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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
SERRA SAN BRUNO - Il sole timido che filtra dalle finestre di sala Chimirri non può bastare a riscaldare gli animi fragili di una maggioranza agonizzante, ormai giunta agli ultimi affanni di un cammino tutt’altro che glorioso. Un’amministrazione in balia della tempesta che fra qualche mese potrebbe non esistere più. Sarà probabilmente sostituita da tre commissari prefettizi freddi ed ordinari: una sorta di punizione multipla in un tempo già da carestia. Aspettiamoci il peggio.
Al I punto si discute assai confusamente della sostituzione dell’ex consigliere Bruno Zaffino. La maggioranza si affretta a sciogliere il nodo. Ma Lo Iacono affondaNel marasma della discussione la nomina di Raffaele Callà a neo consigliere diventa marginale. Nella stanza persiste l’incubo Zaffino: i finanziamenti pubblici ricevuti fin dal 2002 a favore della sua azienda, la parentela acquisita con i Vallelunga, l’esposto reso pubblico dal Corriere della Calabria, il fitto corteggiamento per la candidatura nel PdL di cui Zaffino sarebbe ancora tesserato, la stessa lista PdL mai vagliata dalla prefettura prima della campagna elettorale, il sindaco Rosi che avrebbe spinto una dipendente comunale a contraffare il certificato di rito di Zaffino richiesto dai carabinieri. È il caos. Il consigliere di minoranza Federico dichiara che non prenderà parte alle votazioni “nè per questo nè per i punti successivi” e si allontana dal tavolo del Consiglio. Mirko Tassone rincara la dose: “Avete il dovere di fare chiarezza su quanto sta accedendo a Serra”. Si passa alla votazione. A Zaffino, sospeso dal Prefetto, subentra il primo dei non eletti Callà. L’investitura è accolta dall’applauso unanime dei presenti. Auguri al consigliere supplente. Anzi buona fortuna. Ne avrà bisogno.
Il Consiglio comunale, nonostante fossero stati previsti altri 5 punti all’ordine del giorno, finisce qui. Ufficialmente perché il vicesindaco dice di avere impegni improrogabili, per ritrovarsi poi dopo soli 10 minuti al bar a sorseggiare un caffè col resto della maggioranza. In realtà ai punti successivi risulta non allegato il parere obbligatorio del Revisore dei Conti (dimessosi subito prima dell’arrivo della commissione d’accesso al Comune) per il piano di riequilibrio finanziario (art. 239 TUEL). Ne consegue la mancata approvazione del bilancio di previsione 2013 in scadenza proprio oggi. Ciò, a norma di legge, potrebbe portare il Prefetto ad emettere una diffida al Consiglio comunale ed una proroga di ulteriori 20 giorni oltre i quali, se non sarà approvato lo schema di bilancio, lo stesso Prefetto dovrà sciogliere con effetto immediato il Consiglio comunale (art. 141 TUEL). Ad ogni modo, se ne discuterà nella prossima seduta, convocata per lunedì. Mala tempora.
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