SPADOLA – Hanno fatto la fine dei capponi di Renzo, ifamosi pennuti di manzoniana memoria, che, invece, di far fronte comune contro l’avversario, continuavano a beccarsi tra loro. Come anticipato nei giorni scorsi, dell’armata di “Spatula nel cuore della gente” non è rimasto pressoché nulla. E’ stata una fine assai ingloriosa, soprattutto, per taluni che, imitando i vanagloriosi rivoluzionari messicani, avevano deciso di autonominarsi generali, senza mai essere stati, neppure, caporali di giornata. Alla prova del fuoco, tutti si sono dileguati, dimostrandosi generali con molta ambizione, ma sprovvisti di tutto, esercito, fucili, ma, anche, di una semplice fionda. Alla fine, del gruppo di minoranza (Pdl) e degli ex componenti di quello che è stato il gruppo di Michela Tassone non è rimasto nulla. A trarne beneficio, il sindaco uscente, Giuseppe Barbara (Partito democratico)
, che senza colpo ferire si accinge a conservare lo scranno di primo cittadino per altri cinque anni. Quella del 6-7 maggio, per gli spadolesi sarà, quindi, una semplice formalità burocratica, un passaggio obbligatorio, ma del tutto irrilevante. A sancirlo, in maniera inequivocabile, la mancata presentazione di alcuna lista da parte degli ex sodali della Tassone. Alla chiusura dei termini per la presentazione ufficiale delle candidature è stata registrata la presentazione di sole due liste. Due gruppi riconducibili, entrambi, all’attuale maggioranza. Uno, “Identità spadolese” rappresenta la formazione ufficiale guidata da Giuseppe Barbara e nella quale sono confluiti quasi tutti i consiglieri in carica, con l’unica novità della presenza di Domenico Ionadi, figlio dello storico sindaco Bruno. L’altro raggruppamento, che, correrà sotto le insegne del “Campanile”, rappresenta, con tutta evidenza, una diretta emanazione di “Identità spadolese”, tant’è che a capeggiarla è stato chiamato il consigliere di maggioranza Nicolino Tassone. Come se non bastasse, tra i candidati a consigliere figura, anche, Donatella De Stefano, ovvero la cognata dello stesso Barbara. Una lista, quindi, strutturata, per garantire una comoda vittoria all’amministrazione in carica. Con tutta evidenza, quindi, Barbara potrà trascorrere la settimana di Pasqua a festeggiare serenamente, altri, invece, potranno approfittarne per recitare il “Mea culpa”.