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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Ancora una truffa ai danni dello Stato. La Procura della Repubbilca di Vibo Valentia ha iscritto 218 persone, per lo più falsi braccianti agricoli e responsabili di patronato, nel registro degli indagati per una truffa ai danni dell'Inps quantificata in 2,4 milioni di euro. I carabinieri hanno scoperto come in provincia di Vibo Valentia, stando a quanto risulta dalla situzione degli indagati, fiumi, torrenti, boschi ed addirittura cave fossero state adibite alla coltivazione di ortaggi e frutta. Tutti gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dell'Inps.
Sono in corso da stamattina 30 arresti tra Calabria, Piemonte e Toscana, tutti mirati a sgominare le cosche operanti nelle Preserre vibonesi con base ad Ariola di Gerocarne. L'operazione, coordinata dalla Dda catanzarese ed eseguita dagli agenti della Squadra Mobile del capoluogo, dovrebbe fare luce su molti delitti - tra cui anche sequestri di persona - avvenuti negli ultimi vent'anni proprio nella zona delle Preserre. I 30 soggetti a cui è indirizzato il provvedimento di custodia cautelare in carcere sono accusati, tra le altre cose, di associazione mafiosa finalizzata alle estorsioni e alla turbativa di appalti pubblici. Tra gli arrestati, infatti, c'è anche Michele Altamura, 42 anni, ex sindaco di Gerocarne, accusato di associazione mafiosa. L'intera operazione della Dda fa luce, in sostanza, sulla faida che ha insanguinato le Preserre e l'Alto Mesima a partire dai primi anni '90 e fino a pochi anni fa.
Nuovi clamorosi arresti nell'inchiesta della procura di Cremona sul calcioscommesse che aveva già portato all'arresto, tra gli altri, anche di Beppe Signori. Altri cinque calciatori sono stati arrestati oggi insieme ad altre dodici persone, accusate di far parte di una organizzazione "transnazionale" che tramite una rete di collaboratori (di cui gli arrestati costituirebbero la "base" italiana) a Singapore e nell'Europa dell'est lavorava per alterare i risultati di molte partite nei campionati italiani e in altri paesi. Tra i calciatori arrestati ci sono nomi eccellenti, come il capitano dell'Atalanta Cristiano Doni, e qualcuno che ha giocato anche in Calabria, come il centrocampista dello Spezia Filippo Carobbio (foto), che ha militato nella Reggina nella stagione 2005-06 e fino a dicembre 2007. Il procuratore Roberto Di Martino ha spiegato in conferenza stampa che l'organizzazione investiva somme da 500 a 1,5 milioni di euro a partita, e questi soldi "venivano ripartiti tra i vari membri e anche coloro che non avevano partecipato alla manipolazione ricevevano una quota della somma". Oltre a Doni e a Carobbio, sono finiti in carcere perchè accusati di essere coinvolti nella combine delle partite gli ex giocatori Luigi Sartor (Parma, Vicenza, Inter e Roma) e Alessandro Zamperini (serie B, Lega Pro), e Carlo Gervasoni del Piacenza (attualmente sospeso). I giocatori e gli ex, sostiene la procura di Cremona, sarebbero i referenti dell'organizzazione nel nostro paese, e sarebbero stati corrotti per falsare i risultati degli incontri su cui l'organizzazione aveva scommesso ingenti somme di denaro.
Quattro arresti, questa mattina all'alba, nei confronti di altrettante persone legate al mondo dell'imprenditoria aquilana, accusate di aver operato a vantaggio della cosca reggina Caridi-Zincati-Borghetto, inserita secondo gli inquirenti nel locale di 'ndrangheta dei Libri. L'operazione, denominata "Lypas" (dal nome di una delle aziende coinvolte), vede impegnati gli uomini della Sezione criminalità organizzata della Questura aquilana e i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria-Gico del capoluogo abbruzzese, che hanno eseguito i provvedimenti di custodia cautelare in carcere, su richiesta della Procura della Repubblica-Direzione distrettuale antimafia, emessi dal Gip Marco Billi nei confronti di B.S., 34 anni di L'Aquila; V.A. di 45 anni, V.M. di 38 anni e I.F. di 58 anni, tutti di Reggio Calabria, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa. Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica Alfredo Rossigni e dal sostituto procuratore Fabio Picuti, sono durate circa due anni e hanno evidenziato il forte interessamento degli esponenti della cosca reggina ai lavori di ricostruzione degli immobili da parte dei privati, nel cui ambito non e' prevista alcuna procedura a evidenza pubblica nè alcuna certificazione antimafia per l'impresa individuata per l'esecuzione dei lavori.
I carabinieri della Compagnia di Tropea hanno eseguito un provvedimento cautelare nei confronti di nove soggetti residenti nella zona di Tropea e Ricadi accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. L'ordinanza di custodia cautelare eseguita nell'operazione 'Cerbero', emessa dal gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, prevede il carcere per cinque soggetti, gli arresti domiciliari per una persona, l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e di dimora per altri tre soggetti. Oltre a questi provvedimenti, sono state eseguite anche 17 perquisizioni nei confronti di altrettanti indagati in tutta Italia (Milano, Pavia, Roma , Napoli e Teramo) a cui contestualmente è stato notificato un avviso di garanzia perchè accusati di produzione e traffico illecito di sostanze stupefacenti a vario titolo.
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