Miei cari accoliti, vi scrivo questo pizzinno...ehm scusate questa lettera, per lasciare ai postumi ospedalieri la mia parola. Voglio raccontarvi una parabola:" 
Un Pubblico Ministero si alzò per metterlo alla prova: "Maestro, che cosa hai fatto per ereditare la vita eterna?".Nazzareno gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi? Cui cazzu si 'ndi futta di la leggi, pentiti di 'mmerda". Costui rispose: "Amerai Don Peppe tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e con tutti i tuoi voti.... e il prossimo tuo come te stesso, ma quest'ultima non è obbligatoria".E Don Peppe: "Hai risposto bene; fà questo e vivrai".  Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Don Peppe: "E chi è il mio prossimo?". Don Peppino riprese: "Un pidiellino scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero, lo sputazzarono, le derisero, e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.  Per caso, un Padre degli umiliati scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte.  Anche un magistrato, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un consigliere regionale, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione.  Gli si fece vicino, e gli chiese quanti voti avesse, quando capì che aveva una bella famiglia numerosa, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.  Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno.  Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?". Quegli rispose: "Chi ha lavorato a futtacumpagnu.". Don Peppe gli disse: "Và e anche tu fa lo stesso"

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mini logo_provinciaSPRECHI ed inefficienze scaturiscono principalmente da un clientelismo galoppante, da una cattiva gestione delle risorse umane e da un reclutamento del personale che - è evidente, come vedremo tra poco - non ha minimamente  tenuto in considerazione merito, professionalità ed esigenze di ufficio.

L’esito dell’inchiesta del Quotidiano non lascia spazio a dubbi: come se già non bastassero gli oltre 14 milioni di euro che le casse provinciali elargiscono annualmente per il personale, la Provincia di Vibo spende troppo in incarichi esterni: solo nell’ultimo mese da contrada Bitonto hanno emesso determine di liquidazioni a favore di ingegneri, architetti e geometri per un importo di circa 100mila euro. 

Amministratori e dirigenti della Provincia si giustificano, parlando di «carenza di organico idoneo allo svolgimento di alcune funzioni». Sì, avete capito bene. Nonostante l’esercito di impiegati, per alcune funzioni mancherebbero le professionalità. E, quindi, a Palazzo ex Enel sono «costretti» a rivolgersi all’esterno. Un paradosso, no? Sì, un vero e proprio paradosso, un chiaro e lampante esempio di una gestione amministrativa dissennata, fatta di sprechi e di forti inefficienze, se si considera che la Provincia ha oltre 400 dipendenti di ruolo, ai quali vanno aggiunti i 79 dipendenti ex art. 7 per i quali l’ente spende 570mila euro all’anno e i componenti dello staff del presidente e degli assessori che gravano per altri 460mila euro. 

I CONTI. Proprio nei giorni scorsi, in una speciale classifica stilata dal Sole24Ore, l’amministrazione provinciale di Vibo ha conquistato un altro poco lusinghiero risultato. Secondo un’indagine condotta dall’autorevole quotidiano economico, quella di Vibo è la terza Provincia d’Italia per indebitamento (oltre 94milioni di euro), con un impatto pro capite pesantissimo: 564 euro per abitante, tre volte tanto il debito medio che è di 194,7 euro pro capite. Adesso, così come quelle poco virtuose, la Provincia di Vibo dovrà obbligatoriamente tirare la cinghia e ridurre il passivo secondo le nuove norme contenute nella legge di stabilità. Un passo necessario che passerà inevitabilmente dalla notevole riduzione degli incarichi esterni. D’altronde, solo nei mesi scorsi, segnalando «un pesantissimo stock di indebitamento» e «una carenza di liquidità», il collegio dei revisori dei conti uscente, al fine di «contenere la spesa corrente» e di «ristabilire l’equilibrio finanziario» aveva avanzato agli amministratori provinciali alcuni suggerimenti: tra le altre cose, i revisori avevano suggerito «di procedere ad una riorganizzazione complessiva della dotazione organica» e, soprattutto, «di bloccare tutti gli incarichi esterni» che continuano a gravare pesantemente sulle casse dell’ente.

GLI INCARICHI. Lasciamo da parte incarichi legali e vari. E, questa volta, spostiamo l’attenzione soltanto sulle commissioni richieste dal settore VIII - Viabilità, Edilizia scolastica e impiantistica sportiva -. Un settore che alla luce della deliberazione di giunta del 7 aprile 2011, tra figure dirigenziali, funzionari categoria D3, istruttori categoria D1, tecnici e impiegati, vanta una dotazione organica di ben 58 dipendenti. Eppure, nonostante l’alto numero di impiegati, nonostante un grande indebitamento e una situazione finanziaria disastrosa, la Provincia si permette il lusso di elargire ad un geometra esterno ben 6 mila euro per un semplice accatastamento di una struttura sportiva, la palestra di Serra San Bruno e di spendere, tra incarichi a ingegneri, agronomi e geometri circa 20mila euro per la sola progettazione di un campetto di calcio a Sant’Angelo di Drapia.

Da Palazzo ex Enel si giustificano dicendo che c’è una «carenza di organico idoneo allo svolgimento delle funzioni», nonostante i 58 dipendenti che affollano il settore Viabilità, Edilizia scolastica e impiantistica sportiva ma, carte alla mano, il Quotidiano ha calcolato che soltanto nell’ultimo mese, dal 17 ottobre scorso ad oggi, tra incarichi nuovi e vecchi, ossia che risalgono all’amministrazione precedente, la Provincia di Vibo ha emesso determine di liquidazioni per un importo di oltre 90mila euro - 92mila per l’esattezza - per incarichi esterni ad ingegneri, architetti e geometri.

(articolo apparso nella pagine vibonesi de Il Quotidiano della Calabria) 

 


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