tassone reggina2Il club granata calabrese rinforza il settore giovanile con una promessa del calcio di Simbario, Vitantonio Tassone (classe 2003). Il giovane talento, cresciuto nella scuola calcio Ancinale di mister Franco Gagliardi, a partire da quest’anno disputerà il campionato nazionale con la Reggina Calcio, club che negli anni scorsi ha osservato l’attaccante durante le competizioni dilettantistiche di categoria. Può ritenersi, dunque, più che soddisfatto mister Gagliardi, che dall’inizio della sua attività sportiva (1997) ha dato nuova linfa a molte squadre, tra cui anche Serrese e Sorianese, fino ad arrivare oggi a rimpinguare la rosa di un team del calibro della Reggina.

La scuola calcio Ancinale – che accoglie bambini e ragazzi nati dal 2000 al 2008, indistintamente maschi o femmine divisi per categorie, secondo la ripartizione indicata dalla Figc – negli anni è riuscita a tessere un rapporto di fiducia anche con la società del Chievo Verona, rinomata squadra del panorama calcistico nazionale, con la quale l’Ancinale può vantare un pluriennale gemellaggio. Oltre alla Reggina, anche il Chievo Verona avrebbe lanciato un occhio interessato su un paio di fuoriclasse della scuola calcio Ancinale, che presto potrebbero entrare a far parte del club del patron Campedelli. Da diversi anni ormai, forti del rapporto di fiducia con il Chievo, gli atleti di Gagliardi, durante il periodo primaverile, partecipano infatti puntualmente ad uno stage nelle strutture della prestigiosa società veronese.

Nonostante gli ottimi risultati raggiunti, «la scuola calcio Ancinale – ha detto Gagliardi – ha come obiettivo primario la socializzazione e l’aggregazione dei bambini. I responsabili tecnici che seguono i ragazzi si pongono come primo scopo quello educativo. La scuola calcio deve aiutare i bambini a crescere calcisticamente ma soprattutto umanamente».
Nel frattempo è stata inaugurata la nuova stagione sportiva, e il 17 novembre prossimo si darà inizio al campionato autunnale della categoria pulcini. Di seguito, a disputare le competizioni provinciali, saranno chiamate anche le categorie esordienti e giovanissimi. Con la speranza, che nel prossimo futuro, qualche altro piccolo campione possa emergere dalle fila della scuola calcio Ancinale.

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mini Tonno-Callipo-tifoseriaLa Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia domani pomeriggio (fischio d’inizio ore 18) sarà impegnata sul campo della matricola lombarda. Dopo la vittoria ottenuta in casa contro il Tuscania, Forni e compagni vanno a caccia del primo brindisi fuori casa per dare continuità sia nelle prestazioni che nei risultati. Il palleggiatore dei giallorossi, Jack Sintini, presenta la gara: "Stiamo lavorando bene. La vittoria contro Tuscania ci ha dato fiducia e maggiore consapevolezza. Siamo sulla strada giusta e carichi per la trasferta di Brescia"

La formazione di coach Fefè De Giorgi a caccia della seconda vittoria consecutiva in campionato dopo il successo ottenuto sul Tuscania. Da una neopromossa all’altra: domani i giallorossi scenderanno sul campo di un’altra, la Centrale Mcdonald’s Brescia. La guida al match:

QUI TONNO CALLIPO CALABRIA VIBO VALENTIA Dopo la vittoria conquistata in casa contro il Tuscania, i giallorossi di coach Fefè De Giorgi ripartono con rinnovato slancio ed entusiasmo. Ad attendere Forni e compagni un’altra trasferta (la seconda più lunga del campionato) sul campo di un’altra compagine neopromossa, la Centrale Mcdonald’s Brescia. La gara casalinga di domenica scorsa contro la formazione laziale ha messo in mostra una squadra che aveva tanta voglia di cancellare il ko all’esordio di Ortona e di ben figurare per la prima volta davanti al pubblico di casa. Si sono intravisti notevoli passi in avanti sul piano del gioco e della coesione di gruppo in un match che è servito non solo a mettere in cascina i primi tre punti della stagione, ma anche per aumentare l’autostima e il morale all’interno dello spogliatoio. Coach Fefè De Giorgi chiede continuità di prestazioni e di risultati ai suoi ragazzi. Tutti a disposizione del tecnico salentino ad eccezione ancora dell’infortunato Paoli sempre fermo ai box. Jack Sintini traccia la linea da seguire: "Andiamo a Brescia carichi di più positività dopo la bella vittoria qui in casa con Tuscania. Stiamo crescendo, andiamo lì con tanta fiducia decisi a fare bene. Stiamo lavorando molto bene secondo me già da un po’ di tempo, ad Ortona – ha sottolineato il palleggiatore giallorosso - non eravamo riusciti a mettere in campo per tutta la partita il valore reale che abbiamo. La vittoria ci dà morale, consapevolezza e fiducia e ci fa credere nel lavoro che stiamo facendo, che siamo sulla strada giusta". Un campionato che, dopo le prime due giornate, non vede nessuna squadra a punteggio pieno: "All’inizio ci può stare, nessuna squadra ha trovato la quadratura giusta, i valori reali si vedranno più avanti. Penso che per quello che ci riguarda dobbiamo pensare molto a noi stessi e guardare al nostro gioco indipendentemente dall’avversario che ci troveremo di fronte. Occhi puntati sulla partita di Brescia e cerchiamo sempre di migliorare".

QUI CENTRALE MCDONALD’S BRESCIA Una delle peculiarità più interessanti della compagine bresciana è quella relativa all’estrazione geografica dei propri atleti. Su 16 pallavolisti componenti la rosa della formazione lombarda, ben 11 sono nativi del capoluogo di provincia bresciano. Una forte territorialità che permette al sodalizio presieduto da Giuseppe Zambonardi di fare affidamento su un vivaio florido sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo. Brescia è ritornata in Serie A dopo 12 anni dall’ultima volta in cui disputò la Serie A2 nella stagione 2001-2002 (all’epoca la squadra era la Gabeca Brescia del presidente Gabana). Oggi il team lombardo si affaccia nuovamente alla grande pallavolo con uno spirito battagliero e con l’obiettivo preciso di riportare saldamente la città di Brescia nell’olimpo della pallavolo italiana. Il ritorno in Serie A è culminato con un esordio in campionato negativo con la sconfitta casalinga rimediata contro l’altra neopromossa Reggio Emilia. Ma già alla seconda giornata, la squadra di coach Roberto Zambonardi ha sfiorato l’exploit in trasferta su un campo ostico come quello di Castellana perdendo la partita solo al quinto set. Mattatore della sfida è stato l’opposto Paoletti, top-scorer del match con 26 punti (39 punti totali per la bocca di fuoco bresciana nelle prime due partite di campionato). Al palleggio c’è Davide Quartarone, regista siciliano con trascorsi in A2 e A1 e che nella stagione 2011-2012 giocò a due passi da Vibo Valentia (in B1 a Pizzo con la Pubbliemme Group Volley Pizzo). In posto 4 giostrano Rodella  e Bellini (anch’egli con trascorsi in A2 a Segrate), mentre al centro troviamo Signorelli e Agnellini. Il libero è Enrico Peli, classe 1985, atleta esperto con tanti campionati di A2 alle spalle tra Bologna e Reggio Emilia.

Dirigeranno l’incontro i signori Roberto Pozzi di Alessandria (in Serie A dal 2010) e Massimo Piubelli di Soave (VR) (in Serie A dal 2008).

 

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Venerdì, 05 Ottobre 2012 16:37

Dall'Udc serrese solidarietà a Bulzomì

Riceviamo e pubblichiamo:

mini Salvatore-BulzomiL’UDC di Serra San Bruno esprime solidarietà e vicinanza al vice sindaco di Vibo Valentia  Salvatore Bulzomì e alla sua famiglia per il grave atto intimidatorio perpetrato nei loro confronti . Ci si rende conto oggi più che mai di quanto sia difficile e rischioso amministrare un territorio come il nostro, dove questo tipo atti criminali sono ormai all’ordine del giorno, la cosa colpisce ancora di più quando a subire questo tipo di intimidazioni, sono persone valide e capaci chiamate ad operare in campi difficili e delicati quali sono il lavoro e le politiche sociali, la crisi e il disagio collettivo che ne deriva spinge spesso la popolazione a protestare contro le istituzioni, la protesta può essere anche legittima se portata avanti con modalità che rispondono alla legalità e al buon senso,  ma quando sfocia in intimidazioni,  non si tratta più di protesta ma di delinquenza e in quanto tale va condannata duramente, episodi del genere non si devono ripetere e abbiamo profonda fiducia nella giustizia. Siamo sicuri che questi avvenimenti  non riusciranno a far scemare l’impegno e la tenacia con cui l’assessore Bulzomì  porta avanti la missione affidatagli dai cittadini di Vibo Valentia, ovvero quella di risollevare le sorti di un territorio che soffre profondamente e che non può fare a meno di personalità che con coraggio e convinzione si spendono per la propria terra.

UDC di Serra San Bruno

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Martedì, 27 Dicembre 2011 18:33

Bruno Zaffino fuori dalla giunta. Ma perché?

mini bruno_zaffinoSerra San Bruno. Lunedì 17 maggio. Undici e mezza della sera. Piazza mercato si riempie in fretta. Con le urne ancora calde la folla inneggia all’uomo comune che trionfa. Clark Kent si trasforma in SuperMan. Bruno Rosi si veste di sindaco. Baci e abbracci. Il palco gigante e le bandiere al vento: il Pdl è in festa. Si respira un clima da assemblea di istituto, un’atmosfera da tempo delle mele. Tutti si vogliono bene e tanti si sentono in dovere di salire sul palco ed incitare la folla, come per narcotizzarla: “Risorgeremo!”. Volano tappi di spumante. Qualcuno credeva fosse champagne.

Venerdì 23 dicembre. Undici e mezza della mattina. Sono passati 6 mesi dalla lunga notte di Piazza Mercato, e tutto è cambiato. Il sindaco non prova più nemmeno a nascondere la rabbia e l’amarezza che lo accompagnano dall’inizio di quest’altra drammatica giornata. Rimane in silenzio, seduto dietro la sua scrivania. Scruta fuori dalla finestra un paese difficile da amministrare, soprattutto se lo si intende fare con una maggioranza impossibile da tenere attaccata tutt’insieme. Le cattive notizie si accumulano ed il comune sembra un palazzo che crolla più velocemente di quanto ci si impieghi a ristrutturarlo. Il ghiaccio imperversa, la città brucia e gli assessori cadono.

Bruno Zaffino è uscito dal giro. Il ruspante imprenditore che più di molti altri contribuì alla causa piddiellina non è più assessore. 230 elettori, croce più croce meno, gli avevano dato fiducia incoronandolo come la più grande sorpresa delle passate amministrative. Oggi viene spinto ai margini dal suo stesso gruppo consiliare. Ma perché?

In men che non si dica, comunque, l’amministrazione sbatte la porta in faccia a Zaffino dopo aver sfruttato il suo enorme potenziale elettorale, i suoi numeri, per poi relegarlo all’angolino buio del semplice consigliere. Lo accantona senza tanti fronzoli, e ciò che ne rimane è un quadro dai confini troppo sfumati. Sedotto, usato ed abbandonato. Nessuno della maggioranza finora è riuscito a spiegare quale sia la motivazione reale di questo allontanamento. Una motivazione che, a questo punto, deve essere psicologica, filosofica e, ci sforziamo, potrebbe essere anche politica. Sabato 24 sulle pagine di un quotidiano locale una nota striminzita affidata alla penna del giornalista di fiducia. Tante parole roboanti, pochi contenuti. Leggo l’articolo, ma il dubbio rimane: perché quest’urgente esigenza di discostarsi completamente da chi fino a poco tempo fa fu determinante per la vittoria di Bruno Rosi? Che cosa è successo? Se lo chiedono tutti i serresi. In particolare i 224 elettori dell’ex assessore Zaffino. Sarebbe anche opportuno capire cosa accade all’interno della maggioranza ora che il tassello scomodo è caduto dal puzzle. Le convinzioni, le incertezze, le strategie personali calibrate da cariche e segreti. I piccoli errori che si ingigantiscono e diventano irrimediabili, i ricatti. La trama si infittisce, si macchia della necessità di scendere a compromessi solo per dare adito a malcelati complotti correntizi. In un gruppo in cui tutti credono allo stesso obiettivo qualcosa comunque non funziona. Un viaggio su un filo troppo sottile. 

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mini d._arenaDopo gli arresti di ieri che hanno coinvolto anche un consigliere comunale della sua maggioranza, il sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena, esce allo scoperto, esprime massima fiducia nell'operato della Procura reggina ma replica con fermezza alle dichiarazioni delle parlamentari Angela Napoli (Fli) e Doris Lo Moro (Pd), che avevano invocato l'intervento del Viminale sull'amministrazione di palazzo San Giorgio. ''Ripongo la massima fiducia nell'operato della magistratura reggina - ha dichiarato il sindaco di Reggio - affinche' faccia piena luce sui capi d'imputazione che hanno determinato la misura cautelare a carico del consigliere comunale Plutino. Ed auspico che il consigliere possa chiarire, nelle sedi competenti, la sua posizione. In questi primi mesi di legislatura - aggiunge Arena - Plutino, dopo aver smaltito la profonda amarezza per non essere stato designato dal partito nell'esecutivo comunale, ha svolto puntualmente il ruolo di consigliere comunale. Duole - dice ancora il sindaco - dover registrare il perpetuarsi di azioni irresponsabili ad opera di taluni soggetti che, nonostante in passato abbiano ricoperto cariche istituzionali di grande rilievo, continuano a strumentalizzare un tema delicato come quello della giustizia, per evidenti interessi personali legati alla carriera politica. Cio' e' ancor piu' grave se si considera che la comunita' che ho l'onore di rappresentare e' impegnata a supportare l'opera della magistratura e delle forze dell'ordine nella lotta alla criminalità organizzata. I continui sforzi per condizionare l'operato delle istituzioni da parte degli onorevoli Napoli e Lo Moro evidenziano un tentativo di prevaricazione delle regole e dei ruoli e un senso della Stato parolaio e strumentale''.

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mini orsola-fallara

E' indagato per falso in atto pubblico per la vicenda tristemente nota come "caso Fallara" - l'indagine sul buco riscontrato nei conti del comune di Reggio - ma si dice "sereno" ed è convinto di aver chiarito la sua posizione. Il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, uscendo ieri dal Cedir, il palazzo della Procura, ha ostentato tranquillità: "Ho soltanto chiarito la mia posizione rispetto alle vicende contestate - ha spiegato -  evidenziando, così come è scritto dagli stessi ispettori ministeriali, il distinguo tra le competenze, che sono gestionali in capo ai dirigenti, e quelle in capo alla politica. Ho dimostrato in maniera chiara la mia estraneità alla vicenda". Scopelliti è stato interrogato per quasi due ore dal procuratore capo Giuseppe Pignatone, dall'aggiunto Ottavio Sferlazza e dai pm Sara Ombra e Francesco Tripodi. Il contenuto dell'interrogatorio è ovviamente top secret, ma il breve commento che Scopelliti ha affidato ai cronisti lasciando la Procura è pesante, e l'interpretazione necessariamente univoca. L'ex amatissimo sindaco del comune di Reggio, eletto e rieletto a furor di popolo, ha apertamente scaricato la Fallara, dirigente comunale del settore finanze suicidatasi un anno fa ingerendo acido muriatico.

Era proprio dicembre, infatti, quando la donna, tra i burocrati più vicini a Scopelliti, si tolse la vita dopo essere stata indagata per essersi auto liquidata illegittimamente centinaia di migliaia di euro. Dall'indagine della Procura reggina, tra l'altro, emersero analoghi pagamenti non dovuti da parte del comune all'architetto Bruno Labate, allora legato sentimentalmente proprio alla Fallara. Lo stesso Bruno Labate divenne in seguito il capo della delegazione romana della Regione Calabria, un incarico "parcheggio" in attesa di arrivare a Fincalabra, almeno così ha sostenuto lui stesso spiegando che queste nomine erano arrivate grazie alla mediazione della Fallara nei confronti di Franco Zoccali, oggi dirigente generale della Regione, e di Scopelliti. E' chiaro dunque che Orsola Fallara fosse una persona di fiducia del presidente della Regione, anche alla luce - come scrive Giuseppe Baldessarro sul Quotidiano di oggi - del fatto che essendo una dirigente esterna era stata chiamata a guidare l'ufficio finanze del comune con un incarico fiduciario. Ma, secondo Scopelliti, questa sua fiducia sarebbe stata tradita, e la dirigente avrebbe agito autonomamente. La politica, dice il presidente, non poteva sapere, e quindi tutte le colpe sono della Fallara.


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Sabato, 17 Dicembre 2011 10:07

Passa alla Camera il decreto "salva Italia"

mini Mario_MontiGiornata caotica e di duro lavoro quella che porta la manovra economica del governo Monti, l’ormai famigerato decreto salva-Italia, a passare il primo esame. Nella serata di ieri ottiene il sì definitivo della camera con 402 voti a favore, 75 contrari e 22 astenuti avendo già incassato in mattinata la fiducia dell’aula con 495 sì, 88 no e 4 astenuti. Maggioranza dunque ampiamente confermata anche in serata ma con qualche campanellino d’allarme di troppo. IDV e Lega votano contro, come da programma, con il Carroccio che con un rigurgito di orgoglio operaio si presenta in aula con una depuata in tenuta “da fabbrica” che si pone a difesa della classe sociale a cui apparteneva fino a prima di entrare in parlamento. FLI, UDC e PD votano a favore e Franceschini, capogruppo del PD alla camera, nel suo intervento ricorda alla collega leghista “di esser rimasta al governo negli ultimi tre anni” e comunque “attaccata alle poltrone romane per otto degli ultimi 10 anni”, dimenticando completamente quella classe operaia, oggi tanto ostentata, fino ad assomigliare a tanti “soldatini ubbidienti”. Anche il PDL vota sì ma arriva al voto finale con 70 deputati in meno e facendo registrare 2 no alla fiducia,12 astensioni e non garantendo comunque la fiducia fino alla fine della legislatura. Un sì con riserva insomma in una giornata in cui c’è anche spazio per la replica del Premier Monti alle parole di Berlusconi che ieri l’aveva definito “disperato”.

Il Primo Ministro, che nel suo discorso prima della fiducia aveva affermato che ne va del benessere degli italiani, si è detto soddisfatto, dopo il voto finale, del risultato ottenuto nonostante il governo sia stato battuto sull’ordine del giorno presentato dalla Lega e votato quasi all’unanimità dall’aula. L’odg prevede detrazioni sull’IMU per le famiglie che hanno disabili. Non passano gli ordini del giorno  presentati da IDV e Lega per far pagare l’IMU alla Chiesa mentre viene approvato quello bipartisan PDL-PD che propone di valutare la possibilità di applicare la tassa a quegli immobili usati per scopi commerciali dagli enti ecclesiastici e/o no-profit.

Ora il provvedimento passerà al senato per l’approvazione definitiva prevista per il 23 dicembre.

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