Il Vizzarro.it - quotidiano online
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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Grande attesa per lo spettacolo che stasera sancirà l’apertura della stagione Teatrale 2012 per il Comune di Vibo Valentia. Un inizio affidato ad una grande protagonista della scena italiana, l’attrice Annamaria Guarnieri (foto), che interpreterà il ruolo di Eleonora Duse nello spettacolo di Ghigo de Chiara “Eleonora ultima notte a Pittsburgh” diretto dal regista Maurizio Scaparro, in cui la diva e divina rievoca la sua straordinaria e leggendaria esistenza. Prima dello spettacolo serale, che avrà inizio alle ore 21.00, e per cui sarà ancora possibile acquistare, al botteghino del cinema Teatro Moderno, gli ultimi biglietti al costo di 10 euro (fino ad esaurimento posti), la giornata all’insegna del Teatro inizierà alle 11 stamattina, con l'incontro dell’attrice Annamaria Guarnieri con i ragazzi rappresentanti dei Licei coinvolti nel progetto, voluto dal Sindaco Nicola D’Agostino, che attenderanno l’attrice presso il Liceo Classico “M.Morelli”.
Sola, stanca, disincantata. E’così che si presenterà la “divina” Duse ritratta in Eleonora, ultima notte a Pittsburgh di Ghigo De Chiara. Un appuntamento, il primo di una ricca stagione, che non è solo spettacolo, ma si trasforma in rendez-vous con la storia.
CHIARAVALLE - Una donna di 53 anni, Chiara Sestito (foto), è stata tratta in arresto dai militari dell'Arma dei Carabinieri con l'accusa di tentato furto aggravato in abitazione privata. La 53enne, residente a Chiaravalle si era introdotta all'interno di un'abitazione di un'anziana donna, senza accorgersi della presenza della proprietaria all'interno della casa. L'anziana donna, nonostante il grande spavento, è riuscita ad allertare il 112 che prontamente ha risposto alla chiamata. I carabinieri della stazione locale, al loro arrivo, hanno trovato la casa a soqquadro e sorpreso la malintenzionata in flagranza di reato. Subito dopo l'arresto Chiara Sestito è stata condotta negli uffici della Compagnia dei Carabinieri di Soverato e ieri è comparsa davanti al giudice del Tribunale di Catanzaro che ha convalidato l'arresto e disposto la misura restrittiva di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria due volte la settimana.
SERRA SAN BRUNO – Ha avuto successo anche quest’anno l’ormai tradizionale concerto natalizio di beneficienza organizzato dall’associazione “Alba” in memoria di Loredana Battaglia, docente universitaria serrese prematuramente scomparsa alcuni anni fa. Il concerto per Loredana si è svolto la sera del 26 dicembre a palazzo Chimirri, dove si sono esibiti alcuni giovani musicisti che non hanno mancato di impressionare il pubblico presente in sala. Il soprano Francesca Larosa, la chitarrista Chiara Vinci e il pianista Antonio Pontoriero hanno infatti eseguito magistralmente alcune musiche di Paganini, delle arie d’opera dalla Tosca di Giacomo Puccini, Le nozze di Figaro di Mozart, la Cavalleria Rusticana di Mascagni, Gianni Schicchi e la Bohème di Puccini. Nel corso del concerto sono stati raccolti fondi destinati ai bambini ricoverati nel reparto di Oncologia pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma, per garantire a questi piccoli pazienti di poter fare la Pet therapy, ovvero una terapia assistita dagli animali. L’iniziativa in questione, infatti, prevede l’utilizzo di un pony e di cani di razza Jack Russel e Golden Retriever che vengono portati direttamente nelle corsie dell’ospedale per interagire con i bambini alleviandone la degenza.
Dal 2007 l’associazione A.L.BA. raccoglie fondi realizzando molte iniziative di solidarietà in memoria della docente universitaria prematuramente scomparsa che ha dedicato gran parte della sua vita all’insegnamento in favore dei più deboli. A dicembre dell’anno scorso si sono tenuti due concerti – uno all'Auditorium Parco della Musica di Roma con il Sestetto Stradivari, l’altro a Serra San Bruno con i musicisti Andrea Benedetto, Vincenzo Macrì, Chiara Vinci, Maria Francesca La Rosa, Antonio Pontoriero – mentre nel maggio scorso si sono esibiti gli allievi della Scuola Media Statale “I. Larussa” di Serra e, sempre per un altro concerto di beneficenza tenutosi a Cassino, il pianista Christian Cecere. Non solo concerti però: in occasione della Pasqua l’associazione ha realizzato tanti cestini con prodotti tipici serresi che sono stati venduti in tutta Italia. Il ricavato di queste numerose iniziative ha fatto sì che si potesse sostenere con un aiuto concreto, collaborando con la Onlus “Mary Poppins” di Roma, la degenza dei bambini ricoverati nel reparto di Oncologia Pediatrica del Policlinico Umberto I, e che inoltre si potessero assegnare delle borse di studio a ragazzi rumeni disagiati dell’Università di Iasi, dove insegnava Loredana Battaglia. In particolare, per ciò che riguarda i piccoli pazienti del Policlinico romano, l’associazione ha già acquistato un apparecchio elettromedicale multiparametrico, uno strumento molto utile e che l’ospedale al momento non avrebbe potuto comprare. Il dispositivo, posizionato nella camera sterile, permetterà di monitorare in pochi istanti la PA (pressione arteriosa sistolica, media e diastolica), la frequenza cardiaca e la forma d’onda pletismografica, la pulsossimetria sia dei neonati che degli adulti, rendendo più facile e sicuro il controllo dei pazienti specialmente durante le diverse fasi dei trattamenti chemioterapici, nonchè durante il trapianto di cellule staminali.
Per quanto riguarda invece il sostegno agli studenti stranieri, lo scorso 28 maggio si è svolta, presso l'Università di Iasi, la cerimonia di consegna delle due borse di studio "Loredana Battaglia". A vincere sono state Andreea Huzum e Alina Baetelu, due studentesse che già stanno trascorrendo un periodo di studio presso La Sapienza di Roma e che riceveranno un ulteriore sostegno economico per proseguire gli studi in Romania. Nella stessa giornata sono stati intitolati a Loredana Battaglia sia il nuovo lettorato di Italianistica che la nuova biblioteca annessa al lettorato, opere per cui l’associazione “Alba” non ha fatto mancare il suo contributo concreto. Le iniziative di beneficenza dell’associazione non si fermano ovviamente qui ma sono in costante evoluzione: per esserne informati e costantemente aggiornati basta consultare il sito web www.associazionealba.eu.
SERRA SAN BRUNO - Ha atteso diversi giorni prima di esprimere il suo pensiero. Si sarebbe aspettato delle spiegazioni di natura politica, l'ex assessore Bruno Zaffino. Il sindaco Pidiellino Bruno Rosi, da un giorno all'altro, lo ha estromesso dalla giunta, una decisione improvvisa e traumatica proprio alla luce dello spessore del personaggio, un imprenditore alla prima esperienza politica che è stato il secondo candidato più votato su 48 aspiranti consiglieri. Ma queste spiegazioni non sono arrivate, e allora Zaffino ha deciso di uscire allo scoperto. "E’ doveroso che il sindaco spieghi ai cittadini i motivi per i quali mi ha revocato dall’esecutivo comunale - ha dichiarato proprio stamattina a Il Vizzarro.it l'ex assessore - ma non c’è nessuna rottura con l’amministrazione comunale serrese, e quanto successo in ogni caso non preclude i rapporti tra me e la maggioranza Pdl che comunque continuerò a sostenere". Nessuna separazione dal Pdl, quindi, e nessun passaggio nelle fila dell’opposizione: una posizione molto chiara che cozza con alcune interpretazioni, stranamente forzate, che cercavano in ogni modo di dare l'idea di un taglio netto tra Zaffino e l'amministrazione comunale. L'ex assessore continua a sostenere la maggioranza, ma rimane in attesa di spiegazioni dal sindaco, poichè è doveroso dare una connnotazione chiara alla sua rumorosa defenestrazione. I serresi infatti, e in particolare i 224 elettori di Zaffino che è stato uno dei maggiori artefici della vittoria del Pdl, si chiedono il perchè di questo distacco improvviso, e legittimamente si attendono dal sindaco delle motivazioni circa l'emarginazione politica del loro punto di riferimento nell'amministrazione. Intanto è già partito il totoassessori per la sostituzione di Zaffino in giunta: pare che la scelta del sindaco potrebbe ricadere su un interno, e a questo punto non è da escludere che entri in giunta qualcuno che, specie dopo il "caso Zaffino", avrebbe bisogno di un riconoscimento politico per dissipare qualche eventuale dubbio sul sostegno alla maggioranza stessa.
La Calabria affonda. Frana, brucia, si svuota, viene tagliata fuori da tutto: questo vedono con gli occhi i calabresi ogni giorno. Questo il contesto in cui si vive. Ma sembra che esista, a ben guardare, anche un’altra dimensione, una sorta di iperuranio dove però non risiedono le “idee” che secondo Platone sono condizione necessaria per l’esistenza delle cose terrene. Si parla di un “luogo” della politica, non intesa come stimolo e strumento di buon governo, ma più prosaicamente – e realisticamente – come mezzo per l’acquisizione di potere. La fotografia attuale della Calabria è allarmante: disoccupazione sempre in aumento; emigrazione giovanile tornata ai livelli di 40 anni fa; un isolamento deliberatamente attuato dalle classi dominanti nazionali, che negli ultimi anni hanno sempre sacrificato il Meridione, e la Calabria in particolare, sull’altare del nordismo più sfacciato; un dissesto idrogeologico che fa davvero paura; delle infrastrutture, a partire dall’A3, da terzo mondo. Per non parlare della ‘ndrangheta, del malaffare, delle tante “zone grigie” su cui ancora si deve far luce e che opprimono tutto, qui da noi. Fino al soffocamento.
La Calabria è un’unica, impressionante emergenza riproposta nel quotidiano, ma questa condizione non è sicuramente la cosa che assilla di più i pensieri di chi ci governa e di chi dovrebbe rappresentarci nelle istituzioni. Perché la politica, non solo a queste latitudini, è fatta di altre cose, è occupata ad assolvere altre mansioni. E dunque a tenere banco in questi ambienti, di cui basta osservare il variopinto sottobosco, sono i movimenti e le strategie interne ai partiti, che sono lo strumento principe dell’accaparramento di posizioni di potere. E per capire quanto siano distanti, questi apparati, non solo dal popolo in generale, ma anche dai loro stessi elettori, è utile fare una panoramica sulla gerarchia di priorità individuabili nell’agenda dei principali partiti calabresi.
Il Pdl è diviso sulla questione dei doppi incarichi. La maggioranza sta ovviamente con Scopelliti, che è coordinatore del partito e anche presidente della Regione. La linea dettata da Angelino Alfano al Pdl però è chiara, e sono previste nelle circolari di partito precise incompatibilità, in cui si inquadra a pieno la posizione (incompatibile) del coordinatore-presidente. Ma Scopelliti adesso è troppo potente per schierarsi contro di lui, e dunque tra le tante anime del partito che lo sostengono c’è anche chi fa buon viso a cattivo gioco. Solo il deputato Nino Foti – che, particolare non da poco, ha strappato agli Scopelliti-boys la presidenza della Provincia di Reggio – si è apertamente mosso, da tempo, in chiave anti Scopelliti e non fa mancare occasione per ribadirlo. Ma c’è anche chi, come Pino Galati, scalpita dietro le quinte puntando decisamente alla leadership regionale del Pdl. Che tradotto significa un grosso potere sulla prossime candidature al Parlamento.
Stesso assillo, quest’ultimo, che agita i sonni di molti anche in casa del Pd. Lo spettacolo dell’epurazione, per mano commissariale, di Adamo e Bova – mentre Loiero, come suole fare, ha usato il partito come un taxi per essere trasferito, col suo cappottino verde, in luoghi per lui più agevoli – è stato perfino peggiore dell’aver consegnato proprio in queste mani la legislatura 2005/2010, con risultati che sono gli occhi di tutti. Eppure rimangono in sella gli intramontabili democratici calabresi. Quelli che votano con la maggioranza per proteggere le clientele della Fondazione Campanella – che non è solo questo, ci mancherebbe, ma è anche questo – o magari per salvaguardare i propri vergognosi privilegi. Poi ci sono quelli che forzano per prendersi il partito a suon di numeri, come il sempreverde Mario Oliverio, e quelli che tramano per garantirsi il posto al sole nel futuro prossimo. Quelli che proprio non riescono a fare autocritica, prima di parlare di sanità, sono molti, e altrettanti quelli che non hanno convenienza ad opporsi a “sistemi” ben oleati e protetti come quello riguardante il monopolio di Sorical sull’acqua calabrese. Un partito senza identità, dunque, fatto di soli generali, litigiosi e famelici fino al grottesco.
Poi ci sono gli embrioni di Terzo Polo, che in Calabria raggiungono vette irraggiungibili di ambiguità e incoerenza. Per una Angela Napoli (Fli) che rimane tutta d’un pezzo e, piaccia o meno, ha una linea politica ben chiara e diretta, c’è un Gino Trematerra (Udc) che non sa più da che parte girarsi per intavolare future alleanze. L’Udc calabrese è un fenomeno più antropologico che politico: a Catanzaro sta con Scopelliti, ma a Roma non sta con Berlusconi; in Calabria è anche nel Terzo Polo, in cui c’è anche Loiero, ma appoggia lo schieramento che ha sancito la fine del loierismo; a Vibo è contro Pd e Pdl – eppure, tra Comune e Provincia, ha flirtato e flirta con entrambi – ma attacca il tragicomico presidente della Provincia De Nisi sul dissesto finanziario, dimenticando che chi ha governato quell’ente per dieci anni (l’ex presidentissimo Ottavio Bruni) sta proprio sotto le insegne dello scudocrociato.
Sullo sfondo, per tutti, rimane una questione morale enorme, e per un Morelli (Pdl) – quello de “il compare del mio compare è tuo compare”, un uomo di chiesa… – che è stato arrestato e subito scaricato da tutti, c’è anche un Naccari Carlizzi (Pd) che va a cena, pare a scopo elettorale, proprio con lo stesso boss (Lampada) che ha inguaiato il suo rivale di partito. Questo appiattimento, questo livellamento trasversale verso il basso della politica calabrese, è alla base della creazione dell’iperuranio in cui vivono i Nostri, mentre tutti gli altri, questi sì maggioranza silenziosa, continuano a guardare con gli occhi la realtà, sperando che un giorno, qualcosa di quello che succede tutto intorno, non tocchi proprio noi. Allora capiremmo, ma saremo rimasti soli.
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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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