mongianaMONGIANA - Un rogo di natura dolosa ha interessato, la notte scorsa, parte della struttura concessa in uso ad una cooperativa operante nel campo dell’accoglienza profughi. L’incendio si è verificato a Mongiana, a danno di un edificio comunale - in passato adibito a sede dell'Afor - in cui sono al momento alloggiati diversi immigrati africani che hanno chiesto il riconoscimento dello status di rifugiati politici.

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locandina presentazioneMercoledì 7 maggio alle 17:30, presso la sala mons. De Chiara del Seminario Vescovile di Mileto, è in programma la presentazione del libro “Io, Caterina, confesso…”, scritto da Padre Michele Fortuna. L’opera, pubblicata dalla giovane casa editrice calabrese Thoth Edizioni con sede a Capo Vaticano, approfondisce il pensiero di Santa Caterina da Siena.

«Nella dottrina cristiana – si legge nella quarta di copertina del libro – vi sono delle verità d’indiscutibile incidenza spirituale nella vita di ogni credente. Esse perciò dovrebbero essere sempre presenti nella mente e nel cuore della creatura “che ha in sé ragione” per conoscere e approfondire con maggiore impegno lo scopo per cui Dio l’ha creata. L’autore di questo libro – viene riportato nel prosieguo – espone fedelmente il pensiero di Santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa e Patrona d’Italia, su tre fondamentali verità che riguardano il cammino di ogni cristiano verso la meta finale della sua vita. Queste verità sono precisamente: l’anima, la preghiera e i quattro novissimi: morte, giudizio, inferno e paradiso. L’augurio dell’autore è che queste verità si ravvivano soprattutto nei giovani del terzo millennio per una vita più coerente con la loro fede cristiana».

Padre Michele Fortuna, studioso  e divulgatore  della dottrina di S. Caterina, è nato a Zammarò di San Gregorio d’Ippona (VV) il 25/5/1932. È entrato in giovanissima età nell’Ordine Domenicano a Soriano Calabro. Dopo la sua ordinazione sacerdotale ha frequentato l’Università Pontificia “S. Tommaso d’Aquino” in Roma, dove ha conseguito il Lettorato e la Licenza in Teologia con la Tesi: “Ruolo psicologico delle tre potenze nella dottrina di Santa Caterina da Siena”. Per quasi dieci anni è stato missionario in Pakistan, dove continua a mandare delle sovvenzioni per opere di carità. Dal 1984, vive nel  celebre Convento di Soriano Calabro ed è il Direttore della famosa Biblioteca del Santuario di S. Domenico.

Durante la presentazione del libro interverranno: il vescovo della diocesi di Mileto Luigi Renzo; il rettore del seminario vescovile di Mileto don Francesco Sicari; don Pasquale Russo, parroco emerito di Ricadi; Mario Vallone, giornalista ed editore; l’autore del libro.

 

 

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Mercoledì, 26 Febbraio 2014 15:30

Addio a Mastro Bruno Tassone

bruno tassone MSe n’è andato soffrendo in silenzio. Con il garbo e l’eleganza che per tutta la vita lo hanno contraddistinto. Se n’è andato da uomo “vecchio stampo” quale era, forbito nel linguaggio, signorile nei comportamenti e nei modi. La comunità di Spadola e quella di Serra San Bruno, paesi che forse più di altri hanno giovato del piacere di conoscere e vivere Bruno Tassone, si stringono oggi in un pianto senza fine che nasce dalla consapevolezza che a lasciarci questa volta è una vera e propria personalità simbolo dei nostri territori.

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Venerdì, 08 Novembre 2013 13:27

Rosarno sola andata. Un'emergenza 'normale'

mini rosarno_Cdc_7Nella Piana di Gioia Tauro sembra tutto normale. Tutto tranquillo, all'apparenza. Come ogni anno, l'estate si dilata e le temperature rimangono più che gradevoli fino ad autunno inoltrato. Come ogni anno, gli alberi che si riempiono di frutti colorano di verde e di arancio le pianure vaste e fertili che circondano i centri abitati. E come ogni anno, ci si prepara alla stagione del raccolto. Fin da settembre, però, è chiaro che c'è qualcosa di diverso rispetto al passato. Si è detto e scritto tante volte che qui, dopo la rivolta e gli scontri del gennaio 2010, non è cambiato nulla, che tutto è rimasto come prima, ma ciò è vero solo in parte. È cambiato molto negli atteggiamenti dei cittadini del posto e dei migranti. Il precedente fa paura, induce tutti alla prudenza. 
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mini omicidio_fortuna_vibo_marinaSecondo la Dda di Catanzaro sono i killer di Davide Fortuna, l'uomo ucciso il 6 luglio scorso mentre era in spiaggia, a Vibo Marina, con moglie e figli. Gli agenti della squadra mobile di Vibo Valentia hanno arrestato una persona e notificato in carcere provvedimenti restrittivi nei confronti di altre due persone già detenute. Si tratta di Beluli Vasvi, 30 anni, macedone, Salvatore Callea, entrambi di Canino (Viterbo) e Sebastiano Malavenda, 27 anni, di Reggio Calabria. Beluli e Callea erano già detenuti perché coinvolti nell’operazione “Gringia" mentre Malavenda è stato arrestato stamattina.

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mini funghiPer molti appassionati di micologia, quella in corso, si sta rivelando una stagione straordinaria. In questi ultimi giorni i cacciatori di funghi, armati di ‘panaru’ e bastone, hanno spasmodicamente setacciato le montagne delle Serre, come fosse la corsa all’oro del Klondike, riscuotendo quasi tutti un buon successo. In molti infatti dopo poche ore di intensa ricerca si sono ritrovati con i freezer e la pancia traboccanti di porcini.

Ma a San Nicola da Crissa (VV) l’appagante esplorazione micologica ha registrato un epilogo increscioso. Un’intera famiglia è finita in ospedale, a causa di forti dolori allo stomaco, avvertiti dopo aver ingerito i funghi raccolti nella stessa mattinata, rivelatisi solo nelle prime ore post-pranzo tutt’altro che commestibili. Il pasto consumato dai 4 componenti di questo sfortunato, o forse inesperto, nucleo famigliare pare sia stato caratterizzato da un’abbondante menù a base di “boletus satanas”. Un fungo diffuso nel nostro territorio, ma irraccolto per via della sua alta tossicità.

Per fortuna, dopo una breve osservazione al pronto soccorso dello Jazzolino di Vibo, la famiglia ha potuto fare ritorno a casa. Un episodio analogo sembra si sia verificato anche a Maierato, dove alcuni improvvisati cercatori di funghi sono finiti in ospedale dopo aver ingerito dei “boletus erythropus”, che secondo gli esperti, perderebbero la loro tossicità solo se bolliti a lungo.

Intanto dall’azienda sanitaria raccomandano: ‘Non raccogliere assolutamente funghi che non si conoscono al 100%. In ogni caso rivolgetevi, prima di ingerirli, all’ispettorato micologico dell’Asp’.

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omicidio fortuna_vibo_marinaErano gli armieri della cosca Patania. Secondo gli inquirenti, le 7 persone arrestate ieri tra Stefanaconi, Gerocarne, Acquaro e la Brianza, costituivano la rete di supporto della 'ndrina di Stefanaconi contrapposta ai Fiorillo-Struglio-Battaglia, gruppo emergente e spregiudicato di Piscopio, in una violenta faida che in meno di un anno ha insanguinato il Vibonese con 9 agguati. Uno scontro cruento culminato con l'assassinio di Davide Fortuna, freddato in pieno giorno

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mini omicidio_fortuna_vibo_marinaSotto l'ombrellone, con la calura soffocante e i bambini che giocano a fare castelli di sabbia. In riva al mare, quando l'obiettivo è nudo, disarmato. La 'ndrangheta in Calabria uccide anche così. Dal Tirreno allo Jonio. Davide Fortuna, 31 anni, è stato freddato ieri pomeriggio, intorno alle 17, sull'affollatissima spiaggia di Vibo Marina. Proprio come Ferdinando Rombolà, 40 anni, crivellato di colpi sulla spiaggia di Soverato il 23 agosto 2010. Fortuna, come Rombolà, era in spiaggia con la moglie ed i figli piccoli. A Soverato il killer, dopo aver sparato, gridò ai bagnanti terrorizzati: "State zitti e fermi". Ieri a Vibo Marina, dopo aver piantato cinque colpi di pistola nel petto del 31enne, il sicario ha sparato un colpo in aria per farsi strada nella fuga.

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mini ospedale_finestra_cadutaSERRA SAN BRUNO - Potevano essere molto più serie le conseguenze dell'incidente capitato stamattina presso l'ospedale "San Bruno". A causa del forte vento che in queste ore sta sferzando l'entroterra montano vibonese, una finestra intera (foto) è volata giù da un piano dell'ospedale e si è infranta sulla balconata che sovrasta l'entrata del pronto soccorso. Per fortuna non c'è stato nessun danno a cose a persone, ma l'incidente poteva essere ben più pericoloso se fosse volata giù una finestra situata su un altro lato dell'ospedale. L'episodio, ad ogni modo, la dice lunga sulle condizioni strutturali in cui versa il nosocomio.

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Martedì, 21 Febbraio 2012 14:13

L'abominevole sindaco delle nevi

mini neve_auto_sindacoLa neve sa essere poetica, quasi romantica. La si incontra nelle fiabe e sulle cartoline turistiche. Sogno erotico per i fotoamatori, redenzione per gli studenti oziosi. Amabile alla vista ma nemica del comfort. La regina fragile della stagione rigida ci ha costretto a tempi più lenti, al metter mano ad una pala, incatenare gli pneumatici, ad indossare piumini impermeabili e doposci ridicoli.  La coltre bianca ci ha invaso dappertutto e non in maniera indolore. Strade impercorribili, contrade isolate per ore, anziani prigionieri in casa, abitazioni senza luce, telefono ed acqua. Una nevicata d’altri tempi che ha impiegato poco a mettere in luce la scarsa organizzazione di fronte ad un evento di certo nefasto, ma ampiamente prevedibile: l’allerta della Protezione Civile era arrivata con un anticipo di ben 13 giorni. Ad emergenza, per fortuna, ormai lontana, bisogna tirare le somme. Per forza. La prima incognita è il sale. Il migliore degli antigelo per i manti stradali. Durante l’autunno, in genere, le amministrazioni, specie in montagna, se ne riforniscono fino a farne traboccare i magazzini. A Serra o hanno dimenticato di comprarlo o qualcuno si è condito un’insalata di almeno 10 quintali: per le strade cittadine di sale non se ne è visto neanche un chicco. Quando nevica risulta scontato l’aiuto ai cittadini in situazione di disagio perché ammalati, anziani o disabili. Qualcuno ha brillantemente pensato di creare tre punti di fornitura acqua minerale nel paese. Peccato che non sia stata smistata al meglio: i ventenni, giovani ed aitanti, giunti più velocemente sul posto, si sono caricati intere pedane d'acqua nel cofano delle jeep, mentre i vecchietti arrivati in ritardo a piedi in piazza hanno ricevuto picche. Si sarebbe dovuto tutelare le necessità dei cittadini disagiati piuttosto che alimentare la politica del “chi prima arriva meglio alloggia”.
È stato un evento eccezionale che ha inevitabilmente messo a dura prova chi governa la città. Ma c’è una domanda che vale la pena porsi: se ci si trova in una situazione di emergenza perché non elaborare un piano di gestione dell’emergenza? E se il piano è stato elaborato perché non renderlo noto ai cittadini? In genere i piani per l’emergenza neve, preventivamente, consigliano di dividere la planimetria del territorio comunale in 3 aree per individuare quelle che saranno le zone prioritarie (zona rossa) e quelle meno critiche (gialla e verde) su cui intervenire. Attenzione, le zone rosse sono le arterie principali, snodi fondamentali per la viabilità cittadina, viali con più alta densità di abitanti o interessati dal trasporto pubblico (118 e vigili del fuoco) e non l’uscio di casa delle fidanzate degli assessori. Il piano doveva essere affiancato da una tabella con riferimenti orari precisi e reso consultabile dalla cittadinanza magari in un'apposita sezione del sito web del nostro comune, che sarebbe stato un portale perfetto per mantenersi sempre aggiornati sul decorso dell’emergenza e per capire come e dove si stava intervenendo. Sarebbe stato opportuno impiantare un centralino telefonico a disposizione dei cittadini in modo da risparmiare i pellegrinaggi al municipio per chiedere la grazia di un sacco di sale o alla ricerca di un fantomatico ufficio reclami. Altro SOS che i serresi hanno seguito con il fiato in gola: la macchina del sindaco (foto). Rimasta irrimossa da giorni, parcheggiata nel cuore del paese sotto uno strato impietoso di neve, alla mercé di grandine e fiocchi. Disagio reale o operazione di immagine? Un feticcio in vetrina come se qualcuno avesse qualcosa da farsi perdonare.
Anche se non nevica più, il ghiaccio e la neve ancora insistono per le strade, si spera per poco. In una nota stampa il sindaco ed il vicesindaco hanno addossato colpe, che in realtà sono solo loro, prima alla Comunità montana, poi ai paesi vicini ed infine alla Provincia. Per fortuna ancora nessuno ha parlato degli Ufo.

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