Mercoledì, 09 Novembre 2016 16:17

L’invito di Papillo: “Creare una macroarea tra i centri delle Serre per uscire dal campanilismo”

Scritto da Redazione
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Riceviamo e pubblichiamo

«Uno per tutti. Tutti per uno». Prendo in prestito questo motto - derivate da una locuzione latina che identifica il patto eterno confederale tra i cantoni svizzeri - per lanciare l’idea di una grande macroarea tra i centri di Serre e preserre, con Serra San Bruno, il più popoloso, come capofila: paesi con caratteristiche territoriali, ambientali, paesaggistiche, socio-culturali ed economiche similari ma che, però, faticano ad esprimersi nella stessa lingua ed intraprendono strade e progetti individuali che poco riescono a incentivare cambiamento e sviluppo.

Prevale l’idea esclusiva del “campanile” e non si considerano i vantaggi di una più stretta collaborazione, puntando ad allargare gli angusti confini comunali, esaltando collettivamente le peculiarità specifiche ed intraprendendo un proficuo cammino verso quell’inversione di tendenza che si insegue da decenni. Oggi si assiste da più parti all’avanzare di proposte che puntano a forme collaborazione di comuni. Ultima, in ordine di tempo, quella presentata da “Rete civica vibonese”, presieduta dall’avvocato Diego Brancia. Segno che essere piccoli è affascinante ma poco producente. Ed allora bisogna invertire rotta che, nel nostro caso, non vuol dire rinunciare al proprio “campanile” ed abdicare al ruolo di custodi delle unicità, che vanno tutelate come inconfondibile Dna di ciascuno. Si tratta, piuttosto, di mettere in rete questi centri, che rimarrebbero guardiani della propria singolarità, traendo i benefici di averla messa in comune con le altre. Diciannove unicità che si coalizzano e danno vita ad una realtà di ben 32mila abitanti, la quale, attraverso una unione dei servizi che non rimanga sulla carta come fino ad oggi, avrebbe un peso specifico ed un potere contrattuale più forti e potrebbe offrire prestazioni più complete, migliori ed efficienti in molte materie: gestione rifiuti; polizia urbana; illuminazione pubblica; servizi sociali; progettualità condivisa; uniforme tutela del territorio; rilancio delle bellezze con un prospero turismo montano. E tutto ciò che, insieme, si riuscirà a immaginare per la rinascita di un comprensorio che, scarsamente considerato negli anni, è rimasto indietro rispetto ad altre aree della provincia che, ad esempio, hanno saputo far leva sul turismo marino o giovarsi della vicinanza al capoluogo. Per queste ed altre ragioni invito al più presto il sindaco di Serra a convocare un incontro tra tutti i colleghi dei comuni interessati, per poter meglio mettere in evidenza i “pro” e, se ve ne sono, anche i “contro” di questa macroarea: l’ultima bombola d’ossigeno in grado di rianimare dei “pazienti” che, sempre di più, faticano a respirare autonomamente.

 Vitaliano Papillo

sindaco di Gerocarne

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