mini cinghiale_in_branco_2Riceviamo e pubblichiamo

«La presenza di un numero elevatissimo dei cinghiali nel territorio comunale di Torre Ruggiero è problematica non più rinviabile che si riflette sul piano della sicurezza, dell’incolumità pubblica, dell’economia e del lavoro. È una “ferita quasi mortale” che viene inferta ad un territorio che già registra redditi tra i più bassi d’Europa» questo il grido d’allarme lanciato da Giuseppe Pitaro, sindaco del Comune delle Preserre catanzaresi. Una vera e propria emergenza che lo ha indotto ad adottare «un provvedimento forte e nuovo» come egli stesso lo ha definito, vale a dire emettere un’ordinanza con la quale anticipare l’apertura della caccia, a decorrere dalla data di pubblicazione dalla stessa, come enunciato nel documento e «fino all’apertura ufficiale della caccia al cinghiale, esclusivamente e limitata al territorio del Comune di Torre Ruggiero e secondo le norme in vigore e il calendario venatorio», autorizzando «alla caccia dei cinghiali le forze di Polizia provinciale, i proprietari dei terreni siti nel Comune di Torre Ruggiero in possesso della autorizzazioni necessarie ex lege e del porto d’armi, e iscritti nelle squadre che praticano la caccia al cinghiale secondo l’area già assegnata  dal piano faunistico provinciale e i selecontrollori già formati e autorizzati», e disponendo che ogni caposquadra responsabile della battuta dovrà informare per il iscritto il sindaco del numero di esemplare abbattuti. Un’ordinanza giunta dopo aver interpellato autorità e organi sovracomunali, senza ricevere «nessun concreto aiuto» come lamentato ancora nel documento, trasmesso via Pec al Prefetto di Catanzaro, al Commissario della Provincia di Catanzaro, al Corpo forestale dello Stato (Sezione di Catanzaro), al Servizio Veterinario dell’Asp di Catanzaro, e tra gli altri ai sindaci dei comuni limitrofi. Un’ordinanza giunta dopo che l’emergenza si è fatta sempre più stringente, anche per la collettività, data, come riferito in corso di conferenza stampa,  la «riproduzione straordinaria» negli ultimi mesi degli esemplari di fauna selvatica, che già da sette anni cagionano danni all’economia agricola, determinando una situazione gravemente critica. I cinghiali si addentrano per le vie del borgo già dopo le prime ore del tramonto. «Qui c’è gente che ci vuole vivere, lavorare, ci sono bambini», quindi la determinazione, maturata dopo lunga riflessione ha edotto, del provvedimento emanato. Un pericolo serio, concreto e attuale rischia di subire e sta subendo, tra le varie colture, la raccolta della nocciola, una tipicità del territorio, in fase di approvazione di riconoscimento Igp, per la quale tanto si è fatto con la costituzione del Consorzio per la valorizzazione della Nocciola di Calabria, rappresentato dal suo presidente Giuseppe Rotiroti e dal suo vicepresidente Piero Martelli all’incontro con la stampa e i diversi produttori agricoli locali esasperati poiché giorno dopo giorno vedono vanificare le loro fatiche. La presenza massiccia dei cinghiali paventerebbe ancora un rischio di tipo igienico sanitario anche per gli allevamenti zootecnici, altra fonte primaria di reddito. L’auspicio ha dichiarato il primo cittadino, Giuseppe Pitaro,  è certamente che si avvii un tavolo tecnico di concertazione che veda seduti attorno tutti gli organismi competenti ai vari livelli,  tra questi Regione e Provincia ed anche il Parco regionale delle Serre, chiamato ad un ruolo più forte e incisivo nella gestione del territorio, e  prossimo al Comune di Torre.

 

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mini scaviSolo pochi giorni fa il Prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, ha deciso di dare seguito alla richiesta inoltrata dagli attivisti del Comitato civico pro Serre di tenere un incontro istituzionale, alla presenza di alcuni dei massimi referenti territoriali, sulla preoccupante questione dei rifiuti tossici che sarebbero stati interrati in diverse zone della Calabria tra gli anni ‘80 e ‘90. Ancora prima la stampa locale aveva pubblicato una serie di articoli in cui venivano testualmente riportati stralci di testo del documento n. 0488_003 desecretato dal Governo il 5 maggio scorso.

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mini conf stampa mirko 30 aprile 2012SERRA SAN BRUNO – Il consigliere comunale di minoranza del movimento politico “Al lavoro per il cambiamento” Mirko Tassone, nei giorni scorsi ha inviato una missiva al prefetto di Vibo Valentia Michele Di Bari, per evidenziare il mancato rispetto delle prerogative della minoranza in ordine all’approvazione del rendiconto di gestione per l’anno 2012 che avrebbe evidenziato la pessima gestione dell’amministrazione comunale «(disavanzo di 119 mila euro in termini competenza; 187 mila in termini di risultato di amministrazione)». Secondo quanto afferma Tassone la convocazione del consiglio comunale durante il quale il bilancio è stato discusso a approvato non sarebbe stata preceduta «da alcuna comunicazione con la quale si portavano a conoscenza i singoli Consiglieri Comunali della disponibilità degli atti relativi al rendiconto di gestione. Al contrario, il deposito degli atti in questione veniva indicato solamente nell’avviso di convocazione, notificato in data 6 maggio, quindi, 16 giorni prima dello svolgimento del Consiglio Comunale. A ciò si aggiunga – prosegue il consigliere di opposizione - che, in data 21 maggio u.s, alle ore 13 circa non era ancora disponibile la relazione del Revisore dei Conti, consegnata, da un vigile urbano, al sottoscritto, solamente intorno alle ore 20 di martedì 21 maggio». Quindi nel pomeriggio del 20 maggio «era stato notificato un Ordine del Giorno aggiuntivo con altri cinque punti, tra i quali due varianti allo strumento urbanistico, da discutere nella seduta convocata per le ore 9,30 del 22 maggio. Considerando che gli atti di cui all’ordine del giorno aggiuntivo sono stati materialmente consegnati nella mattinata del 21 maggio, a meno di ventiquattro ore dall’avvio dei lavori del Consiglio Comunale, si comprende bene la difficoltà dei Consiglieri a valutare compiutamente la documentazione». Inoltre da una sommaria analisi degli atti relativi al Conto Consuntivo «erano emerse macroscopiche discrepanze, tra il documento licenziato dalla Giunta e la Relazione prodotta dal Revisore dei Conti». Ad esempio: «il documento redatto dalla Giunta evidenziava delle somme incamerate dal Comune provenienti dalla raccolta differenziata, mentre per il Revisore dei Conti, nell’anno 2012, il Comune non avrebbe introitato alcuna risorsa; nella premessa al suo documento, il Revisore dei Conti, dichiara che non ci sarebbero debiti fuori bilancio, salvo evidenziare, in conclusione, che alcuni responsabili di servizio non avrebbero presentato alcuna attestazione in merito all’esistenza di debiti fuori bilancio. Si aggiunga, inoltre, che durante la discussione in Consiglio, il sottoscritto, evidenziava che l’assenza di debiti fuori bilancio non poteva essere verosimile per, almeno, due ragioni: 1) nel corso del 2012 il comune ha realizzato, infatti, lavori (per i quali in data 5 novembre 2012 il sottoscritto ha presentato un’interrogazione tuttora inevasa) di manutenzione straordinaria presso il cimitero per i quali non risulta essere stato assunto alcun impegno di spesa; 2) nel corso del 2012 il Comune nell’aderire al progetto “Pitagora Mundus” ha sottoscritto una convenzione (peraltro senza sottoporla al Consiglio Comunale) con I.S.C.A.P.I. in ragione della quale cinquanta studenti egiziani sono stati ospitati presso due strutture alberghiere cittadine ( una delle quali, agriturismo “Fondo dei Baroni, in questi giorni ha inviato una lettera ai quotidiani locali per denunciare il mancato pagamento, da parte del Comune di Serra San Bruno, delle spettanze relative all’ospitalità fornita a partire da settembre 2012)». In merito all’esistenza o meno dei debiti fuori bilancio, evidenziati «il sindaco e gli assessori si sono astenuti dal dare risposta». Considerando, infine, che il rendiconto di gestione 2012 «presenta un disavanzo di competenza superiore ai 119.000 euro ed un disavanzo di amministrazione superiore ai 187.000 abbiamo ritenuto necessario presentare al Consiglio una motivata richiesta di rinvio (Doc. allegato) al fine di garantire a ciascun Consigliere la possibilità di valutare compiutamente l’intera documentazione». Secondo Tassone nonostante le evidenti violazione normative regolamentari, il Consiglio, con i soli voti favorevoli dei consiglieri di minoranza (Tassone e Lo Iacono, assenti Federico e Raffele), ha respinto la proposta procedendo all’approvazione del Conto Consuntivo». Il documento è stato licenziato con il voto della maggioranza, mentre MirkoTassone non ha partecipato.

(articolo pubblicato su Il Quotidiano della Calabria)

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mini bouquetSERRA SAN BRUNO – Si è conclusa anche quest’anno la festa di Maria Santissima dei Sette Dolori a cui nella cittadina della Certosa è dedicata una splendida chiesa in stile barocco, costruita in granito locale. Era il 1694 quando il cappuccino Padre Antonio da Olivadi, come testimonia la lapide che si trova all’interno della stessa chiesa, a fondò a Serra San Bruno l’Arconfraternita di Maria SS. dei Sette Dolori. Successivamente, in onore della Madonna dal manto nero che ne indica la vedovanza, venne costruita la splendida chiesa dell’Addolorata, un tempio in granito grigio locale, a croce latina e mononavata, in stile barocco e dal frontespizio a forma semiellittica, costruito dopo il 1775 su progetto dell’architetto serrese Biagio Scaramuzzino. Ma quest’anno le cose non sono andate per il verso giusto e la festa si è conclusa con alcuni strascichi polemici.

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Martedì, 21 Agosto 2012 15:03

Acqua sporca: i manifesti senza vergogna

mini manifesti comune acquaCon Sorical o con i cittadini? Questo è il problema. Un dubbio amletico, controverso e snervante, che accompagna il sindaco Rosi fin dal giorno della sua incoronazione. Di acqua sporca a Serra se ne parla da mesi, anzi da anni. Lo fece anche lui, a campagna elettorale in corso. Aveva promesso l’autonomia, il distacco da Sorical, il ripristino dei pozzi comunali e l’indagine di nuove falde acquifere con l’ausilio di improbabili boscaioli-rabdomanti. Promesse da marinaio che subiscono la metamorfosi imposta dall’obbedienza incondizionata alla voce del padrone. Ai comandi impartiti da chi sta sopra per gerarchia. Da chi sta alla Regione, che possiede il 53% di Sorical, e muove i fili disegnando nell’aria imposizioni a cui non si può disubbidire.

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Giovedì, 05 Aprile 2012 13:16

Quel sonetto inedito di Garibaldi

mini sonetto_garibaldi«L’ho ricevuta da mio suocero Ferdinando Iorfida che era l’uomo di fiducia di Achille Fazzari per il quale gestiva la “Ferdinandea” a cui l’aveva regalata proprio l’ex garibaldino proprietario delle Ferriere di Mongiana». Si riferisce a quella che lei, la signora Tripodi Giuseppina, chiama “La littira” (abbiamo scoperto sia un sonetto) che per la prima volta viene pubblicata in esclusiva sulle colonne del Quotidiano. Lo straordinario documento storico è stato per lungo tempo custodito gelosamente dalla famiglia Iorfida di Mongiana che oggi ha deciso di renderlo pubblico affidandoci la straordinaria notizia. Si tratta di un componimento vergato su un cartoncino ingiallito dal tempo, scritto da una classica calligrafia ottocentesca con inchiostro nero, prodotta con un pennino metallico. La grana del cartoncino, le macchie, l’inesorabile logorio del tempo non lasciano dubbi sull’autenticità del documento e la firma, chiara e leggibile che l’autore ha tenuto sempre identica fino alla morte, è quella del condottiero più famoso d’Italia, “l’eroe dei due mondi” Giuseppe Garibaldi.

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mini mautausenPer la ricorrenza della “giornata della memoria”, nell’Aula magna dell’Istituto d’Istruzione superiore “Luigi Einaudi” di Serra San Bruno, è stato presentato il film-documentario “Mio padre nel lager”, diretto da Enzo Carone, con immagini a colori di straordinario valore sui lager nazisti girate dagli americani a 5 giorni dalla liberazione, tratto dal libro “1943-1945, Mio padre nel lager”, scritto da Antonio Pugliese, che ricostruisce la terribile e indescrivibile esperienza di Giuseppe Pugliese (padre dell’autore), sopravvissuto allo sterminio nazista e originario di Drapia. La testimonianza è integrata da un documento inedito di grandissimo valore storico oltre che umano, scritto da un giornalista russo, Costantino Simonov, ufficiale dell’esercito russo e corrispondente della testata “Stella Rossa”. Erano presenti alla proiezione, oltre al Dirigente scolastico Tonino Ceravolo, l’autore del libro, il prof. Antonio Pugliese (Università degli Studi di Messina) e il regista Enzo Carone.

Dal settembre 1943 (quando viene firmato l’armistizio con gli alleati) all’aprile 1945: un tempo infinito, un viaggio nell’inferno dei lager nazisti. A raccontarlo Giuseppe Pugliese, sopravvissuto a quella terribile prova, a oltre sessant’anni, che il figlio Antonio (Università degli Studi di Messina) ha raccolto in un libro “1943-1945, Mio padre nel lager” (Armando Siciliano Editore) con prefazione di Saverio Di Bella (docente di Storia Moderna, Università di Messina). Dopo essersi arruolato volontariamente il 5 ottobre 1941 nell’arma dei Carabinieri, mandato poi in Grecia, il protagonista, il 24 agosto, insieme ai suoi compagni, riceve l’ordine di rientrare in Italia. Ma il viaggio di ritorno (dopo l’armistizio, 8 settembre) subisce una drammatica deviazione, e si ritrova, insieme ad altri 200 carabinieri, in Germania a Strauberg, famosa città per le fabbriche di munizioni e aerei da caccia. A rendere ancora più infernale questo racconto, un documento inedito dattiloscritto in versione originale di un giornalista russo, Costantino Simonov, della testata “Stella Rossa”, che Pugliese ha incontrato quando la guerra era conclusa, nel campo di Luckenwalde.    

“Il campo dello sterminio” di Costantino Simonov è una testimonianza che fa rabbrividire per il resoconto dettagliato della fabbrica della morte organizzata dai nazisti con spietatezza inaudita. Simonov così esordisce: “Ciò che mi accingo a scrivere è troppo enorme e terribile perché mente umana possa abbracciarlo per intero”. Insieme al documento del giornalista russo il Pugliese ha custodito, sempre in versione originale, un supplemento all’Ordine del giorno fatto dal Comando italiano nell’agosto del ’45, avuto prima di rientrare in Italia, effettuato dal generale Magliaro, sulla base del racconto di due italiani sopravvissuti al massacro che i tedeschi hanno compiuto a Treubrientzen, che avvenne la sera del 21 aprile in esecuzione degli ordini del fuhrer.

Nicola Rombolà

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mini luigi-fedeleIl capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Luigi Fedele, ha commentato il bilancio di previsione 2012 che sarà discusso nella riunione del Consiglio regionale che si svolgerà tra poche ore. “Quello che sarà discusso in Consiglio regionale rappresenta documento contabile innovativo. Un bilancio che, nell’era della crisi, coniuga rigore e crescita, nel segno dell’azione intrapresa dall’Amministrazione Scopelliti. Sono giudizi affrettati quelli espressi dai colleghi del centrosinistra sul Bilancio 2012. Valutazioni che, di certo, non descrivono in maniera effettiva la vera ratio con cui è stato concepito il documento contabile della Regione Calabria”.

“All’interno della seconda commissione – aggiunge Fedele – è stato effettuato un lavoro certosino ed incessante mirato a redigere un atto che si caratterizza per gli elementi positivi frutto di una razionalizzazione oculata della spesa realizzata in un momento di grandi ristrettezze economiche. Al contrario di quanto dichiarato da alcuni consiglieri di minoranza, il documento contabile contiene capitoli destinati a finanziare i cosiddetti “settori sensibili” (politiche sociali, enti strumentali con elevato volume di personale, trasporti). Il bilancio della Regione riserva, infatti, la dovuta attenzione alle categorie sociali più deboli, dal momento che, ad esempio, 70 milioni di euro sono destinati per il lavoro ed il precariato, di cui 32,5 milioni per gli LPU, 18 milioni per l’ex fondo sollievo, 9,5 milioni di euro, 7,5 milioni di euro per altro precariato. Nel bilancio sono inoltre previsti 53 milioni di euro, quale quota a carico del bilancio regionale, per il comparto di spesa inerente alle attività di forestazione, che dovrebbero essere sufficienti, insieme ai 160 milioni di euro stanziati dalla Legge Finanziaria dello Stato per l’anno 2010, anche grazie all’attivazione, secondo quanto sostiene il Dipartimento, dell’istituto della cassa integrazione per un certo periodo di tempo, che dovrebbe comportare un risparmio di almeno 35 milioni di euro. In più, 3 milioni di euro sono previsti per la charteristica e per altri interventi nel settore della mobilità. Sono stati disposti emendamenti per deliberare il fondo assistenziale dei sordomuti e dei ciechi calabresi. Si è individuata, infine, una soluzione che va incontro alle esigenze del trasporto pubblico locale. Durante la seduta della Massima Assise, chiamata a votare una manovra che mira esclusivamente alle reali esigenze dei cittadini calabresi, sarebbe opportuno il contributo di una minoranza propositiva e non critica ad ogni costo e verso qualsiasi tipo di interevento adottato dalla Giunta Scopelliti”.

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