mini sorianelloAnche il comune di Sorianello ha deciso di costituirsi parte civile nel processo "Luce nei boschi", che sta facendo luce su anni di faide e delitti avvenuti nel territorio delle Preserre e dell'Alto Mesima, roccaforte del locale di 'ndrangheta di Ariola. Proprio ieri si è tenuta l'udienza preliminare del procedimento che vede alla sbarra 43 persone accusate dai pm di far parte della cosca egemone in questa zona. Già ieri sono state ammesse tutte le parti civili che avevano presentato richiesta. Oltre a diversi privati cittadini, ad essere ammessi come parte civile sono stati i comuni di Arena, Dasà, Gerocarne e Acquaro. A questi si aggiungerà anche l'amministrazione di Sorianello guidata dal sindaco Sergio Cannatelli, che il 3 dicembre scorso ha deliberato in tal senso, poichè, come gli altri enti, ricade nel territorio in cui si sono verificati molti dei fatti criminosi al centro del processo.

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mini consigliocomunale

Primo lunedì di dicembre. Si raccolgono i resti della seduta scorsa rinviata all’improvviso per “impegni improrogabili” della maggioranza. Circondato da nuvole e tuoni, palazzo Chimirri galleggia segregato in un conformismo da latte alle ginocchia. Ingoiato nella monotonia devastante di un Consiglio comunale lento ed anonimo. Scontato, prevedibile, loffio. Assorto in un copione sempre uguale: non vi è atto che non risulti inquinato dalla palese incapacità amministrativa della maggioranza, oggi per l’occasione al gran completo. La minoranza, invece, risulta dimezzata: sono presenti solo Tassone e Lo Iacono.
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mini domenicoscrivo

L’eleganza del pianista, l’abilità di un croupier, il ritmo del disc jockey. Le mani agili e sicure di Domenico Scrivo danzano tra cubetti di ghiaccio e rum bianco. A colpi di shaker, il giovane barman serrese, campione regionale 2012, si è fatto largo fino alle finali nazionali dell’AIBES, l’unica associazione di barman legalmente riconosciuta in tutta Italia.

L’evento, a cui hanno preso parte oltre 1000 soci, si è tenuto a Sorrento nel magnifico scenario offerto, oltre che dalle bellezze paesaggistiche della cittadina napoletana, anche dall’ambiente raffinato e sobrio del “Grand Hotel Vesuvio” dove, dal 5 all’8 novembre, nell’ambito della 63° kermesse nazionale dell’Associazione Barman e Sostenitori, si sono sfidati i migliori chef barman e barlady italiani, i talenti emergenti (premio Angelo Zola riservato ai professionisti di età inferiore ai 28 anni) ed altri appassionati del beverage. I 134 concorrenti provenienti dalle diverse sezioni regionali si sono cimentati nella preparazione di gustosissimi e fantasiosi drinks, animati dal desiderio di impossessarsi del titolo di Campione Nazionale 2012. Il tutto sotto l’occhio vigile di un’attenta giuria tecnico-degustativa, composta da cariche associative e da giornalisti esperti del settore, chiamata ad incoronare il drink migliore per composizione, gusto ed equilibrio.

Il giovane barman serrese già nei mesi scorsi aveva brillantemente superato le selezioni calabresi imponendosi come Campione Regionale 2012: il visto che gli ha permesso di approdare a Sorrento per la finalissima nazionale, dove i 4 giorni di gare, convegni ed assemblee, hanno reso la cittadina della costiera campana capitale italiana del bere buono, moderato e consapevole. Domenico Scrivo ha dato lustro alla nostra regione concorrendo per la categoria aspiranti barman “tema Cocktail Frozen”, mancando per un soffio il podio, classificandosi alla quarta posizione a solo 6 punti di distacco dal vincitore. “Si tratta comunque di un’esperienza unica e da ripetere già nel 2013. – racconta Domenico – Sono più che soddisfatto per aver preso parte per la prima volta al concorso Nazionale e per aver onorato la nostra amata Calabria con la quarta posizione”. Quindi un risultato positivo, che lascia spazio a presagi più che ottimistici per il Concorso Nazionale AIBES 2013, che il prossimo anno Domenico affronterà con un pizzico di esperienza in più e soprattutto con la piena consapevolezza di possedere tutte le carte in regola per ottenere il biglietto utile a sfidare poi il resto del mondo nel IBA Training Centre Europe.

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mini censore-lo_iaconoSERRA SAN BRUNO - Non era proprio un ‘modello Serra’ ma ci andava abbastanza vicino. Una fitta rete di posizioni strategiche nella Vibo che conta e la montagna in pochi mesi si era svegliata padrona della Provincia. Il binomio Censore-Lo Iacono si era originato nel 2002, quando tutto quello che c’era di alternativo al centro destra (leggi Nazzareno Salerno), dovette unirsi se voleva sconfiggere il centro destra (rileggi Nazzareno Salerno). Così fu. Oltre 300 voti in più per l’allora lista “La Serra”: Bruno Censore sindaco e Raffaele Lo Iacono vice. Poi dopo 4 anni, nel 2006, la vittoria fu plebiscitaria: oltre 850 voti di differenza sul centro destra, che permisero a Lo Iacono di vestire la fascia di primo cittadino.

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Lunedì, 12 Novembre 2012 15:33

Vibo, buco da 22 milioni di euro al Comune

 

mini dagostino-sindaco-vvVIBO VALENTIA - C’è poco da fare. A Palazzo “Luigi Razza” i conti proprio non tornano. All’interno delle casse del Comune di Vibo sarebbe stato riscontrato un buco di circa 22 milioni di euro. Gli accertamenti, effettuati dalla Prefettura, avrebbero dunque svelato una situazione economica catastrofica dettata da una gestione quantomeno allegra delle casse comunali. E di certo poco trasparente. Al di là del disavanzo che l’ente vibonese si trascina già dal consuntivo del 2011 (4milioni di euro), sembra che il buco nell’ultimo esercizio finanziario sia stato ulteriormente allargato dal prelievo di somme ingenti, sottratte con il consenso dell’assessore comunale alle Finanze Giuseppe Scianò. Avrebbero usufruito dei fondi proprio gli attuali vertici dell’amministrazione vibonese, fra cui il sindaco Nicola D’Agostino, per coprire le cospicue uscite finalizzate al pagamento delle laute consulenze esterne

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mini 546822_515654525112103_739852088_nSERRA SAN BRUNO - Esordirà il prossimo 5 novembre il progetto “differenziAmo Serra San Bruno” che introdurrà, partendo dal centro storico per arrivare successivamente fino alle contrade ed ai quartieri periferici, la nuova raccolta differenziata con il sistema del porta a porta. L’innovazione più saliente è rappresentata dalla presenza dei circa 2.700 codici a barre corrispondenti ognuno ad un nucleo familiare serrese. Grazie al sistema dei codici a barre personalizzati da incollare alle buste dei rifiuti, il Comune potrà conoscere, mediante la scansione effettuata con un lettore ottico, quanto e cosa riciclano le famiglie serresi. In funzione di questi dati si dovrebbe di conseguenza apportare oltre che un miglioramento al servizio stesso, anche una precisa valutazione dell’operato dei cittadini e di conseguenza provvedere ad eventuali azioni di premialità

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mini elezioni_studentiLa bacheca affissa nell’atrio dell’Istituto Superiore “Luigi Einaudi” lo dice chiaro: lo ‘school day election’ serrese sarà il prossimo 29 ottobre. Giorno in cui si eleggeranno i rappresentanti d’istituto 2012-2013 scelti  da tutti i frequentanti dei 4 indirizzi di studio. Ai nastri di partenza 2 liste, con ben 9 candidati.

La lista n.1 è composta da Mariangela Roti (Liceo), Vincenzo Iorfida (Alberghiero), Gabriella Fazzari (Ragioneria) e Davide Tucci (Geometra). Mentre per la lista n.2 concorreranno Bruno Bartone (Liceo), Cosimo Valente (Alberghiero), Domenico Figliuzzi (Ragioneria), Angelo Salerno (Geometra), e Nicola Iaconis (Alberghiero Acquaro).

Le elezioni scolastiche per gli studenti rappresentano la prima vera opportunità di accostarsi alla vita democratica, oltre che una scelta matura utile a partorire i 4 delegati dalla componente alunni che sederanno al tavolo del Consiglio d’Istituto. È molto importante, proprio per questo, che i rappresentanti scelti siano ragazzi con le idee chiare, capaci con il loro contributo di portare in Consiglio le istanze degli studenti per autodeterminare al meglio il futuro della propria scuola. Di una scuola intesa non come freddo contenitore di banchi, lavagne e ragazzi incapaci di pensare anche solo un centimetro al di sopra di quello che imparano, ma piuttosto come luogo in cui, oltre che alla trasmissione del sapere, si pensi alla creazione della coscienza critica di studenti visti non come scatole passive da riempire, ma come fiaccole da accendere. Una scuola che sia il punto natale di una società futura migliore di quella che l’ha preceduta.

Le elezioni scolastiche rappresentano quindi un appuntamento importante. Perché una scuola è veramente scuola solo se nei suoi processi decisionali vengono direttamente inclusi le centinaia di ragazzi che la animano e ne motivano l’esistenza. Una scuola capace di educare alla libertà, in cui si insegni ai ragazzi che assumersi anche una sola piccola responsabilità non è l’ultima cosa da fare, e che anche da un’aula scolastica, assorti fra Dante e Socrate, ci si può affacciare alla finestra che dà sul mondo esterno, facendo sentire la propria voce su ciò che quotidianamente, oltre la scuola, si conosce, si vede, si vive. Per tanto, buona scelta. 

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mini liberaIl dovere della memoria. Su questo sarà incentrata la due giorni di incontri vibonesi di don Marcello Cozzi, vicepresidente nazionale di Libera - Associazione Nomi e Numeri Contro le Mafie. Oggi pomeriggio alle 17 presso la biblioteca comunale di Vibo Valentia si terrà una tavola rotonda sul tema "Dovere della Memoria, persone scomparse nel vibonese. Istituzioni e società civile si confrontano", cui parteciperanno, oltre a don Cozzi, alcuni giornalisti locali e diversi familiari di persone scomparse. Domani mattina invece, dalle 10, si terrà un incontro con i ragazzi dell'istituto tecnico commerciale 'Galilei' di Vibo a cui prenderanno parte, oltre al dirigente scolastico Diego Cuzzocoli, Mons. Giuseppe Fiorillo (coordinatore provinciale Libera-Vibo Valentia); Matteo Luzza (familiare di vittima innocente criminalità); Barbara Vinci (familiare di vittima innocente criminalità); Rocco Mangiardi (testimone di giustizia); Don Marcello Cozzi (vice-presidente Libera).

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mini ospedale_chiaravalle_c.leIl decreto regionale n.162 del 13 settembre approva lo studio di fattibilità per la riconversione dell’ex P.O. di Chiaravalle C.le (CZ) in Casa della Salute. Continua quindi la riorganizzazione della rete di assistenza territoriale operata dal Presidente della Giunta Regionale, Scopelliti, in qualità di Commissario ad Acta. Oltre a quella di Chiaravalle, saranno 7 le Case della Salute istituite in tutto il territorio regionale di cui 4 nel cosentino (Praia a Mare, Trebisacce, San Marco Argentano e Cariati), una nel crotonese (Mesoraca), 2 nella provincia di Reggio (Scilla e Siderno) e nessuna in quella di Vibo.

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santa mariaSERRA SAN BRUNO - A sentire il sindaco Rosi dai palchi della campagna elettorale, a Serra, negli anni avvenire avremo mangiato pane e cultura. Un sentiero vergine da battere con l’ausilio di tanti assi nella manica: il vecchio carcere da ristrutturare e da adibire a biblioteca comunale, il mercato coperto convertito in teatro, l’ex kursaal trasformato in centro convegni. Per un paese, tutt’ intero, che sarebbe divenuto presto capitale spirituale d’Europa. Che poi a dire il vero, in che cosa sarebbe consistito questo tanto sbandierato titolo mistico continentale, nel concreto non lo ha mai saputo nessuno. Forse neanche lui.

Poi passano i mesi e le linee di demarcazione si fanno più sottili, i dubbi si sciolgono, i proclami si scoloriscono. Oggi tutti ci vedono chiaro. E le promesse si sono rivelate eloquenti bugie: a Serra della ‘cultura’ non s’è vista neanche l’ombra. Ma quel che è peggio è che proprio da parte dell’amministrazione stessa, con cadenza quasi quotidiana, arrivano pesanti contributi a sostegno di questo inarrestabile sprofondo intellettuale che sta inghiottendo tutto il paese. Sempre più in basso.

La scorsa domenica, il 26 agosto, immerso nel suggestivo scenario del santuario di Santa Maria si è tenuta un’interessante rassegna volta a valorizzare oltre che le risorse artistiche, anche quelle letterarie, culturali e spirituali del nostro territorio. L’evento, organizzato dal caffè letterario ‘Civitas Bruniana’ presieduto dal professor Bruno Tozzo, ha riunito pittori, scultori, fotografi, poeti, scrittori e molti altri artisti serresi. Un lodevole contributo volto a stimolare il risveglio della cultura cittadina, partendo proprio dai propri nomi. Da quello che già abbiamo in casa.

La mostra ha ricevuto il patrocinio del comune di Serra San Bruno, ma solo sui manifesti. Infatti il sindaco si è reso latitante per tutta la giornata, e quindi il suo intervento atteso e previsto in scaletta, non è mai arrivato. Oltre al danno la beffa. Gli artisti invitati all’iniziativa, una ventina di giovani mossi dall’estro e, soprattutto, dalla passione artistica, e per cui chiaramente non era previsto alcun rimborso spese o cachet, hanno trovato un’amara sorpresa ad attenderli alla fine dell’evento. Una multa ciascuno schiacciata sotto al tergicristallo delle rispettive auto. Divieto di sosta. Euro 40.

Inizialmente gli artisti avevano avuto il libero accesso alla zona pedonale per agevolare le manovre di carico e scarico delle stampe, delle sculture, dei quadri e dei cavalletti su cui esporre le opere, poi senza ricevere alcun preavviso o invito a spostare le auto, si sono appunto ritrovati con le contravvenzioni in bella mostra sul lunotto. Per evitare questa ennesima figuraccia, a discapito di ragazzi che dopo tutto si stavano solo impegnando a valorizzare il buon nome della città agli occhi dei molti visitatori e turisti presenti ai piedi del Santuario di Santa Maria, sarebbe servito solo un pizzico di buon senso e di raziocinio. Sarebbe bastato un avviso, un accenno da parte dell’addetto della polizia municipale e le auto sarebbero state presto sgombrate ed anche questa disavventura si sarebbe evitata. A nulla sono servite le contestazioni da parte di chi comunque stava semplicemente agendo per dare lustro al buon nome di Serra, di quella ventina di artisti serresi capaci, in un solo pomeriggio, di contribuire alla diffusione della cultura locale molto più di quanto abbia saputo fare l’intera classe dirigente in un anno e tre mesi di amministrazione.

Forse è arrivato il momento di iniziare a pensare che la ‘cultura’ non è per noi serresi. Non ci appartiene, anzi non la meritiamo. Perché le amministrazioni non le impone nessuno. Si scelgono. E questa è quella che abbiamo scelto. Basti pensare che nell’anno del primo centenario della morte di Mastro Bruno Pelaggi, nessuno degli amministratori si è ancora preoccupato anche solo di pronunciare il nome del ‘poeta scalpellino’. Di spendere una parola a riguardo. Come se non fosse mai esistito. Anzi come se fosse stato un criminale, una piaga sociale da dimenticare, una pagina nera da nascondere. Di cui meno se ne parla e meglio è. Invece, in realtà, è Mastro Bruno, una delle voci poetiche dialettali più interessanti e meritevole di attenzione della storia letteraria e sociale dell’intero Meridione.

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