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Sono accusate a vario titolo di truffa e falso ideologico le 17 persone, tra medici veterinari ed impiegati in servizio all'Asp di Vibo Valentia, raggiunte dall'avviso di conclusione indagini vergato dal pm Santi Cutroneo. Secondo l'accusa, gli indagati, con artifizi e raggiri, avrebbero presentato agli uffici amministrativi dell'Asp richieste di rimborsi chilometrici per aver utilizzato il proprio mezzo, mentre invece in realtà usavano l'auto di servizio. Altre contestazioni riguardano false prestazioni e allontanamenti dal luogo di lavoro per finalità private. Gli indagati sono: Isabella Campisi, 55 anni, di Soriano; Domenico Cocciolo, 47 anni di Vibo; Domenico Piraino, 61 anni, di San Costantino Calabro; Stefania Mazzeo, 48 anni, di Vibo;
SERRA SAN BRUNO - Il Coordinamento provinciale di Vibo Valentia di "Libera - Associazione nomi e numeri contro le mafie" ha organizzato per mercoledì 30 maggio, a partire dalle ore 18:00, nella sala convegni di palazzo Chimirri a Serra San Bruno la presentazione del libro "Colpito - La vera storia di Tiberio Bentivoglio". di Daniela Pellicanò. La presentazione del libro sarà seguita da un dibattito moderato da Sergio Pelaia cui parteciperanno: Mons. Giuseppe Fiorillo, Coordinatore provinciale di Libera Vibo Valentia; Matteo Luzza, familiare di una vittima innocente della criminalità organizzata (Libera Memoria); Tiberio Bentivoglio, testimone di giustizia.
SERRA SAN BRUNO - Aveva le armi addosso. Pronte a sparare, a rispondere colpo su colpo al fuoco delle cosche nemiche. I carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Serra, guidata dal capitano Stefano Esposito Vangone, ne sono convinti. Nuovi delitti di 'ndrangheta stavano per consumarsi nell'hinterland Vibonese. Nel territorio tra Sant'Angelo di Gerocarne, Stefanaconi e Piscopio la faida si era già palesata con l'omicidio di Fortunato Patania, 61enne con precedenti penali, titolare di un distributore di carburante, freddato nel settembre scorso mentre giocava a carte. Suoi parenti diretti sono Antonio e Cosimo Caglioti, padre e figlio, arrestati il 9 gennaio con armi pronte a colpire e con materiale in uso alle forze dell'ordine. E parente di Patania è anche Damiano Caglioti (foto), 23enne fratello di Cosimo, arrestato ieri mattina. In seguito ad una perquisizione, i carabinieri gli hanno trovato addosso una pistola con 12 cartucce nel caricatore, pronta a sparare. Inoltre, nella sua abitazione di Sant'Angelo di Gerocarne, in un'intercapedine del camino, il giovane tratto in arresto aveva nascosto un revolver calibro 38 privo di marca e matricola. Insieme a Damiano, ora detenuto nel carcere di Vibo, gli uomini dell'Arma hanno deferito in stato di libertà anche un suo dipendente, F.A., 48 anni. Il Vizzarro.it - quotidiano online
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