Mercoledì, 05 Febbraio 2014 13:12

La ‘quiete’ dopo la tempesta. Maltempo, il Vibonese si lecca le ferite

Scritto da Salvatore Albanese
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s nicolaUn territorio alla mercé del dissesto idrogeologico e che, più di molti altri, frana costantemente, moralmente e fisicamente verso l’abisso. Un po’ a causa delle ecomafie, un po’ per la negligenza delle istituzioni, ancora una volta, all’indomani dell’ennesima “tempesta”, il Vibonese si sveglia devastato, con lividi ovunque ed il viso ammaccato come un pugile suonato, messo duramente ko nell’incontro del giorno prima.

La forte ondata di maltempo che si è abbattuta su gran parte del territorio regionale, pare abbia creato gli incubi ed i danni maggiori soprattutto nella nostra provincia. E se nel Catanzarese il disagio ha piegato soprattutto i comuni costieri, messi irrimediabilmente a rischio dal mare in tumulto, nella provincia di Monteleone invece l’allarme si è mantenuto a livelli massimi ovunque. A riportare le conseguenze peggiori dei cinque giorni di pioggia appena conclusi sono stati infatti soprattutto i centri abitati dell’entroterra. In alcuni, in particolare, si sono vissute lunghe ore di paura. Le rovine, i guasti, i danneggiamenti, i crolli - ancora oggi - restano tangibili e di non di facile risoluzione.

Ad Arena permane l’allerta determinata dal cedimento di un muro di contenimento. Si tratta di una struttura risalente all’epoca fascista, posta a freno di una collinetta all’entrata del territorio urbano ed in sommità della quale sono collocati sia i ruderi del famoso Castello normanno, sia una piccola chiesa secolare edificata ad onore della Madonna Addolorata. La stessa collinetta, nel recente passato, era stata oggetto di un corposo disboscamento ordinato dall’amministrazione comunale. Si sono registrati quindi momenti di panico in particolare per due famiglie residenti in uno stabile - in cui è ubicato anche un supermercato - minacciate dal rischio che la frana potesse travolgerne le abitazioni. I due nuclei familiari, per evitare ulteriori problemi, sono stati sgombrati e posti in alloggio in una struttura ricettiva privata di Spadola. Contestualmente, non ne ha giovato chiaramente neanche la mobilità cittadina: in particolare lo sbarramento della Provinciale 58 ha determinato la chiusura delle scuole che si trovano a monte della frana, fino alla fine della corrente settimana. Quindi, ad Arena si tornerà in classe, salvo ulteriori complicazioni, solo il prossimo lunedì 10 febbraio. I tecnici della Protezione Civile, hanno disposto un percorso alternativo tracciato da un servizio navetta proprio in modo da permettere ai cittadini residenti in zona di raggiungere il centro abitato e le attività commerciali per l’acquisto di generi alimentari.

A Sorianello una frana ha interessato anche in questo caso un costone. Il crollo ha messo a repentaglio la struttura di una casa, per la quale pare sia stata poi ordinata la demolizione. Provvedimento reso necessario in seguito alle accurate perizie degli uomini dei Vigili del Fuoco, prontamente giunti sul posto. Ordinato anche il blocco della circolazione del tratto stradale interessato, in direzione Serra San Bruno.

A San Nicola si continua ad operare per lo smantellamento dell’abitazione di via Roma (foto), una palazzina alta due piani disabitata da tempo e già dichiarata pericolante alcuni anni fa, interessata domenica scorsa da un crollo parziale che ha colpito soprattutto la parte superiore della struttura . Le operazioni di demolizione dell’edificio sono rese complicate dal fatto che questo è posto proprio nel cuore del centro abitato, in prossimità di altre residenze. Ciò nonostante le forze dell’ordine hanno comandato l’immediata risoluzione del caso, in modo da evitare che ulteriori cedimenti possano mettere a repentaglio l’incolumità dei passanti, in quella che è da considerare l’arteria urbana più importante di San Nicola da Crissa e che funge da collegamento principale - fra i centri montani delle Serre e la Salerno-Reggio – verso l’imbocco autostradale del ‘bivio Angitola’. Un’ordinanza pubblicata ieri dal primo cittadino Giuseppe Condello, ha determinato inoltre la chiusura temporanea del Palazzetto di via Taranto, che ha registrato danni al rivestimento superiore per via delle forti raffiche di vento che si sono verificate in questi ultimi giorni. Conseguente il blocco di tutte le attività sportive programmate nella stessa struttura, ubicata comunque in un contesto periferico rispetto al resto del centro abitato.

A Pizzo ha tenere alta la tensione sono state le frane che si sono registrate su diversi tratti stradali e che hanno portato a conseguenti interruzioni al traffico cittadino e non solo. A farne le spese sono stati soprattutto i residenti, nonché le attività commerciali ubicate nei quartieri di Pizzo Marina e nei rioni afferenti alla stazione ferroviaria dello scalo Vibo-Pizzo. Infatti sulla strada provinciale che collega Vibo Valentia a Pizzo Calabro, due grossi massi si sono improvvisamente staccati dal costone che sovrasta la carreggiata, proprio a poche centinaia di metri dal bivio per la stazione ferroviaria. I due massi sono finiti sulla strada causando l’interruzione del traffico, deviato poi sulla Statale 18. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e la Polizia provinciale. Non di lieve entità, inoltre, il danno rappresentato dal cedimento del manto stradale registratosi in Pizza Mercato per il quale ancora non sono stati presi adeguati provvedimenti. Altra interruzione al traffico, sempre per frane, sulla strada che conduce dal comune napitino verso Maierato. Situazione che ha spinto l’amministrazione comunale ha emanare l’ordinanza di completo blocco della viabilità sul tratto.

Sempre sul litorale costiero, a Tropea, come di consueto si è registrato il timore per i potenziali crolli dalla rupe, che già negli anni passati - in casi di maltempo analoghi - ha determinato condizioni di pericolo per il transito veicolare e pendolare. Per ovviare al rischio la Polizia Municipale, ha emanato ieri il divieto di transito sui due tratti del lungomare interessati dalle criticità. Crolli e lievi allagamenti hanno anche interessato diversi tratti del manto stradale della Provinciale che conduce da Nicotera a Limbadi.

Nel territorio di Drapia due frane - su un tratto della strada provinciale che collega verso il capoluogo Vibo Valentia - hanno provocato non pochi disagi, causando lunedì anche il blocco del traffico. In particolare, nei pressi del bivio per l’ingresso al paese si è originata una voragine determinata dal cedimento del manto stradale.

Insomma - se mai ci fosse stato il bisogno di un’ulteriore ‘prova del nove’ – ecco che ci hanno pensato le forti raffiche di vento e le incessanti piogge che hanno devastato il Vibonese in questi ultimi giorni, a portare ancora una volta alla ribalta tutte le fragilità di un territorio - dal mare alla montagna - che quotidianamente avverte sul collo la minaccia di un rischio idrogeologico che potrebbe presto rivelarsi un vero e proprio disastro. Si aspetta forse il morto o i morti, prima che le constatazioni, i rilievi e gli accertamenti si trasformino in concreti e corposi provvedimenti sanatori.

Foto gentilmente concessa da Enrico Pileggi


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