Venerdì, 15 Marzo 2013 14:42

Vibo, centrodestra in frantumi: D'Agostino senza maggioranza

Scritto da Redazione
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mini Salerno-DagostinoSi è materializzata la crisi politica che covava da tempo all'interno dell'amministrazione comunale di Vibo Valentia. Ieri l'ultimo atto di una guerra tutta interna al centrodestra: gli assessori comunali Pasquale La Gamba e Antonio Schiavello, entrambi del Pdl, si sono dimessi dalla Giunta guidata dal sindaco Nicola D'Agostino. Già da tempo si era consumata la frattura tra il primo cittadino e l'Udc, ma ora ha ben altro peso dal punto di vista politico la frattura con il Pdl

, maturata dopo che lo stesso D'agostino e altri 7 assessori hanno aderito a "Fratelli d'Italia". Le divisioni interne al centrodestra, con ogni evidenza, sono sorte dopo la brusca rottura politica tra l'ex senatore Franco Bevilacqua, passato nella formazione politica di Ignazio Larussa, e il consigliere regionale Nazzareno Salerno, coordinatore provinciale del Pdl.

I berlusconiani si sono anche chiamati fuori dalla maggioranza che sostiene D'Agostino, dopo il rifiuto del primo cittadino di azzerare la giunta rimodulando l'esecutivo comunale sulla scorta dei nuovi equilibri politici. Il Pdl - che chiede al sindaco l'azzeramento della giunta, la riduzione da 11 ad 8 assessori e l'indicazione di 5 di questi - ha però annunciato che non farà dimettere i suoi consiglieri comunali per evitare lo scioglimento del Consiglio ed un periodo di commissariamento. In ogni caso, senza l'appoggio del Pdl, il sindaco, pur non cadendo, non avra' piu' la maggioranza in Consiglio comunale.

 

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    Riceviamo e pubblichiamo:

    I consiglieri comunali sedicenti Pd della città di Vibo Valentia, dopo aver celebrato ieri mattina il Festival del pretesto e dell'ipocrisia, prima ancora di scendere dalle scale di via Argentaria hanno incassato l'ennesima figura barbina.

    Mentre in effetti Russo e compagni affastellavano argomenti e ricercavano giustificazioni per definire un inciucio politicamente inqualificabile, il consigliere Stefano Luciano li scavalcava a sinistra sul tema che di più mette a nudo le incoerenze e le timidezze del gruppo: la sfiducia a Costa.

    Dalle chiacchiere ai fatti, già oggi in sede di approvazione del DUP abbiamo verificato quanto regge il patto di potere sancito - officiante Vito Pitaro, con Mangialavori e il centrodestra - sulle elezioni provinciali di Vibo. Gli eroici tutori dell'ortodossia democratica in salsa vibonese hanno fatto ancora una volta da stampella a Costa e dimostrato, qualora ce ne fosse ancora bisogno, quali erano i contorni del baratto politico stipulato in sfregio al Pd di tutto il territorio vibonese.

    Repentinamente chi, per qualche giorno, quando il proprio voto valeva 8, ha fatto il leone, è tornato a farsi pecorella in consiglio comunale quando è tornato valere 1, esattamente come accade da 3 anni. Del resto, la clamorosa incoerenza del gruppo dei "lanciatori di segnali" e cacciatori di incarichi in astinenza, oltre che nella totale infondatezza dell'assunto secondo cui per rafforzare il partito a Vibo bisogna votare Forza Italia, sta nella faccia tosta di presentarsi in federazione sedendo allo stesso tavolo con un consigliere che appena sei mesi fa si è candidato alle politiche in altra coalizione e che è già automaticamente decaduto dell'anagrafe degli iscritti.

    Peraltro il segretario di Federazione, diversamente da quanto ritenuto dalla banda degli onesti, mi risulta abbia già avviato la procedura presso la commissione di garanzia per la violazione dell'art. 4 del codice etico per come conclamata e dagli stessi ieri pubblicamente certificata.

    Pino Pellegrino

    Dirigente del Partito democratico

    Commissario del Parco naturale regionale delle Serre

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