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SERRA SAN BRUNO - "L’ospedale di Serra non c’è più». La sintesi di quanto accaduto nonostante «l’inguaribile ottimismo dei pidiellini serresi", secondo il consigliere comunale di minoranza della lista “Al lavoro per il cambiamento” Mirko Tassone è proprio questa e la conferma la si trova nel "decreto n. 101, del 5 luglio scorso", quando il presidente della giunta Regionale, nella sua qualità di commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario, ha preso atto della deliberazione del 13 giugno con la quale la commissione straordinaria dell’Asp provinciale ha ridisegnato la mappa dei posti letto nel vibonese. "A ciò – ribadisce il consigliere di opposizione - si aggiunga che, con lo stesso decreto, è stato dato mandato alla commissione straordinaria per integrare l’atto aziendale in coerenza con il decreto n. 106/2011, ovvero il provvedimento con il quale è stato disposto l’avvio del processo di riordino della rete ospedaliera". In altri termini, si tratta di un provvedimento che "ratifica il definitivo smantellamento e la sostanziale chiusura del presidio ospedaliero serrese. A Serra, infatti, sono stati assegnati solamente 25 posti letto, di cui, 18 per la medicina e 7 per day hospital. Rimarrà, quindi, aperta una semplice postazione di medicina generale e null’altro". Ora più che mai, secondo Tassone viene da chiedersi che fine abbia fatto “L’Ospedale del futuro” sbandierato in campagna elettorale. "Viene, ad esempio, da chiedersi – rincara il consigliere della minoranza - che fine abbiano fatto il “primario di chirurgia” promesso e mai arrivato e gli “almeno 2 posti di semiterapia intensiva”. Sarebbe interessante capire dove siano andati a finire i progetti di rilancio dell’ospedale sbandierati dal sindaco e dall’attuale maggioranza durante la campagna elettorale. In una situazione in cui stanno, ormai, emergendo le tante bugie propinate ai serresi, quel che più inquieta è l’immobilismo, in questo come in tutti gli altri campi della vita amministrativa, del sindaco e della sua maggioranza". Di fronte al ridimensionamento ed alla sostanziale chiusura dell’unico presidio sanitario del territorio, "qualunque amministrazione degna di questi nome avrebbe alzato le barricate. Tanto più, che l’ospedale rappresenta, anche, il principale motore economico del circondario. Non comprendere che la chiusura dell’ospedale rappresenterà il declino di un intera area geografica significa dare prova di superficialità ed inadeguatezza". Insieme a Tassone "in molti, oggi si chiedono che fine abbia fatto la “sinergia comune-regione” declamata in campagna elettorale. Ancora di più, sono coloro i quali si domandano se il “dovere morale” di cui parlava il sindaco e la sua maggioranza sia rappresentato dal clientelismo e dalle parentepoli dei giorni scorsi. Ma forse, - conclude - troppo occupati, a “piazzare” qualche cugino o qualche cognato, tra il Parco delle Serre ed il Comune, gli attuali amministratori non si sono accorti di aver trascinato Serra in un baratro dal quale sarà impossibile risalire".
(articolo pubblicato su "Il Quotidiano della Calabria")
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