Sabato, 21 Aprile 2012 16:40

Quelle stragi a quattro zampe

Scritto da Salvatore Albanese
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mini cane_avvelenato“Stavo percorrendo la strada dietro casa e Raul come al solito mi accompagnava - racconta Marco con la voce spezzata dalla rabbia ed il viso velato dalla tristezza - Si è allontanato. L’ho seguito a stento con lo sguardo fino a perderlo dietro l’angolo. È tornato dopo qualche minuto. Era irriconoscibile: tremava come se avesse delle crisi epilettiche. Ho chiamato il veterinario, ma c’è stato poco da fare: è morto in 10 minuti. Probabilmente è stato avvelenato”.

Se nel caso di Raul il motivo della morte è solo supposizione, non ci sono invece dubbi per Ari, meticcio di 2 anni. “È stato avvelenato mentre lo portavo a passeggio - racconta Maria - eravamo usciti da una mezz’ora, quando mi sono accorta che stava addentando qualcosa di scuro sul ciglio della strada, sembrava un avanzo di cibo, forse una polpetta. Ho tentato di tirarglielo fuori di bocca, ma faceva resistenza. Poi ha iniziato a tremare, a perdere bava e in un quarto d’ora è morto”.

A infoltire tristemente la lista si aggiunge Rex, rinvenuto morto dopo quattro giorni dalla sua scomparsa, riverso sulla riva dell’Ancinale, e decine di altri cani trovati cadavere un po’ ovunque per le vie del paese. In tutte le circostanze nessun segno di percossa o trauma da incidente. Nessun ematoma. Poi, ultimo caso, mercoledì scorso, l’intossicazione in pieno giorno di ben 4 randagi contemporaneamente tra via Catanzaro e Via G.M. Pisani, proprio nei pressi della discarica comunale, dove sembra il numero dei cani in libertà sia aumentato esponenzialmente negli ultimi mesi.

Vittime recenti, storia vecchia. Lo spargimento di bocconi avvelenati è un fatto tutt'altro che nuovo a Serra San Bruno. Nello scorso autunno in diverse zone del paese, in particolar modo a ridosso dei raccoglitori dei rifiuti, furono rinvenute salsicce o pezzi di carne contenenti sostanze anticoagulanti. Dopo una sorte di pausa invernale in questi ultimi mesi, si è registrata una ripresa massiccia degli avvelenamenti di animali domestici. I bocconi avvelenati possono presentarsi sotto le più svariate forme: pezzi di mortadella, salsicce imbottite, colli di pollo, fino ad arrivare alle crocchette imbevute con sostanze tossiche. Si va dal comune topicida, alI'Endosulfan (un potentissimo antiparassitario adoperato dagli agricoltori), dai lumachicidi alla Ietale stricnina. Molti di questi prodotti sono inodore ed insapore. Ben celabili in altri composti.
Il cane è un curioso e vorace assaggiatore, molte sostanze lo attirano, lo tentano, lo invogliano. Il cucciolo poi suole sperimentare ed ingoiare quasi tutto quello che trova. È nella sua natura. L’unica cosa innaturale è che ci sia qualcuno che si diverte a disseminare in giro trappole mortali per cani.

Il fenomeno degli avvelenamenti è in continua evoluzione e ormai si è completamente svincolato dai retaggi del passato che lo vedevano come normale corollario del mondo venatorio. Oggi emerge una recrudescenza delle intossicazioni di animali domestici nel pieno centro del paese. L’aumento degli avvelenamenti è imputabile a più moventi. Per sgarbo e vendetta di vicini in guerra aperta o per la poco tollerata presenza di colonie di cuccioli rumorosi. Permane inoltre, la cattiva vecchia abitudine da parte del mondo rurale intento a tutelare il proprio patrimonio, dagli attacchi di volpi che predano il bestiame o cinghiali che danneggiano le colture, lasciando sui propri terreni esche avvelenate.

Chi si macchia di tali misfatti, la cui serialità in alcune zone è evidente, oltre che ad accanirsi vigliaccamente ed in modo deprecabile contro gli animali, mette anche a serio rischio la vita dei cittadini e dei bambini in modo particolare.  A Serra la questione inizia a destare preoccupazione anche tra coloro che in genere decidono di lasciare in libertà Fido in zone da sempre sinonimo di tranquillità, come nel proprio giardino o nelle proprietà di campagna. Ma la prudenza ormai è d’obbligo, anche a casa propria.

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