Mercoledì, 22 Maggio 2013 17:09

Vibo, i cittadini del 'Pennello' occupano il Consiglio comunale

Scritto da Angelo De Luca
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mini IMG_0876VIBO VALENTIA - Forse neanche Balzac avrebbe fatto meglio. Perché nella “Comedie humaine” di teatro “Luigi Razza” è la realtà a superare l’immaginazione. A meno che non si voglia intendere politicamente corretto invadere l’aula, nel pieno svolgimento dei lavori del civico consesso, gridando “vergogna” e “dimissioni”, cacciando un sindaco dalla sedia e sedendosi al suo posto, cacciando gli assessori dalle sedie e sedendosi  ai loro posti, discutere animatamente con il presidente del consiglio e rammentargli - per l’ennesima volta - che ci sono cose più importanti da discutere. Come infatti importante è la ragione per la quale i cittadini sono intervenuti prepotentemente sulle scene, pretendendo “rispetto e dignità”, soprattutto alla luce delle promesse mai mantenute dalla politica

e che riguardano la situazione di degrado assoluto del quartiere marinaro del “Pennello”, costretto a convivere da anni con il mare ad un passo dalle loro case, con le strade devastate, la piazza Capannina risucchiata dal mare e - appunto - le promesse di rinascita. Insomma, un pomeriggio infuocato ed una nuova, ennesima figuraccia da parte dell’amministrazione D’Agostino sempre più in balia dell’ignavia nonostante il lifting degli ultimi tempi e la nomina di nuovi assessori e nuovi consiglieri.

“L’idea  - avevano spiegato molti di loro riunitisi nuovamente in piazza Capannina e anticipando nei giorni scorsi la linea dura da adottare – nasce dalla necessità di capire una volta per tutte chi o cosa sta ostacolando quel processo di rinnovamento così tanto sbanderiato e promesso negli anni non solo dall’attuale giunta, ma anche da quelle passate. Sarà importante – avevano spiegato i cittadini sponsorizzati dal consigliere di minoranza Stefano Luciano in qualità di soggetto proponente di apposito ordine del giorno – vedere dal vivo chi, e con quali motivazioni, intenderà sottrarsi al provvedimento da adottarsi, in via urgente, durante la seduta. Noi difficilmente ci rassegneremo a questo stato di cose, continuando la nostra battaglia di civiltà su tutti i fronti”.
In molti, in realtà, non hanno ancora capito quando la politica del “dire” farà spazio alla politica del “fare”. Certo, l’amministrazione D’Agostino arriva oggi dopo cinque decadi di parole ma, del resto, non ha nulla da invidiare ai predecessori, vista la strada scelta sin qui. Giusto perché ogni momento è stato solo buono per dire “i lavori partiranno a breve”, mentre poi in realtà non sono mai partiti, oltre al fatto che il Pennello, da sempre, ha rappresentato un bacino di voti non indifferente, con una politica affamata di consenso a spese dei disagi. O almeno fino ad adesso è stato così. E lo anche ha ricordato in aula, prima della bagarre, il consigliere Luciano, ammonendo i presenti sulla "gravità" del modus operandi della stessa politica nei confronti dei cittadini del popoloso quartiere marinaro. 
Gli incontri avuti in questi tre anni con i residenti della zona più Beiruttiana di Vibo Valentia anni sono stati innumerevoli. Incontri che hanno comunque partorito due soluzioni. “Storiche”, per giunta. La prima è datata 27 dicembre 2011, quando durante l’assise comunale la maggioranza ha votato compatta, con tanto di baci e abbracci, l’acquisto dei 150 mila metri quadrati dell’area, utile per renderla non più abusiva e dunque non più passibile di contenziosi con il Demanio. In quella occasione, c’è stato chi ha sentito la necessità di “applaudire l’operato del sindaco per aver onorato l’impegno con gli elettori”, chi invece ha tirato un sospiro di sollievo perché si è chiusa "una delle pagine più brutte della storia di Vibo”, chi poi ha assicurato l’apertura di una “nuova pagina politica di impegni concreti” e chi, infine, ha gridato  addirittura al  “miracolo”.  La seconda è quella del 9 marzo 2012. Un orgoglioso Modafferi, oggi non più assessori al Lavori Pubblici, ha consegnato, in questa data, l’inizio dei lavori alla ditta “Simaco” per la messa in sicurezza del litorale compreso tra Vibo Marina e Bivona, per un totale di 2,1 milioni di euro, che avrebbero permesso di salvaguardare il territorio, vessato e provato sia dall’erosione costiera che dalle mareggiate . Ma, inspiegabilmente, lavori si sono fermati senza un motivo apparentemente valido. Tutto rimandato, in pratica, a data da destinarsi. Così, al Pennello, malgrado le promesse cinquantennali, non è ancora cambiato nulla. Cioè, qualcosa è cambiato, ma in peggio.  E i residenti, seppur simbolicamente, hanno ritenuto giusto salire a palazzo “Razza” e ridicolizzare per un intero pomeriggio un amministrazione già di per se “fantastica”.

(foto in basso: a sinistra, il "Pennello" negli anni '70; a destra, dopo l'alluvione del 2006)

Pennello anni_70 mini zona_pennello_alluvione_2006

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    I consiglieri comunali sedicenti Pd della città di Vibo Valentia, dopo aver celebrato ieri mattina il Festival del pretesto e dell'ipocrisia, prima ancora di scendere dalle scale di via Argentaria hanno incassato l'ennesima figura barbina.

    Mentre in effetti Russo e compagni affastellavano argomenti e ricercavano giustificazioni per definire un inciucio politicamente inqualificabile, il consigliere Stefano Luciano li scavalcava a sinistra sul tema che di più mette a nudo le incoerenze e le timidezze del gruppo: la sfiducia a Costa.

    Dalle chiacchiere ai fatti, già oggi in sede di approvazione del DUP abbiamo verificato quanto regge il patto di potere sancito - officiante Vito Pitaro, con Mangialavori e il centrodestra - sulle elezioni provinciali di Vibo. Gli eroici tutori dell'ortodossia democratica in salsa vibonese hanno fatto ancora una volta da stampella a Costa e dimostrato, qualora ce ne fosse ancora bisogno, quali erano i contorni del baratto politico stipulato in sfregio al Pd di tutto il territorio vibonese.

    Repentinamente chi, per qualche giorno, quando il proprio voto valeva 8, ha fatto il leone, è tornato a farsi pecorella in consiglio comunale quando è tornato valere 1, esattamente come accade da 3 anni. Del resto, la clamorosa incoerenza del gruppo dei "lanciatori di segnali" e cacciatori di incarichi in astinenza, oltre che nella totale infondatezza dell'assunto secondo cui per rafforzare il partito a Vibo bisogna votare Forza Italia, sta nella faccia tosta di presentarsi in federazione sedendo allo stesso tavolo con un consigliere che appena sei mesi fa si è candidato alle politiche in altra coalizione e che è già automaticamente decaduto dell'anagrafe degli iscritti.

    Peraltro il segretario di Federazione, diversamente da quanto ritenuto dalla banda degli onesti, mi risulta abbia già avviato la procedura presso la commissione di garanzia per la violazione dell'art. 4 del codice etico per come conclamata e dagli stessi ieri pubblicamente certificata.

    Pino Pellegrino

    Dirigente del Partito democratico

    Commissario del Parco naturale regionale delle Serre

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    Il provvedimento di arresto, emesso dalla procura generale di Catanzaro, è stato posto in essere in merito a quanto emerse a conclusione dell’operazione “Ghost” effettuata dalla Polizia di Stato all’inizio del 2009, con la quale è stata fatto luce su un giro di droga che avrebbe interessato nello specifico il territorio compreso tra i comuni di Pizzo, Soriano, Sorianello e Gerocarne.

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    Dopo il successo dell’anno scorso, che ha visto i volontari del WWF impegnati nell’opera di sensibilizzazione alla conservazione del nostro patrimonio naturalistico nella suggestiva cornice del vivaio forestale “Rosarella” di Serra San Bruno, l’associazione ambientalista invita tutti ad un nuovo appuntamento con la biodiversità e il contrasto alle minacce che incombono su di essa. Attivisti, soci, simpatizzanti e cittadini, domenica prossima, dalle 10,30, saranno ospiti delle splendide strutture di Villa Vittoria a Mongiana, messe a disposizione dal Comando Provinciale del Corpo Forestale che ha risposto con entusiasmo alla proposta del WWF Calabria.

    La tradizionale manifestazione del WWF assume quest’anno un carattere particolare, essendo legata alla campagna del WWF Italia denominata “Stop ai crimini di Natura”, una iniziativa finalizzata a far conoscere all’opinione pubblica i pericoli gravissimi che minacciano la biodiversità in tutto il mondo, senza sottovalutare gli attacchi continui che subisce la Natura d’Italia e della nostra regione. Il programma prevede, oltre alla presentazione della campagna nella sala conferenze, l’allestimento di tavoli per raccogliere adesioni, percorsi di interesse botanico e faunistico (a cura del CFS) e una visita al museo delle Ferriere.

    Distruzione, alterazione e frammentazione degli habitat naturali, caccia eccessiva, bracconaggio, commercio illegale e introduzione di specie “aliene”, oltre alla minaccia globale rappresentata dal riscaldamento del pianeta determinato dall’effetto serra, sono le sfide quotidiane che il WWF è impegnato a contrastare , con la sola forza dei suoi volontari, degli scienziati e dei milioni di persone, che, in tutto il mondo, sostengono concretamente questa autentica guerra per salvare il pianeta e le irripetibili e meravigliose creature che lo popolano e lo rendono straordinario.

    Un impegno di civiltà e di amore che il WWF combatte dal 1961 in ogni regione della Terra per salvare dall’estinzione le ultime Tigri in Asia (ne sopravvivono in tutto 3200) o gli ultimi Rinoceronti sterminati per l’utilizzo del corno nei paesi orientali (della specie che vive a Giava, ne sono rimasti appena una cinquantina!); per non parlare delle poche centinaia di Gorilla di montagna rimasti, che vengono ancora braccati e massacrati per la carne o minacciati dalla distruzione delle loro foreste. Gli stessi elefanti africani, il simbolo stesso della savana, vengono crudelmente abbattuti dai bracconieri al ritmo impressionante di 22.000-25.000 all’anno . Ma l’elenco delle specie animali e vegetali che la terra rischia di perdere in breve tempo è sconvolgente e si allunga ogni giorno che passa, tanto da aver indotto gli scienziati a parlare di una “sesta estinzione di massa ”, dopo le cinque che hanno sconvolto la vita sul pianeta nelle passate ere geologiche. Con la differenza che stavolta, ad essere responsabile della fine di migliaia di specie, è un’altra specie: la nostra.

    Del resto gli Italiani e i Calabresi sanno benissimo che l’assalto alla natura e agli animali ha assunto anche da noi il livello di allarme rosso, considerato il continuo massacro del territorio e le minacce che gravano sulla nostra fauna. Un assalto contro cui agiscono, spesso a rischio della vita, i Ranger del WWF in tutto il mondo e, in Italia, 300 eroiche Guardie Venatorie Volontarie che , dalle Alpi alla Sicilia, sacrificano il loro tempo e i loro soldi per salvare orsi e lupi, uccelli migratori o per denunciare gli innumerevoli “Crimini di natura” che vengono commessi quotidianamente in ogni parte dell’ex “Bel Paese”, mettendo a repentaglio la salute dell’ambiente e, con essa, quella degli stessi abitanti. Un drappello di queste autentiche sentinelle dell’ambiente, sotto le insegne del Panda, opera da tempo in Calabria ed è anche al loro impegno quotidiano, così come all’insostituibile ruolo svolto tradizionalmente dal Corpo Forestale dello Stato, che l’appuntamento di Mongiana è dedicato.

    Per arrestare la folle corsa verso la distruzione del pianeta (l’unico che abbiamo!), il WWF chiede il sostegno di tutti: sul sito www.wwf/criminidinatura chiunque può informarsi maggiormente sul fenomeno e sostenere la campagna del WWF con una donazione, oltre a diffondere le informazioni e sottoscrivere la petizione per chiedere sanzioni più severe contro chi uccide specie selvatiche.


    WWF Calabria


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