mini logo_a3Nella mattinata odierna, tre persone sono decedute sul tratto di Autostrada A3 tra gli svincoli di Sant'Onofrio e Serre in direzione nord (al km 349). Coinvolto nel tragico incidente un solo mezzo, un furgone 'Fiat Doblò'. L'autista, molto probabilmente, ha perso il controllo del veicolo per cause ancora da accertare. Il furgone è finito fuori strada causando il conseguente decesso di tre donne: le straniere Marsa Pedrica, 27 anni ed Elena Romila, 40 anni e Rosa Sgrò, 42 anni, italiana, conducente del mezzo.

A bordo del veicolo vi erano anche altre due donne straniere ed un uomo residente nella Piano di Gioia Tauro, tutti rimasti feriti in conseguenza all'impatto. Gli stessi sono ora ricoverati presso lo Jazzolino di Vibo, una in condizioni gravi.

Il gruppo era diretto verso il podere di un'azienda agricola a Pizzo Calabro dove i passeggeri del mezzo erano impiegati come braccianti.

Il traffico in direzione nord è stato pertanto deviato su una sola corsia per facilitare gli interventi di primo soccorso del 118 e dell'ANAS. Sul posto sono intervenuti anche gli agenti della Polizia stradale, coordinata dal dirigente Pasquale Ciocca, per i primi accertamenti della dinamica e per la gestione della viabilità.

 

 

 

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pedopornografia 2L’operazione anti-pedofolia, coordinata dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia online di Roma e dalla Sezione della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Udine, ha portato questa mattina al sequestro di materiale informatico costituito da 22 personal computer, 46 hard disk, 508 supporti Cd e Dvd, 46 lettori usb, 50 telefoni cellulari ed altrettante Sim Card, 11 memory card e alla denuncia di decine di imputati residenti in 23 province, tra cui quella di Vibo Valentia.

Gli inquirenti hanno scoperto dunque una fitta rete di contatti, finalizzata all’adescamento di bambine attraverso Messenger, Skype e WhatsApp. Le minori venivano indotte ad inviare foto e filmati a sfondo pedopornografico. A dare il via alle indagini, oltre un anno fa, una segnalazione effettuata da uno dei genitori delle vittime: una bambina di appena 12 anni.

Decine, quindi, i denunciati - impiegati, liberi professionisti, studenti, operai e pensionati - quasi tutti con età compresa tra i 30 e i 55 anni, alcuni residenti nel Vibonese, oltreché nelle province di Pesaro, Udine, Roma, Palermo, Caserta, Brescia, Latina, Cagliari, Avellino, Monza e Brianza, Enna, Milano, Verbania, Lecce, Savona, Lucca, Forlì e Cesena, Genova, Torino, Bari, Verona e Benevento. Fra di loro quattro recidivi per reati analoghi commessi in precedenza.

 

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mini hotel_501Il reato contestato è quello di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. La Procura della Repubblica di Vibo Valentia  ha inviato l'avviso di conclusione indagini a tre imprenditori, Giovanni e Giuseppe Mancini (componenti del consiglio di amministrazione della struttura alberghiera) e Sergio Casati (presidente del consiglio di amministrazione del 501 hotel), accusati di aver effettuato false fatturazioni per ottenere dall'Inps le erogazioni per la cassa integrazione guadagni per alcuni dipendenti mentre altri erano assunti in nero. Secondo l’accusa gli indagati avrebbero fatturato solo parzialmente i ricavi di eventi e matrimoni in modo da integrare i presupposti per la Cassa integrazione di alcuni lavoratori impiegati invece nelle ore di non occupazione coperte dalla C.i.g. Altra contestazione è poi quella di aver utilizzato altri lavoratori in nero in aggiunta a quelli già interessati dalla Cassa integrazione. In tal modo, dal 2010 ad oggi, secondo la Procura sarebbe stata truffata l’Inps, ente erogatore delle prestazioni assistenziali.

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mini asp-viboSono accusate a vario titolo di truffa e falso ideologico le 17 persone, tra medici veterinari ed impiegati in servizio all'Asp di Vibo Valentia, raggiunte dall'avviso di conclusione indagini vergato dal pm Santi Cutroneo. Secondo l'accusa, gli indagati, con artifizi e raggiri, avrebbero presentato agli uffici amministrativi dell'Asp richieste di rimborsi chilometrici per aver utilizzato il proprio mezzo, mentre invece in realtà usavano l'auto di servizio. Altre contestazioni riguardano false prestazioni e allontanamenti dal luogo di lavoro per finalità private. Gli indagati sono: Isabella Campisi, 55 anni, di Soriano; Domenico Cocciolo, 47 anni di Vibo; Domenico Piraino, 61 anni, di San Costantino Calabro; Stefania Mazzeo, 48 anni, di Vibo;

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Giovedì, 26 Aprile 2012 17:18

Siamo tutti impiegati

mini storia_di_un_impiegato“Certo bisogna farne di strada da una ginnastica d’obbedienza, fino ad un gesto molto più umano che ti dia il senso della violenza, però bisogna farne altrettanta per diventare così coglioni, da non riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni”. Lo diceva, o meglio lo cantava negli anni ’70 Fabrizio De Andrè in un concept album, “Storia di un impiegato”, le cui canzoni ruotano intorno ad un unico filo conduttore come fossero i capitoli di un romanzo. Attraverso la storia di un trentenne, impiegato alle poste, il compianto cantautore genovese, ripercorreva la vicenda umana e politica dell’italiano medio, di quell’essere piccolo borghese che, in cambio del rispetto delle regole di chi detiene il potere, ha la possibilità di godere quei pochi “privilegi” (“banca e famiglia danno rendite sicure”) che la “maggioranza” parlamentare gli concede, fino a quando decide di ribellarsi e viene messo in carcere dove acquista la coscienza collettiva di appartenere tutti alla stessa classe di sfruttati. Già, perché io non credo che “il potere logora chi non ce l’ha”, quando vi è la ribellione chi detiene il potere ne esce sconfitto, logorato, un po’ come quel genitore spossato dopo aver atteso per ore che il proprio figlio, minorenne, rientri a casa durante le tarde ore della notte. Il termine stesso “maggioranza” che deriva dal latino majores è assai ambiguo. E’ curioso vedere come le parole spesso mutano significato col tempo, ed oggi questo stesso termine identifica la minoranza che detiene il potere. Lo stesso popolo, cioè la maggioranza, è chiamato in causa esclusivamente nel momento in cui è giunta l’ora di conferire, attraverso il voto, i privilegi a questa minoranza di privilegiati. Oggi, col Governo Monti è nata una nuova minoranza che è giunta in soccorso di quella politica, la minoranza dei tecnici che, sul presupposto di un pareggio di bilancio, sta mettendo in croce la maggioranza dei tanti italiani che non li aveva delegati a governare. Non si tratta certamente di un governo illegittimo perché gode sempre di una maggioranza-minoranza che lo sostiene ma di un governo non rappresentativo, cioè di un governo prestanome che governerà in nome e per conto del potere economico. E oggi siamo un po’ tutti impiegati, con la voglia di ribellarci ma senza alcuna intenzione di perdere quei minimi privilegi che una vita piccolo borghese ci regala.

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mini logo_provinciaSPRECHI ed inefficienze scaturiscono principalmente da un clientelismo galoppante, da una cattiva gestione delle risorse umane e da un reclutamento del personale che - è evidente, come vedremo tra poco - non ha minimamente  tenuto in considerazione merito, professionalità ed esigenze di ufficio.

L’esito dell’inchiesta del Quotidiano non lascia spazio a dubbi: come se già non bastassero gli oltre 14 milioni di euro che le casse provinciali elargiscono annualmente per il personale, la Provincia di Vibo spende troppo in incarichi esterni: solo nell’ultimo mese da contrada Bitonto hanno emesso determine di liquidazioni a favore di ingegneri, architetti e geometri per un importo di circa 100mila euro. 

Amministratori e dirigenti della Provincia si giustificano, parlando di «carenza di organico idoneo allo svolgimento di alcune funzioni». Sì, avete capito bene. Nonostante l’esercito di impiegati, per alcune funzioni mancherebbero le professionalità. E, quindi, a Palazzo ex Enel sono «costretti» a rivolgersi all’esterno. Un paradosso, no? Sì, un vero e proprio paradosso, un chiaro e lampante esempio di una gestione amministrativa dissennata, fatta di sprechi e di forti inefficienze, se si considera che la Provincia ha oltre 400 dipendenti di ruolo, ai quali vanno aggiunti i 79 dipendenti ex art. 7 per i quali l’ente spende 570mila euro all’anno e i componenti dello staff del presidente e degli assessori che gravano per altri 460mila euro. 

I CONTI. Proprio nei giorni scorsi, in una speciale classifica stilata dal Sole24Ore, l’amministrazione provinciale di Vibo ha conquistato un altro poco lusinghiero risultato. Secondo un’indagine condotta dall’autorevole quotidiano economico, quella di Vibo è la terza Provincia d’Italia per indebitamento (oltre 94milioni di euro), con un impatto pro capite pesantissimo: 564 euro per abitante, tre volte tanto il debito medio che è di 194,7 euro pro capite. Adesso, così come quelle poco virtuose, la Provincia di Vibo dovrà obbligatoriamente tirare la cinghia e ridurre il passivo secondo le nuove norme contenute nella legge di stabilità. Un passo necessario che passerà inevitabilmente dalla notevole riduzione degli incarichi esterni. D’altronde, solo nei mesi scorsi, segnalando «un pesantissimo stock di indebitamento» e «una carenza di liquidità», il collegio dei revisori dei conti uscente, al fine di «contenere la spesa corrente» e di «ristabilire l’equilibrio finanziario» aveva avanzato agli amministratori provinciali alcuni suggerimenti: tra le altre cose, i revisori avevano suggerito «di procedere ad una riorganizzazione complessiva della dotazione organica» e, soprattutto, «di bloccare tutti gli incarichi esterni» che continuano a gravare pesantemente sulle casse dell’ente.

GLI INCARICHI. Lasciamo da parte incarichi legali e vari. E, questa volta, spostiamo l’attenzione soltanto sulle commissioni richieste dal settore VIII - Viabilità, Edilizia scolastica e impiantistica sportiva -. Un settore che alla luce della deliberazione di giunta del 7 aprile 2011, tra figure dirigenziali, funzionari categoria D3, istruttori categoria D1, tecnici e impiegati, vanta una dotazione organica di ben 58 dipendenti. Eppure, nonostante l’alto numero di impiegati, nonostante un grande indebitamento e una situazione finanziaria disastrosa, la Provincia si permette il lusso di elargire ad un geometra esterno ben 6 mila euro per un semplice accatastamento di una struttura sportiva, la palestra di Serra San Bruno e di spendere, tra incarichi a ingegneri, agronomi e geometri circa 20mila euro per la sola progettazione di un campetto di calcio a Sant’Angelo di Drapia.

Da Palazzo ex Enel si giustificano dicendo che c’è una «carenza di organico idoneo allo svolgimento delle funzioni», nonostante i 58 dipendenti che affollano il settore Viabilità, Edilizia scolastica e impiantistica sportiva ma, carte alla mano, il Quotidiano ha calcolato che soltanto nell’ultimo mese, dal 17 ottobre scorso ad oggi, tra incarichi nuovi e vecchi, ossia che risalgono all’amministrazione precedente, la Provincia di Vibo ha emesso determine di liquidazioni per un importo di oltre 90mila euro - 92mila per l’esattezza - per incarichi esterni ad ingegneri, architetti e geometri.

(articolo apparso nella pagine vibonesi de Il Quotidiano della Calabria) 

 


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