Venerdì, 01 Maggio 2020 14:09

Il Primo maggio e la strana idea che ha Jole Santelli dei lavoratori

Scritto da Salvatore Albanese
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Quest’anno la ricorrenza del Primo maggio, Festa del lavoratore, in un periodo in cui tutti o quasi sono costretti a non poter lavorare, ha un sapore ancora più astratto e tiepido di quello che ha avuto in particolare negli ultimi anni. In Calabria ancora di più, una terra in cui nelle ultime ore tanti – oltre all’ansia, allo stress, alla frustrazione imposta dalle restrizioni legate al pericolo Covid 19 – hanno dovuto sobbarcarsi anche un buon carico di confusione. In questo, e solo in questo, ha aiutato molto Jole Santelli e la sua famigerata ordinanza. Tanti ci hanno ricamato sopra, fino a fantasticare che su quel dispositivo ci siano scritte cose che in realtà non ci sono scritte. L’hanno, sbagliando grossolanamente, interpretato come un toccasana per l’economia zoppa della nostra regione. Un “tana liberi tutti, finalmente!”. Qualcuno ci ha immaginato dentro dibattiti politici, ideologici, addirittura filosofici. Pochi ne hanno effettivamente valutato le potenziali nocività.

Andiamo per gradi, in Italia, mentre anche nel comprensorio delle Serre, qualche settimana fa, si ammalavano i nostri compaesani, la "capacità" di diffusione del contagio era R2,5. Ora in Calabria è scesa a R0,65 e tra due settimane potrebbe scendere ulteriormente. Ma, sembra chiaro, solo se si continua con il mantenimento delle restrizioni e non se, come per il caso dell’ordinanza regionale dello scorso 29 aprile, si consegna ai cittadini l’illusione, appunto, del “tana libera tutti”.

E allora proprio oggi, Primo maggio, bisogna rimarcare il fatto che l’ordinanza della Santelli con il lavoro non c’entra nulla. L’ordinanza non dice da domani muratori, elettricisti, idraulici e imbianchini tornate sui cantieri, boscaioli tornate nei boschi, artigiani tornate ai vostri laboratori, professionisti tornate nei vostri studi, parrucchieri e barbieri tornate nei vostri saloni, operai tornate nelle fabbriche, partite Iva tornate alle vostre attività (cosa che per alcuni aspetti, sforzandosi ma sforzandosi parecchio, sarebbe stata anche comprensibile, ma ad oggi, resta sicuramente altamente rischiosa e prematura). Non dice "padri di famiglia da domani andate a procacciarvi un reddito se avete figli da sfamare a casa". Ad eccezione dei bar e dei ristoranti, che comunque da provvedimento del Governo il 4 maggio avrebbero ripreso con il cibo d’asporto e le consegne a domicilio. La nostra presidente di Regione ha semplicemente detto che possiamo uscire ad andare a riparare yacht, motoscafi e barche a vela (i tanti pescatori che con le barche lavorano, avrebbero potuto farlo già dal 4 maggio per disposizione del Governo); ha detto che già così presto possiamo spostarci sul territorio regionale in maniera libera per fare footing e giocare a golf; ha detto che possiamo frequentare i mercati di paese mettendo di conseguenza a rischio ancora troppo presto la salute di tutti e prima ancora quella degli ambulanti a potenziale contatto con tantissimi asintomatici (ambulanti che anche loro andrebbero aiutati da Regione, Governo ed Europa con aiuti economici veri e immediati, non con un pass per le terapie intensive); ha inibito e reso frustrante il compito già complicato delle forze dell’ordine, perché chiunque ad un fermo di un posto di blocco potrà semplicemente asserire «sto andando a farmi un Crodino, c’è un’ordinanza regionale che me lo permette». Anche se magari si sta solo girovagando senza meta. E, vale la pena ripeterlo, il virus si abbasserà ulteriormente se manteniamo le restrizioni ancora per qualche altro giorno. Il lavoro non c’entra assolutamente nulla con l'ordinanza della Santelli, dunque, tranne per i bar, pizzerie e i ristoranti che poi saranno chiamati eventualmente a non so quali procedure ogni volta per la sanificazione di tavolini e poltroncine all’aperto e che sarebbero stati lo stesso operativi (per l'asporto non per il servizio all'esterno) già da maggio. Al di là della concorrenza sleale che si sta generando tra esercenti che dispongono di tavoli e spazi all’aperto e quelli che invece non ne dispongono, gli stessi imprenditori dovrebbero inoltre prendere in considerazione il fatto che se un loro dipendente si ammala sul lavoro di Covid 19 non ne risponde né la Regione, né il Governo. Ogni responsabilità ricade sui titolari dell'attività, compresa eventualmente quella penale per i reati di lesioni personali gravi/gravissime o di omicidio colposo. Considerato anche questo ultimo elemento, non conviene aspettare un attimo con sti tavoli ed organizzare in sicurezza la sola attività in asporto e consegna a domicilio? Monitorare l'evoluzione del virus e aprire con calma magari tra qualche altra settimana, soprattutto alla luce del fatto che molti calabresi a giorni rientreranno da fuori Regione?

Insomma, qui non è la finalissima tra lavoratori pubblici e privati. Qui si vedono solo politici che si lanciano sfide l’un l’altro. Governo contro Regione contro sindaci. Partiti che si fanno la propaganda giocando con la nostra salute, piuttosto che sforzarsi di capire dove prendere e come fare arrivare nell’immediato sostegno economico alle persone che stanno facendo sacrifici enormi. Che hanno bisogno di incentivi e aiuti, non di andare a lavorare per ammalarsi. È ancora troppo presto, è fin troppo evidente. Ed è evidente anche per i tanti sindaci, anche di centrodestra che, a differenza della Santelli che vive a Roma, conoscono i rispettivi territori e si sono "ribellati" alla sua ordinanza. Dal sindaco di Catanzaro a quello di Lamezia, fino a quello di Simbario per arrivare al nostro territorio. Sindaci di certo non etichettabili come primi cittadini comunisti, ammesso che ce ne siano ancora in giro. E i rispettivi cittadini dovrebbero ringraziarli, perché stiamo ancora oggi combattendo contro un nemico che non conosciamo, in Italia e da nessuna altra parte del mondo. Non sappiamo cosa potrà avvenire domani, non sappiamo quali saranno le evoluzioni del virus. Speriamo in nulla, ma dopo 2 mesi di sacrifici non possiamo essere così avventati, da un giorno all'altro. O sarebbe stato tutto vano, perfino i morti. Allora, non c'è un derby destra/sinistra, c'è solo il buonsenso e la pazienza di stringere tutti i denti un altro po' di giorni per garantirci un'estate e tutto quello che verrà in maniera il più possibile tranquilla.

Buon Primo maggio a tutti.

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