Giovedì, 03 Ottobre 2013 11:03

Sanità pubblica, un sistema sempre più in crisi. La lettera

Scritto da Redazione
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mini sanitRiceviamo e pubblichiamo:
 
Le parole chiave dello spot pubblicitario che in questi giorni viene trasmesso dalle reti radio e televisive locali, tappezzate sui cartelloni pubblicitari, che chiunque avrà visto, sia nella cittadina di Serra San Bruno sia in tutti i grandi centri regionali, avrebbero dovuto essere: Piano di Rientro, Ridimensionamento, chiusura di Strutture e Presidi Ospedalieri, tagli ai Servizi Sanitari, al Personale Medico e Paramedico, ticket e aumento dei farmaci. 
Questa pubblicità viene proposta proprio nel nostro territorio dove per cattiva sanità e per la quasi chiusura del nosocomio serrese siamo ridotti al lastrico. Liste d’attesa lunghissime, pronto soccorso intasati, mancanza di strumentazione adeguata, carenza di personale, mancanza di autoambulanze e mezzi di primo soccorso, casi di malasanità, emigrazione sanitaria.
Un territorio come il nostro ricco di grandi potenzialità versa in uno stato di degrado e abbandono impressionante, colpa delle istituzioni che ostacolano e bloccano ogni possibilità di progresso. 
La nostra classe politica certamente merita la qualifica di mediocre. Di peggio in tutti questi anni non si poteva fare. 
La maggior parte dei mali, nella sanità, sono da attribuire alla cattiva gestione. Purtroppo gli effetti più devastanti ricadono proprio sui cittadini o peggio ancora sui pazienti più deboli, cioè quelli affetti da malattie gravi, spesso costretti ad assurde peregrinazioni da un ufficio all’altro o per chilometri e chilometri alla ricerca di uno sperduto posto in un letto di ospedale dove realmente possano essere  eseguiti i necessari controlli, gli interventi, le visite, gli accertamenti. Ai disagi dovuti alla carenza di adeguate strutture si aggiungono procedure sempre più complesse per procurarsi le opportune impegnative al fine di accedere ai servizi sanitari di base,  per non parlare dei rinnovi dei piani terapeutici o delle esenzioni dal ticket (senza le quali famiglie con difficoltà economiche o con familiari affetti da malattie gravi, o i disoccupati, sarebbero costretti ad aver paura per l’incombere di un malore o di una malattia perché non saprebbero dire se è peggio la malattia o il compenso economico da dare allo Stato e alla Regione). 
A tutta questa misera e disperata situazione, dulcis in fundo, arriva qualche tempo fa la buona novella: l’Ospedale di Serra San Bruno verrà, - o lo è già – o lo è a metà – o più in là verrà -, chiuso. Cose da pazzi!
Non tenendo conto che in campagna elettorale e nelle feste politiche di piazza si era affermato e assicurato che “l’Ospedale di Serra non sarebbe mai stato chiuso, anzi, sarebbe stato potenziato e riqualificato”. Ma alle bufale in questo paese siamo abituati! 
Da umile cittadino voglio rivolgermi alla parte più razionale di chi prende le decisioni dall’alto, mi voglio appellare alla loro clemenza in nome di 30mila persone, malati, anziani, bambini, madri di famiglia, gente sola senza nessuno costretta a convivere con la paura che se dovesse incombere qualcosa di avverso, le possibilità di salvarsi, con l’ospedale chiuso sono davvero limitate e quasi inesistenti. Tenendo conto che ci troviamo in un circuito montano, dove la viabilità è al limite dell’assurdo, senza mezzi di primo soccorso come dovremmo arrivare a Vibo, Catanzaro, Soverato con un arresto cardiaco in corso o con una emorragia celebrale? 
L’episodio dell’80enne pensionato Bruno Pelaggi, ci dovrebbe far riflettere, morto a causa di un infarto nel cortile di un supermercato, situato nei pressi dell’ ospedale “San Bruno”, dopo essere stato colto da malore. L’anziano dopo il malore si è accasciato a terra e i titolari dell’ esercizio commerciale hanno dato subito l’allarme, ma l’unica ambulanza presente al locale nosocomio, che soddisfa le esigenze di oltre 30mila persone, era impegnata in un altro servizio.  A prestare soccorso al pensionato è stata un’ altra ambulanza proveniente da Soriano C., giunta sul posto dopo circa 40 minuti.
Mentre i fatti ci dimostrano, come è successo invece con la signora Rosa Rita Zaffino, colpita da 13 arresti cardiaci e salvata dall’arrivo tempestivo e dall’ottimo lavoro svolto dal 118 dell’Ospedale di Serra San Bruno. Ciò a dimostrazione che anche in Calabria abbiamo eccellenze di buona sanità, e il presidio ospedaliero di Serra in passato è sempre stato fiore all’occhiello della buona sanità calabrese.  
Tenendo anche in considerazione il fatto che non si tratta solo di una cittadina ma che sull’Ospedale di Serra si appoggia gran parte del circondario vibonese e il circondario delle Serre, ben 19 comuni, si parla, quindi, di un bacino di utenza di oltre 30mila persone.
Per tutta questa gente l’ospedale di Serra San Bruno è Vita!
 
Vito Carello
  

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    «Effettuare le dovute prenotazioni in totale autonomia tramite internet, scegliendo giorni e orari tra quelli disponibili, evitando al tempo stesso lunghe telefonate o estenuanti file agli uffici».

    Sono queste, in sintesi, le proposte avanzate dal consigliere regionale vibonese Vincenzo Pasqua e contenute in una mozione rivolta al presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio.

    «Si tratta di un’iniziativa – afferma Pasqua – per snellire le procedure di prenotazione e pagamento delle visite specialistiche ed ambulatoriali nelle strutture sanitarie della Calabria. È una proposta tanto semplice quanto rivoluzionaria. L’idea – prosegue il consigliere regionale – è di permettere agli utenti della sanità calabrese di potere effettuare le prenotazioni e i relativi pagamenti utilizzando Internet, attraverso i portali istituzionali delle diverse Aziende ospedaliere e sanitarie o comunque nel modo che verrà ritenuto più opportuno. Uno strumento da affiancare a quelli già esistenti – ovvero gli uffici ticket e il Centro unico di prenotazione – che sia al passo con la tecnologia e permetta un notevole risparmio di tempo a chiunque disponga di una semplice connessione internet, da smartphone, tablet o pc, magari realizzando una apposita App. Ad ognuno, con la prescrizione del medico curante che contiene tutte le informazioni necessarie – continua Pasqua – sarà quindi consentito di effettuare le dovute prenotazioni in totale autonomia, scegliendo giorni e orari tra quelli disponibili ed evitando lunghe telefonate o estenuanti file agli uffici, che a volte richiedono addirittura, per chi non può farne a meno, un giorno di permesso dal proprio posto di lavoro. È assolutamente doveroso andare incontro alle legittime istanze della popolazione calabrese, ed è nostro compito, fare in modo che la qualità della vita di ogni singolo cittadino, dal primo all’ultimo, migliori in ogni campo. E come tutti sappiamo quello della sanità è un settore che tocca le vite di ognuno di noi. Nel 2018 la politica deve attivarsi ancora più di prima per sfruttare appieno le immense opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche. In questo caso, con la mia mozione intendo proprio massimizzare i vantaggi per l’utenza calabrese: fare risparmiare tempo ai cittadini, riducendo di conseguenza le file agli sportelli, ed offrire un servizio che costerà un’inezia all’amministrazione regionale ed è pensato per tutti».

    E ancora: «La mozione nasce da una serie di considerazioni preliminari: non di rado, infatti, abbiamo assistito al blocco del sistema delle prenotazioni delle visite mediche, dovuto a cause diverse. Dobbiamo tenere presente che simili ritardi ingenerano sfiducia e disagi nell’intera popolazione, con notevoli ricadute anche sul piano dell’efficienza del sistema sanitario regionale. Purtroppo c’è da considerare anche che alcuni strumenti adottati, come il numero verde o la possibilità di effettuare prenotazioni nelle parafarmacie, non è riuscita a colmare del tutto il gap esistente tra la domanda di servizi e le possibilità offerte. È inconcepibile assistere a file interminabili con persone sofferenti. Ecco perché, nell’era del digitale, bisogna sfruttare queste occasioni e migliorare quanto più possibile i servizi, specie nel campo della sanità e della tutela del bene-vita. Il fine della mozione – conclude Pasqua – è dunque quello di impegnare la Giunta regionale a volere verificare l’opportunità di attivarsi nella direzione e con le modalità che riterrà più opportune al fine di risolvere la delicata problematica».

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