Giovedì, 21 Marzo 2019 23:13

“Le vite possibili”, il cortometraggio di Domenico Pisani con Elena Cotta protagonista

Scritto da Bruno Greco
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Le mani sono quelle di un artigiano che costruisce pezzo dopo pezzo, minuziosamente, i lavori audiovisivi da destinare al mondo della Tv che più conta, come Rai o Mediaset. Ma la testa invece spazia verso un’autonomia più creativa, prettamente artistica, propria di chi sogna il cinema d’autore. Domenico Pisani (30 anni) è un filmmaker serrese che ha realizzato il proprio curriculum, sia di studi che lavorativo, a forza di idee da tradurre con macchina da presa e software di montaggio, sperando di arrivare un giorno alla figura a cui si ambisce in questo settore ossia quella del regista.  

La strada per raggiungere il sogno parte proprio dalla sua Serra San Bruno, dove di recente ha girato un cortometraggio “Le vite possibili” riuscendo ad inserire nel proprio cast l’attrice Elena Cotta (già vincitrice della Coppa Volpi alla 70esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia per “Via Castellana Bandiera” di Emma Dante). «Oltre che una meravigliosa attrice – ha dichiarato Pisani – (ha lavorato con registi di spessore come Sorrentino) ho scoperto soprattutto la sua splendida persona. Gentilissima, cortese e colta oltre ogni immaginazione. Sono contento che Serra le sia piaciuta molto». In qualità di co-protagonista è stata scelta invece Ornella Lorenzano «una giovane attrice davvero in gamba, calabrese tra l'altro. Ha una splendida mimica facciale. E come me anche lei lavora stabilmente a Roma da un po’ di tempo».  

Entrando poi nello specifico del lavoro, Domenico Pisani ha raccontato al Vizzarro: «Il corto nasce probabilmente dalla mia esigenza di raccontare storie, su carta prima e attraverso le riprese poi. Credo sia la voglia di comunicare emozioni sincere, vissute in prima persona o subite di riflesso, che mi spinge a creare i miei progetti». Una storia dove musa diviene la nonna, partorita ripensando al passato, al tempo trascorso in famiglia e a quella voglia di guardare con una sorta di senso critico a una parte di quel contesto dove alcune “scelte” avrebbero potuto essere diverse da come sono state.

«Mi sono ispirato ad una vicenda passata – ha continuato Pisani – a cui all'epoca non mi era dato di guardarla criticamente, ma che posso dire di averla vissuta giorno per giorno. La vita di mia nonna Anna. Una vita semplice, umile. Ogni cosa ruotava intorno a piccoli gesti, che bloccavano l'avanzata inarrestabile del tempo, rendendo tutto statico e immutabile. Perfino i pensieri. Nel mio corto descrivo la vita di una vedova, ormai anziana, e il suo desiderio costante di raggiungere quell'amore scomparso troppo in fretta».

La strada per la regia si avvale di dettagli che rendono ogni lavoro il più pregnante possibile con gli stessi sentimenti che a quell’opera appartengono, per questo la location più adatta non poteva che essere proprio a Serra San Bruno. «L’idea di girare a Serra è stata una costante fin dall'inizio. Ci sarà sempre qualcosa che mi farà tornare a Serra. Le riprese in interni sono state fatte nella vecchia casa dei miei nonni paterni. Serra è il luogo in cui sono cresciuto, per strada, nei vicoli, e questo ha influito molto nella scelta. Sapevo come muovermi, avevo già tutte le inquadrature nitide nella mente. Ringrazio anche Don Vincenzo Schiavello che ha reclutato un bel po’ di comparse per le riprese in chiesa». Parte delle esterne invece sono state girate anche nel comune di San Sostene.

Prossimo passo? Per il recente futuro si pensa già alla prova dei Festival di settore (sia in Italia che all'Estero), con la speranza che arrivino anche i primi riconoscimenti.

 

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