolge con tenerezza”. È il racconto che si svela, ti prende e ti cattura come un filo dolce e suadente. È “la voglia d’amare/…sottile, delicata,profonda malinconia/…il cuore infinitamente giovane/ attinge/ dai ricordi più belli/ attimi di vita/ avvolti nel tempo”. Sono “Desideri innocentiche si animano sotto una mal celata malinconia. Il ricordo e la speranza metabolizzati dai sentimenti, con liricità, riescono a suscitare emozioni come “quando l’anima /si veste di poesia / il mondo ti sorride. / Una dolce musica invade il cuore / di chi beve alla fonte / di questo meraviglioso nettare./ Preziosi sapori penetrano l’essere / nella profondità più assoluta / scavano la parte più vera di noi”.

È il verseggiare garbato e raffinato ma tanto tanto umano del poeta crotonese che da sempre va scolpendo, nel suo giornale di bordo, le sue riflessioni, le sue ansie, i suoi fremiti di nostalgia e di lontananza e ritorna “la gioia/ di quando bambini felici/ correvamo i sentieri/ di fantasie e di giochi/ m’invade/ ancora oggi/ che, adulti, per strade diverse/ affrontiamo la Vita”. Sono versi che ti raccontano il suo pacato senso di solitudine, i suoi abbandoni tra le sere stellate e gli orizzonti al largo degli oceani. Proprio così, perché De Raffaele, pur di origini montane (essendosi educato, negli anni infantili, all’ombra della millenaria Certosa di Serra San Bruno) ha amato il mare e con esso ha condiviso ben 10 anni d’imbarco su un Incrociatore della Marina Militare in quanto Maresciallo dello stesso Corpo ed insignito della Croce commemorativa per la Forza militare di pace in Libano. E il suo mare, l’amico Bruno lo dipinge con una bella lirica che è tutto andamento dolce e suadente, un’immagine realisticamente malinconica che si snoda fra versi di raffinata arte ed intensità emotiva. Leggiamola “Mare in tempesta”: “Intensi riflessi di luce / accecano lo sguardo / giochi di onde blu / s’infrangono impetuosi / sulla scura barriera di scogli. /Spettacolo di immane bellezza / per chi ha il mare nel cuore. / La natura si scatena / ed esprime la sua potenza / L’uomo è immobile ed assiste / con emozione / a questa irripetibile / immagine azzurra / che affascina la sua anima!

Insomma un “vecchio lupo di mare” che è tutto generosità e desiderio di sentirsi qualche volta “passerotto smarrito” o “fiore candido” davanti “allo sguardo umano”. Leggendo, ancora, altre poesie che compongono la silloge ci si trova davanti ad un poetare che si snoda in un dire elegante e coinvolgente nel quale si evidenziano le molteplicità degli stati emozionali e la voce va oltre il silenzio. Sono pagine belle e per certi aspetti drammatici, dalle intense sollecitazioni alla ricerca di se stessi in mezzo ai dolori e alle amarezze del mondo. Tutta la poetica di De Raffaele comunica sentimento e bellezza, religiosità e contemplazione, vita e passionalità. Poesia che punta all’anima delle cose e degli uomini trasmettendo conforto e speranza. Così nella lirica “Offri il tuo immenso dolore” laddove ti invita, ci invita ad offrirci, ad accostarci con animo sereno e speranzoso “a colei che con cuore di mamma / ci ha generato e che accoglie / fra le sue dolci braccia / i nostri figli con un amore / che supera ogni limite umano. / Accetta il disegno di Dio / che su ognuno di noi / è perfetto nell’amore. / Abbraccia la fede / che ti permette di raggiungere / tutto ciò che hai perso sulla terra”.

Ora il nostro poeta vive il meritato riposo nella sua casa di Crotone tra buoni libri, tanto scolpire sul foglio bianco le emozioni del passato per regalarle a noi, molti amici che amano conversare con lui e tanta voglia di fare e trasmettere il suo essere marinaio come “Nostalgia d’immenso” parlando al mare e chiedendogli “…dove sono / le tue onde di cristallo ?/ Non sento l’odore degli scogli / quando tu li accarezzi!/ Inconsapevole sofferenza del mio Essere / dov’è il profumo dei tuoi colori! / Non avverto il tuo abbraccio di vita / i miei occhi / cercano il tuo azzurro / cercano / la luce del sole / che tu rifletti! / Mi manchi / dolce presenza! / Oh mare / giammai mi priverò / di te in eterno.”

 Mimmo Stirparo


 

 

 

 

 

 

 

Articoli correlati (da tag)

  • Ghost, un nuovo arresto per espiazione pena Ghost, un nuovo arresto per espiazione pena

    112Nella mattinata odierna, i carabinieri della stazione di Soriano, diretti dal maresciallo Barbaro Sciacca, e guidati dal capitano della Compagnia di Serra San Bruno, Stefano Esposito Vangone, hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione per espiazione di pena detentiva, nei confronti di Francesco Ida’, 35enne, pregiudicato, nato a Gerocarne. L’uomo, arrestato per scontare una pena di 4 anni e 5 mesi di reclusione, è stato condannato per il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.

    Il provvedimento di arresto, emesso dalla procura generale di Catanzaro, è stato posto in essere in merito a quanto emerse a conclusione dell’operazione “Ghost” effettuata dalla Polizia di Stato all’inizio del 2009, con la quale è stata fatto luce su un giro di droga che avrebbe interessato nello specifico il territorio compreso tra i comuni di Pizzo, Soriano, Sorianello e Gerocarne.

    Ida’è stato accompagnato presso la casa circondariale di Vibo Valentia, dove venerdì scorso erano già stati condotti altri tre condannati - Giuseppe Capomolla, residente a Soriano; Pietro Nardo di Sorianello e Bruno Sabatino, residente invece a Gerocarne – interessati dalla stessa operazione antidroga.

  • Vibo, rapina ad un distributore: fermato Giuseppe Lo Bianco Vibo, rapina ad un distributore: fermato Giuseppe Lo Bianco

    mini Carabinieri-sorianelloVIBO VALENTIA - Sarebbe uno degli autori di una rapina ai danni di un distributore di carburanti che avrebbe fruttato nel complesso 15mila euro. Con questa accusa, i carabinieri hanno fermato nella giornata di ieri Giuseppe Lo Bianco, classe '72, pluripregiudicato appartenente all'ominimo clan operante nella città capoluogo. Il fatto risale intorno alle 18 di ieri, quando due persone con il volto coperto e armate di pistola, hanno fatto irruzione in un distributore situato nella centralissima viale Affaccio, intimando il titolare facendosi consegnare la somma in contanti che ammontava a 15mila euro. Subito dopo i malviventi si sarebbero dati alla fuga a bordo di un'autovettura, guidata da un altro complice. Scattato l'allarme, i carabinieri nel giro di pochi minuti sono riusciti a rintracciare la macchina in località Ottocanalli. Alla guida c'era lo stesso Lo Bianco che è stato immediatamente bloccato. Dalla perquisizione eseguita all'interno dell'autovettura, inoltre, i militari hanno rinvenuto un passamontagna nascosto sotto i sedili che sarebbe lo stesso utilizzato dai malviventi per compiere la rapina. Il 42enne, posto in stato di fermo e tradotto in carcere, è già noto alle forze in quanto rimasto coinvolto nell'operazione “Cash”, scattata nel luglio del 2011. Nei suoi confronti, infine, viene contestata anche un'altra rapina, messa a segno ad ottobre in un supermercato di Vibo.


     

  • Ghost, arrestate tre persone: devono scontare una pena definitiva Ghost, arrestate tre persone: devono scontare una pena definitiva

    mini carabieniri_notteI carabinieri della Stazione di Soriano Calabro, diretti dal maresciallo Barbaro Sciacca, e guidati dal capitano della Compagnia di Serra San Bruno, Stefano Esposito Vangone, hanno dato esecuzione, nella serata di ieri, all'ordine di carcerazione per l'espiazione di una pena detentiva, emessa dalla Procura generale di Catanzaro, nei confronti di tre soggetti: si tratta di Giuseppe Capomolla, 34enne residente a Soriano, già noto alle forze dell'ordine, e Pietro Nardo, di 45 anni, residente a Sorianello ma domiciliato a Gerocarne, entrambi responsabili del reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Capomolla è stato condannato a 4 anni e 10 mesi di reclusione, mentre di 4 anni e 5 mesi è la pena inflitta a Nardo. L'altro arrestato è, invece, Bruno Sabatino, residente a Gerocarne, anche lui pregiudicato, che dovrà espiare una pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione, in quanto responsabile dei reati di porto abusivo di armi e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Le condanne si riferiscono alle indagini scaturite dall'operazione Ghost, conclusa nel 2009 dalla Polizia di Stato, con la quale è stata fatto luce su un giro di droga che avrebbe interessato nello specifico il territorio compreso tra i comuni di Pizzo, Soriano, Sorianello e Gerocarne. Capomolla e Nardo sono stati tradotti presso il carcere di Vibo, mentre Sabatino è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. 

     

  • Fabrizia, arrestato latitante in Svizzera Fabrizia, arrestato latitante in Svizzera

    mini polizia_cantonaleLa Polizia cantonale ha arrestato nei giorni scorsi in Svizzera Antonio Montagnese, 35 anni di Fabrizia, ritenuto al vertice dell'omonimo clan Montagnese-Nesci, e già condannato in Cassazione ad una pena di 9 anni di reclusione con l'accusa di associazione mafiosa. Il 35enne era rimasto coinvolto nell'operazione “Domino”, scattata nel 2007. Montagnese è il genero di Bruno Nesci, anche lui al vertice della consorteria mafiosa. Subito dopo la sentenza della Cassazione, arrivata nel maggio di quest'anno che ha certificato l'esistenza di un locale di 'ndrangheta a Fabrizia, Montagnese si era dato latitante in Svizzera, ma la Polizia Cantonale dopo mesi di ricerche è riuscita a rintracciarlo. 

     

  • Mongiana, il WWF organizza la giornata della biodiversità Mongiana, il WWF organizza la giornata della biodiversità

    mini giornata_biodiversitRiceviamo e pubblichiamo

    Dopo il successo dell’anno scorso, che ha visto i volontari del WWF impegnati nell’opera di sensibilizzazione alla conservazione del nostro patrimonio naturalistico nella suggestiva cornice del vivaio forestale “Rosarella” di Serra San Bruno, l’associazione ambientalista invita tutti ad un nuovo appuntamento con la biodiversità e il contrasto alle minacce che incombono su di essa. Attivisti, soci, simpatizzanti e cittadini, domenica prossima, dalle 10,30, saranno ospiti delle splendide strutture di Villa Vittoria a Mongiana, messe a disposizione dal Comando Provinciale del Corpo Forestale che ha risposto con entusiasmo alla proposta del WWF Calabria.

    La tradizionale manifestazione del WWF assume quest’anno un carattere particolare, essendo legata alla campagna del WWF Italia denominata “Stop ai crimini di Natura”, una iniziativa finalizzata a far conoscere all’opinione pubblica i pericoli gravissimi che minacciano la biodiversità in tutto il mondo, senza sottovalutare gli attacchi continui che subisce la Natura d’Italia e della nostra regione. Il programma prevede, oltre alla presentazione della campagna nella sala conferenze, l’allestimento di tavoli per raccogliere adesioni, percorsi di interesse botanico e faunistico (a cura del CFS) e una visita al museo delle Ferriere.

    Distruzione, alterazione e frammentazione degli habitat naturali, caccia eccessiva, bracconaggio, commercio illegale e introduzione di specie “aliene”, oltre alla minaccia globale rappresentata dal riscaldamento del pianeta determinato dall’effetto serra, sono le sfide quotidiane che il WWF è impegnato a contrastare , con la sola forza dei suoi volontari, degli scienziati e dei milioni di persone, che, in tutto il mondo, sostengono concretamente questa autentica guerra per salvare il pianeta e le irripetibili e meravigliose creature che lo popolano e lo rendono straordinario.

    Un impegno di civiltà e di amore che il WWF combatte dal 1961 in ogni regione della Terra per salvare dall’estinzione le ultime Tigri in Asia (ne sopravvivono in tutto 3200) o gli ultimi Rinoceronti sterminati per l’utilizzo del corno nei paesi orientali (della specie che vive a Giava, ne sono rimasti appena una cinquantina!); per non parlare delle poche centinaia di Gorilla di montagna rimasti, che vengono ancora braccati e massacrati per la carne o minacciati dalla distruzione delle loro foreste. Gli stessi elefanti africani, il simbolo stesso della savana, vengono crudelmente abbattuti dai bracconieri al ritmo impressionante di 22.000-25.000 all’anno . Ma l’elenco delle specie animali e vegetali che la terra rischia di perdere in breve tempo è sconvolgente e si allunga ogni giorno che passa, tanto da aver indotto gli scienziati a parlare di una “sesta estinzione di massa ”, dopo le cinque che hanno sconvolto la vita sul pianeta nelle passate ere geologiche. Con la differenza che stavolta, ad essere responsabile della fine di migliaia di specie, è un’altra specie: la nostra.

    Del resto gli Italiani e i Calabresi sanno benissimo che l’assalto alla natura e agli animali ha assunto anche da noi il livello di allarme rosso, considerato il continuo massacro del territorio e le minacce che gravano sulla nostra fauna. Un assalto contro cui agiscono, spesso a rischio della vita, i Ranger del WWF in tutto il mondo e, in Italia, 300 eroiche Guardie Venatorie Volontarie che , dalle Alpi alla Sicilia, sacrificano il loro tempo e i loro soldi per salvare orsi e lupi, uccelli migratori o per denunciare gli innumerevoli “Crimini di natura” che vengono commessi quotidianamente in ogni parte dell’ex “Bel Paese”, mettendo a repentaglio la salute dell’ambiente e, con essa, quella degli stessi abitanti. Un drappello di queste autentiche sentinelle dell’ambiente, sotto le insegne del Panda, opera da tempo in Calabria ed è anche al loro impegno quotidiano, così come all’insostituibile ruolo svolto tradizionalmente dal Corpo Forestale dello Stato, che l’appuntamento di Mongiana è dedicato.

    Per arrestare la folle corsa verso la distruzione del pianeta (l’unico che abbiamo!), il WWF chiede il sostegno di tutti: sul sito www.wwf/criminidinatura chiunque può informarsi maggiormente sul fenomeno e sostenere la campagna del WWF con una donazione, oltre a diffondere le informazioni e sottoscrivere la petizione per chiedere sanzioni più severe contro chi uccide specie selvatiche.


    WWF Calabria


Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova

Reg. n. 4/2012 Tribunale VV

redazione@ilvizzarro.it

Seguici sui social

Associazione "Il Vizzarro”

via chiesa addolorata, n° 8

89822 - Serra San Bruno

© 2017 Il Vizzarro. All Rights Reserved.Design & Development Bruno Greco (Harry)