Mercoledì, 29 Maggio 2019 17:00

Pd, il mistero dei voti “evaporati” dalle Primarie alle Europee

Scritto da Salvatore Albanese
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Come riesca il Partito democratico in alcune città a portare meno persone al voto nelle competizioni elettorali ufficiali rispetto a quelle ufficiose ed “interne” è un mistero che pare destinato a rimanere irrisolto per l’eternità. E anche le ultime consultazioni, quelle di domenica scorsa che hanno chiamato i cittadini alle urne per le Europee, in più paesi sembrano confermare il solito trend: tantissimi elettori ai gazebo delle Primarie del Pd, pochissimi qualche mese dopo per prendere parte al voto “vero”. Un fenomeno, questo, che nel Vibonese si palesa in maniera ancora più esplicita.

Sono stati diversi nelle ultime ore i rappresentanti locali del partito, in particolare a Serra San Bruno, che hanno espresso grande giubilo per un risultato che «premia il lavoro di una squadra che con serietà e coerenza è al servizio dei cittadini, del territorio e delle istituzioni». Strano però che in poco meno di tre mesi proprio a Serra, tra consultazioni ufficiose ed ufficiali, siano evaporate diverse centinaia di voti. Ben 1076 i simpatizzanti e gli attivisti in orbita dem accorsi alle Primarie il 3 marzo scorso, solo 811 i cittadini che alle elezioni Europee della domenica passata hanno apposto il segno di croce sul simbolo tricolore del Pd per una chiamata alle urne che avrebbe pesato davvero. Tirando i totali se ne desume un passivo di meno 265 voti che – se fossero reali – si potrebbero definire persi. Ma i conti, salvo rare eccezioni, sembrano non tornare quasi ovunque in provincia di Vibo Valentia. In tal senso i casi emblematici risultano essere tanti: Arena (413 voti alla Primarie di marzo e 159 alle Europee di domenica), Brognaturo (149 voti alle Primarie e 32 alle Europee), Dasà (152 alle Primarie di marzo e appena 76 alle Europee di domenica scorsa), Dinami (165 voti alle Primarie, 75 alle Europee), Fabrizia (178 alle Primarie e 68 alle Europee), Filadelfia (613 alle Primarie e 530 alle Europee), Filogaso (337 alle Primarie e 120 alle Europee), Francica (103 alle Primarie e 60 alle Europee), Gerocarne (211 alle Primarie e 178 alle Europee), Mileto (580 alle Primarie e 365 alle Europee), Mongiana (198 alle Primarie e 49 alle Europee), Nardodipace (109 alle Primarie e 84 alle Europee), Polia (64 alle Primarie e 48 alle Europee), San Calogero (262 alla Primarie e 131 alle Europee), San Gregorio (143 alle Primarie e 51 alle Europee), Simbario (110 alle Primarie e 64 alle Europee), Sorianello (184 alle Primarie e 88 alle Europee), Soriano (300 alle Primarie e 244 alle Europee), Spadola (136 alle Primarie e 53 alle Europee), Stefanaconi (133 alle Primarie e 104 alle Europee), Vallelonga (168 alle Primarie e 81 alle Europee), Vazzano (170 alle Primarie e 118 alle Europee), Zaccanopoli (150 alle Primarie e 122 alle Europee) e Zungri (170 alle Primarie di marzo e 121 alle Europee di domenica scorsa).

Gli altri paesi della provincia, hanno invece fatto registrare dati più o meno coerenti. Per quelli elencati sopra un inspiegabile calo vertiginoso nel grado di coinvolgimento degli elettori. In tutto questo quel che sembra ancora più inspiegabile è come mai all’interno del Partito democratico non si sia ancora sentita la necessità di iniziare a riflettere sulla liturgia delle Primarie, sulla poca trasparenza che le trasforma, di conseguenza, in consultazioni perfettamente inutili. Inutili perché ogni esito appare già scontato (nessuna ma proprio nessuna delle tante Primarie celebrate a ogni livello dal Pd ha mai avuto un risultato in bilico, né un vincitore sorprendente – tipo Barack Obama in Usa contro Hillary Clinton nel 2008 –, piuttosto la dinamica è sempre stata puramente plebiscitaria e gli elettori/attivisti sono stati chiamati a ratificare una decisione già presa dall’oligarchia, sempre la stessa, che controlla il partito) e ogni esito in termini di presenze, alla luce del voto “reale”, viene prontamente e totalmente ribaltato anche nel giro di poche settimane di distanza. Così come questa volta, in cui sono bastate a malapena 12 settimane per smentire i dati delle Primarie di domenica 3 marzo (che hanno incoronato il nuovo segretario nazionale Nicola Zingaretti) e quelli delle Europee di domenica 26 maggio (che hanno comunque complessivamente fatto registrare una tendenza positiva per i democratici rispetto a quanto raccolto negli ultimi tempi).

E allora perché continuare ancora a giocare a montare i gazebo e far lievitare le schede nelle urne di cartone “fatte in casa” che, proprio perché “fatte in casa”, non sono poste sotto l’attenzione di alcun organismo di vigilanza attendibile, così come non potrà mai accadere quando controllore e controllato combaciano? Un’incoerenza, l’ennesima, che per il Pd si trasforma in elemento di grande debolezza. Una debolezza della quale, visto il momento, in particolare il Pd vibonese dovrebbe volentieri fare a meno.

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