pedopornografia 2L’operazione anti-pedofolia, coordinata dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia online di Roma e dalla Sezione della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Udine, ha portato questa mattina al sequestro di materiale informatico costituito da 22 personal computer, 46 hard disk, 508 supporti Cd e Dvd, 46 lettori usb, 50 telefoni cellulari ed altrettante Sim Card, 11 memory card e alla denuncia di decine di imputati residenti in 23 province, tra cui quella di Vibo Valentia.

Gli inquirenti hanno scoperto dunque una fitta rete di contatti, finalizzata all’adescamento di bambine attraverso Messenger, Skype e WhatsApp. Le minori venivano indotte ad inviare foto e filmati a sfondo pedopornografico. A dare il via alle indagini, oltre un anno fa, una segnalazione effettuata da uno dei genitori delle vittime: una bambina di appena 12 anni.

Decine, quindi, i denunciati - impiegati, liberi professionisti, studenti, operai e pensionati - quasi tutti con età compresa tra i 30 e i 55 anni, alcuni residenti nel Vibonese, oltreché nelle province di Pesaro, Udine, Roma, Palermo, Caserta, Brescia, Latina, Cagliari, Avellino, Monza e Brianza, Enna, Milano, Verbania, Lecce, Savona, Lucca, Forlì e Cesena, Genova, Torino, Bari, Verona e Benevento. Fra di loro quattro recidivi per reati analoghi commessi in precedenza.

 

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mini cani_randagiSERRA SAN BRUNO - Disturbati in pieno sonno dal “continuo abbaiare” di un cane randagio, hanno deciso di ripristinare la quiete notturna a colpi di fucile. Lo hanno zittito sparandogli a brucia pelo. È successo nella notte fra il 23 e 24 agosto. Autori dell’inconsulto gesto, una famiglia serrese: due coniugi (C.Z. e R.C.) ed un figlio (D.Z.). I carabinieri hanno trovato l’animale agonizzante sul manto stradale. Il meticcio, noto in paese come un cane tranquillo ed affettuoso, è stato rinvenuto questa mattina ancora agonizzante, quando ormai era troppi tardi per apportare qualsiasi cura, tanto che l’animale si è spento alcuni minuti dopo. Gli uomini dell’arma dei carabinieri di Serra San Bruno sono riusciti comunque a rintracciare i responsabili del gesto

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Giovedì, 18 Ottobre 2012 10:59

Vibo, truffa all'Inps da mezzo milione di euro

mini gdfVIBO VALENTIA - Un meccanismo attraverso cui diverse persone truffavano l'Inps avendo riportato la cittadinanza in Italia dall'estero. Lo hanno scoperto i finanzieri della tenenza di Tropea, che hanno denunciato a piede libero quarantuno persone per il reato di truffa aggravata continuata a danno dello Stato in frode del bilancio nazionale. L'indagine riguarda l'erogazione del beneficio destinato a ultrasessantacinquenni, residenti e dimoranti effettivamente in Italia, che non dispongano di un altro sostegno economico e conducono un tenore di vita ai limiti della povertà. Gli elementi acquisiti dalla Guardia di Finanza avrebbero permesso di verificare come la totalità dei cittadini denunciati risulta aver riportato la residenza in Italia dall’estero, in particolare dall’Argentina, dagli Usa e dall’Uruguay

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