addolorata vitantonioSi sono chiuse pochi minuti fa le votazioni per il rinnovo del seggio priorale dell’Arciconfraternita Maria SS dei Sette Dolori di Serra San Bruno. A partecipare sono stati 123 votanti iscritti alla Confraternita. A spuntarla, terzo nome della prima terna proposta, è stato Vincenzo Vavalà, eletto con 67 voti favorevoli e 56 astenuti, mentre a meritarsi il ruolo di primo e secondo Consultore sono stati rispettivamente Bruno Rachiele (74 voti favorevoli) e Antonio Gallè (93 voti favorevoli).

La nuova terna succede quindi a quella in carica dal 26 dicembre 2011 fino a questa mattina, guidata dall’ormai ex priore Giorgio Raimondo e che per i ruoli di primo e secondo Consultore annoverava Luigi Drago e Luigi Averta. Nelle prossime settimane si dovrebbe votare anche nelle altre due Confraternite serresi, quelle di Maria SS Assunta in Cielo di Spinetto e di Terravecchia, dove al momento rimangono in carica rispettivamente i priori Rosa Vellone e Tonino Errigo.

'Chiesa Addolorata' di Vitantonio Tassone - Acrilico su tela

 

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mini 41838866SERRA SAN BRUNO – Dopo tante fumate nere, è arrivata, finalmente, quella bianca. C’è voluta la domenica delle Palme per riuscire a dare alla confraternita di Maria Assunta in cielo di Terravecchia il nuovo seggio priorale che ne guiderà le sorti per i prossimi due anni. A gestire il nuovo corso, fino al dicembre del 2013, è stata chiamata una personalità di “alto profilo” come quella di Tonino Errigo che, nel suo ruolo di priore, sarà affiancato da Vincenzo Cunsolo ed Assunta Iorfida, rispettivamente consultore e vice. A coadiuvare il nuovo seggio che, succede a quello guidato da Vito Albano, sono stati chiamati, inoltre, Francesco Iennarella e Carmen Tassone che svolgeranno, rispettivamente,

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mini Certosa_2Un giallo, ma più che un giallo un mistero, un autentico rompicapo del quale si è lentamente persa la memoria. Un episodio, strano, accaduto oltre trent’anni fa, in un luogo sul quale, da sempre, aleggia il mistero ed alberga la leggenda. La Certosa di Serra San Bruno, per certi aspetti, un luogo simbolo, sul quale spesso si esercita un giornalismo da avanspettacolo alla ricerca di facile sensazionalismo e scoop a buon mercato. Da Majorana, a Milingo, dal pilota di Hiroshima a Federico Caffè, ammesso che sia tutto falso, quando c’è da cercare una traccia di qualche illustre personaggio “svanito” nel nulla, la Certosa viene sistematicamente chiamata in causa.

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mini solo_dinanzi_allunicoSERRA SAN BRUNO – Il mozzo che si arrampica sull’albero maestro per “scrutare i segni del mondo nuovo”. Il monaco, l’uomo, deve essere sempre vigilante, “totalmente teso verso il futuro a cui anela”. Le parole del priore della certosa di Serra, dom Jacques Dupont, che il giornalista del Corriere della Sera Luigi Accattoli ha raccolto nel libro “Solo dinanzi all’Unico” (Rubbettino 2011, pp. 140, 12 euro), presentato ieri sera nella chiesa dell’Assunta di Terravecchia, sono un “balsamo per l’anima”, un lenitivo per la coscienza interiore dell’uomo di oggi che, nell’iperattività vacua della società postmoderna, non riesce a raggiungere ciò a cui invece il certosino dedica la vita: il distacco dal mondo per entrare in comunione con Dio. Un colloquio frutto di tre giorni intensi, di vita certosina per Accattoli, di insolite confidenze per dom Jacques. Il risultato è un libro “che arricchisce e consola – ha commentato don Armando Matteo – un libro che genera quelle lacrime che puliscono l’occhio dell’uomo e gli consentono di vedere meglio”. In vista della visita del Papa in certosa, il priore ha accettato di sottoporsi alle tantissime domande rivoltegli dal decano dei vaticanisti italiani: dall’incontro con Dio nel tempo di internet al silenzio dei certosini nel chiasso del mondo attuale, dalle abitudini dei monaci di clausura alla possibilità che i giovani di oggi ci si possano adattare, dall’interpretazione (per niente tradizionale) del ruolo dell’ascesi al significato di parole come “sessualità”, “peccato”, “misericordia”. Il compito del monaco, o del mozzo che scruta l’orizzonte, secondo dom Jacques è quello di “dire” all’umanità di oggi che “Dio è anche in questo mondo e in questo tempo”.

Ad organizzare l’interessante presentazione del libro è stata l’Arciconfraternita dell’Assunta di Terrvacchia insieme al Museo della Certosa e alla casa editrice Rubbettino. Ad introdurre i lavori del convegno ha pensato il priore pro-tempore dell’Arciconfraternita, Vito Albano, che ha parlato della “vicinanza non solo fisica tra i certosini e i serresi, vicini nei secoli soprattutto attraverso la preghiera”. A coordinare gli interventi è stato invece Antonio Cavallaro, direttore commerciale della Rubbettino, che si è soffermato sull’affascinante rapporto tra monaco e silenzio. Quindi don Armando Matteo, scrittore e docente universitario, ha spiegato che il libro di Accattoli “va vissuto come un viaggio in compagnia di un mozzo eccezionale, visitando luoghi noti e altri ignoti ed entrando nel cuore di chi ha vissuto 41 anni di vita certosina”. L’amore cristiano, secondo dom Jacques, è vero solo se riesce ad “abbeverarsi della compassione, della tenerezza e della misericordia”.

“Mi sono lasciato convincere – ha spiegato il priore della certosa – perché qualche eccezione ogni tanto ci vuole, e perché è giusto, anche se raramente, ascoltare le parole che vengono direttamente dai certosini. Il libro – ha aggiunto – è il frutto di un incontro molto piacevole tra due mondi molto diversi, quello della comunicazione e quello del silenzio. L’isolamento secondo noi è negativo – ha concluso dom Jacques – ma la solitudine, che è ben altra cosa, è la via per la comunione con Dio”. 

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mini solo_dinanzi_allunicoSERRA SAN BRUNO – «Il monaco può essere paragonato al mozzo che si arrampicava sulla cima dell’albero maestro per scrutare l’orizzonte nella speranza di vedere profilarsi una riva sconosciuta. Il mozzo non è colui che guida la nave, il suo compito è solo di vegliare al suo posto di vedetta. Quando la terra appare in lontananza, grida la scoperta a tutti i membri dell’equipaggio. Come il mozzo, il monaco scruta i segni del mondo nuovo. Deve essere un uomo vigilante, totalmente teso verso il futuro a cui anela e che vorrebbe affrettare. In definitiva potrebbe essere definito l’uomo del desiderio». Sono alcuni passaggi del libro “Solo dinanzi all’unico” (Rubettino), frutto di un lungo e appassionato colloquio tra il priore della certosa di Serra, dom Jacques Dupont, e il decano dei vaticanisti italiani, Luigi Accattoli. Il volume sarà presentato domani sera, alle 18, nella suggestiva cornice della chiesa dell’Assunta di Terravecchia, alla presenza dello stesso priore Dupont, di don Armando Matteo (scrittore e docente dell’Università Urbaniana di Roma) e del priore dell’Arciconfraternita dell’Assunta, Vito Albano. L’evento, di elevatissimo interesse non solo culturale ma anche spirituale, è stato organizzato dalla congrega, dal Museo della Certosa e dalla casa editrice Rubbettino.

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mini seggio_AddolorataSERRA SAN BRUNO – Lunedì 26 dicembre 2011: si rinnova, ancora una volta, una delle più antiche tradizioni del paese della Certosa, le elezioni interne alle Arciconfraternite serresi. Un momento a cui l’indimenticato Sharo Gambino, in “Fischia il sasso”, dedicò pagine meravigliose narrando come “mastru Biasi” Pelaia, genero di Mastro Bruno Pelaggi, gli spiegava, da bambino, il significato delle elezioni del seggio priorale, unico esempio di democrazia sopravvissuto, a Serra, alla dittatura fascista. Le confraternite, o congreghe per i meridionali, sono associazioni pubbliche di fedeli che hanno come scopo l’esercizio di opere di misericordia e ovviamente  di aggregazione e di incremento del culto. A Serra San Bruno, paese di circa 7000 abitanti, ce ne sono addirittura tre. La confraternita  di Maria SS de’ Sette Dolori, la confraternita Maria SS Assunta in cielo di Terravecchia e la confraternita di Maria SS Assunta in cielo di Spinetto. Per tutte e tre i serresi, con una tradizione vecchia più di 300 anni, il giorno di Santo Stefano, una volta ogni due anni, sono chiamati a rinnovare i Seggi Priorali che nell’organizzazione delle confraternite costituiscono l’organo di guida. I Priori ed i Consultori uscenti decidono a loro piacimento, ma con il benestare del Padre Spirituale e dell’Ordinario Diocesano, i nomi dei loro potenziali successori, formulando tre terne segrete di nomi che poi vengono presentate ad una regolare assemblea alla quale tutti i membri della Congrega stessa saranno chiamati a partecipare e votare. L’assemblea è presieduta da un sacerdote nominato dal vescovo. Il rinnovo di Seggi Priorali, quasi al pari delle competizioni politiche, è un momento molto sentito, e di conseguenza seguito, dalla quasi totalità degli abitanti. I confratelli più attivi si recano nella chiesa d’appartenenza all’ora prefissata, con la consapevolezza di rimanerci chiusi dentro fino a votazione terminata. Nessuno sa per quanto tempo si protrarranno le operazioni di voto e soprattutto nessuno sa se a fine giornata si sarà riusciti ad eleggere il nuovo priore o toccherà rinviare il tutto di quindici giorni, quando il seggio uscente avrà formulato le nuove terne.

Per due delle tre confraternite serresi, oggi tutto è andato liscio. In meno di tre ore la confraternita di Maria SS de’ Sette Dolori ha eletto a ruolo di priore Giorgio Raimondo (foto, al centro) e per i ruoli di I e II Consultore sono stati eletti rispettivamente Luigi Drago (foto, a sinistra) e Luigi Averta (a destra). La confraternita di Maria SS Assunta in cielo di Spinetto, per la prima volta nella storia di Serra, ha eletto a priore una donna. Rosa Vellone, eletta da un’assemblea serena e velocissima, è entrata dunque di diritto nella storia serrese. Artemio Vellone e Salvatore Zaffino saranno i nuovi Consultori che la affiancheranno per i prossimi due anni. Dalla confraternita di Maria SS Assunta in cielo di Terravecchia, invece, è arrivata la fumata nera: sono “cadute” le tre terne presentate e quindi è tutto da rifare, a data ancora da decidere.

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