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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Verrà presentato domani, alle ore 17.30, presso la Sala San Bruno del Museo della Certosa, il volume dal titolo "In onore di San Bruno e anche ad onor nostro", catalogo della mostra: "Bruno, un cammino di santità. Scene della vita del santo nelle opere di Carmelo Zimatore e Diego Grillo". Nel corso dell'iniziativa, sono previsti gli interventi di Fabio Tassone, direttore del Museo della Certosa, Mario Panarello, storico dell'arte e Fina Serena Barbagallo, dell'Accedemia delle belle arti di Napoli. Concluderà il priore della Certosa, Dom Jacques Dupont.
Proseguono le iniziative nel paese della Certosa per la ricorrenza del quinto centeneraio della canonizzazione di San Bruno. Sabato 19 luglio, alle ore 10.30, nel piazzale antistante il monastero certosino, è in programma una celebrazione eucaristica presieduta dal priore della Certosa, Dom Jacques Dupont. È la prima volta che il priore avrà modo di presiedere una Messa solenne al di fuori delle mura certosine.
Il 1514 è un anno particolare, non solo per la proclamazione della santità di Bruno di Colonia, ma anche per il ritorno dei certosini nel monastero dopo il periodo in cui questi luoghi appartenevano ai cistercensi.
SERRA SAN BRUNO - Dopo un lungo periodo di stallo, finalmente, è stato eletto il nuovo seggio priorale dell'Arciconfraternita di Maria SS. Assunta in Cielo di Terravecchia. La “terna” dei candidati presentata per scegliere il successore dell'ormai ex priore Tonino Errigo era composta da Amato Rosina, Pupo Bruno e Tassone Raffaele. A spuntarla è stato proprio quest’ultimo, eletto con ben 108 voti su un totale di 158 confratelli votanti. Dunque, a differenza delle ultime tornate, dalle quali non si era riuscito a ricavare un candidato che superasse il quorum di consensi necessari, oggi Raffaele Tassone ha messo d’accordo quasi tutti i presenti alle operazioni di voto.
"Fumata bianca", quindi, per i confratelli dell’Assunta che hanno finalmente il loro nuovo priore. Prima dell’elezione odierna, un analogo e recente tentativo era già stato effettuato lo scorso 18 maggio. Tentativo che però non aveva sortito ad un accordo concreto.
Con l'elezioni di Tassone finisce ufficialmente quindi il mandato di Tonino Errigo, priore uscente, eletto nell’aprile del 2012, nominato – dopo tante vicissitudini – in via straordinaria, direttamente dal padre spirituale don Gerardo Letizia. Avversità e disaccordi che evidentemente, a due anni di distanza, hanno trovato ora la loro giusta risoluzione.
Gli altri componenti eletti del seggio sono: Pupo Lorenzo (I consultore con 86 voti) e Zaffino Raffaele (II consultore con 104 voti). Il nuovo seggio resterà in carica per i prossimi tre anni.
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Bruno da Colonia, Santo e fondatore dei Certosini, giunse in terra calabra nel 1090. Arrivato nell’alta valle del fiume Ancinale si imbatté in una radura nel bosco, una “buona fontana” e una grotta. Proprio in quel punto sorse l’eremo di Santa Maria del Bosco. Di fronte allo stesso sorge invece il Dormitorio di San Bruno, ricostruzione del luogo dove il Santo trovava ricovero. Tutt’attorno alla struttura sacra si estende un lembo del maestoso bosco di Santa Maria con migliaia di alberi secolari. E proprio uno di questi, nell’indifferenza di tutti, sta mettendo ora a repentaglio l’incolumità del Dormitorio.
Prima dell’introduzione del calendario gregoriano, nel giorno della natività di San Giovanni Battista, si celebrava l’arrivo della stagione estiva. La notte del solstizio d’estate (23 e 24 giugno) è la più corta dell’anno e ci introduce di conseguenza al giorno più lungo in termini di luce.
Oltre alla celebrazione di San Giovanni, nella concezione pagana, questa notte viene ricordata anche come la notte del raduno delle streghe intorno all’albero di noci, pianta prediletta per compiere sortilegi. Persino i contadini in passato facevano crescere il noce lontano dalle altre piante pensando che lo stesso avesse una natura quasi velenosa.
Lo strano connubio tra sacro e profano è un mistero per la tradizione ma rappresenta anche il disvelamento di un’antitesi che in passato si traduceva con l’unione di due opposte polarità, ossia quella che in età precristiana si credeva fosse lo sposalizio tra il Sole e la Luna.
A livello astrale, il Sole, che rappresenta il fuoco divino, entra nella costellazione del Cancro, simbolo dell’Acqua, dominato dalla Luna. Non a caso, alcuni degli attributi iconografici del Battista sono il Fuoco e l’Acqua.
Il 24 giugno appunto, giorno in cui si festeggia uno dei più importanti santi della cristianità, i serresi si avviano nella campagna circostante alla ricerca dei malli di noci utili alla preparazione del Nocino di San Giovanni. Questa singolare bevanda, diffusa un po’ su tutto lo Stivale, nella fase preliminare si prepara con le noci non ancora mature, che conservate nell’alcool proprio nel giorno di San Giovanni, vengono lasciate maturare per diversi mesi prima che il Nocino sia pronto per essere gustato. Durante il solstizio d’estate, la guazza presente sulle piante si pensava avesse un potere particolare tanto da preservare dalle malattie. Infatti, in Campania, il Nocino preparato con i malli raccolti durante la notte di San Giovanni viene chiamato “a merecina” (la medicina).
Gli abitanti di Serra San Bruno sono particolarmente legati a questo giorno anche per motivi storici. Il 24 giugno del 1084, San Bruno, alle porte di Grenoble, fondava la Grande Chartreuse, casa madre dell’ordine dei certosini. Nel periodo che va dalla fondazione della Certosa francese fino all’arrivo a Serra, Brunone di Colonia viene chiamato a Roma da Papa Urbano II (suo allievo) del quale diviene guida spirituale. Quando Urbano II è costretto a riparare nel meridione d’Italia a causa dell’invasione dei territori pontifici da parte di Enrico IV, a Brunone di Colonia viene offerta la possibilità di diventare arcivescovo. Lo stesso, non completamente nelle corde del sistema ecclesiastico, rifiuta di indossare la mitra per dedicarsi alla vita eremitica e contemplativa. Così, nel 1091, giunto nei territori della Torre (attuale Serra San Bruno) Brunone dimostra la sua profonda devozione nei confronti del Battista menando vita eremitica come lo stesso fece nel deserto. La data di fondazione della Grande Chartreuse e la vita eremitica di Brunone giustificano dunque il protettorato di San Giovanni nei confronti dell’Ordine Certosino.
La chiesa matrice di Serra (ossia madre di tutte le chiese) è stata la prima eretta dalla popolazione, durante la nascita del centro urbano, che di una costruzione in legno fece il proprio luogo di culto. Ma in realtà, la prima vera chiesa sorta in muratura nella cittadina fu quella di San Giovanni, (divenuta chiesa dell’Assunta in Terravecchia con la nascita dell’omonima Confraternita). Nella stessa, il visitatore non mancherà di imbattersi nelle bellissima tela dedicata al Battista e conservata proprio a sinistra dello splendido altare maggiore e nella statua lignea di manifattura serrese che oggi viene esposta all’adorazione dei fedeli.
Durante questa festività, parenti e amici concordavano il cosiddetto “San Gianni”, ossia l’accordo orale durante il quale avveniva la scelta del padrino e della madrina per i propri figli. Questa forma di unione deriva appunto dal Battesimo che il Battista officiò nei confronti di Gesù nel fiume Giordano. In particolare le donne, per il “San Gianni”, donavano alla prescelta un vaso pieno di fiori e una stoffa dalla quale la futura madrina ne avrebbe ricavato una camicia o altro, abito che sarebbe divenuto simbolo dell’unione delle due famiglie.
Fino al non lontano 1965, era tradizione per il seggio priorale della chiesa dell’Assunta portare in processione per le vie del paese il cosiddetto “piecuriedhu” (agnello), statua lignea anch’essa di manifattura serrese. I confratelli dell’Assunta, con a capo il priore e al seguito degli zampognari, portavano in processione “lu piecuriedhu” nelle case dei serresi in segno di benedizione. Una sorta di prelazione era riservata alle promesse spose, che prima di ogni altro ricevevano l’Agnus Dei. A benedizione avvenuta “allu piecuredhu” veniva lasciata un’offerta. Le famiglie più abbienti ma non solo, davano in dono dei monili piuttosto preziosi, che col tempo vennero applicati alla statua e ancora oggi la decorano seppure molti sono andati perduti.
Nel 1965, durante il mandato del priore pro-tempore Luciano Cordiano, la tradizionale processione “di lu piecuriedhu” viene dallo stesso abolita perché ritenuto di matrice pagana l’atto di adorazione di un animale. In realtà, i fedeli col rito processionale dell’agnello ligneo, non partecipavano affatto ad un rito paganeggiante, tutt’altro, dato che l’Agnello di Dio non è altro che la rappresentazione più prossima a Gesù nonché il principale riconoscimento iconografico del Battista che predisse l’arrivo del Messia.Secondo i fedeli, l’abolizione della processione “di lu piecuriedhu” da parte del priore pro-tempore, deriverebbe da un fattore prettamente sociale. Il priore Cordiano, proveniente da una delle famiglie più abbienti della cittadina, si sarebbe rifiutato di portare in processione l’effige sacra, provando vergogna a partecipare all’atto caritatevole dei fedeli.
Se la seconda ipotesi abbia una matrice di verità non lo sapremo mai… ma, in fondo, come si dice, “Vox populi vox Dei!”.
Foto di Bruno Tripodi, pubblicazione Assumpta est
SERRA SAN BRUNO - Si sono tenute nel pomeriggio di oggi le elezioni per l’ultimo seggio priorale ancora rimasto da rinnovare dei tre storici sodalizi serresi: quello dell’Arciconfraternita Maria SS. Assunta in Cielo di Terravecchia. Numerosi gli iscritti, ben 229, a partecipare al voto. Ma alla fine la tornata si è concretizzata in una - a dire il vero prevedibile - “fumata nera”. Nessuna delle tre terne proposte ha infatti raggiunto la maggioranza dei voti e, di conseguenza, non è stato possibile nominare il successore del Priore al momento in carica, Tonino Errigo.
Proprio Errigo era stato, nell’aprile del 2012, nominato - dopo tante vicissitudini - in via straordinaria, direttamente dal padre spirituale don Gerardo Letizia. Avversità e disaccordi che evidentemente, a due anni di distanza, permangono, tanto che anche stavolta sarà probabilmente necessaria una nomina esterna, effettuata direttamente dal Vescovo S.E. Mons. Vincenzo Bertolone o da un vicario appositamente designato.
Lo scorso 2 marzo Enzo Vavalà era stato nominato alla guida dell'Arciconfraternita di Maria SS. dei Sette Dolori, mentre il 30 marzo successivo era stata invece la volta dell’investitura di Dante Vallelunga a priore dell’Arciconfraternita di Maria SS. Assunta in Cielo di Spinetto. Dunque, l'unico seggio vacante resta quello dell’Arciconfraternita Maria SS. Assunta in Cielo di Terravecchia.
Anche la confraternita dei Sette Dolori di Spadola ha eletto il suo priore: si tratta di Raffaele Barbara, che succede dunque a Vitantonio Tassone. L'insediamento è avvenuto nella mattinata di oggi, durante la celebrazione della Santa Messa. Il seggio - che rimarrà in carica per i prossimi tre anni - sarà composto da Antonio Valente e Raffaele Tassone che ricoprianno rispettivamente il ruolo di primo e secondo assistente. Il procedimento che ha portato, invece, all'elezione si è tenuto domenica scorsa. Alle operazioni di voto hanno preso parte in tutto 34 iscritti e Barbara è risultato eletto con 24 fagioli bianchi. 10, invece, quelli neri.
SERRA SAN BRUNO - Si sono tenute nel pomeriggio di oggi le elezioni per il rinnovo del seggio priorale dell’Arciconfraternita Maria SS. Assunta in Cielo di Spinetto. Numerosi gli iscritti, ben 135, a partecipare al voto. A spuntarla, nella seconda terna proposta, per il ruolo di Priore, è stato Dante Vallelunga, eletto con 72 voti favorevoli, mentre a meritarsi il ruolo di primo e secondo Consultore sono stati rispettivamente Mario Dominelli (90 voti favorevoli) e Francesco Zaffino (123 voti).
La nuova terna succede quindi a quella in carica dal 26 dicembre 2011, guidata dall’ormai ex Priore Rosa Vellone, che chiude in bellezza con l’inaugurazione del nuovo museo, allestito proprio nei locali della Chiesa di Maria SS. Assunta in Cielo di Spinetto, presentato al pubblico di recente.
Lo scorso 2 marzo Enzo Vavalà era stato invece nominato alla guida dell'Arciconfraternita di Maria SS dei Sette Dolori. Unica Confraternita, quindi, che rimane in attesa del rinnovo dei vertici del seggio priorale, quella di Maria SS. Assunta in Cielo di Spinetto di Terravecchia, dove per il momento resta in carica il Priore Tonino Errigo.
SERRA SAN BRUNO – Un inizio con il botto. Questo l’incipit del nuovo seggio dell’Arciconfraternita di Maria SS. dei Sette Dolori, guidata dal priore Enzo Vavalà che per la sua prima volta sullo scanno più importante della storica Arciconfraternita serrese, ha voluto fare il chierichetto. Un inizio inusuale ma dal profondo significato, che richiama il messaggio di Cristo: “Sono venuto per servire e non per essere servito”. L’assoluta devozione religiosa e la mancanza di qualsiasi forma di assistenza pubblica e delle più elementari garanzie per la parte più disagiata delle collettività serrese, indussero nel 1694 il cappuccino Padre Antonio da Olivadi, a fondare a Serra San Bruno l’Arciconfraternita di Maria SS. dei Sette Dolori.
In cosa consisteva e consiste ancora il mutuo soccorso?
«Si realizza essenzialmente attraverso un’opera di misericordia corporale, seppellendo i defunti. Mi spiego meglio. Quando un confratello passa a miglior vita, a carico della famiglia, a parte una irrisoria retta annuale, non vi sono altre spese. Il defunto, infatti “riceve” il loculo al cimitero, la bara e la celebrazione del funerale. Si tratta di un vero e proprio servizio di onoranze funebri dalla funzione sociale. Ma c’è di più. Anticamente, nella tabella degli ufficiali c’erano gli infermieri, il cui compito era quello di visitare gli ammalati e contribuire alle spese mediche. Nei decenni passati inoltre, la confraternita ha anche aiutato alcune persone ad emigrare, sostenendo una quota del viaggio».
Il priorato ed il priore sono elementi fondamentali attorno ai quali vive la comunità della Confraternita, in cosa consistono i suoi compiti?
«Il priore esplica delle attività importanti nella vita di una confraternita. Deve organizzare, gestire tutto il patrimonio spirituale e artistico - culturale che c’è dietro la confraternita. Un compito di enorme responsabilità. Deve poi organizzare, insieme a tutto il seggio, la festa della Madonna e i riti pasquali attraverso l’allestimento della “Naca”, cioè della “Culla”, simbolo della nascita, nella quale viene adagiato il corpo di Gesù durante la processione del Sabato Santo e che ne indica la resurrezione, appunto il suo ritorno alla vita».
Dopo le recenti polemiche sugli statuti, a causa delle innovazioni volute dalla Curia, qual è adesso la situazione nella quale versa l’organizzazione delle confraternite?
«Gli statuti attualmente in vigore sono sempre i vecchi, ci doveva essere una innovazione ma non si è raggiunti l’accordo con la Curia che deve gestire ben 42 confraternite. Ma badi bene, quelle serresi sono di natura diversa. Mentre in alcuni paesi, per confraternite s’intendono dei comitati festa che organizzata e compiuta le festa esauriscono il loro ruolo, per quelle serresi non è cosi. C’è tutta un’attività spirituale e organizzativa che di fatto incidono nella vita dell’intera comunità cittadina, basti pensare alla gestione della parte cimiteriale ad esse dedicate. Certo il compito della nostra Arciconfraternita è anche quello di organizzare le feste come quella della Madonna Addolorata di settembre o come le funzioni pasquali, ma la sua è una funzione che si sviluppa quotidianamente».
Tradizione o “innovazione”, quali di queste parole caratterizzeranno il suo priorato?
«Compito del seggio priorale non è quello di portare innovazione, anche perché le cose funzionano perfettamente. Se si riferisce all’organizzazione della festa di settembre le posso dire che osserveremo la tradizione, rispettando principalmente il programma religioso e poi quello civile che vedrà una serata di musica leggera il sabato, una d’intrattenimento la domenica e la serata di lunedì, come consuetudine, sarà dedicata ad un concerto bandistico».
Il suo è un ruolo importante, oserei dire simile a quello di un capo comunità, chi si sente di ringraziare per la sua “formazione” improntata ai principi e valori della confraternita e chi invece per la sua nomina?
«Sicuramente voglio ringraziare mia madre che, subito, mi ha iscritto all’Arciconfraternita e la mia famiglia, da sempre devota alla Madonna Addolorata. Poi ringrazio il seggio uscente e l’ex priore Giorgio Raimondo che mi hanno proposto. Infine ringrazio il seggio che ho l’onore di rappresentare e che è composto oltre dal sottoscritto da: Bruno Potrino (tesoriere), Bruno Rachiele (primo consultore), Antonio Gallè (secondo consultore), Bruno Candeloro (vice tesoriere), Vito Michele Regio (segretario) e Maria Concetta Staropoli (vicesegretario).
(articolo pubblicato su "Il Quotidiano della Calabria")
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