mini Fibra-otticaParte il progetto della banda ultralarga in 223 comuni calabresi, al fine del raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda digitale europea. Tra i territori interessati, anche il comune di Serra San Bruno, già in precedenza cablato per poter ospitare la tecnologia della fibra ottica.

«Telecom Italia – si legge nel comunicato della Regione – si è aggiudicata il bando relativo alla concessione di un contributo a un progetto di investimento per la realizzazione di nuove infrastrutture ottiche passive abilitanti alle reti Ngan (Next generation access network), in grado di erogare servizi innovativi a cittadini, imprese e pubblica amministrazione».

Il bando, emesso dal ministero dello Sviluppo economico attraverso “Infratel Italia”, prevede un finanziamento pubblico di 63,5 milioni di euro grazie all’utilizzo dei fondi europei Fesdr, a cui si aggiungono 36,6 milioni di euro di investimento da parte di Telecom Italia. Il piano è stato illustrato ieri a Palazzo Alemanni alla presenza del responsabile access operations area Sud di Telecom Italia, Fulvio Parente e dell’amministratore delegato di “Infratel Italia”, Salvatore Lombardo.

«In particolare – si legge ancora nel comunicato – il progetto presentato da Telecom Italia prevede, entro il 2015, la copertura di 223 nuovi comuni, ossia i 155 già indicati dal ministero dello Sviluppo economico e da Infratel nel bando di gara più altri 68 comuni, rivolgendosi a circa 1 milione e 300 mila abitanti. I comuni interessati potranno sfruttare, su tutte le aree coperte, collegamenti con tecnologia ultrabroadband con velocità da 30 fino a 100 megabit al secondo, accelerando in questo modo l’accesso ai servizi digitali innovativi rivolti a cittadini, imprese e istituzioni locali».

Telecom Italia, per sviluppare il progetto della banda ultralarga, ha previsto l’adeguamento di 359 centrali, che consentiranno così di abilitare circa 800mila unità immobiliari a 30 megabit al secondo tra cui sedi della pubblica amministrazione, scuole e ospedali, a 100 megabit al secondo.

«Questa iniziativa – ha dichiarato Fulvio Parente di Telecom – ha l’obiettivo di contribuire ad accelerare i processi di digitalizzazione del Paese, coerentemente con gli obiettivi indicati dall’Agenda digitale europea».

Secondo l’amministratore delegato di Infratel, Salvatore Lombardo, «l’obiettivo primario del progetto è la realizzazione di infrastrutture per consentire agli operatori di telecomunicazioni l’implementazione di reti di accesso a banda ultra larga. Altro obiettivo non meno importante – ha concluso – è un reale ed efficace investimento dei fondi europei, che porteranno sviluppo, occupazione e miglioramento della qualità di vita dei cittadini della Calabria».

 

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Mongiana 006Il paventato trasferimento della sede provinciale del distretto aziendale Calabria Verde, da Mongiana a Serra San Bruno, sta provocando non poca discordia sia nella cittadina delle Reali Ferriere, sia in altri comuni limitrofi quali Fabrizia e Nardodipace, da dove provengono gran parte dei lavoratori in forza all’ente. Proprio l’amministrazione comunale di Mongiana, per opporsi al provvedimento, ha convocato un Consiglio comunale ad hoc che si svolgerà domani dalle ore 17.30 presso la sala convegni del Museo delle Ferriere. Si tratterà di una seduta “allargata” in quanto al Consiglio è prevista anche la partecipazione di altre compagini amministrative afferenti ai comuni vicini, direttamente interessati dal provvedimento.

All’ordine del giorno un unico punto: discussione e determinazione sulla delibera n. 53 dello scorso 31 luglio 2014, attraverso la quale è stato disposto il trasferimento del distretto dell’ex Afor in altra sede. È chiaro che oltre agli amministratori, anche le comunità interessate dal caso siano ormai in tumulto per un provvedimento che arrecherebbe ulteriore depauperamento ad un territorio divenuto ormai marginale e che porterebbe alla perdita di un importante riferimento istituzionale, soprattutto in materia di territorio e deforestazione, che ha sede a Mongiana sin dagli anni settanta.

In risposta alle contestazioni sollevate, dunque, da più parti, a rispondere è stata nei giorni scorsi proprio l’azienda Calabria Verde, spiegando come si sia resa necessaria l'ubicazione degli uffici in altra sede per via dell’accorpamento con la Comunità Montana. Condizione che avrebbe dunque determinato l’esigenza di individuare un edificio di dimensioni maggiori, capace di ospitare contestualmente il personale dei due enti.

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mini provincia-vibo“È una situazione inaccettabile che non siamo più disposti ad tollerare”. È un fiume in piena il vicesindaco di Dasà, Raffaele Scaturchio, nel condannare senza mezzi termini la situazione di degrado ed abbandono in cui versano le arterie della nostra provincia ed, in particolar modo, la Marepotamo-Dasà e quella che conduce dal piccolo centro del Vibonese a Serra San Bruno. “Il neo commissario della Provincia di Vibo, Lucia Iannuzzi – prosegue Scaturchio – ha il dovere di dare le risposte che i cittadini attendono da anni perchè, ormai, il nostro territorio è abbandonato da tutti”. La denuncia del delegato all'Ambiente del Comune di Dasà arriva dopo che, nel mese di maggio, i sindaci del comprensorio avevano incontrato l'ex commissario della Provincia, Mario Ciclosi, il quale aveva garantito che, quanto prima, l'Ente sarebbe intervenuto per risolvere la situazione, stilando altresì una graduatoria d'intervento dei comuni del comprensorio. Impegno, questo, che sembra essere venuto meno non appena Ciclosi ha rassegnato le dimissioni: la Provincia, infatti, sembra essere intenzionata a dare priorità ai comuni costieri. “Non siamo un territorio di serie B – tuona Scaturchio – e inviterei il commissario Iannuzzi a recarsi di persona per rendersi conto della situazione delle strade ed in quali condizioni i nostri cittadini sono costretti a vivere”. Quello della scarsa manutenzione del manto stradale, però, non è il solo problema sollevato dall'amministratore del Comune di Dasà: “I segnali sono scarsi ed, in alcuni punti, sono addirittura assenti, per via delle erbacce. Non c'è illuminazione ed in alcune zone non sono segnati neppure i pericoli. Capisco – chiosa Scaturchio – che non si hanno fondi, ma quantomeno garantire gli interventi promessi dal commissario Ciclosi”.

 

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rubientti a seccoÈ ormai da quasi una settimana che, sistematicamente, dalle prime ore del pomeriggio, si registra una consistente riduzione della quantità d’acqua erogata dalla rete idrica comunale di Serra San Bruno. Nei punti più alti del paese, addirittura, negli ultimi giorni, in serata l’acqua è venuta a mancare definitivamente.

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arena giornata immigratiMolto partecipata dalla collettività e dalle autorità l’iniziativa organizzata sabato scorso dall’amministrazione comunale di Arena in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato. La comunità ha accolto con entusiasmo il ministro agli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, che, per l’occasione, ha fatto visita ai 35 ragazzi ospitati dalla ridente cittadina delle Serre.

Al centro dell’iniziativa il dibattito aperto, moderato dalla giornalista Stella Pagano, grazie al quale i presenti si sono confrontati sui temi dell’accoglienza e della solidarietà. Gli onori di casa sono chiaramente stati affidati al giovane sindaco Antonino Schinella che ha ribadito come, la presenza dei rifugiati, abbia contribuito da molti punti di vista a riconsegnare un’anima alla cittadina, «posso dire che oggi ci siamo riusciti - ha affermato il primo cittadino - perché Arena ha saputo coniugare abilmente i principi di solidarietà e di accoglienza, al punto da arrivare ad essere un paese a cui tutti guardano con ammirazione». Schinella ha poi ringraziato, oltreché la cittadinanza capace di ospitare al meglio i fratelli immigrati, anche gli stessi ragazzi rifugiati «che, ognuno con la propria storia di personale sofferenza, hanno saputo regalarci una ricchezza inestimabile». Grossi ringraziamenti sono stati rivolti dallo stesso sindaco Schienella al parroco don Pasquale Rosano, che, «con pazienza certosina, scrupoloso e caritatevole, ha consentito alla comunità di Arena di scrivere una pagina memorabile della propria storia».

Numerose le autorità presenti all’iniziativa come il prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno; il commissario capo della Questura di Vibo e dirigente dell’Ufficio immigrazione, Concetta Gangemi; l’onorevole Bruno Censore; la dirigente scolastica Caterina Calabrese e, come già detto, il ministro agli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta. Proprio la Lanzetta ha espresso profonda soddisfazione in riferimento a come i comuni del Vibonese stanno gestendo una situazione non poco annosa, relegando le migliori attenzioni a ragazzi arrivati da situazioni di sofferenza e privazione. «Sono orgogliosa della mia nazione - ha dichiarato la Lanzetta - che ha accolto persone che altri stati hanno respinto. L’Italia fino ad ora ha agito da sola, adesso è l’Europa che deve dimostrarsi solidale con noi, soprattutto economicamente, aiutandoci a fronteggiare questa emergenza. Ma l’intervento di punta, senza dubbio alcuno, è stato quello del giovane ghanese perseguitato Avin, impiegato fino a poco tempo fa nella redazione di un giornale antigovernativo, si è visto poi costretto a scappare dal proprio paese dopo le amare disavventure di prigionia in Libia, le numerose violenze ed i maltrattamenti.

Sono, al momento, circa 400 gli immigrati con status di rifugiato politico sparsi su tutto il territorio provinciale, destinati attualmente ai Comuni che hanno aderito al progetto: Dasà, Mongiana, San Gregorio D’Ippona, Fabrizia, Serra San Bruno, Vibo Valentia, Briatico e naturalmente Arena. L’iniziativa si è poi arricchita con la mostra fotografica curata da Salvatore Federico e la degustazione di alcuni piatti tipici originari dell’Africa Sub Sahariana, preparati dagli stessi giovani immigrati.

Foto Salvatore Federico

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prefetto brunoSi è tenuto ieri mattina alla Prefettura di Vibo Valentia un incontro tra il capo dell’ufficio territoriale del governo, Giovanni Bruno, i rappresentanti istituzionali di diversi comuni del Vibonese ed i referenti del Comitato Civico pro Serre. Un tavolo necessario a promuovere ulteriori approfondimenti rispetto all’allarme scattato alcuni giorni fa in seguito alla desecretazione di alcuni documenti a firma Sisde – precedentemente coperti dal segreto di stato – riferiti al probabile interramento di rifiuti tossici in diverse zone del centro-sud Calabria.

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strada dissestataStrade dissestate, buche grandi quanto crateri, folta vegetazione ai bordi della carreggiata. Quasi tutti i 980 chilometri della rete viaria Vibonese vertono in condizioni proibitive e pericolose, a tal punto da rendere difficile la visibilità e la circolazione. E poi, ancora, smottamenti, frane, crolli del manto stradale. Un carnet fitto di criticità e disagi che non è mancato di emergere durante la Conferenza dei sindaci e dei servizi tenuta di recente nella sala consiliare della Provincia di Vibo Valentia.

Oggetto dell’incontro la manutenzione della rete viaria e gli interventi per la difesa del suolo. Una riunione, animata da buoni propositi, ma che alla fine ha sortito, come sempre, dei risultati irrisori rispetto alle enormi criticità presenti sul territorio provinciale.

L’incontro, convocato mercoledì scorso dal commissario straordinario Mario Ciclosi, a cui hanno preso parte numerosi sindaci ed amministratori dei comuni del Vibonese, è stato però caratterizzato dalla totale assenza dei referenti provinciali dell’Afor, dell’Autorità di bacino, del Corpo Forestale e del Consorzio di bonifica. Il confronto, in definitiva, ha portato all’impegno su una futura - e speriamo imminente - sottoscrizione di un protocollo di intesa, siglato in pieno accordo tra le diverse parti in causa: Comuni, Provincia ed altri enti o istituzioni competenti, intenzionati - una volta per tutte - a predisporre una mappatura dello stato attuale dei territori, ma soprattutto, a pianificare tempi, risorse e modalità per intervenire concretamente sulle numerose criticità e sui disagi che assillano la rete viaria provinciale.

A tal proposito lo stesso Ciclosi ha ipotizzato una calendarizzazione di incontri, attraverso la quale promuovere una scaletta di riunioni con ogni singolo primo cittadino della provincia, così da avere un quadro dettagliato delle condizioni di ogni specifico territorio. L’idea - sembra chiaro - è quella di superare l’attuale organizzazione di gestione centralizzata e verticistica, concentrata quasi completamente nelle mani di un ente - tra l’altro - economicamente non proprio in salute. «A tal proposito - ha precisato Ciclosi - l’obiettivo è quello di mettere insieme le risorse di tutti, verificando anche il supporto e la partecipazione dei privati, partendo dal dato certo che l’ente finanziariamente è messo male». Proprio per incentivare la sinergia tra soggetti territoriali, Ciclosi ha dichiarato di volere mettere i mezzi di proprietà della Provincia a disposizione di ogni singolo Comune per provvedere, almeno, al disboscamento e alla pulizia dei margini stradali.

I primi cittadini che hanno partecipato all’incontro non hanno chiaramente negato ognuno la propria collaborazione, ma allo stesso tempo non hanno potuto che porre in evidenza la rispettiva disapprovazione per una gestione che, di fatto, sta penalizzando i territori. Basti pensare - come ha sottolineato anche il dirigente Giacomo Consoli, presente alla riunione - che le criticità interessano, appunto, quasi tutti i 980 chilometri di arterie provinciali, la cui manutenzione è gestita da sole 22 unità lavorative. Sembra chiaro che con questi numeri parlare di ripristino del manto stradale e di tutela del suolo diventa davvero utopistico.

 

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no alaco radioserraA quasi due anni di distanza dall’avvio dell'inchiesta “Acqua Sporca”, arriva il sequestro dell'invaso Alaco. In attesa dell'inizio del processo il “lago malato” continua comunque ad erogare acqua a migliaia di cittadini calabresi.

Se ne parlerà sabato mattina dalle ore 10.00 ad On the news, sulle frequenze di Rs98. Ospiti in studio Salvatore Albanese, presidente del Comitato pro Serre, e i sindaci dei Comuni di Serra San Bruno, Simbario, Fabrizia e Brognaturo.

Potrete seguire la puntata anche in streaming all’indirizzo: http://tunein.com/radio/Radio-Serra-RS-980-s3103/

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mini expoL'Expo 2015 avrà luogo a Milano tra il 1º maggio e il 31 ottobre 2015. Il tema proposto dall’evento è ‘Nutrire il pianeta, energia per la vita’. Un tema, quindi, che vuole includere tutto ciò che riguarda l'alimentazione: dal problema della mancanza di cibo per alcune zone del mondo a quello dell'educazione alimentare, fino alle tematiche legate agli OGM. Può questo importante evento portare sviluppo anche ai paesi del Comprensorio delle Serre? Quali comuni parteciperanno? In studio il sindaco di Gerocarne, Vitaliano Papillo, Il sindaco di Vazzano, Domenico Villì, il sindaco di Fabrizia, Antonio Minniti, il sindaco di Brognaturo, Giuseppe Iennarella e il sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi.

 

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mini prefettura_viboIl Consiglio dei ministri ha deliberato, su proposta del ministro dell'Interno Angelino Alfano, lo scioglimento dei Comuni di Altavilla Milicia (Palermo), Ricadi e Joppolo (entrambi del Vibonese). La decicione si è resa necessaria «al fine di consentire il risanamento delle istituzioni locali nelle quali sono state riscontrate forme di ingerenza nella vita amministrativa da parte della criminalità organizzata». 

Il Comune di Ricadi era governato dall'ormai ex sindaco, Giuseppe Giuliano, eletto nel 2011 a capo della lista civica "Ricadi rinasce".

Più complessa, invece, la situazione a Joppolo, dove il primo cittadino Giuseppe Dato è rimasto coinvolto di recente in una operazione del Corpo Forestale dello Stato (portata avanti in collaborazione con la Guardia di Finanza), con la quale è stata sgominata una presunta associazione a delinquere, finalizzata alla truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale, con rimborsi "gonfiati" dei farmaci. 

Il Comune di Joppolo, però, era già finito sotto la lente di ingrandimento degli organi competenti. L'ex prefetto di Vibo, Michele Di Bari, nel marzo del 2013, dispose l'invio della commissione d'accesso, all'indomani dell'operazione antimafia "Black money" contro il clan Mancuso di Limbadi, una delle più potenti consorterie mafiose d'Europa. Il clan, in particolare, avrebbe influenzato l'esito delle elezioni amministrative del 2011 che hanno portato, appunto, all'elezione dello stesso Dato. 

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